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Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 La scienza in testa Yurij Castelfranchi Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) - Trieste Laboratório.

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Presentazione sul tema: "Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 La scienza in testa Yurij Castelfranchi Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) - Trieste Laboratório."— Transcript della presentazione:

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2 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 La scienza in testa Yurij Castelfranchi Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) - Trieste Laboratório de Estudos Avançados em Jornalismo (LabJor) - UNICAMP - Brasile E-mail: castel@sissa.it Piccola storia delle relazioni oblique fra immaginario scientifico e comunicazione

3 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Dovè la scienza, oggi? Perché è difficile raccontare la scienza? Cosa vogliamo comunicare della scienza?

4 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Perché è difficile comunicare la scienza al pubblico? Linguaggio Percezione Modelli

5 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Il contesto internazionale 1972: gli indicatori NSF 1985: il Bodmer Report, alla Royal Society, da nome di battesimo alla nuova disciplina: Public Understanding of Science Oggi: Spagna, Portogallo, Canada, Nova Zelândia, Austrália, Japão, América Latina, UE, Italia, etc. Le istituzioni: negli USA, NSF, OPUS (Office for PUS, fondato da NAS e NRC); in Inghilterra, OST (Office for Science and Technology) e CoPUS (Committee for Pub. Unders. of Science); in UE, Eurobarômetro.

6 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Le 3 dimensioni del PUS Comprensione AtteggiamentiInteresse

7 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Gli indicatori -Index of Scientific Promise (Eurobarometro & NSF) -Index of Scientific Reservations -Index of Scientific Construct Understanding (nove domande, NSF e Eurobarometro) -Science Knowledge Index (Canada, C&T) -Attitute Toward Organized Science Scale (ATOSS): 4 domande (Nova Zelândia) -Civic Scientific Literacy (OECD 1997)

8 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Le ricerche tradizionali La maggior parte degli studi sulla relazione fra scienza e alunno tentano di rispondere a domande sui deficitculturali o cognitivi dei bambini, sui pregiudizi, con lobiettivo di correggerli: Cosa non sanno i bambini? Cosa non riescono a capire della scienza? Perché non riescono ad apprezzarla/amarla? Come convincerli/sedurli? Public understading of science (PUS) come propaganda pro-scienza.

9 Docente Alunno Il modello top-down nelle ricerche in didattica della scienza Livello di alfabetizzazione scientifica - Pratica didattica Didattica vista come traduzione, trasmissione, alunno come vittima passiva di un deficit cognitivo/culturale Perdita di informazione

10 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 I nostri obiettivi Mettere a fuoco laspetto attivo della costruzione dellimmaginario scientifico: Cosa sanno di scienza bambini e adolescenti? Come lo sanno? Cosè uno scienziato/a? Cosa fa? Come lavora? E come noi? Tutti possono essere scienziati/e? E un personaggio buffo, potente, matto, inquietante, magico? E lucido, distratto, sensibile, cinico, invidiabile, sfortunato…? Come si fa la scienza? Con quali metodi, strumenti, obiettivi? La scienza fornisce risposte o genera domande? E accessibile o esoterica? E artigianato o magia? E diversa dalla tecnologia? Public perception of science

11 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Come domandarlo ai bambini? Test DAST: draw a cientist Quale di questi è uno scienziato? Interviste Questionari …focus group

12 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Cos è un FG Gruppi di discussione informale di piccole dimensioni (5-12) con lobiettivo di ottenere informazione qualitativa in profondità: rivelare le percezioni Partecipanti con qualcosa in comune: livello di scolarità, età, condizione sociale, professione, ecc.

13 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 I partecipanti sono stimolati al dialogo, a condividere esperienze, bisogni, ecc. La conversazione è gestita da un moderatore (facilitatore). Cè anche un osservatore. Lincontro è registrato. Il moderatore stimola linterazione e la partecipazione di tutti, evitando che alcuni dominino, e mantiene la discussione allinterno degli argomenti di rilevanti per la ricerca. Cos è un FG

14 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Caratteristiche principali di un FG Poche persone: ricerca qualitativa, intensiva Durata: circa 90 minuti (1-3 ore) Dialogo concentrato su pochi temi (3-6)

15 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Il FG è il contrario di un questionario E ricerca puramente qualitativa, mentre il survey (questionário) è principalmente quantitativo Gruppi piccoli (ricerca intensiva), mentre il survey richiede campioni grandi (ricerca extensiva); Domande e risposte non strutturate, mentre il survey esige domande estremamente ben definite

