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Corso “Addetto al Pronto Soccorso Aziendale” D.M. 388

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Presentazione sul tema: "Corso “Addetto al Pronto Soccorso Aziendale” D.M. 388"— Transcript della presentazione:

1 Corso “Addetto al Pronto Soccorso Aziendale” D.M. 388
A cura del Responsabile Provinciale del 118 Dr. Roberto Mannella

2 Nozioni di anatomia e fisiologia cardiorespiratoria
il cuore è un muscolo cavo che svolge funzioni di pompa: da un lato (la parte destra) invia il sangue nei polmoni per farlo ossigenare; dall’altro (parte sinistra) invia il sangue che gli è arrivato ossigenato dai polmoni a tutti gli organi e apparati. L’impulso elettrico cardiaco (che ha un suo automatismo) parte dal nodo del seno e si trasmette progressivamente attraverso un sistema di conduzione a tutto il muscolo cardiaco. l’impulso elettrico è seguito dall’impulso meccanico: la contrazione del cuore.

3 Anatomia e fisiologia dell’apparato respiratorio
I centri nervosi che regolano il respiro sono situati alla base del cervello (C. pneumotassico, C. Apneustico) Ricevono impulsi dai recettori presenti nell’apparato respiratorio. I centri chimici che regolano il respiro sono situati a livello delle carotidi (chemocettori). Le variazioni dei gas nel sangue attivano questi centri (C02, ph, …).

4 Anatomia apparato respiratorio
L’apparato respiratorio è costituito da: - (bocca) naso: umidificazione - laringe - trachea, bronchi, polmoni. I polmoni sono costituiti da tanti alveoli, la cui superficie è a contatto con i vasi capillari. E’ a livello alveolo capillare che avvengono gli scambi gassosi (l’02 entra , la C02 viene eliminata).

5 Unità cuore-polmoni (e cervello)
Quando una persona sta male, le funzioni che non bisogna interrompere sono il cuore (la pompa) e i polmoni (per ossigenare il sangue) che sono tra loro interconnessi. Infatti, interrompere queste funzioni per un tempo lungo, > 4-5 minuti, significa danneggiare organi nobili come il cervello. Questo è lo scopo della RCP sia di Base (BLS) che RCP avanzata.

6 Allertamento del Sistema 118
Con il telefonino Con il telefono fisso Attraverso le forze dell’ordine E’ IMPORTANTE allertare il servizio 118 il piu’ presto possibile, per fare in modo che arrivi nei tempi stabiliti dalla legge e per aumentare le possibilità di sopravvivenza dell’infortunato: 8-10 minuti a livello urbano 15-20 minuti a livello extraurbano

7 118 Il Sistema di Allarme Sanitario Il Sistema di Allarme Sanitario
entra in contatto con la C.O. territoriale 118 da qualsiasi apparecchio fisso o mobile

8 Il “dispatch” L’operatore di Centrale seleziona il codice di intervento in base al tipo di informazione che riceve attuando la strategia migliore per ottimizzare tempi e risorse

9 IL TRIAGE ALFANUMERICO Il sofware applicativo suggerisce le domande chiave per l’attribuzione automatica del codice di intervento

10 Codici di intervento BIANCO = non sanitario
VERDE = sanitario domiciliare differibile GIALLO = sanitario non differibile, trattabile presumibilmente in loco ROSSO = sanitario con evidente contenuto di gravità, non trattabile in loco

11 Codice rosso L’operatore invia sul posto il mezzo di soccorso più idoneo e più vicino

12 Codice verde - Codice giallo
L’operatore attiva il

13 I mezzi di soccorso Ambulanza tipo B Ambulanza tipo A Idroambulanza
L’intervento può essere effettuato con l’impiego di: Ambulanza tipo B Ambulanza tipo A Idroambulanza Eliambulanza

14 Il riscontro obiettivo
Il personale intervenuto (ambulanza - SAUT - medico di base - pediatra di base) riferisce all’operatore di Centrale sulla patologia riscontrata

15 L’intervento si conclude presso l’Ospedale più vicino e più idoneo per trattare la patologia in atto

16 Cause e circostanze dell’infortunio I
Generalita’ del richiedente/verifica: escludere scherzi!! Luogo: casa, fabbrica, strada, scuola, impianto sportivo, esercizio pubblico L’indirizzo è importante!!! Fornisce notizie utili sul tipo di patologia, sulla necessità dei DPI, anche sul tipo di codice Numero di persone coinvolte/circostanze: numero di ambulanze necessarie, tipo di evento

17 Cause e circostanze dell’evento II
Tipologia evento: malore in casa, incidente stradale, investimento, caduta, ferita da arma da fuoco, crollo, incendio, intossicazione, etilista, neoplasia, altro.. Stato degli infortunati: coscienza, respiro, perdita di sangue, motilità, incastrato, dolore toracico, dolore addominale Codice di invio: R, G, V, B.

