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Somiglia Dio non soltanto individualmente ma come unità dei due segnala il fine primario del matrimonio la sessualità, è un valore che va assunto in modo.

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Presentazione sul tema: "Somiglia Dio non soltanto individualmente ma come unità dei due segnala il fine primario del matrimonio la sessualità, è un valore che va assunto in modo."— Transcript della presentazione:

1 somiglia Dio non soltanto individualmente ma come unità dei due segnala il fine primario del matrimonio la sessualità, è un valore che va assunto in modo responsabile davanti a Dio, come mezzo per cooperare al progetto divino: decisione sul numero dei figli; moralità dellatto coniugale; obbligo del debito coniugale; contraccezione; cooperazione allatto contraccettivo; fecondazione artificiale; moralità delluso del matrimonio nei soli periodi infecondi. leducazione dei figli: amore, salute ed sviluppo. Genesi 1, 28 Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra».

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4 CCC 2367 Chiamati a donare la vita, gli sposi partecipano della potenza creatrice e della paternità di Dio (Cf Ef 3,14; Mt 23,9). «Nel compito di trasmettere la vita umana e di educarla, che deve essere considerato come la loro propria missione, i coniugi sanno di essere cooperatori dell'amore di Dio Creatore e come suoi interpreti.

5 Cooperare al progetto divino: decisione sul numero dei figli Questo giudizio in ultima analisi lo devono formulare, davanti a Dio, gli sposi stessi (Concilio Vaticano II, Cost. Past. Gaudium et spes, n.50b) Dice in ultima analisi perché non esclude la richiesta di consiglio ad altri senza trasferire su di altri la propria responsabilità.

6 Orientamenti sui beni implicati nella decisione sul numero dei figli Gli sposi cristiani, fidando nella divina Provvidenza e coltivando lo spirito di sacrificio, svolgono il loro ruolo procreatore e si assumono generosamente le loro responsabilità umane e cristiane, glorificano il Creatore e tendono alla perfezione cristiana. Tra i coniugi che in tal modo adempiono la missione loro affidata da Dio, sono da ricordare in modo particolare quelli che, con decisione prudente e di comune accordo, accettano con grande animo anche un più grande numero di figli da educare convenientemente. (Concilio Vaticano II, Cost. Past. Gaudium et spes, n.50b)

7 CCC 2368 Inoltre regoleranno il loro comportamento secondo i criteri oggettivi della moralità: Quando si tratta di comporre l'amore coniugale con la trasmissione responsabile della vita, il carattere morale del comportamento non dipende solo dalla sincera intenzione e dalla valutazione dei motivi, ma va determinato da criteri oggettivi, che hanno il loro fondamento nella natura stessa della persona umana e dei suoi atti, criteri che rispettano, in un contesto di vero amore, l'integro senso della mutua donazione e della procreazione umana; e tutto ciò non sarà possibile se non venga coltivata con sincero animo la virtù della castità coniugale (Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 51).

8 Alcuni cattolici hanno inteso il concetto di paternità responsabile come se si trattasse di ridurre il numero di figli per famiglia. E non mancano coloro che non capiscono lautentica paternità responsabile delle coppie che hanno costituito una famiglia numerosa, spesso a costo di notevoli sacrifici. In rapporto alle condizioni fisiche, economiche, psicologiche e sociali, la paternità responsabile si esercita sia con la deliberazione ponderata e generosa di far crescere una famiglia numerosa, sia con la decisione, presa per gravi motivi e nel rispetto della legge morale, di evitare temporaneamente od anche a tempo indeterminato, una nuova nascita (Paolo VI, Lett. enc. Humanae vitae, 10).

9 In rapporto alle condizioni fisiche, economiche, psicologiche e sociali, la paternità responsabile si esercita sia con la deliberazione ponderata e generosa di far crescere una famiglia numerosa, sia con la decisione, presa per gravi motivi e nel rispetto della legge morale, di evitare temporaneamente od anche a tempo indeterminato, una nuova nascita (Paolo VI, Lett. enc. Humanae vitae, 10). Salute dei genitori, specie della madre, la cui vita può trovarsi in gravi pericolo qualora vi sia una nuova maternità, con il seguente detrimento della cura ed educazione dei figli già nati. Grado di disponibilità dei beni materiali per far fronte ai veri bisogni famigliari (non a quelli apparenti). Armonia della coppia e capacità educativa Il sostegno che la famiglia riceve dalla società e le risorse che sono disponibili.

