La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Modulo Insegnanti II incontro.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Modulo Insegnanti II incontro."— Transcript della presentazione:

1 Modulo Insegnanti II incontro

2 Pro&Contro delle fonti energetiche
II.1 Pro&Contro delle fonti energetiche

3 Fonti non rinnovabili: il Carbone
Pro Contro Produce molta energia Non è rinnovabile: risorse stimate 200 anni Può essere trasportato facilmente È la fonte fossile che inquina di più l’aria: forte contributo all’aumento dell’effetto Può essere conservato facilmente Principale responsabile della formazione di piogge acide (alto contenuto di zolfo e azoto) Facile utilizzo: processo di combustione Estrazione in miniera molto pericolosa per la vite e la salute dell’uomo Basso costo per evoluzione tecnologie Prezzo molto variabile sul mercato

4 Fonti non rinnovabili: il Gas naturale
Pro Contro Produce molta energia Non è rinnovabile: risorse stimate 65 anni Può essere trasportato facilmente Inquina: forte contributo all’aumento dell’effetto Può essere conservato facilmente Prezzo molto variabile sul mercato Facile utilizzo: processo di combustione Giacimenti presenti per il 73% in Russia e Medio Oriente Basso costo per evoluzione tecnologie Instabilità geopolitica (guerre per l’approvvigionamento) È la fonte fossile che inquina di meno l’aria

5 Fonti non rinnovabili: il Petrolio
Pro Contro Produce molta energia Non è rinnovabile: risorse stimate 35 anni Può essere trasportato facilmente Inquina: forte contributo all’aumento dell’effetto serra Può essere conservato facilmente Contribuisce alla formazione di piogge acide Facile utilizzo: processo di combustione È la fonte fossile che inquina di più il mare e la terra (industria petrolchimica) Basso costo per evoluzione tecnologie Prezzo molto variabile sul mercato Instabilità geopolitica (guerre per l’approvvigionamento)

6 Fonti non rinnovabili: il Nucleare
Pro Contro Produce molta energia Non è rinnovabile Non contribuisce all’aumento dell’effetto serra Scorie radioattive da stoccare per centinaia di anni Costi e tempi molto alti per la bonifica e dismissioni degli impianti Estrema pericolosità del sistema produttivo Instabilità geopolitica (guerre per l’approvvigionamento)

7 Fonti rinnovabili: il Sole
Pro Contro È una fonte energetica rinnovabile, praticamente inesauribile Non è costante: dipende dalle condizioni meteorologiche Non inquina È abbondante nei momenti di minor richiesta energetica (elettricità e calore) È gratuita Le tecnologie fotovoltaiche hanno una bassa resa energetica Le tecnologie per la produzione di calore (solare termico) hanno un basso costo Non è trasportabile e difficilmente stoccabile

8 Fonti rinnovabili: il Vento
Pro Contro È una fonte energetica rinnovabile, praticamente inesauribile Non è costante: dipende dalle condizioni meteorologiche Non produce emissioni inquinanti Crea impatti sul paesaggio È gratuita Ha una resa energetica bassa Solo in alcune zone geografiche spirano venti favorevoli al processo Non è trasportabile e difficilmente stoccabile

9 Fonti rinnovabili: l’Acqua
II.1 Pro Contro È una fonte energetica rinnovabile, praticamente inesauribile Produce modificazioni degli equilibri idrogeologici ed ecosistemici naturali Non produce emissioni inquinanti Crea impatti sul paesaggio Ha un buon rendimento nella produzione di energia Può essere sfruttata solo in alcune zone geografiche (dislivelli altimetrici) Le tecnologie per la produzione sono ben sviluppate e poco costose

10 Fonti rinnovabili: la Geotermia
II.1 Pro Contro È una fonte energetica rinnovabile, praticamente inesauribile Gli impianti per la produzione di energia elettrica sono molto rumorosi Produce poche emissioni inquinanti Crea impatti sul paesaggio Ha un buon rendimento nella produzione di energia Può essere sfruttata solo in alcune zone geografiche (zone vulcaniche) È sempre disponibile: 24 ore su 24, 365 giorni l’anno

