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testimonianze di una delle più grandi città romane

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Presentazione sul tema: "testimonianze di una delle più grandi città romane"— Transcript della presentazione:

1 testimonianze di una delle più grandi città romane
 CATANIA, domenica 5 marzo 2006 8:23:19  CATINA  testimonianze di una delle più grandi città romane                                                                              

2 realizzata dagli studenti
RICERCA realizzata dagli studenti dell’I.T.I.S. “G. Marconi” Catania CORSO BENI CULTURALI E COMPUTER A.S. 06/07 I.T.I.S. MARCONI CATANIA

3 Sommario La città romana L’ipogeo quadrato Teatro Romano
Odeon Le terme Achilliane Le terme dell’Indirizzo Terme della Rotonda L’acquedotto romano L’ipogeo quadrato Il Foro Romano Anfiteatro Romano La Necropoli Sant’Agata Allievi e Curatori Bibliografia

4 Città decumana, fu innalzata da Augusto al rango di colonia romana.
La Città Romana La conquista romana del 263 a. C. aprì per Catania un periodo di circa sette secoli durante il quale essa accrebbe notevolmente la sua importanza e il suo prestigio. Città decumana, fu innalzata da Augusto al rango di colonia romana. Aumentarono gli abitanti, il territorio venne notevolmente ampliato e si ebbe la crescita economica. Venne riordinato il tessuto viario della città, rintracciabile oggi nella zona intorno alla via Vittorio Emanuele tra piazza Duomo e la via Plebiscito. A.S. 06/07 I.T.I.S. MARCONI CATANIA

5 Terme Achilliane Piazza Dante Terme dell’Indirizzo Il Foro Odeon e Teatro Romano Anfiteatro Romano Terme della Rotonda La città era divisa in  una parte alta, sulla collina, ed una bassa. Nella prima sono stati rinvenuti, in epoche diverse, intorno e dentro il Monastero dei Benedettini, numerosi reperti tra cui i resti dell'acquedotto e di un vasto Stabilimento Termale.

6 Teatro greco - romano Il teatro Greco Romano di Catania è situato nel centro storico della città etnea, tra via Vittorio Emanuele e via Teatro greco. Costruito in pietra lavica dell'Etna, era decorato con marmi e statue ed è probabile che la sommità della scalea fosse sormontata da un colonnato simile a quello del teatro di Taormina. La sua capienza era di circa spettatori.

7 bagnato dall’acqua del fiume Amenano, consentiva spettacoli con giochi d’acqua.
Proprio la presenza di questo fiume, che scorre sotto la città antica, è il più grande impedimento alla fruizione e all’utilizzazione delle antiche strutture teatrali. Il teatro è addossato al versante meridionale della collina dove sorgeva l’antica acropoli di Catania.

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9 L’Odeon Vicino al teatro si trovano i resti dell'Odeon anch‘ esso di epoca romana. Il materiale da costruzione è costituito, per la maggior parte delle strutture, da pietra lavica. Come nel teatro si usarono anche mattoni e marmo che, accostati alla pietra nera conferirono alla costruzione la tipica policromia dei monumenti Catanesi.  A.S. 06/07 I.T.I.S. MARCONI CATANIA

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11 Le Terme Le terme rivestirono un ruolo centrale nella vita quotidiana dei romani fin dall’età repubblicana; servivano per i bagni, ma erano anche luogo di incontri, di lettura e di esercizi per il miglioramento del corpo e dello spirito. Il riscaldamento dell’aria e dell’acqua era ottenuta attraverso l’aria calda che correva in condutture sotto il pavimento. La città , ricca di acque, ebbe almeno tre complessi termali: della Rotonda, dell'Indirizzo e Achillee. A.S. 06/07 I.T.I.S. MARCONI CATANIA

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13 Le terme Achilliane Le Terme Achilliane si trovano sotto Piazza del Duomo , l'ingresso attuale è situato a destra della facciata della Cattedrale di S.Agata. Edificate tra il I e il II secolo e probabilmente sepolte dalla colata lavica del 1169, furono riportate alla luce dopo il terremoto del 1693 grazie al nobiluomo Ignazio Biscari, appassionato di archeologia. Nel 1994, dopo il loro restauro, furono riaperte al pubblico ma a causa di allagamento dei locali furono tosto richiuse. Dal 2006, il 9 settembre, le Terme sono state riaperte al pubblico.