18 Invio mezzi e tempi d’intervento
Ambulanza B; B medicalizzata CMR Eliambulanza Idroambulanza Automedica Guardia medica

19 Valutazione Sanitaria obiettiva
Pz che non necessita d’intervento Pz con patologia lieve Pz con patologia grave Pz gravissimo (con alteraz. funzioni vitali) Deceduto

20 Esito Intervento: trasporto non effettuato
Per rifiuto Non trovato Disdetto Trattato sul posto Deceduto

21 Scena dell’infortunio
Scenario a rischio: comunicarlo!! Sicurezza del soccorritore! - esplosivo, intossicazione, liquido infiammabile, macchina in fiamme, rischio geologico, rissa in atto, presenza di cavi di alta tensione incustoditi, sparatorie, … Scenario non a rischio

22 Raccolta informazioni
Riguarda la raccolta di tutti i dati che possono essere utili alla buona riuscita dell’intervento.

23 Previsione di pericoli evidenti e probabili I
Black out elettrico: buio inusuale in negozi e abitazioni, cavi sulla scena dell’incidente Poche vetture sulla corsia opposta Fumo nero: incendio di prodotti petroliferi e plastica Fumo bianco: fieno e vegetali Fumo grigio: legna, carta, indumenti Camion che libera fumi e vapori: con binocolo codici Kemler Presenza di forze dell’ordine: pericolo/feriti

24 Previsione di pericoli evidenti o Probabili
Odori particolari: la benzina si sente a distanza Direzione e velocità del vento sono importanti se si tratta di sostanze pericolose sopravento e un po piu’ in alto. Allocazione A 15 metri se non ci sono pericoli evidenti A 30 metri sopravento se benzina o veicolo in fiamme A 50 metri dai cavi di alta tensione o cavi ferroviari Seguire le indicazioni dei VV.FF.

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26 Analisi ambientale/meccanismo lesioni
Misure di protezione: caschi, schermature, guanti.. Informazioni di gravità derivano dall’osservazione dell’incidente: - distruzione abitacolo: alta energia cinetica - decesso di una o più persone: alte forze interne - investimento di pedone, motociclista, proiezione del veicolo: elevata esposizione dell’organismo all’impatto

27 Indici di impatto violento
Caduta da altezza superiore a: 5 mt per l’adulto - 3,5 mt per il bambino Rimbalzo del veicolo per più di 6 mt o scontro frontale Rientramento abitacolo: 40 cm lato ferito; 50 cm lato opposto Eiezione passeggero Arrotamento Parabrezza a ragnatela Esplosione Automezzo pesante

28 Accertamento condizioni psicofisiche del lavoratore infortunato
Cosciente: se stimolato verbalmente e/o per contatto (scuotere le spalle del pz), l’infortunato risponde - ricorda cosa è successo, come si chiama, che ora è, ecc. o comunque risponde a ordini semplici (apri la bocca, caccia la lingua, ecc.)

29 Valuta il respiro Il torace si solleva e si abbassa
Alla stessa frequenza nostra o piu’ alta SE RESPIRA IL POLSO C’E’

30 Valuta la Pressione e il polso
Colore pelle roseo: la pressione è buona Colore pallido e sudato: la pressione è bassa o sta scendendo Se non respira, non ha polso Se a livello del collo sento pulsazioni la pressione è almeno 70 mmhg, se sento anche la radiale la pressione è superiore a mmhg Se non sento il polso né a livello del collo e nemmeno a livello radiale, devo fare il massaggio cardiaco alternato con la respirazione

31 Ipotermia/Ipertermia
Non esistono sistemi di misurazione sicuri della temperatura sul territorio, pertanto ci si aiuta in maniera empirica: mano sulla fronte Ipotermia Accidentale: cause: a) esposizione a basse temperature (naufraghi, annegati, alpinisti, ..) b) deficit meccanismi di difesa (anziani, alcool, droghe, coma, sedativi, ..)

32 Ipotermia: cosa fare Rimuovere abiti bagnati
Proteggere il pz dal vento e con coperte e materiale isolante Mantenere la posizione orizzontale Evitare movimenti bruschi (per non creare ipotensione) Se sembra morto, riscaldarlo prima di constatare il decesso In ambulanza riscaldamento esterno passivo (coperta termica) BLS se necessario

33 Ipertermia (> 40,5): cosa fare
Denudare il paziente Avvolgerlo in lenzuolo tenuto umido (bagnarlo ogni 5 minuti in acqua tiepida) Tenerlo in corrente d’aria BLS se necessario

34 Ustioni Sede: Ambiente domestico, infortuni sul
lavoro, incidenti stradali, tentativi di suicidio. Gravità: temperatura fonte, durata esposizione, umidità e vascolarizzazione cute, tipo di ustione (chimica, elettrica, ecc.)

35 Classificazione Ustioni
I grado: eritema (solo epidermide) II grado: flittene (epidermide e derma) III grado: escara (oltre la pelle fino ai tessuti sottostanti)

36 Ustioni: cosa fare Allontanare la vittima dall’agente ustionante
BLS se necessario Rimuovere il vestiario nella zona ustionata Lavare con acqua fredda non < 10 gradi (riduce il calore, la profondità, l’edema e il dolore) Dopo il raffreddamento, teli puliti e protezione dall’ipotermia

37 Ustioni chimiche I Diluire la sostanza con acqua corrente: flusso continuo, getto non violento Abiti, scarpe e indumenti contaminati vanno rimossi Se calce secca: no acqua ma spazzolamento solo successivamente a lavaggio con flusso continuo di acqua

