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Analisi delle situazioni da vari punti di vista (sociale, culturale, psicologico storico e geografico) Definizione degli obiettivi generali e specifici.

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Presentazione sul tema: "Analisi delle situazioni da vari punti di vista (sociale, culturale, psicologico storico e geografico) Definizione degli obiettivi generali e specifici."— Transcript della presentazione:

1 Analisi delle situazioni da vari punti di vista (sociale, culturale, psicologico storico e geografico) Definizione degli obiettivi generali e specifici Organizzazione e gestione dellintervento educativo Monitoraggio e valutazione degli esiti del progetto Progettazione educativa

2 Ambiti La progettazione educativa descrive come avviene lapprendimento Collegio docenti Consiglio di classe Docente

3 Instructional Design da A. Calvani, Che cos'è la tecnologia delleducazione Le teorie dellapprendimento descrivono come avviene lapprendimento Le teorie dellID forniscono indicazioni su come facilitare lapprendimento e lo sviluppo cognitivo, emozionale, sociale e fisico delle persone; hanno un carattere eminentemente prescrittivo. Rapporto stretto: le teorie dellapprendimento spiegano il motivo per cui una teoria ID funziona o non funziona

4 I tratti essenziali di alcune delle più accreditate teorie ID Da Charles M. Reigeluth: Instructional-Design Theories and Models (1999) Collins Cognitive Theory of Inquiry Teaching Gardner Multiple Approaches to Understanding L. Hannafin, S. Land e K. Oliver Open learning environments Jonassen Constructivist Learning Envitonments Nelson Collaborative Problem Solving Schank Learning by doing (Goal Based Scenario- GBS) C. M. Reigeluth The elaboration theory

5 Lapprendimento è facilitato quando: Chi apprende è coinvolto nella soluzione di problemi basati sul mondo reale La conoscenza già esistente è attivata come base per nuova conoscenza La nuova conoscenza è dimostrata allallievo, non semplicemente detta La nuova conoscenza è impiegata dallallievo La nuova conoscenza viene integrata nelle conoscenze dellallievo Aspetti comuni alle varie teorie ID David Merrill

6 Si basa su un processo dialettico di discussione, domande e risposte tra studente e docente. Lobiettivo è quello di facilitare lo sviluppo di abilità metacognitive (imparare ad imparare). Ha come obiettivi secondari di mettere in luce le ipotesi sbagliate presenti nei ragionamenti dello studente e di insegnare a fare previsioni rispetto a nuovi casi. Collins indica 10 strategie per raggiungere gli obiettivi appena descritti: 1) selezionare esempi positivi e negativi, casi che funzionano e casi che non funzionano; 2) variare sistematicamente i casi, per mostrare usi alternativi di regole o teorie; 3) selezionare controesempi per migliorare il dialogo critico; 4) generare casi ipotetici, che consentano di esercitarsi nel ragionamento; 5) formulare ipotesi; 6) verificare le ipotesi che dimostrano che lo studente ha compreso le regole/teorie dellargomento in questione; 7) considerare previsioni alternative, che consentano allo studente di pensare attraverso casi specifici; 8) mostrare agli studenti che è necessario guidarli; 9) delineare le conseguenze di una affermazione contraddittoria; 10) mettere in questione lautorevolezza, per mettere lo studente in condizioni di esaminare a fondo le potenzialità delle regole e teorie che sta sviluppando. Questa strategia si basa sul dialogo critico tra insegnante e studente. Collins - Cognitive Theory of Inquiry Teaching

7 - Introdurre largomento (narrazione di storia, uso di statistiche, domande e questioni di carattere esistenziale o filosofico, uso di opere darte, attività manuali, attività di gruppo) - Fare uso di esempi ed analogie tra argomenti familiari e meno familiari - Affrontare largomento chiave secondo rappresentazioni multiple e offrire varie opportunità per mostrare il proprio apprendimento. Gardner - Multiple Approaches to Understanding

8 Il modello è costituito da quattro componenti: - il contesto di partenza che guida lo studente nel riconoscere o generare i problemi da affrontare e influenza il modo in cui vengono pianificate le strategie e interpretate le risorse; - le risorse: siti Internet, libri, supporto umano - gli strumenti: essi consentono di manipolare risorse e idee - lo scaffolding: concettuale (su cosa porre lattenzione?), metacognitivo (come pensare?), procedurale (di quali strumenti avvalersi?), strategico (quali approcci utilizzare?) Si avvale di ambienti tipo Micromondi che consentono agli studenti di manipolare variabili e osservare i risultati in contesti simulati. L. Hannafin, S. Land e K. Oliver - Open learning environments

