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PACEM IN TERRIS Enciclica 11 Aprile 1963 (giovedì santo)

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Presentazione sul tema: "PACEM IN TERRIS Enciclica 11 Aprile 1963 (giovedì santo)"— Transcript della presentazione:

1 PACEM IN TERRIS Enciclica 11 Aprile 1963 (giovedì santo)
GIOVANNI XXIII ( ) PACEM IN TERRIS Enciclica 11 Aprile 1963 (giovedì santo)

2 I segni dei tempi Era tempo di offrire alla chiesa e al mondo un nuovo concilio, così pensa e scrive il papa, prendendo le distanze dalla negatività e le riserve di molti: “Anzi facendo nostra la raccomandazione di Gesù di saper distinguere i segni dei tempi (Matteo 16,4) ci sembra di scorgere, in mezzo a tante tenebre, indizi non pochi che fanno bene sperare sulle sorti della chiesa e dell’umanità”.

3 Aspettando l’11 ottobre ‘62
Alla vigilia del concilio a papa Roncalli viene diagnosticato un cancro. Esplicita amarezza per il pessimismo che lo circonda, respingendo le valutazioni negative del presente e la nostalgia del passato (“…dissento da cotesti profeti di sventura, che annunziano eventi sempre infausti, quasi che incombesse la fine del mondo …”).

4 Guardare al presente Bisogna dare nuova spinta al cammino che la Chiesa compie da venti secoli. Bisogna riproporre l’antica dottrina con le forme dell’indagine e la formulazione letteraria del pensiero moderno. Il criterio del buon pastore giovanneo come guida nell’attività della Chiesa e nell’insegnamento.

5 La medicina della misericordia
Chiama la Chiesa a far fronte “ai bisogni di oggi mostrando la validità della sua dottrina piuttosto che rinnovando condanne”. Ci sono nuove esigenze per la quali il monolitismo della Chiesa non va bene: non occorrono ultimatum ma proposte per affrontare il nuovo.

6 La crisi di Cuba Nel radiomessaggio del 25 ottobre 1962 il papa svolge un’opera di rasserenamento, professando la pace come fondamentale interesse della Chiesa. L’impatto politico fu importante e diede la misura dell’autorevolezza di papa Giovanni presso le massime autorità politiche del mondo.

7 Pacem in terris Enciclica sottoscritta il 9 aprile del 1963.
Di maggiore respiro rispetto alle altre encicliche sociali propone la nuova categoria evangelica dei segni dei tempi, posta alla fine di ogni sezione, superando lo schema deduttivo della dottrina sociale per rendere concreta l’attualizzazione evangelica.

8 schema INTRODUZIONE : ordine dell’universo e degli esseri umani
5 PARTI: L’ordine tra gli esseri umani Rapporti tra gli esseri umani e i poteri pubblici Rapporti fra le comunità politiche Rapporti tra le comunità politiche e la comunità mondiale Richiami pastorali

9 DIRITTI Diritto all’esistenza, a un tenore di vita dignitoso, al rispetto della persona, a onorare Dio secondo coscienza, alla libertà di scegliere il proprio stato, al lavoro, di riunione e associazione, di emigrazione e immigrazione, a prendere parte alla vita politica.

10 DOVERI Dovere di mutua collaborazione, di operare consapevolmente, di convivere nella verità, nella giustizia, nell’amore, nella libertà. I tre fenomeni dell’epoca moderna: Ascesa economica delle classi lavoratrici Comunità politiche indipendenti Emancipazione della donna

11 L’autorità L’autorità non è una forza incontrollata, è invece la facoltà di comandare secondo ragione … non si fonda sulla minaccia o sul timore di pene o sulla promessa e attrattiva di premi … È soprattutto una forza morale, deve fare appello alla coscienza. Gli esseri umani hanno la libertà di scegliere chi fare comandare.

12 Il potere pubblico Il potere deve garantire un bene comune, che deve essere promosso senza svantaggiare nessuno, anzi con riguardo per le membra del corpo sociale più deboli, che non sono in grado di vedere garantiti i loro diritti. Il bene comune ha attinenza con tutto l’uomo: tanto ai bisogni del suo corpo che alle esigenze del suo spirito.

13 Progresso economico e sociale
Allo sviluppo economico deve corrisponderne uno sociale. Oltre ai sistemi produttivi si devono potenziare i servizi essenziali, la viabilità, i trasporti, l’assistenza sanitaria, l’abitazione, i mezzi ricreativi, le assicurazioni … Sia offerta a quanti sono in grado la possibilità di lavorare e di essere remunerati secondo giustizia ed equità.

14 Ordinamento giuridico e coscienza morale
Non basta adeguarsi ad una struttura ben organizzata. A farla funzionare deve essere una coscienza morale ferma. Chi governa deve essere dotato di ampie competenze giuridiche e di non indifferenti doti umane.

15 Rapporti fra comunità Regolati nella VERITA’: secondo il principio di uguaglianza, per cui tutti devono aver tutelati i propri diritti, per una comune ascesa. Monito contro le discriminazioni razziali. Secondo GIUSTIZIA: riconoscimento dei diritti e dei doveri reciproci, non facendo prevalere gli interessi, che sfociano spesso nel latrocinio e nella sopraffazione.