38 Ustioni chimiche II Fosforo: no lavaggio ma umidificazione (per evitare la combustione di particelle di fosforo) Fenolo: lavare prima con alcool poi con acqua Acido fluoridrico: lavaggio con soluzione di bicarbonato al 2-3%, poi con acqua Acido solforico: lavare con acqua anche se produce calore (perchè comunque è meno grave della persistenza dell’acido) In caso di interessamento oculare, lavaggio continuo con acqua a bassa pressione, fino all’arrivo in ospedale

39 Shock elettrico Sede: infortuni domestici (apparecchiature difettose, in bagno, imprudenza dei bambini, ..) Gravità: intensità di corrente (alta tensione), resistenza cutanea (umidità), tipo di corrente (alternata), durata contatto, percorso della corrente (mano-mano > mano-piede o piede-piede)

40 Conseguenze elettriche
Ustioni (e. elettrica-calore) Effetto joule (fatali se vie aeree, rotture di vasi, ..) Inibizione o eccitazione dell’attivita’ elettrica cellulare - corrente alternata……Fibrillazione Ventricolare - corrente continua……asistolia ARRESTO RESPIRATORIO: per inibizione centro del respiro/contrazione diaframma e/o muscoli torace

41 Cosa fare nello shock elettrico
Sicurezza scenario (interruzione corrente) BLS se necessario Rimuovere indumenti che bruciano Immobilizzazione cervicale

42 Folgorazione Fulmine: 100milioni - 2 miliardi di volt e 200 A in qualche millisecondo; riscaldamento aria a gradi centigradi alpinisti, lavoratori edili, .. asistolia/arresto respiratorio BLS

43 Tecniche di autoprotezione del personale addetto al Soccorso
Protezione vie respiratorie: maschere, respiratori Guanti Protezione udito Protezione occhi e filtri per saldatura* Calzature* Indumenti protettivi e grembiuli* Protezione contro le cadute dall’alto* * Presidi antinfortunistici

44 Cenni Legislativi Piano Sanitario (Regione Campania ): ridurre gli infortuni sul lavoro D.Lgs 626/94: sicurezza sui luoghi di lavoro Titolo IV: sette articoli e tre allegati riguardo i Dispositivi di protezione individuale

45 Dispositivo di protezione individuale Definizione
Per DPI si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciare la sicurezza e la salute durante il lavoro, nonchè ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.

46 Dispositivi di Protezione individuale
Il ricorso al DPI è subordinato alla verifica da parte del datore di lavoro, della impossibilità di eliminare o ridurre il rischio mediante altre misure (tecniche o procedurali) o attraverso dispositivi di protezione collettiva

47 Fornitura dei DPI Spetta al datore di lavoro, il quale dispone che siano adottati idonei dispositivi, individuati in collaborazione con il Servizio di Prevenzione, Protezione e Sorveglianza Sanitaria, su proposte e contributi professionali di altre figure aziendali. Il datore di lavoro dovrà esigere l’effettivo uso dei DPI scelti dall’Azienda

48 Obbligo del lavoratori
Avere cura e utilizzare in modo corretto i DPI e la partecipazione al programma di Informazione e Formazione (art. 44)

49 Requisiti Essenziali dei DPI
Conformità al D.Lgs. 4 dicembre 1992 n. 475 (requisiti di sicurezza attraverso un marchio del fabbricante) Non comportare rischi aggiuntivi per il lavoratore Adeguati al luogo di lavoro Tener conto delle esigenze ergonomiche e di salute dei lavoratori Essere adattati a chi li utilizza, secondo le necessità Compatibilità con altri DPI nel caso si usino insieme.

50 Caratteristiche dei DPI
Marcatura CE 1 2 3 CE CE0044

51 Dichiarazione di conformità CE
1 Rischi minori Semplice autocertificazione 2 Rischi che non rientrano nelle altre due categorie Attestazione CE da organo notificato 3 Rischi di morte, lesioni gravi o a carattere permanente Attestazione CE da organo notificato + Controllo del prodotto finito + Controllo del sistema di qualità

52 Nota informativa del fabbricante
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53 Scelta del DPI Valutazione del rischio (analisi del rischio sul luogo di lavoro) Presenza accertata di rischio residuo (cioè che non si può eliminare) Obblighi impiego DPI (norme generali e specifiche) DPI Previsti ( - individuazione sostanze e limiti ambientali/biologiche/chimiche - osservazioni pareri: lavoratori, RLS, RSPP, Medico competente) Caratteristiche DPI - conoscenza D.Lgs 626/94; D.Lgs 475/92; norme EN; Norme UNI - ricerca di mercato dei costruttori - ricerca di att.cert.; dichiarazione di conformità; marcatura Scelta finale

54 DPI per attività tecnico-manutentive I
Elmetto: in plastica ABS, resistente a raggi UV e a urti, a norma EN 397 (lavori edili, su ponteggi, in quota, di demolizione) Occhiali: protettivi a maschera, in polibicarbonato, ultraleggeri, antiappannanti. In alternativa agli occhiali,Visiera: in materiale plastico a norma EN166 Cuffie o inserti auricolari: a norma N352, marchio CE (per esposizione a elevata rumorosità)