14 Anticamente i pavimenti (oggi completamente distrutti) erano in marmo.
Il nome di Terme Achillee si deve, probabilmente, alla statua di Achille in esse allora presente. Dopo aver sceso una scala ci si immette in un lungo corridoio con volta a botte, percorso il quale si arriva in una grande sala rettangolare di m 12 x 13 con quattro pilastri al centro atti a sorreggere le volte adornate di stucchi raffiguranti fanciulli, animali, viticci e grappoli d'uva. La sala comunicava sul lato ovest con altri tre vani rettangolari più piccoli, a loro volta in collegamento con altri due. Anticamente i pavimenti (oggi completamente distrutti) erano in marmo. A.S. 06/07 I.T.I.S. MARCONI CATANIA

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16 Terme dell’Indirizzo Ubicato in Piazza Currò, l'edificio termale deve il suo nome al fatto che si trova parzialmente incorporato nell'ex Convento di S. Maria dell'Indirizzo. L'edificio si compone di dieci vani conservanti la loro copertura originaria. All'esterno è visibile una stanza di forma ottagona con copertura a cupola e tre nicchie quadrangolari disposte lungo gli assi ovest, sud ed est dell'ottagono centrale. Lo schema distributivo prevedeva un percorso lineare attraverso una successione di vani a temperatura gradualmente maggiore.

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19 Terme della rotonda Percorrendo la via della Rotonda si giunge all’ omonima Chiesa ricavata in un ambiente  in origine appartenente ad un complesso termale di età romana. L'edificio è costituito da una sala circolare del diametro di circa 5 metri chiusa entro un quadrilatero. Lungo le pareti interne si aprono archi e tre grandi nicchie, in origine contenenti vasche marmoree. L'edificio può essere datato all'età imperiale anche se alcuni saggi condotti in profondità hanno rivelato l'esistenza di un  primo impianto già nella fase tardo-ellenistica. A.S. 06/07 I.T.I.S. MARCONI CATANIA

20 In età bizantina, probabilmente nel corso del VI secolo d. C
In età bizantina, probabilmente nel corso del VI secolo d. C., la sala circolare fu trasformata in chiesa. Appartengono a questa fase alcuni resti di pitture ancora in situ rappresentanti S. Gregorio il Taumaturgo e la Madonna nimbata ed ammantata che sorregge il figlioletto Gesù.

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22 L’Acquedotto Romano  Dell acquedotto Romano rimangono semisepolti quattro archi (altri tratti dello stesso acquedotto si possono osservare a Misterbianco, Paternò, S. Maria di Licodia). Gli archi superstiti presentano un'ampiezza di m 3, 75 e poggiano su pilastri quasi completamente interrati. La tecnica costruttiva rimanda all'età augustea e tale datazione sembra confermata anche da un'iscrizione rinvenuta a S. Maria di Licodia che menziona i nomi di coloro che avevano realizzato l'opera. A.S. 06/07 I.T.I.S. MARCONI CATANIA

23 Jean Houel Ruderi dell’acquedotto romano che portava l’acqua a Catania
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24 L’Ipogeo quadrato Il monumento funerario, conosciuto con il nome di "Ipogeo quadrato", è ubicato dietro la via Ipogeo e ricade nella vasta area che fu destinata ad uso funerario. La zona era compresa tra il Giardino Bellini ad est, la via Plebiscito a sud e il viale Regina Margherita a nord. L'importanza architettonica e l'ubicazione del monumento funerario fanno ipotizzare che appartenesse ad un esponente della classe elevata, che in Sicilia, tra il II e il III secolo d. C., godeva di ottime condizione economiche. A.S. 06/07 I.T.I.S. MARCONI CATANIA

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26 Il Foro Romano Nel luogo in cui è oggi la piazza di S. Pantaleo, è stato riconosciuto il sito dell'antico foro romano e probabilmente anche dell'agorà greca. In quest'area, ad una profondità di circa 7 m, sono stati rinvenuti i resti di una piazza quadrata, una fila di tabernae e un lungo corridoio. Da questa zona provengono le colonne di marmo, forse pertinenti ad una basilica, riadoperate in piazza Mazzini e nella facciata della chiesa di S. Agostino.

27 Anfiteatro Romano Al centro di piazza Stesicoro si apre una grande trincea che racchiude alcuni resti dell’anfiteatro romano di Catania. Il grandioso monumento, riportato alla luce tra il 1904 e il 1906, è nascosto quasi interamente sotto le moderne costruzioni ed è formato da una cavea di 14 gradini divisi in tre ordini con podio e ambulacri di accesso alle gradinate. La sua circonferenza esterna è di 309 metri, la circonferenza dell’arena è di 192 metri . Poteva contenere circa spettatori seduti e altri in piedi per l’uso frequente di aggiungere impalcature lignee.

