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Politica di sviluppo rurale

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Presentazione sul tema: "Politica di sviluppo rurale"— Transcript della presentazione:

1 Politica di sviluppo rurale
Riferimento bibliografico: Materiale fornito dal docente

2 DALLO SVILUPPO AGRICOLO ALLO SVILUPPO RURALE
Le zone rurali sono generalmente caratterizzate da una prevalenza della componente agricola, ma questa, da sola, non può garantire lo sviluppo socio-economico tale da far crescere e consolidare i livelli di occupazione e di reddito e, in generale, di far migliorare le condizioni di vita delle popolazioni locali. Inoltre in tali aree le condizioni di sottosviluppo mettono in pericolo anche i caratteri di ruralità, allora diviene prioritario perseguire modelli di sviluppo integrato: agricoltura, infrastrutture, servizi, formazione, turismo, artigianato manufatturiero, artigianato agroalimentare, commercio, ambiente, cultura, ecc. ANCHE L’INTERVENTO PUBBLICO HA DICHIARATO IL PASSAGGIO DA POLITICA AGRICOLA ALLA POLITICA DI SVILUPPO RURALE.

3 Rapporto tra svil rurale e svil agricolo
IERI - Ruralità agraria (anni ) Sviluppo agricolo Sviluppo rurale OGGI - Ruralità Post-industriale (anni 2000→) Sviluppo rurale Sviluppo agricolo

4 Sviluppo locale delle zone rurali?
SVILUPPO RURALE Sviluppo locale delle zone rurali? Si, ma lo sviluppo rurale presenta molteplici specificità Qual è l’importanza oggi dello sviluppo rurale? l’80% del territorio dell’Ue è costituito da zone rurali; la politica comunitaria è orientata sempre più allo sviluppo rurale; lo sviluppo agricolo non è più in grado di assicurare lo sviluppo delle zone rurali.

5 I concetti chiave dello sviluppo rurale
Sviluppo integrato: basato sull’integrazione delle risorse locali (agricoltura, artigianato, turismo, piccola e media impresa industriale, cultura locale). Sviluppo dal basso (bottom up): partecipazione attiva della comunità locale, partecipazione tra istituzioni e forze economico-sociali, superamento della filosofia dello sviluppo dall’alto. Sviluppo endogeno: basato sulla valorizzazione delle risorse locali. Sviluppo territoriale: sviluppo non settoriale, il territorio come fattore di competitività.

6 Definizione di spazio rurale
La ruralità può essere definita come categoria residuale: tutto ciò che non è urbano. Criteri adottati dall’Ue (nell’Obiettivo 5b): importanza relativa dell’occupazione agricola, spopolamento, percentuale del PIL/ab. più bassa della media comunitaria. Criterio demografico: densità di popolazione. Criterio economico: marginalità, scarsa presenza di attivi nel terziario, carenza di servizi. Indice di ruralità (IR): numero di residenti; densità della popolazione residente accentrata (abitanti/Kmq); quota parte della popolazione residente insediata in modo sparso (%); quota parte delle abitazioni occupate a titolo di proprietà (%); frequenza degli attivi nel settore primario sulla popolazione residente totale (%).

7 LE POLITICHE DI SVILUPPO RURALE
Il futuro del mondo rurale – Comunicazione della Commissione europea (COM(88) 501 def.). L’obiettivo 5b – Sviluppo delle zone rurali. – Leader I. L’obiettivo 5b – Sviluppo delle zone rurali. – Leader II. La Carta rurale europea La Conferenza di Cork – Il Regolamento sullo Sviluppo Rurale (Reg. 1257/1999). – Leader+. 2003 – La Conferenza di Salisburgo. – Nuovo Reg. Sviluppo Rurale, include anche Leader (reg. Ce 1698/2005).