11 Fonti rinnovabili: le Biomasse
II.1 Pro Contro Sono una fonte energetica rinnovabile, praticamente inesauribile Possono soddisfare solo una piccola parte dei fabbisogni energetici Producono poche emissioni inquinanti Sono adatte ad usi locali Hanno un buon rendimento nella produzione di energia La produzione di energia da rifiuti organici genera malessere e conflitti nelle comunità Hanno costi più bassi rispetto ai comuni combustibili fossili Le tecnologie per la produzione sono ben sviluppate e poco costose

12 Inquinamento locale e globale
II.2 Inquinamento locale e globale

13 Combustibili fossili e inquinamento
II.2 L’utilizzo di combustibili fossili per la produzione di energia è dannoso per l’ambiente Tutte le fasi della produzione energetica mediante combustibili fossili, dall’estrazione delle fonti, al trasporto, alla lavorazione fino alla combustione, hanno come conseguenza una degradazione dell’aria, dell’acqua e del suolo Carbone, petrolio e gas naturale oltre ad essere delle fonti non rinnovabili in via di esaurimento, sono molto inquinanti. A seconda della vastità dell’area interessata, l’inquinamento prodotto può essere: Globale L’effetto dell’inquinamento interessa tutto il pianeta (aumento dell’effetto serra) o gran parte di esso Locale L’effetto dell’inquinamento interessa un particolare ambiente (fiume Po) o una regione geografica (Pianura Padana)

14 Che cosa è l’effetto serra
II.2 L’effetto serra è quel naturale fenomeno che assicura all’atmosfera del pianeta Terra di avere una temperatura media tale da permettere l’esistenza della vita I raggi del Sole arrivano sulla sommità dell’atmosfera, parte di essi vengono riflessi ed altri vi penetrano arrivando sulla superficie terrestre. Nell’atmosfera sono presenti dei gas, detti ad EFFETTO SERRA, che trattengono una parte dei raggi riflessi dalla Terra. Questo fenomeno proprio come in una serra fa aumentare la temperatura. Il principale gas ad effetto serra è l’ANIDRIDE CARBONICA (CO2) ATMOSFERA TERRA

15 Concentrazione della CO2 nell’atmosfera
+CO2 … +effetto serra II.2 Negli ultimi 200 anni, dall'inizio dell'industrializzazione, la concentrazione della CO2 nell’atmosfera è aumentata. Questo ha provocato un aumento dell’effetto serra. Bruciando carbone, petrolio e gas naturale per produrre energia, liberiamo nell’atmosfera la CO2 . La concentrazione di CO2 in atmosfera è passata da 280 ppm, valore riscontrato all’inizio della rivoluzione industriale, a 380 ppm dei giorni nostri. Tale crescita viene messa in diretta correlazione con il consumo di combustibili fossili e con una crescente opera di deforestazione. Vi sono altri gas ad effetto serra, ma la CO2 è responsabile da sola di più del 50% dell’ aumento dell’effetto serra anni Altri gas ad effetto serra: Vapore acqueo Metano (CH4) Protossido di azoto (N2O) Esafluoruro di zolfo (SF6) Perfluorocarburi (CF4) Concentrazione della CO2 nell’atmosfera

16 Un pianeta ammalato II.2 La CO2 trattiene i raggi solari riflessi dalla Terra nell’atmosfera, provocando un aumento della temperatura media del pianeta. Negli ultimi 120 anni la temperatura media del pianeta è salita da 14,9°C a 15,4°C. Se questa tendenza dovesse continuare si prevede per i prossimi cento anni un ulteriore aumento di 2-3°C. Tale aumento sta provocando dei cambiamenti climatici nel nostro pianeta L’aumento della temperatura provoca lo scioglimento dei ghiacci polari, questo fenomeno provoca un innalzamento del livello medio del mare, che è salito tra i 10 e i 20 cm negli ultimi 100 anni. Se dovesse continuare a salire, spiagge e zone costiere verrebbero spazzate via e città costiere come Venezia verrebbero allagate. Si verificano dei cambiamenti anche sulla terraferma, i deserti si espandono, diminuiscono le foreste e vaste zone fertili diventano aride. Aumentano gli eventi climatici estremi come URAGANI e TEMPESTE, in inverno non nevica e d’estate piove! La Terra ha la febbre!