55 DPI per attività tecnico-manutentive II
Mascherina: per polveri e fumi a norma EN 149 EN 149 di tipo FFP1S (muratori, falegnami, imbianchini) EN 149 di tipo FFP2S specifica per saldatura (fumi di zinco, rame, ferro e piombo)

56 DPI per attività tecnico-manutentive III
Guanti: - pesanti da lavoro contro le aggressioni meccaniche: perforazioni, tagli, vibrazioni, ecc. - isolanti: fino a volt, per elettricisti a norma EN 407 - in nitrile: con fodera di cotone interlock e polso a maglina per verniciatori

57 DPI per attivita’ tecnico-manutentive IV
Scarpe antinfortunistiche: con punta antischiacciamento, a sganciamento rapido e, per gli elettricisti, con suola isolante, a norma EN 347 Tappeto isolante: in gomma naturale o sintetica, in spessore da mm 3 a mm 6, collaudati con tensione di prova da volt, per gli elettricisti

58 DPI materiale radiologico/radioattivo
Occhiali: - anti X per protezione cristallino 0,1 mm di Pb equivalente - anti radiazioni Gamma per protezione del cristallino nelle manipolazioni di sostanze radioattive

59 DPI Materiale Radiologico-Radioattivo
Collarini: a protezione della tiroide Guanti antiX: in gomma piombifera, 0.5 mm equivalente di Pb Guanti chirurgici anti X: sterilizzabili, in gomma piombifera,0.1 mm di Pb equivalente Guanti anticontaminazione: del tipo a perdere (nelle indagini di medicina nucleare)

60 DPI Materiale Radiologico-Radioattivo
Camici - anti X, in gomma piombifera 0.5 mm di Pb equivalente - anti X, in gomma piombifera, avvolgenti con spessore anteriore da 1-3 mm: radiologia - anti X avvolgenti, in gomma piombifera 0.5 mm di Pb equivalente (nella manipolazione di sostanze radioattive e di medicina nucleare)

61 DPI Laboratorio Guanti:
- in lattice, non sterili, spessore 0.2 mm (+/ ) - in nitrile, non monouso, dello spessore di circa 0.55 mm, per la manipolazione di solventi - in PVC, non sterili dello spessore di circa 0.5 mm per la manipolazione di acidi

62 DPI Laboratorio Occhiali: con protezione laterale, lavabili (non monouso) a norma EN 166, marchio CE; in alternativa occhiale integrale, con sistema antiappannante, ultraleggero. Cuffie in TNT Mascherine filtranti: - in TNT, a tre strati - facciali filtranti FFP1S, EN149: acidi forti o solventi fuori cappa (o semimaschera con filtro a carbone attivo a norma EN141 marchio CE) Camici da laboratorio: in tessuto antiacido

63 DPI Farmaci Antiblastici
Guanti impermeabili: in lattice pesante, con polso alto circa 30 cm (per essere indossati al di sopra dei polsini del camice), non talcati, non sterili, monouso, dello spessore di circa 0.35 mm (+/-0.05), con spessore degradante verso il polso (in alternativa possono essere utilizzati guanti dello spessore di 0.2 mm, da calzare in duplice strato), a norma EN 374, marchio CE

64 DPI Farmaci Antiblastici
Occhiali: - con protezioni laterali, lavabili (non monouso), a norma EN 166, marchio CE - in alternativa agli occhiali,visiere facciali trasparenti, lavabili e sterilizzabili, atossiche, leggere, antiappannanti (non necessarie se si lavora sotto cappa)

65 DPI Farmaci Antiblastici
Mascherine - a conchiglia, a copertura naso bocca (facciali filtranti), appartenenti alla classe di protezione FFP2S, omologate secondo la norma europea EN149 e conformi alla direttiva CEE 686/86, recepita dal D.Lgs 475 del 04/12/1992 (da utilizzare solo durante la fase preparatoria dei farmaci, non necessarie sotto cappa) -in TNT, nella somministrazione

66 DPI Farmaci Antiblastici
Camici chirurgici: di tipo idrorepellente, in TNT, (non di stoffa), monouso, con allacciatura posteriore, con maniche lunghe, polsini con elastico o maglia, da non utilizzare in altri ambienti e non riutilizzare. I camici da adottare durante la preparazione dei farmaci devono essere muniti di rinforzo davanti e sugli avambracci (norma EN467) Maniche protettive impermeabili Cuffie e calzari in TNT, resistenti allo strappo

67 DPI Farmaci Antiblastici
Telini assorbenti, monouso, impermeabili sul lato inferiore e assorbenti sul lato superiore. Dispositivo di sicurezza Luer-Lock per la ricostruzione di farmaci antiblastici Kit di intervento in caso di spandimenti accidentali

68 Riconoscimento e limiti d’intervento di primo soccorso:
Lipotimia: senso di malessere e di svenimento Sincope: perdita di coscienza Shock: perdita di coscienza con pallore e sudorazione

69 Lipotimia – Ipotensione - Shock
Cause: patologie neurologiche, respiratorie, cardiovascolari, .. Esordio: improvviso/riacutizzazione di malattia già conosciuta dal paziente Sintomi: “mi sento male”, pallore, tachipnea, giramento di testa, dolori varie sedi, .. SEGNALARE QUESTE COSE AL 118

