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L’INTERPRETAZIONE ITALIANA DEL CALCIO

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Presentazione sul tema: "L’INTERPRETAZIONE ITALIANA DEL CALCIO"— Transcript della presentazione:

1 L’INTERPRETAZIONE ITALIANA DEL CALCIO
CALCIO ITALIANO RECUPERO PALLA DIFENSIVO RIPARTENZE VERTICALIZZAZIONI IMMEDIATE

2  AUMENTO DEI CONTENUTI
CALCIO INTERNAZIONALE RECUPERO PALLA DIFENSIVO RIPARTENZE VERTICALIZZAZIONI IMMEDIATE POSSESSO PALLA, SOLUZIONI OFFENSIVE DOPO MANOVRA RECUPERO PALLA OFFENSIVO

3 CALCIATORE O GIOCATORE ?
Il CALCIATORE è colui che calcia, che ferma, che conduce la palla, senza implicazioni situazionali di gioco Il GIOCATORE è colui che sa leggere, interpretare le situazioni di gioco e conseguentemente effettuare i gesti tecnici necessari e più utili allo sviluppo di dette situazioni

4 IL GIOCATORE COME UNITÀ INDIVIDUALE
L’allenatore deve formare giocatori di calcio non calciatori Quando «prendiamo in considerazione» un giocatore, dobbiamo sempre interpretarlo come totalità, come globalità delle sue caratteristiche fisiche, tecniche, tattiche e comportamentali

5 COSA VUOL DIRE UNITÀ INDIVIDUALE ?
UNITA’ = NON SI PUO’ DIVIDERE ; E’ INSCINDIBILE ; EGLI VA CONSIDERATO SEMPRE COME UN TUTT’UNO INDIVIDUALE = OGNUNO HA IL PROPRIO MODO DI COMPORTARSI, RELAZIONARSI, MUOVERSI, APPRENDERE, REAGIRE

6 MA SE IL GIOCATORE È INDIVISIBILE, PERCHÉ LO ANDIAMO A DIVIDERE ED ANALIZZARE IN MODO SETTORIALE?
Per facilitarne la comprensione, per strutturare un programma relativo di lavoro, per elaborare un corretto metodo di intervento e di eventuale correzione. Nella realtà egli si comporta sempre come unità Le suddivisioni non corrispondono ciascuna ad una realtà a sé stante: esse sono interdipendenti e correlate

7 CARATTERISTICHE DELLA PERSONALITÀ DEL GIOCATORE
ASPETTI DEL GIOCATORE CHE SERVONO PER LA VALUTAZIONE DELLO STESSO E PER OGNI TIPO DI TRANSFERT SENSO DI APPARTENENZA DESIDERIO DI MIGLIORARSI CURIOSITÀ COMPETITIVITÀ DESIDERIO DI EMERGERE CAPACITÀ DI ATTENZIONE E DI CONCENTRAZIONE CAPACITÀ DI COMPRENSIONE CAPACITÀ DI COLLABORAZIONE E COOPERAZIONE CAPACITÀ DI SEMPLIFICARE I COMPITI

8 IL GIOVANE CALCIATORE TRA I 5 E I 12 ANNI
In campo scientifico questo periodo viene identificato come quello delle “fasi sensibili” o “momenti magici”. Rappresenta il momento in cui il bambino è maggiormente predisposto alla strutturazione delle capacità coordinative. Le “capacità coordinative” intervengono in modo importante nell’organizzazione , nel controllo e nella regolazione del movimento. In momenti differenti ( età maggiore di 12 anni ) sembra che il terreno sia meno fertile per la strutturazione delle capacità coordinative , o quanto meno vi siano tempi di apprendimento più lenti.

9 I RUOLI DEI NOSTRI ALLENATORI
Insegnante Tecnico Animatore ISTRUTTORE DI SCUOLA CALCIO ALLENATORE DI SQUADRE GIOVANILI Educatore Organizzatore Psicologo

10 SAPERE E SAPER FAR FARE I nostri allenatori devono SAPERE e SAPER FAR FARE SAPERE conoscere la materia, sapere cosa si insegna. Un aspetto assolutamente decisivo è come trasmettere questo sapere: SAPER FAR FARE. Il SAPER FAR FARE è ancora più decisivo, quando l’Istruttore si trova ad operare con soggetti in età evolutiva. Le competenze del SAPERE e del SAPER FAR FARE, sono complementari, altrimenti il lavoro svolto in campo è inadeguato.