17 Il protocollo di Kyoto II.2
Per cercare di fermare l’aumento dell’effetto serra e i conseguenti cambiamenti climatici, dagli anni ’70 scienziati e capi di governo dei vari stati del mondo, hanno cominciato a studiare e lavorare tutti insieme per cercare delle soluzioni… … nel 1997 a Kyoto (Giappone) si è svolta una conferenza mondiale sul clima, alla quale hanno partecipato circa diecimila persone. In tale sede è nato il Protocollo (detto di Kyoto)… … esso indica gli obiettivi internazionali per la riduzione di sei gas cosiddetti ad effetto serra (in particolare la CO2 ), ritenuti responsabili del riscaldamento globale del pianeta… …l'obiettivo fissato è una riduzione media del 5,2% (di più per chi inquina molto, meno per chi inquina poco) dei livelli di emissione del 1990, nel periodo Il protocollo è entrato in vigore il 16 febbraio 2005 L’obiettivo per l’Italia è la riduzione del 6,5% delle emissioni di CO2 rispetto ai valori del 1990.

18 Inquinamento locale: l’aria
II.2 Per cucinare, riscaldarci, far muovere automobili e motorini, bruciamo direttamente o indirettamente combustibili fossili. La combustione produce inquinamento atmosferico. Grandi sorgenti fisse: industrie, centrali termoelettriche ed inceneritori Piccole sorgenti fisse: gli impianti per il riscaldamento domestico Sorgenti mobili, cioè il traffico veicolare Anidride solforosa (SO2) Oltre alla produzione di CO2 i processi di combustione provocano l’immissione nell’atmosfera di diverse sostanze inquinanti Ossidi di azoto (NOx) Monossido di carbonio (CO) Ozono troposferico (O3) Polveri sottili (PM10)

19 Inquinamento locale: l’acqua
II.2 La ricerca, l’estrazione ed il trasporto di petrolio e gas naturale causano gravi danni all’ecosistema marino. La ricerca e l’estrazione di petrolio e gas naturale in mare aperto sono precedute dal dragaggio, che danneggia il fondale marino e le alghe. Il petrolio viene trasportato principalmente via mare per mezzo di petroliere, gli incidenti hanno spesso prodotto lo sversamento in mare di enormi quantità di idrocarburi, danneggiando i fragili ecosistemi marini. Anche la trasformazione del petrolio nell’industria petrolchimica produce un elevato inquinamento dell’acqua, ed è un attività ad alto rischio di incidenti che spesso ha provocato l’intossicazione o la morte di diverse persone.

20 Inquinamento locale: il suolo
II.2 Tutte le fasi di produzione e trasporto dei combustibili fossili, hanno un forte impatto sul suolo e sul paesaggio. L’attività mineraria necessaria per estrarre il carbone dal sottosuolo, oltre a produrre trasformazioni irreversibili del paesaggio, è di elevata pericolosità per la vita dell’uomo. Anche gli oleodotti e gasdotti hanno un forte impatto sull’ambiente, e si possono verificare delle fuoriuscite di combustibile. L’estrazione di gas naturale dal sottosuolo favorisce la subsidenza del terreno (movimento di sprofondamento lento di un’area), il che può danneggiare l’ecosistema, i corsi d’acqua, la rete idrica e fognaria e causare cedimenti nelle fondamenta degli edifici.

21 Risparmio ed efficienza energetica
II.3 Risparmio ed efficienza energetica

22 Definizioni II.3 Definizione UE - Dir. 2006/32/CE
Efficienza degli usi finali dell'energia “qualsiasi forma di energia commercialmente disponibile, inclusi elettricità, gas naturale (compreso il gas naturale liquefatto), e il gas di petrolio liquefatto, qualsiasi combustibile da riscaldamento o raffreddamento, compresi il teleriscaldamento e il teleraffreddamento, carbone e lignite, torba, carburante per autotrazione (ad esclusione del carburante per l'aviazione e di quello per uso marina) e la biomassa.” ENERGIA “quantità di energia risparmiata, determinata con una misurazione o una stima dei consumi prima e dopo l'attuazione di un miglioramento dell’efficienza energetica” RISPARMIO ENERGETICO EFFICIENZA ENERGETICA “rapporto tra i risultati in termini di rendimento, servizi, merci o energia e l'immissione di energia” MIGLIORAMENTO EFFICIENZA ENERGETICA “incremento dell’efficienza degli usi finali dell’energia, risultante da cambiamenti tecnologici, comportamentali e/o economici”

