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L’uomo sul mare di nebbia,

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Presentazione sul tema: "L’uomo sul mare di nebbia,"— Transcript della presentazione:

1 L’uomo sul mare di nebbia,
di C.David Friedrich La confusione dell’uomo rimasto solo nell’universo Il silenzio dello spazio infinito mi sgomenta (Pascal) L’umiliazione cosmologica. La terra non è più il centro attorno al quale tutto ruota L’umiliazione biologica. L’uomo non è signore delle creature, ma deriva da esse. L’umiliazione psicologica. L’io non è più padrone neppure nella propria casa.

2 L’uomo biblico: alcuni lineamenti di antropologia biblica
Il profilo della creazione (Genesi 1-2) Il profilo della legge (Decalogo Es 20,1-17)

3 Il profilo della creazione
L’uomo: dono e compito “Dio disse: Sia la luce! E la luce fu” …. “Dio disse: ‘facciamo l’uomo’. Dimensione vocazionale dei racconti di creazione (è dabar: una parola pro- vocatoria, cioè trae fuori dal nulla ciò che ‘dice’) Differenza tra progetto e vocazione “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza” L’immagine sottolinea l’altissima dignità dell’uomo. La somiglianza, invece, la sua libertà. La vita è il viaggio attraverso il quale giungere alla somiglianza “Maschio e femmina li creò” L’uomo non è creato per la solitudine (Nessun uomo è un’isola) Dio crea l’uomo separando, ma in vista di una comunione più alta. “Il Signore plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna” Il torpore e il risveglio (l’uomo e il nuovo mondo) La donna porta con sé il proprio nome

4 Il profilo della legge (il decalogo)
Analisi del decalogo (due versioni: Es 20,1-17 e Dt 5,6-22) [8]Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: [9]sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; [10]ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. [11]Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro. (Es) [12]Osserva il giorno di sabato per santificarlo, come il Signore Dio tuo ti ha comandato. [13]Sei giorni faticherai e farai ogni lavoro, [14]ma il settimo giorno è il sabato per il Signore tuo Dio: non fare lavoro alcuno né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bue, né il tuo asino, né alcuna delle tue bestie, né il forestiero, che sta entro le tue porte, perché il tuo schiavo e la tua schiava si riposino come te. [15]Ricordati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso; perciò il Signore tuo Dio ti ordina di osservare il giorno di sabato. (Dt)

5 Struttura (una proposta) - Adorazione di YHWH (vv. 6-10)
Il decalogo * Al cuore del decalogo vi è il precetto del sabato * I primi quattro comandamenti riguardano il rapporto immediato del popolo con Dio (prima tavola) * Nella seconda tavola si elencano i comandamenti che riguardano il rapporto con il proprio simile Struttura (una proposta) - Adorazione di YHWH (vv. 6-10) - Nome di YHWH (v.11) - Sabato (vv.12-15) - Onore dei genitori (v.16) Comandi etici (vv.17-21)

6 1. ‘Io sono il Signore, tuo Dio’
Dio è il Signore di una singolarità. Il ‘tu’ rivolto all’uomo lo rende unico. ‘Non avrai altri dèi di fronte a me’. Il cuore dell’uomo va consegnato al solo Dio.

7 2. ‘Non pronuncerai invano il nome’
2. ‘Non pronuncerai invano il nome’. Non nominarlo invano significa mantenere le differenze. La Shoah: tragico scivolamento nell’indistinzione.

8 3. ‘Ricordati del giorno di sabato’.
Fatto curioso: solo per una parola ebraica non si è trovato l’equivalente in nessun’altra lingua: Shabbat (in latino Sabbatum e in greco Sabbaton) L’uomo è oltre il lavoro. Riscoperta della gratuità. 4. ‘Onora tuo padre tua madre’ Cabed onorare – cabod peso e ricchezza Riconosci il peso e la ricchezza di alcune relazioni.

9 Vedere un volto è già udire: non uccidermi
5 ‘Non uccidere’. Vedere un volto è già udire: non uccidermi 6. ‘Non commettere adulterio’. L’ebraico na’af ha un senso più ampio del semplice adulterio: comprende ogni adulterazione Non adulterare le relazioni

10 7. ‘Non rubare’. L’uomo è istituito come ospite nel mondo. Impossibilità di rubare il dono. Entrare nella logica della gratuità.

11 8. ‘Non dire falsa testimonianza’ Dabar (parola) e deber (peste)
La parola falsificata genera relazioni appestate. 9 e 10. ‘Non desiderare’. Questi comandamenti contrastano con i precedenti per il fatto che, invece di proibire un azione, proibiscono un desiderio. Il desiderio e la volontà di possesso.


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