11 LE CARATTERISTICHE DEI NOSTRI ALLENATORI
Avere competenza calcistica Saper gestire le pressioni interne Saper gestire le pressioni esterne Dimostrare e saper trasmettere equilibrio in ogni momento Avere passione per questo sport Possedere e trasmettere credibilità sia nelle situazioni favorevoli che in quelle sfavorevoli

12 LE ABILITÀ RICHIESTE AI NOSTRI ALLENATORI
L’allenatore deve avere un METODO per possedere dei punti fissi nel suo comportamento professionale, per avere dei riferimenti cui confrontarsi e relazionarsi, per avere sicurezze proprie.

13 IL METODO ADOTTATO DAI NOSTRI ALLENATORI
Ogni lavoro o proposta esercitativa è conseguenza logica e frutto di quanto fatto in precedenza e nello stesso tempo deve servire da base a quanto avverrà dopo Rendere consapevoli i calciatori del «cosa» serve al loro miglioramento e del «come» e «perché» fare una determinata cosa Interessare e coinvolgere i calciatori durante gli allenamenti e nelle scelte di gioco (stimolare la loro motivazione ed ottenere condivisione) Variare e cambiare le proposte di lavoro pur mantenendo costante lo scopo (favorire l’intensità di concentrazione dei calciatori per evitare la saturazione) Essere chiari-concisi-completi sia nella comunicazione verbale che nella presentazione, esecuzione e correzione delle esercitazioni Non solo spiegare ma eseguire (far vedere), l’imitazione facilita l’apprendimento Tenere conto delle diverse capacità di risposta e di reazione dei calciatori e dei vari fattori che influenzano tali risposte Instaurare una positiva interazione con i collaboratori sulla base di comportamenti corretti, ben definiti e rispettosi dei ruoli

14 LA NOSTRA PROGRAMMAZIONE PER CATEGORIA
CUCCIOLI/PICCOLI AMICI GIOCARE PER CONOSCERE SE STESSI PULCINI GIOCARE CON I COMPAGNI ESORDIENTI IMPARARE A GIOCARE GIOVANISSIMI SAPER GIOCARE ALLIEVI GIOCARE PER “VINCERE” Sembra riduttivo sintetizzare la programmazione attraverso questa classificazione . Inoltre la categoria iniziale è piccoli amici, non primi calci

15 ATTIVITA’ DI BASE DELL’ ATLETICO OLBIA ORIENTAMENTI PROGRAMMATICI GENERALI
Durante il periodo dell’attività di base i nostri obiettivi sono maggiormente orientati verso le componenti tecnico coordinative e il consolidamento degli schemi motori di base. È necessario tenere presente che le abilità tecniche si strutturano su una base coordinativa qualitativamente elevata.

16 ATTIVITA’ AGONISTICA ORIENTAMENTI PROGRAMMATICI GENERALI
Se nell’attività di base vi è una forte incidenza dei contenuti orientati verso obiettivi di tipo tecnico coordinativo, con l’inizio dell’attività agonistica (categorie GIOVANISSIMI e ALLIEVI) andranno progressivamente aumentati i contenuti relativi alla tattica individuale e collettiva, fino alla conoscenza dei sistemi di gioco con relativi sviluppi.

17 ORIENTATI ALLA VITTORIA AD OGNI COSTO
CRITERI DI GIOCO IN AMBITO GIOVANILE ORIENTATI ALLA VITTORIA AD OGNI COSTO ORIENTATI ALLA FORMAZIONE DEL CALCIATORE

18 NON VINCERE MA FORMARE IL GIOCATORE
LE FINALITA’ DELLA NOSTRA SCUOLA CALCIO NON VINCERE MA FORMARE IL GIOCATORE VINCERE AD OGNI COSTO FORMARE ASPETTO FISICO ATLETICO Privilegiare i giocatori precoci nella struttura fisica anche se con minore attitudine calcistica Privilegiare i giocatori precoci dal punto di vista condizionale (fisico-atletico)anche se con minore attitudine calcistica Privilegiare i giocatori con attitudini calcistiche seppur tardivi nella struttura fisica Privilegiare i giocatori con attitudini calcistiche seppur tardivi nell’espressione delle capacità condizionali Dare priorità all’allenamento delle capacità condizionali in funzione della prestazione Educare le capacità condizionali sia in funzione della prestazione sia in un’ottica preventiva Integrare l’allenamento delle capacità condizionale con quello delle capacità tecniche (preparazione fisica speciale)