23 Un controsenso termodinamico
II.3 Nelle centrali termoelettriche, generalmente grazie alla combustione di una fonte non rinnovabile, vengono raggiunte alte temperature per vaporizzare e pressurizzare l’acqua da convogliare nelle turbine (circa 1000°C). La quantità di corrente elettrica prodotta però, è pari a meno della metà del calore utilizzato (rendimento centrale a olio combustibile: circa 35%, rendimento centrale turbogas a ciclo combinato: circa 45%). Tutto il resto si è disperso come calore nelle torri di raffreddamento, nei vari moduli dell’impianto, nei condotti. La corrente elettrica prodotta, viene immediatamente immessa nella rete di distribuzione nazionale. In questo percorso, per la natura dei materiali utilizzati come mezzo di trasmissione (Legge di Ohm, elettrolisi) e delle corrente elettrica (onde elettromagnetiche), parte dell’energia in transito si disperde (quasi il 10%). Giunta finalmente nelle nostre case, l’elettricità viene utilizzata ad esempio da lavatrici, lavastoviglie, scalda bagni elettrici, ecc. Le resistenze di questi elettrodomestici sono attraversate dalla corrente elettrica e si surriscaldando. Il calore è ceduto all’acqua degli impianti, fornendoci una temperatura di esercizio finale in definitiva molto bassa (40° - 90°C). Siamo partiti da una fiamma capace di generare una temperatura di 1000°C per riscaldare dell’acqua a 40-80°C.

24 Un secchio bucato II.3 M.Pallante:
“Ho un secchio bucato e voglio riempirlo con dell’acqua usando una bottiglia (1 litro). Ovviamente il secchio perde dai buchi! Cosa posso fare?” “Sostituisco la bottiglia con un bicchierino (0,33 ml)? Con un bottiglione (5 litri)? O provo a chiudere i buchi del secchio?” Quanto mi costano queste azioni? Quanto risparmierò domani? Quanto dovrò lavorare in futuro per riempire il secchio? Con quale tecnologia lo riempio? Le mie azioni sono sostenibili per l’ambiente? POSSIAMO PARAGONARE: l’acqua nel secchio all’energia primaria richiesta dal sistema energetico, la bottiglia alle centrali termoelettriche che immettono elettricità nel sistema e all’uso diretto di combustibili fossili, il bicchierino alle attuali tecnologie che utilizzano fonti rinnovabili, il bottiglione ad un aumento e potenziamento di centrali termoelettriche (a gas, carbone e nucleare) e delle reti di distribuzione dei combustibili. La risposta più logica non può che essere quella di chiudere i buchi del secchio (la “materia” attraversata dal flusso energetico “acqua”) e quindi indirizzarsi verso una riduzione dei consumi ed il miglioramento dell’efficienza nell’uso finale dell’energia.

25 Consumi finali - Residenziale
II.3 Negli edifici usiamo energia per cucinare, illuminare e soprattutto riscaldare gli ambienti interni e l’acqua potabile (quasi l’80% del totale). Molti sprechi sono generati dall’uso di apparecchiature elettriche ed elettroniche poco efficienti e da cattive abitudini delle persone, ma se l’edificio non è ben isolato, assistiamo ad una inevitabilmente dispersione di calore dalle mura, dalle finestre, dalle porte, dal tetto, dalle fondamenta, ecc. 68 % - Riscaldamento 16 % - Usi elettrici obbligati (illuminazione 3%) 11 % - Acqua Sanitaria 5 % - Uso cucina

26 Consumi finali - Residenziale
II.3 variazione + 1851 + 145 - 181 + 1033 + 2849

27 Il risparmio energetico in casa
II.3 Il risparmio energetico attuato dai singoli consumatori può contribuire alla riduzione delle emissioni inquinanti, e nello stesso tempo tagliare la spesa energetica delle famiglie È possibile risparmiare fino al 50% dell’energia utilizzata nella propria casa, scegliendo con oculatezza le apparecchiature che dobbiamo acquistare e adottando alcuni semplici accorgimenti nel nostro stile di vita quotidiano. Per contribuire a salvaguardare l’ambiente risparmiando energia (e denaro!) Quali impianti e apparecchiature consumano di più in casa? 1)      Impianto di riscaldamento 2)      Condizionatore 3)      Frigorifero e congelatore 4)      Lavatrice 5)      Lavastoviglie 6)      Lampade per l’illuminazione 7)      Forno cucina 8)      Scaldabagno 9)      Televisore, videoregistratore, lettore cd, computer, ecc.