70 Lipotimia – Sincope - Shock
Altri sintomi: vomito, diarrea, perdita di feci, allucinazioni visive e olfattive Primo intervento: - ambiente tranquillo e confortevole - slacciare agenti costrittivi (cravatte, cinture, pantaloni, gonne, ecc.) - non far fare sforzi (camminare, salire, scendere le scale) - mettere la persona seduta (se cosciente, assecondare le posizioni spontanee)

71 Lipotimia - Sincope - Shock
Sdraiato a terra (se privo di coscienza) Non dare cibi, bevande, farmaci Se incosciente: posizione laterale di sicurezza

72 Edema Polmonare acuto Definizione: accumulo di acqua nei polmoni, per cui i polmoni non possono ossigenare il sangue. Cause: cardiache, polmonari, neurologiche, pressione alta, ecc. ■ Sintomi: fame d’aria, gorgoglii provenienti dalle vie aeree fino alla perdita di coscienza

73 Edema Polmonare primo intervento
Slacciare agenti costrittivi: cinghia, cravatta, pantaloni, .. Ambiente tranquillo e confortevole Somministrare 02 se lo si ha a disposizione Raccogliere informazioni sulle malattie di cui soffre la persona e riferire al 118 Non somministrare bevande, farmaci Paziente in piedi o semiseduto Se privo di coscienza praticare BLS

74 Crisi asmatica Definizione: fame d’aria per restringimento reversibile dei bronchi Cause: allergie, malattie di cuore, BPCO riacutizzata Esordio: improvviso (da farmaci, da sostanze inalatorie); riacutizzazione di malattia già conosciuta dal paziente

75 Crisi asmatica primo intervento
Slacciare agenti costrittivi: cinghia, cravatta, pantaloni, .. Ambiente tranquillo e confortevole Somministrare 02 se lo si ha a disposizione Raccogliere informazioni sulle malattie di cui soffre la persona e riferire al 118 Non somministrare bevande, farmaci Paziente in piedi o semiseduto Allontanare sostanza/e con cui è venuto in contatto per la prima volta Se privo di coscienza praticare BLS

76 Dolore acuto stenocardico: Angina
Definizione: dolore acuto toracico, ad insorgenza improvvisa per lo più durante uno sforzo o durante una discussione Cause: cardiache (infarto) esofago-gastriche, neurogene. Esordio: per lo più improvviso, a meno che non insorge in pz già sofferente di cuore

77 Dolore acuto stenocardico
Sintomi: dolore costrittivo associato a pallore, sudorazione, dispnea; perdita di coscienza Primo intervento: Slacciare agenti costrittivi: cinghia, cravatta, pantaloni Ambiente tranquillo e confortevole Somministrare 02 se lo si ha a disposizione Raccogliere informazioni sulle malattie di cui soffre la persona e sui farmaci che prende e riferire al 118

78 Dolore stenocardico primo intervento
Non somministrare bevande, farmaci Paziente in piedi o semiseduto (assecondare le posizioni spontanee) Se privo di coscienza praticare BLS

79 Reazioni allergiche Definizione: reazione esagerata dell’organismo verso una sostanza (per contatto, ingestione, inalazione, iniezione) Insorgenza: le reazioni allergiche a insorgenza rapida sono le più gravi

80 Reazione allergiche sintomi
Cutanei: arrossamento, gonfiore Respiratori: fame d’aria, sibili Cardiaci: pallore, shock, collasso Neurologici: convulsioni

81 Reazioni allergiche primo intervento
Allontanare sostanza/e con cui è venuta in contatto la persona Slacciare agenti costrittivi: cinghia, cravatta, pantaloni, .. Ambiente tranquillo e confortevole Somministrare 02 se lo si ha a disposizione Raccogliere informazioni sulle allergie accertate e riferire al 118 Non somministrare bevande e/o farmaci Paziente in piedi o semiseduto (favorire il decubito spontaneo) Se lesione cutanea (puntura d’insetto): ghiaccio per rallentare l’assorbimento; laccio se privo di coscienza praticare BLS

82 Crisi convulsive Definizione: tutte quelle condizioni che determinano sofferenza cerebrale possono provocare contrazioni muscolari e perdita di coscienza Esordio: improvviso/riacutizzazione di malattia pre-esitente Sintomi: scuotimento generalizzato e involontario della persona + perdita di coscienza Numero e durata crisi: variabili

83 Crisi convulsive primo intervento
Spostare tutto ciò contro cui potrebbe impattare il paziente Evitare il contatto con tavoli, sedie, armadi, ecc. Inserire un fazzoletto o un panno morbido tra i denti per evitare morsicatura lingua Non cercare di fermare le contrazioni No cibi, nè alimenti, nè farmaci Se dopo la crisi, il pz respira e ha polso, metterlo in posizione laterale di sicurezza, altrimenti BLS Se convulsioni in bambino con febbre elevata, spogliarlo e abbassare la temperatura con panni bagnati

84 Emorragie esterne post-traumatiche e tamponamento emorragico
Le emorragie post traumatiche sono provocate da ferite: - da taglio (oggetti taglienti): bordi netti, lunghezza maggiore della profondita’ - da punta (oggetti acuminati, ad es. cacciavite, punteruolo): ferita più profonda che lunga - da sfregamento (contro superfici rigide: asfalto, terra, pavimento) - lacerocontuse (agente tagliente + agente contusivo): bordi slabbrati