19 ASPETTO TECNICO COORDINATIVO
NO SI VINCERE AD OGNI COSTO FORMARE ASPETTO TECNICO COORDINATIVO Trascurare l’allenamento dei gesti tecnici , dedicandovi poco tempo (per esempio solo nel riscaldamento) Mettere in secondo piano l’allenamento delle capacità coordinative quale prerequisito dell’apprendimento delle capacità tecniche Dare centralità al gesto tecnico ottimizzandone i programmi di insegnamento-apprendimento Consolidare sistematicamente le capacità coordinative, allenando il gesto tecnico con tutte le varianti

20 ASPETTO TATTICO STRATEGICO
NO SI VINCERE AD OGNI COSTO FORMARE ASPETTO TATTICO STRATEGICO Scegliere un sistema di gioco che esalti i pregi e mascheri i limiti del calciatore Specializzare il sistema di gioco Applicare il tatticismo Utilizzare la formazione tipo Specializzare nel ruolo Ricercare il risultato numerico come indicatore del successo(goal realizzati, punti conquistati, posizione in classifica) Porre attenzione alla prestazione collettiva Adottare un sistema di gioco improntato sullo sviluppo dei duelli individuali e sui principi di gioco nella fase di possesso e di non possesso di palla Variare il sistema di gioco Educare il pensiero tattico (vedere, capire, scegliere) Utilizzare il tourn over nella scelta della formazione Adottare l’intercambiabilità del ruolo Ricercare il miglioramento tecnico-tattico come indicatore del successo (utilizzo degli scout tecnico-tattici) Porre attenzione alla prestazione individuale

21 NO SI VINCERE AD OGNI COSTO FORMARE ASPETTO PSICOLOGICO
Operare una selezione in base ad attitudini psicologiche “vincenti” (determinazione, motivazione, autostima, volontà) Adottare buone relazioni con la squadra e i calciatori solo in caso di vittoria Educare pazientemente le attitudini psicologiche vincenti (determinazione, motivazione, autostima, volontà) Incoraggiare e sostenere sistematicamente anche in caso di risultati negativi

22 ORIENTATI ALLA VITTORIA AD OGNI COSTO
NO ORIENTATI ALLA VITTORIA AD OGNI COSTO Ricerca immediata della profondità Verticalizzare il gioco attraverso il passaggio lungo Ricerca affrettata della conclusione L’azione viene costruita raramente dal basso attraverso passaggi corti (per esempio: il portiere rilancia sempre lungo; sulle palle inattive prevale l’uso della palla lunga) I centrocampisti vengono sistematicamente saltati dai lanci Le punte si propongono quasi esclusivamente in profondità

23 ORIENTATI ALLA FORMAZIONE DEL CALCIATORE
SI ORIENTATI ALLA FORMAZIONE DEL CALCIATORE Cultura del possesso palla finalizzato e non fine a se stesso Tutti i giocatori, a partire dai difensori, toccano spesso la palla in situazione di gara (consolidare la tecnica) Ricerca del gioco manovrato in ogni zona del campo Il portiere spesso da l’avvio all’azione offensiva I terzini costruiscono il gioco La manovra viene preparata dal basso anche attraverso la circolazione della palla Cambiare il fronte di gioco con frequenza alla ricerca di spazio I centrocampisti si propongono per ricevere la palla dai difensori, per poi leggere il gioco e mettere in azione gli attaccanti Gli attaccanti si smarcano incontro, in appoggio ai centrocampisti e non solo in profondità, per far giocare la squadra

24 CALCIO : SPORT DI SITUAZIONE
Il gioco del calcio è uno sport di situazione Queste situazioni sono molteplici , per certi aspetti infinite Per rispondere in modo corretto alle numerose situazioni della partita è necessario usare una metodologia situazionale La situazione è il giusto ponte fra esercizio tecnico e partita Si deve partire da situazioni numericamente ridotte perché più facili da comprendere (situazioni semplici) Per poi passare a situazioni di reparto E ricordate che soprattutto nella Scuola Calcio non si danno soluzioni da ricordare , ma SITUAZIONI DA RISOLVERE !!


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