10 CCC 2366 Il figlio non viene ad aggiungersi dall'esterno al reciproco amore degli sposi; sboccia al cuore stesso del loro mutuo dono, di cui è frutto e compimento. Perciò la Chiesa, che «sta dalla parte della vita», (Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 30) «insegna che qualsiasi atto matrimoniale deve rimanere aperto per sè alla trasmissione della vita» (Paolo VI, Lett. enc. Humanae vitae, 11). «Tale dottrina, più volte esposta dal magistero della Chiesa, è fondata sulla connessione inscindibile, che Dio ha voluto e che l'uomo non può rompere di sua iniziativa, tra i due significati dell'atto coniugale: il significato unitivo e il significato procreativo» (Paolo VI, Lett. enc. Humanae vitae, 11).

11 CCC 2370 La continenza periodica, i metodi di regolazione delle nascite basati sull'auto-osservazione e il ricorso ai periodi infecondi (Paolo VI, Lett. enc. Humanae vitae, n.16) sono conformi ai criteri oggettivi della moralità. Tali metodi: rispettano il corpo degli sposi, incoraggiano tra loro la tenerezza e favoriscono l'educazione ad una libertà autentica.

12 CCC 2370 Al contrario, è intrinsecamente cattiva «ogni azione che, o in previsione dell'atto coniugale, o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione» (Paolo VI, Lett. enc. Humanae vitae, n.16). Pillola contracettiva; preservativi; spirale; sterilizzazione diretta; ecc. Copula interrotta con eiaculazione del seme fuori della vagina. Lavaggi Pillola del giorno dopo; ecc.

13 CCC 2370 Al linguaggio nativo che esprime la reciproca donazione totale dei coniugi, la contraccezione impone un linguaggio oggettivamente contradditorio, quello cioè del non donarsi all'altro in totalità: ne deriva non soltanto il positivo rifiuto all'apertura alla vita, ma anche una falsificazione dell'interiore verità dell'amore coniugale, chiamato a donarsi in totalità personale. (Tale differenza antropologica e morale tra la contraccezione e il ricorso ai ritmi periodici) coinvolge in ultima analisi due concezioni della persona e della sessualità umana tra loro irriducibili (Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 32).

14 La Chiesa quando rifiuta ogni atteggiamento contracettivo, non stabilisce semplicemente una contrapposizione tra contraccettivi naturali e artificiali, ma condanna ogni forma intenzionale di contraccezione.

15 Il metodo Billings è utilizzabile indipendentemente dalla regolarità e dalla lunghezza dei cicli della donna. Lo scopo del metodo è discriminare il periodo non fertile da quello fertile, indipendentemente da quando questo si presenti, anche in allattamento o in premenopausa, quando lattività ovarica è irregolare o assente per molto tempo. Lefficacia è molto elevata.

16 Genesi 29, [16]Ora Làbano aveva due figlie; la maggiore si chiamava Lia e la più piccola si chiamava Rachele. [17]Lia aveva gli occhi smorti, mentre Rachele era bella di forme e avvenente di aspetto, [18]perciò Giacobbe amava Rachele. Disse dunque: «Io ti servirò sette anni per Rachele, tua figlia minore». [19]Rispose Làbano: «Preferisco darla a te piuttosto che a un estraneo. Rimani con me». [20]Così Giacobbe servì sette anni per Rachele: gli sembrarono pochi giorni tanto era il suo amore per lei.

17 Laspetto dei Metodi Naturali che in genere viene considerato più difficile da affrontare è quello dellastinenza periodica: se si vuole rimandare o evitare una gravidanza, ci si deve astenere dai rapporti durante la fase fertile. In condizioni normali le regole indicheranno circa 8-10 giorni di astinenza; per alcune coppie questo costituisce un ostacolo. In realtà lastinenza periodica dovrebbe essere considerata non solo nel suo aspetto di rinuncia, che pure esiste, ma anche nelle sue molteplici potenzialità positive. Come per Giacobbe che aspettò e servì sette anni pur di avere Rachele –e i sette anni gli sembrarono pochi tanto era il suo amore per lei!- così per la coppia il tempo di astinenza può essere un periodo pieno di amore e di vitalità.

18 Difficilmente si vivrà se si percepisce il periodo dellastinenza come il sottostare ad un divieto o ad un obbligo morale. E un momento che porta la coppia a riflettere sulle motivazioni del proprio atteggiamento riguardo ad una nuova nascita. E un tempo in cui è richiesto il dominio di sé necessaria in tanti aspetti della vita e anche dello sport.

19 CCC 2371 «Sia chiaro a tutti che la vita dell'uomo e il compito di trasmetterla non sono limitati solo a questo tempo e non si possono commisurare e capire in questo mondo soltanto, ma riguardano sempre il destino eterno degli uomini » (Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 51).