16 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Vantaggi dei FG Economici e rapidi (se confrontati con le interviste individuali) Flessibili (nel formato e nelle domande, e permettono diversi tipi di analisi) Il gruppo stimola linterazione fra partecipanti e aumenta linformazione prodotta da ciascuno. Non vengono esposte solo le opinioni dei partecipanti La presenza di pari incoraggia a parlare anche su temi sui quali esistono autorità

17 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Non cè molto controllo sullandamento e le dinamiche del gruppo Risultati altamente non strutturati I risultati non possono essere generalizzati a tutta la popolazione Non possono essere replicati Spesso è forte il facilitator bias: il moderatore può influenzare, consapevolmente o meno, direzione e risultati del dialogo Il gruppo interferisce con la libera espressione dei singoli: pensiero di gruppo, omogeneo, oppure discussione dominata da pochi Dati più difficili da analizzare di quelli provenienti da interviste Necessità di un moderatore esperto Svantaggi dei FG

18 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Quando usare i FG Quando il è piuttosto omogeneo Quando esiste la possibilità logística di riunire le persone del gruppo in un luogo adeguato Quando il numero di temi da investigare è basso Quando il materiale da raccogliere e analizzare è di piccole dimensioni Quando linterazione e la presenza dei pari stimola più che inibire Quando le risposte di cui siamo in cerca si possano esprimere anche in forma sintetica, per frase e concetti brevi

19 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Il nostro lavoro Gruppo di ricerca: Y. C., Daniele Gouthier Irene Cannata, Federica Manzoli, Viviana Codemo, Federica Pozzi, E con la partecipazione di: Adriana, Francesco, Gabriella, Lucia, Luigi, Mario, Silvia...

20 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Il nostro lavoro 6 scuole in 6 città Gruppi di 8 bambini, + moderatore + osservatore Registrazione solo sonora Poster+ fiaba (introduzione+problema+risoluzione) + lettera Personaggi, un bambino/a, un NonSo, uno scienziato/a

21 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Risultati

22 Dimensione emotiva/mitica Dimensione etica Dimensione spaziale/temporale Dimensione sociale Dimensione pratica e tecnologica Dimensione conoscitiva

23 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Lo scienziato è... Maschio Bianco/occidentale In camice Con gli occhiali e/o vestiti bizzarri Alieno, pazzo...

24 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Coi capelli sparati Ha una cartella, uniforme, oggetti in mano Lo scienziato è...

25 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Donna? Il papà/zio scienziato... Non ha sesso... Lo scienziato è...

26 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Stregone e mago: Pozioni! Ti devi fidare, perché è tipo mago… Inventore Lo scienziato è...

27 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Vedi analisi qualitativa dettagliata in pre-print… E bibliografia annessa Lo scienziato è...

28 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 La scienza in testa Parte II Yurij Castelfranchi Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) - Trieste Laboratório de Estudos Avançados em Jornalismo (LabJor) - UNICAMP - Brasile E-mail: castel@sissa.it Piccola storia delle relazioni oblique fra immaginario scientifico e comunicazione

29 Cultura umanistica Leggi di natura Equazione Poesia Cosmologia Teologia Chimica Letteratura Calcolo infinitesimale Sociologia Biologia molecolare Geologia Musica Filosofia Antropologia culturale Geometria differenziale Arti visive Scienze dure Le due culture

30 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Science wars: poeti che si vantano di non capire niente di fisica, scienziati chiusi nel pregiudizio contro altre forme del conoscere Scrisse Virginia Woolf: La natura e le lettere sembrano avere una naturale antipatia; basta metterle una di fronte allaltra perché si facciano a pezzi a vicenda C.P. Snow scrisse dellesistenza di due culture che non riuscivano a comunicare. Eppure, ci sono molte porte e finestre attraverso quel muro. E il muro sembra permeabile...

31 Cultura umanistica Leggi di natura Equazione Poesia Cosmologia Teologia Chimica Letteratura Calcolo infinitesimale Sociologia Biologia molecolare Geologia Musica Filosofia Antropologia culturale Geometria differenziale Arti visive Scienze dure Due culture?

32 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Società Scienza applicata Come entra la scienza nella società? Scienza pura Immaginario collettivo Pratica quotidiana Metafore Arte, letteratura Industria Economia

33 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 La scienza immaginata... Nel nostro vocabolario ci sono moltissimi termini scientifici, usati nel significato originale o, più spesso, in unaccezione di metafora, di simbolo: Atomo, molecola, nucleare, massa critica... DNA, gene, genetico… Limite, esponenziale, in media, infinito, infinitesimo, zero… Robot, cervello elettronico, macchina, androide, cyborg... Buco nero, cosmico, galattico, Big Bang... Radiografia, raggi X, una quantità X... E=mc 2 Caffeina, adrenalina, dopamina, anabolizzanti, testosterone... Neuroni, inconscio, paranoia....