28 Efficienza energetica in edilizia
II.3 Orientamento e Forma dell’edificio Isolamento dell’edificio ed uso di materiali ecologici fonte: fonte: Sfruttamento della radiazione solare con utilizzo della vegetazione come schermo Analisi termografica edificio (giallo > caldo/freddo < blu) Climatizzazione Uso diffuso delle risorse locali fonte: Cogenerazione: produzione combinata di calore ed elettricità Impianto integrato eolico - termico - fotovoltaico

29 Stima consumi negli edifici
II.3 tipologia appartamento condominio anni ‘70 abitazione al 3° piano di 4 riscaldamento autonomo (caldaia a metano basso rendimento) due lati liberi esposti a N e W N STIMA CONSUMI TERMICI - stanza stima kWh termici consumati in un anno media consumi annuali x superficie complessiva abitazione 180 kWh/m2 x 25 m2 = 4500 kWh stima kg combustibile consumati in un anno kWh consumati in un anno / p.c.i. combustibile utilizzato 4500 kWh / 9,6 kWh/mc = 469 mc = 335 kg di metano gasolio: 1 kg = 1,2 l gpl: kg = 1,8 l metano: 1 kg = 1,4 m3 CO2: kg = 0,5 m3 Gasolio: 1 kg = 43 MJ = 11,86 kWh Gpl: kg = 46 MJ = 12, 79 kWh Metano: 1 kg = 48 MJ = 9,59 kWh legno: 1 kg = 17 MJ = 4.65 kWh Potere Calorifero Inferiore (p.c.i.) cambustibili più utilizzati

30 STIMA CONSUMI ELETTRICI Fattori Conversione (Metodo IPPC)
Stima consumi negli edifici II.3 STIMA CONSUMI ELETTRICI Stima uso elettricità illuminazione Totale Watt lampade x media ore di accensione al giorno 80 W x 5 h = 400 Wh = 0,4 kWh 0,4 kWh x 365 giorni = 146 kWh Stima uso apparecchi elettrici ed elettronici Watt richiesti dall’elettrodomestico x stima ore giornaliere portatile 50 W x 2 h = 100 Wh = 0,1 kWh 0,1 kWh x 200 giorni = 20 kWh frigorifero 90 W x 24 h = 2160 Wh = 2,16 kWh 2,16 kWh x 365 giorni = 788 kWh Fattori Conversione (Metodo IPPC) Gasolio: 1kg = 3,13 kg CO2 Gpl: 1 kg = 2,89 kg CO2 Metano: 1 kg = 2,7 kg CO2 Elettricità: 1 kWh = 0,5 kg CO2 kg combustibile consumati in un anno 335 kg di CH4 x 2,7 kg di CO2 = 904,5 kg 146 kWh x 0,5 kg di CO2 = 73 kg kWh elettrici consumati in un anno kg CO2 prodotti m2 foresta 977,5 1873

31 Consumi finali - Trasporti
II.3 Attualmente il settore dei trasporti è senza dubbio legato direttamente o indirettamente al petrolio e al carbone fossile. Dalle fonti fossili derivano le gomme dei pneumatici, la plastica del cruscotto, il nylon delle tappezzerie interne, l’acciaio del telaio, i combustibili che vengono bruciati nel motore, ecc. In Italia l’88% delle merci è trasportata su gomma (camion e furgoni) e la maggior parte delle persone per spostarsi e viaggiare utilizza l’auto privata Nel 1971 circolavano di veicoli e 26 persone su 100 si recavano a lavoro in auto. Oggi circolano di veicoli e 72 persone su 100 si recano a lavoro in auto