85 Emorragie esterne post-traumatiche e tamponamento emorragico
Amputazione: distacco di un arto o di una sua parte Tutte le ferite provocano sanguinamento piu’ o meno profuso Se la ferita è profonda non possiamo escludere lesione organi interni Emorragia arteriosa: sangue rosso vivo, pulsante - compressione arteriosa a monte; emostasi di fortuna Emorragia venosa: sangue rosso scuro, non pulsante - compressione sulla parte; sollevamento arto

86 Primo intervento Indossare guanti protettivi Pz sdraiato
Liberare le parti interessate dagli abiti Coprire con materiale pulito (garze, fazzolettini, telini) Non rimuovere oggetti acuminati e taglienti conficcati nella ferita Se sanguina copiosamente: vedere se è arteria o vena Se la ferita interessa l’arto, sollevarlo

87 Primo intervento Se epistassi (da trauma, da ipertensione, ecc.)
testa in avanti (per evitare inalazione) ghiaccio sulla fronte con due dita compressione della piramide nasale fino al blocco dell’epistassi

88 Punti di compressione arteriosi

89 Cenni di anatomia dello scheletro I
Cranio: ossa piatte, squamose (parietali), cavitate (seni mascellari, frontali, etmoidali) Collo: 7 vertebre cervicali (C1-C7) attraversate dal midollo spinale, prolungamento del cervello, le cui radici nervose entrano posteriormente ed escono anteriormente attraverso i fori di coniugazione Nella sua parte anteriore c’è l’osso ioide collegato alla lingua con i muscoli; la cartilagine tiroidea che protegge la laringe e la cartilagine cricoidea (anello con castone) che protegge il passaggio laringe-trachea

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91 Cenni di anatomia dello scheletro II
Il torace nella parte alta è delimitato dalla clavicola che è collegata allo sterno e l’articolazione cingolo-scapolare (omero e scapola) poi seguono al centro lo sterno e lateralmente allo stesso le costole che vanno dallo sterno alle vertebre toraciche. Nella parte inferiore ci sono le false coste che sono collegate posteriormente alle vertebre toraciche e anteriormente sono libere. Nel torace sono contenuti: il cuore, i polmoni, i grossi vasi.

92 Cenni di anatomia dello scheletro III
Addome: posteriormente ci sono le vertebre lombari a cui sono collegate i muscoli dell’addome. Nell’addome ci sono: stomaco, intestino, fegato (a destra), milza (a sinistra), i reni, l’aorta (grosso vaso che irrora i vari visceri), la vena cava inferiore, la vena porta e i suoi rami (che portano sangue al fegato); il sangue poi attraverso la cava inferiore arriva al cuore

93 Lussazioni, fratture e complicanze
Per lussazione intendiamo la fuoriuscita di un’osso da una articolazione senza rottura. Per frattura intendiamo la rottura di un osso. A volte è difficile differenziare le due cose, Per cui la cosa importante è sospettare che qualcosa non va e non cercare di metterla a posto. Complicanze: possono essere la rottura di vasi (emorragie), la compressione/rottura di nervi che passano vicino alla zona di frattura o lussazione.

94 Cenni di anatomia dello scheletro IV
Bacino: è costituito da due ossa iliache che si uniscono al sacro posteriormente (articolazione sacro-iliaca) e anteriormente nella sinfisi pubica Nel bacino c’è la vescica, parte dell’intestino e i vasi degli arti inferiori Arto superiore: è costituito dall’omero (braccio), radio e ulna (avambraccio) e ossa della mano Arto inferiore: è costituito dal femore, tibia, perone e ossa del piede

95 FRATTURE

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131 Traumi cranioencefalici e della colonna

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145 Contenuto Minimo Cassetta Pronto Soccorso Aziende A e B –D.M.388 all.1
Guanti sterili monouso 5 paia 1 visiera paraschizzi 1 flacone lt di sol cut. Iodopovidone al 10% 3 flaconi da 500ml di NaCl 0,9 % 10 compresse garze sterili 10x10 cm in buste singole 2 compresse garze sterili 18x40 cm buste singole 2 teli sterili monouso 2 pinzette sterili monouso da medicazione 1 confezione rete elastica misura media 1 confezione di cotone idrofilo 2 confezioni di cerotti varie misure pronti all’uso 2 rotoli di cerotto alto cm 2,5 1 paio di forbici 3 lacci emostatici Due confezioni di ghiaccio pronto uso Due sacchetti monouso per la raccolta rifiuti sanitari 1 termometro 1 apparecchio per la misurazione della pressione (a mercurio) Scadenza minima 2 anni - 5 anni

146 Aziende Gruppo C – Lavoratori isolati qualunque azienda
Guanti sterili monouso 2 paia 1 flacone 125 ml di sol cut. Iodopovidone al 10% 1 flaconi da 250 ml di NaCl 0,9 % 3 compresse garze sterili 10x10 cm in buste singole 1 compresse garze sterili 18x40 cm buste singole 2 teli sterili monouso 1 pinzette sterili monouso da medicazione 1 confezione rete elastica misura media 1 confezione di cotone idrofilo 1 confezione di cerotti varie misure pronti all’uso 1 rotoli di cerotto alto cm 2,5 1 paio di forbici 1 laccio emostatico 1 confezione di ghiaccio pronto uso 1 sacchetto monouso per la raccolta rifiuti sanitari Manuale d’uso dei presidi e di primo soccorso in attesa del 118