9 Il modello è centrato sul problem solving e sullapprendistato cognitivo. Problem solving:Gli studenti apprendono un certo contenuto per risolvere un problema, piuttosto che risolvere un problema applicando un contenuto. Il problema deve possedere molteplici soluzioni, deve presupporre molteplici criteri per la valutazione delle soluzioni, deve essere motivante, interessante e significativo. I problemi devono essere presentati con una certa gradualità dal più semplice al più complesso. Apprendistato cognitivo: - lapprendista osserva prima il maestro che mostra come fare e poi lo imita (modelling); - il maestro assiste e agevola il lavoro (coaching); - il maestro fornisce un sostegno in termini di stimoli e risorse (scaffolding); - il maestro diminuisce progressivamente il supporto fornito per lasciare maggiore autonomia a chi apprende (fading). Il modelling è molto importante e può essere sia di carattere comportamentale (come svolgere un certo compito) che cognitivo (come articolare un ragionamento). Jonassen – Constructivist Learning Envitonments

10 Problem solving allinterno di processi di apprendimento collaborativo. Promuove di problem solving, critical thinking e collaborative. E adatta più per sviluppare strategie cognitive che per memorizzare conoscenze di tipo fattuale. Una precondizione necessaria è che docenti e studenti siano disposti ad assumere atteggiamenti collaborativi. Si articolano in nove punti: 1- Fase preparatoria (sviluppo di un problema autentico,istruzioni sul lavoro di gruppo) 2 – Formazione dei gruppi (piccoli ed eterogenei) e definizione delle regole 3 – Definizione preliminare del problema (identificazione di scopi e obiettivi, brainstorming sulle possibili soluzioni, sviluppo del piano di lavoro iniziale,individuazione delle risorse necessarie, assegnazione dei ruoli) 5 – Sviluppo del processo CPS (sviluppare il piano di lavoro iniziale,individuare e assegnare i compiti, acquisire informazioni e risorse necessarie, anche con laiuto del docente/tutor, e condividere le informazioni acquisite con i colleghi, partecipare alla soluzione del problema e alle attività collaborative, valutare le soluzioni proposte) 6 – Revisione finale del lavoro 7 – Sintesi e riflessione 8 – Valutazione dei prodotti e dei processi 9 – Chiudere lattività Nelson – Collaborative Problem Solving

11 Apprendere per mezzo dellazione- Si propone una simulazione in cui gli studenti perseguono un obiettivo esercitando specifiche abilità e utilizzando specifiche conoscenze che consentano loro di realizzare lobiettivo. Gli obiettivi dapprendimento sono collocati nel contesto di una storia che motivi gli studenti ad apprendere e a sviluppare le operazioni da compiere per raggiungere gli obiettivi. I componenti essenziali: - Definizione di ciò che gli studenti devono imparare in termini di abilità e di conoscenze; - Definizione della mission che deve essere significativa, motivante e realistica; - Storia che deve essere sviluppata in modo da dare agli studenti lopportunità di esercitare le abilità e ricercare le conoscenze utili per il raggiungimento dellobiettivo; - Definizione del ruolo che lo studente svolgerà nella storia; - Le attività che lo studente dovrà compiere per raggiungere lobiettivo; - Le informazioni utili per raggiungere lobiettivo, preferibilmente date in forma di storia; - Feedback situato Schank – Learning by doing (Goal Based Scenario- GBS)

12 . Selezionare ed ordinare i contenuti in modo da ottimizzare il raggiungimento degli obiettivi. Le strategie proposte sono due: 1 – strategie per ordinare una sequenza di contenuti costituiti da concetti/teorie e principi si articola nei seguenti punti: partire dai concetti più generali, utilizzare un approccio a spirale, insegnare i contenuti di supporto insieme ai concetti cui si riferiscono, raggruppare i concetti e i contenuti di supporto in modo che non siano né troppo ampi da rendere difficile la revisione e la sintesi né troppo ristretti da interrompere il processo di apprendimento 2 – strategie per ordinare una sequenza di contenuti costituiti da compiti di una certa complessità. Partire dalla versione più semplice di un compito, porre il focus sugli step, insegnare i contenuti di supporto, raggruppare gli step e i contenuti di supporto con cui sono correlati C. M. Reigeluth - The elaboration theory

13 Una articolo sulla progettazione di UdA: http://www.rivistadidattica.com/metodi_nelle_unita'_di_apprendimento_di_u mberto_tenuta.htm http://www.rivistadidattica.com/metodi_nelle_unita'_di_apprendimento_di_u mberto_tenuta.htm

14 un esempio di criteri di programmazione formulati in ambito Collegio docenti: http://www.tuttodidattica.it/riforma_moratti/Didattica%20della%20riforma/criteri_programmazion e.htm

15 sui principi di progettazione educativa e tecnologica http://www.del.univpm.it/LO_zucchermaglio/LO3/pagina1.htm http://www.del.univpm.it/LO_zucchermaglio/LO3/pagina1.htm


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