8 Modulazione (2000-2006) POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA
POLITICA DEI MERCATI (OCM) SVILUPPO RURALE Modulazione

9 Politica di Sviluppo Rurale Le innovazioni di Agenda 2000
La politica di sviluppo rurale viene rese disponibile per tutte le aree dell’UE, indipendentemente dal fatto che ricadano in un obiettivo prioritario. La politica di sviluppo rurale perde il carattere di intervento a favore delle zone in ritardo di sviluppo (rurali o meno), assumendo la più ampia veste di “secondo pilastro della Pac” e dunque applicabile su tutto il territorio comunitario. Gli strumenti di attuazione della politica di sviluppo rurale sono quelli tipici delle politiche strutturali: programmazione a livello locale, addizionalità, partnership, procedure selettive.

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12 La normativa Il Regolamento cui a capo tutta la normativa di attuazione della politica di sviluppo rurale è il Regolamento (CE) n. 1257/1999 del Consiglio, del 17 maggio 1999 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia (FEAOG). Ad esso si accompagna il Regolamento (CE) n. 445/2002 della Commissione del 26 febbraio 2002 (sostituito dal Reg. Ce 817/2004), recante disposizioni di applicazione del regolamento (CE) n. 1257/1999 del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia (FEAOG). Alla normativa comunitaria, si aggiungono i documenti di programmazione regionale: PSR (Piani di Sviluppo Rurale). Dal 2007, entra i vigore il nuovo Regolamento sullo sviluppo Rurale (Reg. Ce 1698/2005).

13 Le 22 misure previste dal Reg
Le 22 misure previste dal Reg. Ce 1257/1999 e dai Piani di Sviluppo Rurale

14 SVILUPPO RURALE Per lo sviluppo rurale è previsto un unico strumento finanziario (non come è attualmente di garanzia e orientamento) FEASR. Costituzione di due fondi agricoli: FEAGA e FEASR Il Leader sarà incluso nel piano di sviluppo rurale e secondo la proposta della Commissione dovrebbe aumentare in termini di risorse finanziarie (dal 7% della dotazione del PRS).

15 SVILUPPO RURALE La proposta di regolamento individua tre obiettivi: Miglioramento della competitività dell’agricoltura e della silvicoltura tramite un sostegno alla ristrutturazione. Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale tramite un sostegno alla gestione del territorio. Miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali e incentivazione alla diversificazione delle attività economiche.

16 Pac: 4 regolamenti, 2 pilastri PAC
Reg Ce n. 1290/2005 per il finanziamento della PAC 1° pilastro 2° pilastro - Pagamenti diretti (Reg. Ce 1782/2003) Interventi di mercato – Ocm unica (Reg. Ce 1234/2007) Sviluppo rurale (Reg. Ce 1698/2005) FEAGA FEASR Angelo Frascarelli

17 La politica di Sviluppo Rurale 2007-2013
27/03/2017 La politica di Sviluppo Rurale Angelo Frascarelli 17

18 27/03/2017 Due nuovi Regolamenti Regolamento Ce 1290/2005 del 21 giugno 2005 sul finanziamento della PAC FEAGA (Fondo Europeo Agricolo di Garanzia); FEASR (Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale). Regolamento Ce 1698/2005 del 20 settembre 2005 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR). Angelo Frascarelli 18

19 Elementi essenziali della programmazione sullo sviluppo rurale 2007-2013
Strategia comunitaria: Documento strategico del Consiglio con le priorità UE per i tre assi Strategia nazionale: Piani strategici a livello nazionale per attuare le priorità comunitarie, assicurare coerenza e complementarità con la politica di coesione, sviluppare le priorità nazionali (o regionali) Programmi nazionali o regionali di sviluppo rurale 4 assi e 38 misure Angelo Frascarelli

20 Novità: approccio strategico
Programmazione articolata su 3 livelli Comunitario - Linee guida approvate dal Consiglio UE Orientamenti Strategici Comunitari (OSC) Nazionale Piano Strategico Nazionale(PSN) Regionale Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) Angelo Frascarelli