16 Le minoranze Promuovere lo sviluppo umano delle minoranze, con misure a favore della loro lingua, cultura, costume, risorse e iniziative economiche.

17 I profughi Non è superfluo ricordare che i profughi politici sono persone; e che a loro vanno riconosciuti i diritti inerenti alla persona; diritti che non vengono meno anche quando viene meno la cittadinanza. L’integrazione: nei limiti consentiti dal bene comune rettamente inteso, una comunità ha il dovere di permettere l’inserimento e favorire l’integrazione all’interno delle sue membra.

18 Il disarmo Vengono creati in comunità politiche economicamente più sviluppate armamenti giganteschi, che assorbono una percentuale altissima di energie e di risorse economiche. Lo stesso denaro che priva i cittadini stessi di quelle comunità priva anche quelli di altre, a cui vengono sottratte possibili collaborazioni.

19 Un equilibrio delle forze
La vera pace di può avere solo tramite un equilibrio delle forze ed istituendo il principio della vicendevole fiducia. Bisogna arrestare la corsa agli armamenti, ridurre quelli esistenti, mettere al bando le armi nucleari, giungere al disarmo integrale. Bisogna smontare anche gli spiriti presi dalla psicosi bellica.

20 La cooperazione Le comunità più sviluppate devono attuare forme di cooperazione nei confronti delle meno sviluppate, agendo sempre nel rispetto della loro libertà. Queste ultime devono sentirsi responsabili del loro stesso sviluppo, per il quale devono profondere tutte le loro energie. Cooperare non deve costituire un pretesto per dominare politicamente chi è più debole.

21 Segni dei tempi Non il timore ma l’amore …
Nell’era atomica non si può usare la guerra come strumento di giustizia, è assurdo. Regna la legge del timore: ci si arma non solo per aggredire, ma per dissuadere gli altri dall’aggressione.

22 Un ordine mondiale Bisogna istituire organi capaci di operare su un piano mondiale. I poteri che si ritengono pubblici non possono e non devono mai imporsi con la forza. I poteri pubblici della comunità mondiale devono proporsi come obiettivo fondamentale il riconoscimento, il rispetto e la tutela dei diritti della persona.

23 Al servizio del vangelo
“Non basta essere illuminati dalla fede e accesi dal desiderio del bene per penetrare di sani principi una civiltà e vivificarla nello spirito del Vangelo. A tale scopo è necessario inserirsi nelle sue istituzioni … ma per operarvi dal di dentro occorre essere scientificamente competenti, scientificamente capaci, professionalmente esperti”.

24 Scienza e spirito “… gli esseri umani, nell’interiorità di se stessi, [si richiede che] vivano il loro operare a contenuto temporale come una sintesi di elementi scientifico-tecnico-professionali e di valori spirituali” .

25 Fede e opere E’ una frattura da ricomporre …
Non vi deve essere una frattura nell’animo tra credenza religiosa e operato a contenuto temporale. Si deve ricomporre un’unità interiore e la fede deve illuminare come un faro le azioni, mentre la carità deve essere la forza che le vivifica.

26 Il diritto naturale “ Le linee dottrinali tracciate nel presente documento scaturiscono o sono suggerite da esigenze insite nella stessa natura umana e rientrano per lo più nella sfera del diritto naturale … Questo offre la possibilità d’intesa non solo tra cristiani ma anche con i cristiani separati dalla sede romana”.

27 ERRORE ED ERRANTE L’errante è innanzitutto sempre un essere umano e conserva, in ogni caso, la sua dignità di persona; e va sempre trattato e considerato come si conviene a questa dignità. C’è sempre la possibilità di superare un errore e ravvedersene, illuminati dalla chiarezza della fede e della verità. Le dottrine rimangono sempre le stesse, gli individui e i movimenti cambiano.

28 gradualità Il desiderio di innovare non deve sfociare nella rivoluzione scomposta. La gradualità è la legge della vita in tutte le sue espressioni. Non si può cambiare o innovare nulla se non gradualmente, a piccoli passi.

29 Operatori di pace “A tutti gli uomini di buona volontà spetta un compito immenso: il compito di ricomporre i rapporti della convivenza nella verità, nella giustizia, nell’amore, nella libertà…” Certo gli operatori di pace non sono molti … E’ un imperativo del dovere, è un’esigenza dell’amore.

30 La pace dentro di te Infatti non si dà pace fra gli uomini se non vi è pace in ciascuno di essi, se cioè ognuno non instaura in se stesso l’ordine voluto da Dio … La tua anima sia sottomessa a ciò che è in alto e vincerà ciò che è in basso.

31 Il dopo … L’enciclica ebbe un largo successo tra le classi lavoratrici e incrementò la popolarità del papa. La malattia si sviluppa e aggrava le condizioni di papa Giovanni 22 maggio: il papa sospende le udienze generali 23 maggio: nella festa dell’Ascensione si affaccia per l’ultima volta su piazza S.Pietro

32 Alle 19.45 del 3 giugno 1963 Il papa muore .
La finestra viene illuminata … “ ET LUCERNA EIUS EST AGNUS” (Apocalisse 21,23)


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