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IL LENZUOLO NEL NT “Pilato, informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce e, avvoltolo.

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1 IL LENZUOLO NEL NT “Pilato, informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro…” (Mc 15, 45-46) cfr: MT 27, 57-61; Lc 23, 50-55; Gv 19, 38-42;

2 IL LENZUOLO NEGLI APOCRIFI “S rallegrarono pertanto i Giudei e consegnarono il corpo a Giuseppe perché lo seppellisse… Preso il Signore, egli lo lavò, lo avvolse in un lenzuolo e lo portò nel proprio sepolcro, chiamato giardino di Giuseppe. (Pt 6, 23-24;) Ma ecco un uomo di nome Giuseppe, consigliere della città di Arimatea, il quale aspettava il Regno di Dio, recatosi da Pilato, richiese il corpo di Gesù. E trattolo giù dalla croce lo involse in un lenzuolo lindo e lo pose… (Nicodemo 11, 3;)

3 La Sindone a Torino

4 L’immagine L'immagine risulta indelebile, non è stata dipinta né è dovuta a colore. Non ci sono tracce di pennellate. La colorazione seppia si deve al fatto che le fibrille superficiali del lino sono ingiallite grazie ad un processo tuttora non chiaro Gli scienziati hanno cominciato assai presto a produrre nuove «sindoni» con l'uso di vari artifici, giungendo a creare copie che posseggono al massimo qualcuna delle stranissime proprietà dell’originale.

5 Il Volto L’impronta ematica è legata al singolare fenomeno dell’”ematoidrosi” o “sudore di sangue”: è un processo raro che si presenta quando un soggetto subisce un fortissimo stress emotivo, spicca una vistosa colatura nella quale il sangue ha assunto una strana forma a «3» rovesciato: il fiotto è abbondante perché deriva dalla rottura della vena frontale,

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7 Icona con il ritratto di Gesù Cristo
Monastero di Santa Caterina sul Monte Sinai, Metà del VI sec. Trionfo in storia dell’arte, tipo fisso in iconografia.

8 Tratti somatici peculiari
Volto ovale magro e regolare Naso allungato Carnagione olivastra Grandi occhi scuri Capelli castani lunghi Barba e baffi divisi a metà (ebrei) Dettagli più minuti: Ruga molto netta in mezzo alla fronte Piccola u in mezzo agli occhi (espressione) Naso leggermente storto Un sopracciglio più arcuato dell’altro Zigomi accentuati Ciuffetto di capelli che sporge dall’attaccatura

9 1898, la prima fotografia

10 L’uomo avvolto nel lino
Si vede la sagoma di un maschio adulto alto presumibilmente cm, di corporatura longilinea, con la muscolatura ben definita anche per via della rigidità cadaverica. Il soggetto doveva avere fra i 30 e i 40 anni; a giudicare dalla scarsità di masse adipose del suo fisico, mangiava poco ed era abituato ai lavori manuali. Presenta il collo tutto rovesciato in avanti con il mento che tocca lo sterno, il torace si è irrigidito mentre si trovava flesso in avanti e le gambe appaiono anch'esse leggermente piegate; le braccia scendono lungo i fianchi mentre le mani, l'una sull'altra, si uniscono a coprire il pube. L'impronta di entrambe le mani non mostra il pollice e questo è probabilmente in relazione con la ferita al centro del polso: l'oggetto che l'ha traforato ha intaccato il nervo mediano, e così di riflesso il dito si è piegato completamente verso la parte interna della mano. I piedi appaiono anch'essi leggermente sovrapposti e quello destro appare quasi schiacciato sul telo.