147 Armadietto Pronto Soccorso D.M. 388
Guanti sterili monouso 5 paia 1 visiera paraschizzi 1 flacone lt di sol cut. Iodopovidone al 10% 3 flaconi da 500 ml di NaCl 0,9 % 10 compresse garze sterili 10x10 cm in buste singole 2 compresse garze sterili 18x40 cm buste singole 2 teli sterili monouso 2 pinzette sterili monouso da medicazione 1 confezione rete elastica misura media 1 confezione di cotone idrofilo 2 confezioni di cerotti varie misure pronti all’uso 2 rotoli di cerotto alto cm 2,5 1 paio di forbici 3 lacci emostatici Due confezioni di ghiaccio pronto uso Due sacchetti monouso per la raccolta rifiuti sanitari 1 termometro 1 apparecchio per la misurazione di pressione ( a mercurio) Scadenza minima 3 anni -5 anni

148 Materiale aggiuntivo e integrativo specifico (all2-4): 1 flacone H202
Cassetta Pronto Soccorso Completa (all1-2-4) DM388 -Uffici, Negozi, Banche , Piccole Aziende a Basso rischio - Settore Manifatturiero sia artigianale che industriale (meccanico, tessile, cartaro, pelletteria, manifatturiero in genere) Contenuto minimo + Materiale aggiuntivo e integrativo specifico (all2-4): 1 flacone H202 1 flacone disinfettante per cute non iodato 3 paia di guanti in nitrile 3 bende garza da 10cm 2 bende garza da 5 cm 1 pennello decontaminazione aggressivi in polvere Materiale integrativo per emergenza sanitaria e rianimazione 1 pallone per la respirazione artificiale con maschera (mod.adulto) 2 lacci emostatici per arteria 2 coperte isotermiche monouso 1 apribocca in plastica atraumatico per crisi epilettica 2 sacchetti di plastica per amputazioni 2 bende elastiche 1 telo sterile cm 100x100 Manuale primo soccorso con istruzioni per l’utilizzo dei materiali

149 Materiale integrativo per la protezione degli occhi:
Cassetta Pronto Soccorso Completa - Aziende Settore Edile per i cantieri Fissi e Magazzini Aziende Agricole, Forestali, di allevamento e assimilabili Settore Alberghiero e Ristorazione Contenuto minimo Materiale aggiuntivo e integrativo specifico (all. 2-4) Materiale integrativo per emergenza sanitaria e rianimazione Materiale integrativo per la protezione degli occhi: - 1 flacone di soluzione tamponata sterile di lavaggio - 4 tamponi bendaggio oculare

150 Borsa di Pronto Soccorso Autovetture ed Automezzi Commerciali I
Guanti sterili monouso 2 paia 1 flacone 125ml di sol cut. Iodopovidone al 10% 1 flaconi da 250ml di NaCl 0,9 % 3 compresse garze sterili 10x10 cm in buste singole 1 compresse garze sterili 18x40 cm buste singole 2 teli sterili monouso 1 pinzette sterili monouso da medicazione 1 confezione rete elastica misura media 1 confezione di cotone idrofilo 1 confezione di cerotti varie misure pronti all’uso 1 rotoli di cerotto alto cm 2,5 1 paio di forbici 1 laccio emostatico 1 confezione di ghiaccio pronto uso 1 sacchetto monouso per la raccolta rifiuti sanitari Manuale d’uso dei presidi e di primo soccorso in attesa del 118

151 Borsa di Pronto Soccorso Autovetture ed Automezzi Commerciali I I
Materiale aggiuntivo e integrativo specifico (all. 2-4 D.M.388). 1 flacone H202 4 paia di guanti in nitrile (per contaminazione da sostanza) 1 visiera paraschizzi 3 bende garza da 10 cm 2 sacchetti ghiaccio pronto uso

152 Borsa di Pronto Soccorso Autovetture ed Automezzi Commerciali III
Materiale integrativo per emergenza sanitaria e rianimazione 1 maschera respirazione artificiale 2 lacci emostatici per arteria 2 coperte isotermiche monouso 1 apribocca in plastica atraumatico per crisi epilettica 2 sacchetti di plastica per amputazioni 2 bende elastiche 1 telo sterile cm 50x60 Manuale primo soccorso con istruzioni per l’utilizzo dei materiali Riepilogo procedure Bls

153 Basic Life Support Linee Guida ILCOR 2005
(Supporto Vitale di Base e Defibrillazione) Linee Guida ILCOR 2005 Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

154 MORTE CARDIACA IMPROVVISA
Evento naturale dovuto a cause cardiache, preceduto da un’improvvisa perdita di coscienza, che si verifica entro 1 ora dall’inizio della sintomatologia acuta, in un soggetto con o senza cardiopatia nota preesistente, in cui l’epoca e la modalità di morte sono imprevedibili. Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

155 Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta
MORTE IMPROVVISA Altri meccanismi che possono portare a morte improvvisa sono: rottura dell’aorta rottura aneurisma subaracnoideo rottura del cuore embolia polmonare massiva ecc. ecc… Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