20 CCC 2372 Lo Stato è responsabile del benessere dei cittadini. E' legittimo che, a questo titolo, prenda iniziative al fine di orientare l'incremento della popolazione. Può farlo con un'informazione obiettiva e rispettosa, mai però con imposizioni autoritarie e cogenti. Non può legittimamente sostituirsi all'iniziativa degli sposi, primi responsabili della procreazione e dell'educazione dei propri figli (Cf Paolo VI, Lett. enc. Humanae vitae, 23; Id., Lett. enc. Populorum progressio, 37). In questo campo non è autorizzato a intervenire contrari alla legge morale.

21 Obbligo del debito coniugale Il debito coniugale indica lobbligo di compiere la copula maritale su richiesta del coniuge La reciproca donazione che avviene nel patto coniugale implica un vicendevole trasferimento dei diritti:1 Cor 7, [3]Il marito compia il suo dovere verso la moglie; ugualmente anche la moglie verso il marito. [4]La moglie non è arbitra del proprio corpo, ma lo è il marito; allo stesso modo anche il marito non è arbitro del proprio corpo, ma lo è la moglie. [5]Non astenetevi tra voi se non di comune accordo e temporaneamente, per dedicarvi alla preghiera, e poi ritornate a stare insieme, perché satana non vi tenti nei momenti di passione.

22 Non è ragionevole: se vi è legittima separazione dei coniugi la richiesta in stato di ubriachezza quando laltro coniuge intende usare un mezzo contraccettivo… anzi vi è lobbligo, in linea di principio, di rifiutarsi. Lobbligo di rendere il debito coniugale è grave, a patto che la richiesta del coniuge sia ragionevole.

23 La cooperazione allatto contraccettivo Potrebbe darsi il caso che in un coniuge ci sia lintenzionalità contraccettiva e nellaltro no. Se prevale lintenzione contraccettiva laltro si troverebbe a cooperare alla contraccezione. Questa cooperazione non è lecita perché permette allaltro di compiere un peccato.

24 Tuttavia alle volte il coniuge innocente subisce violenza fisica o morale, per cui malgrado la sua disapprovazione, viene costretto a cooperare. In questo caso potrebbe essere lecita la cooperazione se: 1)Non acconsente al peccato del coniuge (cioè manifesti la disapprovazione) 2)Segue lordine dovuto (non si può cooperare a una copula sodomitica) 3)Se cè una causa proporzionatamente grave (timore fondato alla violenza fisica; di adulterio del coniuge; di rottura dellunità familiare; di continua ostilità).

25 La carità obbliga il coniuge innocente ad adoperarsi per allontanare laltro coniuge dal peccato. I modi sono diversi: è sempre efficace la preghiera perseverante nel caso che i consigli non siano ascoltati mettere in pratica tutto quanto aiuti allarmonia, serenità e pace famigliare, in modo che il coniuge colpevole sia indotto a cambiare condotta.

26 Vi possono essere cause proporzionatamente gravi per la cooperazione alla contraccezione, non però allaborto, che sopprime il primo bene della vita umana. Perciò il marito non può mai compiere latto coniugale con la moglie che ha nellutero la spirale, oppure ha preso la pillola contraccettiva con effetti anche abortivi.

27 La fecondazione artificiale La FIVET (fecondazione in vitro e trasferimento dellembrione) Linseminazione artificiale (trasferimento nelle vie genitali della donna dello sperma precedentemente raccolto dalluomo) La maternità sostitutiva (impianto nellutero di un embrione con limpegno di consegnare il bambino una volta nato)

28 Aspetti collegati: 1.Ovociti prelevati e fecondati. 2.Embrioni impiantati; embrioni distrutti; embrioni congelati. 3.Modo di ottenere lo sperma. 4.Lintervento dellèquipe medica si sostituisce o no allatto umano. 5.La fecondazione artificiale eterologa è sempre gravemente illecita. 6.La maternità sostitutiva è sempre gravemente illecita. 7.Questo non vuol dire che il figlio nato devessere trattato con minor riguardo.

29 Come risponderesti a…

30 Usare i metodi naturali è innaturale calcolo dei giorni (ci vuole quasi il computer!) limita la spontaneità dei rapporti coniugali; chiede la rinuncia proprio nei giorni in cui il desiderio sessuale è più vivo; ecc. … e in questo modo sorgono tensioni allinterno della coppia

31 La Chiesa insegna che qualsiasi atto matrimoniale deve rimanere aperto alla trasmissione della vita… ed è proprio questo che non riesco a digerire! Di fare un figlio ogni volta che ci amiamo? Di cosa si tratta esattamente? Di fare tantissimi figli? Di unirmi a mia moglie senza sapere se ci sarà una gravidanza?


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