21 Obiettivi principali dello Sviluppo Rurale: 3 assi + il metodo Leader
1° Asse: miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale: ristrutturazione e innovazione 2° Asse: protezione dell’ambiente attraverso il sostegno alla gestione sostenibile del territorio 3° Asse: miglioramento della qualità della vita e sostegno alla diversificazione dell’economia rurale 4° Asse: Il metodo Leader: approccio integrato e “dal basso” Angelo Frascarelli

22 Asse « Leader » (4) Sviluppo rurale 2007-2013
Gestione del territorio e protezione ambientale Asse 1 Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale Asse 3 Diversificazione dell’economia rurale e qualità della vita Semplificazione : Quadro giuridico, finanziario, di sorveglianza, controllo e programmazione unica Fondo di sviluppo rurale unico (FEASR) Angelo Frascarelli

23 Asse 1: Competitività Capitale umano
Formazione e informazione; giovani agricoltori; pensionamento anticipato; servizi di consulenza (ricorso e avviamento) Capitale fisico Investimenti delle aziende agricole e forestali; investimenti per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e forestali; infrastrutture (miglioramento fondiario) prevenzione Miglioramento della qualità Rispetto delle norme; partecipazione a sistemi di qualità; promozione Norme transitorie per i nuovi Stati Membri Angelo Frascarelli

24 Asse 1: Competitività Angelo Frascarelli

25 Asse 2: Gestione del territorio e ambiente
Uso sostenibile dei terreni agricoli Indennità compensativa per zone svantaggiate (montagna e altri svantaggi naturali); Natura 2000; Agro-ambiente e benessere animale (cross-compliance); investimenti non produttivi. Uso sostenibile delle foreste Imboschimento delle superfici agricole e non agricole; sistemi agro-forestali; premi ambientali; ricostituzione potenziale produttivo e prevenzione; investimenti non produttivi Angelo Frascarelli

26 Asse 2: Gestione del territorio e ambiente
Angelo Frascarelli

27 Asse 3: Diversificazione e qualità della vita
Diversificazione dell’economia rurale Diversificazione verso attività non agricole; creazione e sviluppo di micro-imprese, attività turistiche; valorizzazione del patrimonio naturale. Miglioramento della qualità della vita Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale; rinnovamento e sviluppo villaggi. Formazione, acquisizione di competenze, animazione (strategie di sviluppo locale) Angelo Frascarelli

28 Asse 3: Diversificazione e qualità della vita
Angelo Frascarelli

29 Il metodo LEADER Capitolo specifico (articoli da 61 a 68)
Specificità dell’approccio Leader: approccio locale, bottom up, gruppi d’azione locale, approaccio integrato, multisettoriale, innovazione, cooperazione e rete di assistenza Portatori di una strategia di sviluppo Rappresentativi e con una base locale, incluse organizzazioni agricole, donne rurali e giovani Capacità di individuare e realizzare strategie di sviluppo Possibilità di utilizzare il metodo LEADER negli assi 1,2,3 Angelo Frascarelli

30 Asse 4: Attuazione dell’approccio Leader
Angelo Frascarelli

31 Stato della programmazione (novembre 2007)
Prospettive finanziarie: accordo al Vertice di Bruxelles del dicembre 2005 Pubblicazione Reg. Sviluppo Rurale – Reg. Ce 1698/2005 (21 ottobre 2005) Pubblicazione Reg. attuativo – Reg. 1974/2006 (23 dicembre 2006) Approvazione Orientamenti Strategici Comunitari (20 febbraio 2006) Notifica degli Orientamenti Strategici Nazionali (21 dicembre 2006) Approvazione degli Orientamenti Strategici Nazionali (luglio 2007) Predisposizione PSR da parte delle Regioni (gennaio-luglio 2007) Notifica PSR alla Commissione (febbraio-luglio 2007) Approvazione PSR da parte della Commissione (luglio-dicembre 2007) Pubblicazione nuovi bandi (gen ……) Attivazione della spesa (gen – dic. 2013) Angelo Frascarelli

32 Angelo Frascarelli


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