28 L’anfiteatro di Catania, indicato da Matteo Silvano (erudito, sec
L’anfiteatro di Catania, indicato da Matteo Silvano (erudito, sec. XV-XVI) tra le meraviglie della città.

29 Nella piccola porzione di arena che si è conservata sono raccolti alcuni frammenti decorativi che abbellivano la costruzione. La datazione dell’edificio, basata sullo studio e il riconoscimento delle tecniche di costruzione, risale alla metà del II secolo a.C.. Ruggero il Normanno utilizzò le sue possenti strutture per ricavare le pietre che gli servirono per innalzare la Cattedrale.

30 L’anfiteatro nel mondo romano
L’anfiteatro è il monumento in cui si fondono la grandiosità delle dimensioni e l’eleganza degli elementi ornamentali. Vi si svolgevano giochi e spettacoli di vario genere. Tra i più richiesti: i combattimenti fra gladiatori, quelli fra uomini e belve feroci e le battaglie navali quando, grazie a complessi meccanismi idraulici, si riusciva a trasformare l’arena in una grande piscina piena d’acqua. A.S. 06/07 I.T.I.S. MARCONI CATANIA

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32 Le Necropoli Le necropoli di Catania antica si estendevano soprattutto nell’area a nord e a est dell’anfiteatro, che costituiva il limite settentrionale dell’abitato. Le scoperte degli ultimi anni hanno portato alla luce un’ampia necropoli di età romana sotto i palazzi delle Poste e della Rinascente. Un’altra zona fortemente interessata dalle necropoli antiche è quella che ruota intorno all’attuale piazza S. Maria di Gesù e al viale Regina Margherita.

33 Santa’Agata MENTEM SANTAM SPONTANEAM HONOREM DEO ET PATRIAE LIBERATIONEM  Mente Santa, Spontanea, Onore a Dio e Liberazione della Patria

34 Il sarcofago Importante reperto archeologico ove sappiamo essere stato sepolto il corpo di S. Agata appena morta: tale sarcofago trovasi a Catania al posto dell'altare maggiore nella Chiesa di s. Agata la Vetere. Esso esibisce un motivo decorativo dell'arte ellenistico-romana, raffigurante nella parte sottostante una riproduzione della scena mitologica della cosiddetta "caccia di Alessandro", il cui originale sarebbe stata l'opera di Lisippo, celebre scultore greco nato nel IV sec. a. C. A.S. 06/07 I.T.I.S. MARCONI CATANIA

35 Sant’Agata al carcere L'insigne monumento che, a unanime giudizio, va ritenuta come costruzione di evidente origine romana indica con assoluta certezza, il luogo in cui si consumò il cruento martirio di S. Agata. A.S. 06/07 I.T.I.S. MARCONI CATANIA

36 Allievi e curatori Vanessa Barbaro Francesco Bonaccorso
Claudio Cappadonna Aldo Carpitano Biagio Centamore Francesco Coco Andrea Indelicato Ignazio Lentini Francesco Leonardi Daniele Parisi Federica Ragusa Preetum Ramkmelewon Davide Russo Fabrizio Scalisi Marco Sgroi Fabio Strazzeri Sebastiano Zappulla Prof.ssa Amelia Sambataro (docente coordinatrice) Prof.ssa Lidia Di Benedetto (docente) Prof. Michele Montalto (tutor) Sig. Giuseppe Bruno (assistente di laboratorio) A.S. 06/07 I.T.I.S. MARCONI CATANIA

37 Bibliografia A.Holm, Catania antica, traduzione e note di G. Libertini, Catania 1925. S. Lagona, l’acquedotto romano di Catania, in “Cronache di archeologia e storia dell’arte” 1964. G. Libertini, Scritti su Catania antica, a cura di G. Rizza, Catania 1981. G. Manganaro, la Silia da Sesto Pompeo a Diocleziano, in Aufstieg und Niedergang der Romischen Welt, II, Berlin-New York 1988 Catania, scheda storico-topografica in A. Tullio (a cura di ), Itinerari archeologici in Sicilia, Palermo 2002, pp , pp (S. Pafumi).   M.S. Bella, Il tempio di tipo italico in Sicilia, Università di Catania, Facoltà di Lettere, Anno Accademico 1994/95, pp   Sottofondo musicale: “casta diva” dall’opera Norma di Vincenzo Bellini A.S. 06/07 I.T.I.S. MARCONI CATANIA

38 FINE A.S. 06/07 I.T.I.S. MARCONI CATANIA


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