34 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 S. Dalí, S. Dalí, Crucifixion ou Corpus Hipercubicus, 1954.

35 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 La scienza immaginata

36 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003

37 Hiroshima, 6 agosto 1945

38 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003

39

40 Algumas conseqüências 1. Na arte Kewin Clarke, James Watson, Portrait, 1993

41 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Come è successo tuto ciò? Quali le metafore legate alla figura di scienziato e al ruolo della scienza?

42 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Mito e fantasia Apprendista stregone, Golem, frutto proibito, Prometeo, Ulisse, Faust… Miti antichi su: a) violazione legata al conoscere, b) problema del controllo del potere fornito dalla conoscenza c) trasformazione vivente/non vivente

43 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 I miti della modernità: 400-500 : Cose mai viste: la riscossa dei vili meccanici, la stampa, larchibugio, la bussola, i mondi nuovi, la ribellione contro lautorità, il progresso… La CS come comunicazione del nuovo, della meraviglia (wunderkammern, teatro anatomico, illustrazioni…)

44 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 600 : la scienza anche come metodo conoscitivo, strumento di dominio e controllo e… esempio morale. Utopie scientifiche. La CS anche come comunicazione di un nuovo sapere organizzato nascente, nuove interpretazioni e applicazioni. 1600-1660: prime società e riviste scientifiche Francis Bacon: Fine della nostra istituzione è la conoscenza delle cause e dei moventi segreti delle cose, per estendere i limiti dellumano potere verso il raggiungimento di ogni possibile obiettivo...

45 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Illuminismo : la CS come diffusione (divulgazione) della ragione per tutti e tutte. Pedagogia, donne, Encyclopedie, saperi tecnici… LA CS come diffusione, divulgazione, popolarizzazione… democratizzazione ante litteram di un sapere importante per tutti (e tutte)

46 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 1800: la scienza diventa un mestiere. Nasce la popular press. E il sensazionalismo. La CS viene diretta al grande pubblico. Nasce il giornalismo scientifico. La scienza si fonda come istituzione e si da una identita basata su regole, sulla distinzione dallaltro: espulsione del dilettante, distinzione fra popular science e riviste scientifiche: nascita del pubblico come altro da se, come passivo… Nasce il modello top-down della CS

47 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Perche? Per diffondere la gioia e i benefici morali della conoscenza, rivelare la perfezione dellagire divino in ogni aspetto della Natura. Per mostrare che il mondo è un sistema perfetto, organizzato, e che ogni classe sociale deve stare al suo posto. Poi per mostrare non solo o non tanto la bellezza della Natura attraverso la luce della scienza, quanto la bellezza della scienza stessa. E dello scienziato.

48 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Popular science 1799: nasce la Royal Institution, primo laboratorio di ricerca inglese. Uno dei compiti: migliorare la produttivita agricola per i landlords Queste istituzioni diventano subito importanti anche nel ruolo di divulgatori della scienza: celebri le lezioni spettacolo di Sir Humphry Davy. Alcune erano tanto affollate che la polizia fu costretta a fare il primo piano di gestione del traffico: rendere a senso unico e dimezzare la carreggiata della via antistante.

49 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Perché comunicare la scienza? Allinizio solo al pubblico di classe media alta, che ci va per divertimento o per cercare di far progredire la propria attivita agricola o industriale. Poi anche gli operai diventano un pubblico: vedono nellacquisizione di competenze tecnico-scientifiche una maniera di migliorare il proprio status e qualificarsi per il nuovo mercato del lavoro, specie in fabbrica o in miniera. Bentham e gli utilitaristi pensano che capire un po di scienza aiuti a far entrare nella testa dei lavoratori lidea di un ordine naturale delle cose (e della divisione in classi) e favorire la pace sociale.

50 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Nella prima metà del XIX sec., lo scopo è portare alle masse (ma le masse colte e benestanti) la gioia e i benefici morali della conoscenza, rivelare la perfezione dellagire divino in ogni aspetto della Natura. Poi, anche alle masse povere, specie per mostrare che il mondo è un sistema perfetto, organizzato, e che ogni classe sociale deve stare al suo posto. Nella seconda metà del secolo si mostra non tanto la bellezza della Natura attraverso la luce della scienza, quanto la bellezza della scienza stessa. E diventano accessibili al pubblico anche le grandi dispute scientifiche: la guerra fra Huxley (darwinista) e il vescovo Wilberforce nei congressi Baas finisce sulle vignette dei giornali, come pure la guerra sulletà della Terra fra Lord Kelvin.