156 Arresto cardiocircolatorio da aritmie cardiache
Principale causa di morte Arresto cardiocircolatorio da aritmie cardiache Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

157 Arresto Cardiaco Improvviso
Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

158 Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

159 Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

160 Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta
OBIETTIVI BLS Riconoscere prontamente la compromissione delle funzioni vitali e sostenere la respirazione e la circolazione attraverso ventilazione e massaggio cardiaco esterno fino all’arrivo dei mezzi efficaci per correggere la causa che ha prodotto l’arresto cardiaco. Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

161 REAL TIME TO INTERVENTION
Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

162 The First GOLDEN Minutes
Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

163 Valutazione del rischio evolutivo
Un soccorritore MORTO NON SERVE A NESSUNO Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

164 AGIRE IN SICUREZZA ASSICURARSI CHE:
non ci siano carichi pendenti pericolanti non ci sia acqua sul pavimento non ci siano cavi elettrici non ci siano materiali infiammabili o esplosivi non ci siano fughe di gas Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

165 AGIRE IN SICUREZZA In caso di incendio:
Non entrare in ambienti pieni di fumo CHIAMARE i Vigili del Fuoco Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

166 La catena della sopravvivenza
Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

167 Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta
SEQUENZA BLS A = AIRWAYS (apertura delle vie eree) B = BREATHING (respiro) C = CIRCULATION (circolo) Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

168 Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta
AIUTO Scuoti e chiama Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

169 Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta
AIRWAYS - IPERESTENSIONE DEL CAPO A = Airways Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

170 SOLO PER PERSONALE ESPERTO
SUBLUSSAZIONE DELLA MANDIBOLA Quando non è possibile l’iperestensione del capo (es. sospetto trauma cervicale) Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

171 SUBLUSSAZIONE DELLA MANDIBOLA
Il soccorritore si posiziona dietro al capo del paziente. Le dita delle due mani (dall'indice all'anulare o al mignolo) spingono verso l'alto l'angolo della mandibola, di fronte al lobo dell'orecchio, in modo da portare l'arcata dentaria inferiore davanti alla superiore. Contemporaneamente i pollici spingono in avanti il corpo della mandibola all'altezza dei denti anteriori, aprendo la bocca. I gomiti devono appoggiare sul piano rigido. I polsi devono compiere un lieve movimento di rotazione all'indietro.

172 Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta
Guardo Ascolto Sento Valutazione GAS: 5 secondi Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

173 = GASPING ASSENZA DEL RESPIRO
“respiro agonico” che consiste in una contrazione dei muscoli respiratori accessori senza che venga prodotta un’espansione del torace. = ASSENZA DEL RESPIRO

174 Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta
Ricapitolando… Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

175 Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta
GAS RESPIRA: posizione laterale di sicurezza NON RESPIRA: massaggio cardiaco esterno Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

176

177 Posizione Laterale di Sicurezza

178 MASSAGGIO CARDIACO □ Porre la parte prossimale del palmo al centro del torace (sullo sterno e non sulle coste) □ Sovrapporre l’altra mano alla prima e intrecciare le dita delle due mani □ Non appoggiarsi sull’addome superiore o l’estremità inferiore dello sterno □ Frequenza compressioni = 100 al minuto

179 Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta
NB: IL PUNTO DI REPERE NON E’ CONTEMPLATO NELLE LINEE GUIDA 2005 Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

180 Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

181 Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

182 Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

183 Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

184 BLS - Basic Life Support
Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

185 Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

186 Per 5 volte (circa 2,5-3 minuti di RCP)
30 compressioni + 2 ventilazioni Per 5 volte (circa 2,5-3 minuti di RCP) Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

187 Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta
Insufflare con bassi volumi ( ml – 6/7 ml/Kg) in un tempo non superiore a 1 secondo per insufflazione B = Breathing Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

188 Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta
bambini… 15 compressioni + 2 insufflazioni x 5 volte Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

189 è indicata la RCP Nel bambino con FC < 60 bpm
con segni di ipoperfusione sistemica è indicata la RCP (Linee Guida ILCOR 2005) Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

190 Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta
CBA ABC Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

191 Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta
Respira: valutare coscienza Non respira: 1 insufflazione ogni 5 secondi X 6 volte Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

192 RICAPITOLIAMO… BLS PERSONALE LAICO
scuoto e chiamo se incosciente chiedo aiuto iperestensione capo GAS respira: posizione laterale di sicurezza non respira: massaggio cardiaco Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

193 manovra di Heimlich (pz cosciente)

194 manovra di Heimlich (pz incosciente)

195 Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

196 Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta
Arresto TESTIMONIATO Se il soccorritore ha direttamente assistito all’insorgenza dell’arresto (confermandone correttamente la diagnosi) ed ha immediatamente a disposizione un defibrillatore, procede direttamente con la defibrillazione (senza che sia preceduta da manovre di RCP). Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

197 Arresto NON TESTIMONIATO
Se il soccorritore non ha direttamente assistito all’arresto o comunque vi sia la possibilità che la vittima non abbia ricevuto subito un’adeguata RCP (personale non esperto o non addestrato), prima di procedere con la defibrillazione è necessario eseguire un ciclo di RCP 30:2 (circa 2 minuti). Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

198 Centrale Operativa Provinciale 118 Caserta

199 Thank you


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