32 Consumi finali - Trasporti
II.3

33 Risparmio energetico nei Trasporti
II.3 Cosa si può fare per ridurre l’utilizzo dell’automobile? Andare a piedi per percorrere brevi tragitti Utilizzare la bicicletta… ne esistono anche a pedalata assistita che permettono di fare meno fatica! Per gli spostamenti in città utilizzare autobus e metropolitana Viaggiare in treno e in nave, inquinano meno! Condividere l’automobile con amici o parenti (Car pooling e Car sharing) Car pooling Colleghi di lavoro, compagni di scuola e amici utilizzano una sola auto per spostarsi insieme. In questo modo le emissioni inquinanti vengono ridotte di 3 o 4 volte, e permette di risparmiare soldi, tempo e stress! Car sharing E’ un sistema di “autonoleggio” self service che mette a disposizione alcune auto, in ogni ora del giorno e della notte. Gruppi di persone si associano per condividere alcuni veicoli. Grazie al car sharing la tua famiglia, potrebbe possedere una macchina senza doverla comprare! … e come utilizzarla meglio quando non se ne può fare a meno Non schiacciare troppo forte l’acceleratore alla partenza! Premere sull'acceleratore in modo fluido e cambiare marcia tra i 2 ed i 3 mila giri del motore Fuori città viaggiare intorno ai 90km/h utilizzando la quinta marcia Andare in autostrada a 110 km/h anziché a 130 fa risparmiare il 20% del carburante senza sensibili variazioni di tempo

34 Consumi finali - Industria
Il settore industriale consuma energia sia per produrre la maggior parte degli oggetti di cui disponiamo, sia per l’estrazione e la distribuzione delle materie prime necessarie a realizzarli. I consumi energetici hanno un grande peso nei bilanci economici di un’industria, ripercuotendosi inevitabilmente sul prezzo finale delle merci. Questo ha sempre determinato una costante ricerca di nuove tecnologie e metodi innovativi che fossero capaci di ridurre le spese. Oggi le industrie hanno ottimizzato i loro processi di produzione. Ma se da un lato si riesce a consumare meno energia per tessere un metro di tessuto, da l’altro vengono prodotti sempre più vestiti. Per la maggior parte dei casi non è la produzione dei beni a richiedere un’eccessiva quantità di energia, ma l’eccesso di consumo di beni spesso superflui.

35 consumo etico, critico, responsabile e sostenibile
Industria - consumatori II.3 consumo etico, critico, responsabile e sostenibile SISTEMA DI ECOGESTIONE E AUDIT - Il regolamento EMAS è uno strumento volontario di politica ambientale, volto a promuovere costanti miglioramenti delle prestazioni ambientali delle organizzazioni di tutti i settori (pubblici e privati). introduce e attua: Sistemi di Gestione Ambientale; valutazioni obiettive e periodiche di tali sistemi; formazione e partecipazione attiva dei dipendenti delle organizzazioni; informazione del pubblico e delle altre parti interessate. FAIR TRADE - Il “Commercio Equo&Solidale” è una partnership economica basata sul dialogo, il rispetto e la trasparenza. Mira ad una maggiore equità tra Nord e Sud del mondo. Attraverso il commercio di prodotti alimentari ed artigianali, il Commercio Equo cerca di garantire ai piccoli produttori del Sud del mondo un accesso diretto al mercato, equità della retribuzione dei loro prodotti, difesa dei diritti dei lavoratori, delle donne, dei bambini e la tutela dell’ambiente. GRUPPI di ACQUISTO SOLIDALE - Un gruppo d’acquisto e' formato da un insieme di persone che decidono di incontrarsi per acquistare all’ingrosso prodotti alimentari o di uso comune, da ridistribuire tra loro. I criteri che guidano la scelta dei fornitori (pur differenti da gruppo a gruppo) in genere sono all'insegna della qualità del prodotto (locali, agricoltura biologica, biodinamica), dell'impatto ambientale e degli imballaggi a rendere. MARCHIO DI QUALITÀ ECOLOGIA - Istituito nel 1992, il marchio EcoLabel è un sistema di certificazione creato per aiutare i consumatori europei a scegliere prodotti e servizi più ecologici e più rispettosi per l’ambiente. Finora sono state rilasciate circa 250 licenze che riguardano vari prodotti (prodotti per la pulizia, carta, elettrodomestici, vestiti, strutture turistiche, lubrificanti) LCA - CICLO DI VITA - Il Life Cycle Assessment (LCA) è uno strumento quantitativo per la valutazione ambientale dei processi produttivi. L’obiettivo generale di una LCA è valutare gli impatti ambientali associati alle varie fasi del ciclo di vita di un prodotto (“dalla culla alla bara”), nella prospettiva di individuare possibili miglioramenti al ciclo produttivo. L’LCA risulta efficace se vogliamo confrontare dal punto di vista ambientale due prodotti simili.

36 Consumi finali - Industria
IV III IMB II IMB

37 Consumi finali - Industria


Scaricare ppt "Modulo Insegnanti II incontro."

Presentazioni simili


Annunci Google