51 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 APPENDICE Comunicare la scienza (cenni)

52 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Perché è difficile comunicare la scienza al pubblico? Linguaggio Percezione Modelli

53 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Perché la scienza è diversa? Lessico (vocabolario: termini tecnici) Sintassi (struttura delle frasi) Semantica (il significato) Logica (struttura del discorso) Retorica (obiettivi del discorso)

54 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 1. Lessico Il vocabolario della scienza Estremamente specializzato (genetica, fisica nucleare, geologia…). Formalizzato (i due libri della Natura di Galileo) Monosemico (non ci sono doppi sensi) Molte parole non hanno traduzione. Perché rappresentano concetti interni alla disciplina, o perché non corrispondono a un concetto o un oggetto, ma a processi: sono parole.zip!

55 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 2. La struttura delle frasi Sintassi semplificata, asciutta, normativa. Concetti sempre più lontani dal senso comune, dallesperienza immediata, dallintuizione Alta presenza di frasi ipotetiche: if… then Presenza di simboli, formule, diagrammi, grafici, linguaggi formali

56 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 3. Struttura logica del discorso scientifico Struttura step by step: ogni paragrafo tende a seguire logicamente da quello precedente. Alto contenuto di informazione, poca ridondanza. Molto rare le divagazioni, parentesi, flash-back o figure retoriche.

57 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 4. Retorica del discorso scientifico La retorica della scienza è silenziosa, invisibile, ma importante Rari i nomi propri, tipica la terza persona, la forma riflessiva o passiva La funzione dominante del linguaggio è quella referenziale Ma, allo stesso tempo, lobiettivo retorico di un articolo scientifico è convincere i colleghi che si tratti di un contributo originale e importante

58 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Anatomia di un articolo scientifico: il formato IMRAD Introduzione Metodi (e materiali) Risultatiand Discussione Risultato...

59 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 La piramide della comunicazione fra scienziati

60 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 La comunicazione pubblica della scienza: esigenze diverse, linguaggio diverso Il pubblico di un articolo scientifico è un pubblico prigioniero Il pubblico della divulgazione è un pubblico non prigioniero. Un primo risultato: dal vicino al lontano vs dal lontano al vicino...

61 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 emozione spazio Cosmologia astrofisica Matematica Fisica Biotecnologia

62 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Comunicazione pubblica: esigenze diverse, linguaggio diverso Attualità vs nani sulle spalle dei giganti Vicinanza vs astrazione Velocità vs approfondimento Semplicità vs rigore e esaustività Linguaggio comune vs linguaggio specializzato Emozione vs neutralità Personalizzazione vs obiettività Narrazione vs step by step Parentesi, approfondimenti, flash-back Metafora e altri puntelli del discorso Ecc…

63 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 La piramide invertita della comunicazione pubblica della scienza

64 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Attenzione alle piramidi Avete dato le W? Attenti al corpo, allemozione, alla soggettività Attenti al contesto oltre che al fatto Spiegare le idee attraverso i fatti e i fatti attraverso le persone Attenzione alla trappola del news o comment Attenzione a ciò che si nasconde dietro le righe! Come si elabora un testo di CS

65 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 …dovrebbe essere così? Redazione Scienza Testo di CS

66 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Invece è uno specchio sporco? Testo di CS Redazione Scienza

67 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 O, invece, è così? Redazione Scienza Testo di CS Sono due messaggi diversi, con contenuto, retorica, linguaggio, obiettivi diversi. Il comunicatore non deve impoverire, ma arricchire

68 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Cosa comunicare della scienza? Fatti/scoperte/gesta? Storie, personaggi, vicende? Concetti, vocaboli, idee? Processi, metodi? Ma anche molto di più…WATCHDOG!

69 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Perché la comunicazione della scienza? Per mostrare la bellezza della natura Per mostrare la bellezza della scienza (e dello scienziato?) Per educare, spiegare, insegnare?

70 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 Perché la comunicazione della scienza? Per garantire il diritto democratico allinformazione? Per ottenere fondi/riconoscimenti/agibilità? Perché é necessità inderogabile della società… e della scienza.

71 Y. Castelfranchi - Trento - Ottobre 2003 La valigia con doppio fondo del comunicatore scientifico Gli strumenti di base: come tradurre il linguaggio della scienza: il livello lessicale, quello sintattico, quello semantico, quello pragmatico, quello retorico… Quelli nascosti nel doppio fondo: Come contestualizzare il fatto, come descrivere il processo, come passare lemozione, come democratizzare la conoscenza


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