11 NT= Sindon ( greco= pezze di lino)= shendo (egiziano= tessuto)
Ebraico= sadìn shel buz= lino pregiato per culto nel Tempio (Mishna) Ruolo Giuseppe di Arimatea e Nicodemo m 4,36x1,11= 8x2 cubiti persiani Tecnica “spina di pesce” (III sec a.C-II sec d.C) con telaio 4 pedali (Egitto) 2005 esame chimico (N. Rogers, Università California)= presenza vanillina (lignina)

12 Lo studio dei pollini Nel 1973 uno studio condotto dal criminologo Max Frei identificò tracce di pollini appartenuti a 58 specie vegetali diverse originarie del Medio Oriente, di cui alcune diffuse a Cipro, nei dintorni del Mar Morto e a Gerusalemme. Sono state trovate anche tracce di almeno 28 specie di fiori deposti sul corpo, la maggior parte dei quali cresce in Palestina e fiorisce in primavera. Il terriccio contiene aragonite, un minerale abbastanza raro ma presente nel terreno delle grotte di Gerusalemme; anche la presenza del natron, usato in Palestina ed Egitto per la conservazione delle salme, punta in direzione di un'origine mediorientale. Recentemente gli israeliani Danin e Baruch hanno individuato sul lenzuolo le tracce di alcune piante della zona di Gerusalemme.

13 Le tracce di sangue L'impronta sulla sindone è fatta soprattutto da sangue, sudore, una mistura di essenze aromatiche, tracce di terriccio e probabilmente anche frammenti di pelle lacerata durante le torture: tutte queste sostanze hanno lasciato traccia sul telo per contatto diretto, cioè quando il corpo è stato avvolto con il lenzuolo. Il sangue è umano di gruppo AB, come ha dimostrato un'equipe di esperti in medicina legale diretta da Pier Luigi Baima Bollone, ordinario di medicina legale dell'università di Torino. Contiene una grande quantità di bilirubina come accade nei soggetti che abbiano subito morte violenta.

14 Quest’ uomo avvolto nel telo, chiunque fosse, è stato letteralmente massacrato.
Oltre alle numerosissime ferite che costellano tutta la superficie del corpo, sappiamo che fu colpito in faccia ripetutamente e con molta violenza. Gli venne spezzato il setto nasale che presenta addirittura una frattura scomposta, oltre a rivoli di sangue usciti dalle narici che hanno impregnato il lino. La parte destra del viso è completamente tumefatta.

15 La corona di spine Presso il cranio si trova l'impronta di 13 ferite inferte da oggetti appuntiti tutti dello stesso tipo, disposti nella parte superiore della testa a formare una specie di elmo o casco, i quali hanno provocato diversi rivoli di sangue rappreso. Sono presenti anche nella zona del volto. L'uomo portava i baffi e una barba di dimensioni medie che appare divisa in due punte ed è stata in parte strappata; i capelli lunghi scendono sulle spalle e lungo l'asse della schiena si uniscono in una specie di coda, mentre ai lati del viso appaiono leggermente sollevati anziché ricadere verso il basso, proprio come se fossero stati sorretti da un qualche supporto.

16 Le ferite Diverse analisi hanno potuto riscontrare che le emorragie entrate in contatto con il tessuto derivano in parte da ferite inflitte quando l'uomo era vivo e in parte quando era già morto; lo scivolamento di questi rivoli è avvenuto soprattutto quando il soggetto si trovava ancora in posizione verticale. L'esame del flusso sanguigno e delle sue caratteristiche ha dimostrato che l'uomo fu avvolto nel telo non più di due ore e mezzo dopo la sua morte.

17 La flagellazione Su quasi tutta la superficie del corpo si vedono sotto luce ultravioletta una grande quantità di ferite lacero-contuse, inferte al soggetto quando era nudo, ad esclusione del volto e dell'area intorno al cuore; queste ferite sono disposte con una certa simmetria a gruppi di sei, come se provenissero da un oggetto dotato di sei punte con il quale l'uomo fu percosso un gran numero di volte (forse 120).

18 Patibolum Nella zona delle scapole queste ferite sono state ulteriormente ingrandite e abrase come se un grosso oggetto di materiale rigido fosse stato sfregato con violenza sulla schiena provocando lacerazioni della pelle presso le sporgenze ossee.

19 Irrompe Informatica Negli ultimi anni il progresso dell'informatica ha aperto nuove direzioni d'indagine Si è scoperto che la sindone non è neppure una fotografia: a differenza delle fotografie, l'immagine contiene nel suo interno informazioni tridimensionali. Si tratta di una specie di proiezione ottica, qualcosa che in un certo senso ricorda l'olografia

20 Elaborazione 3d del volto

21 Monete Sotto P. Pilato furono messe in circolazione monete del 16° e poi 17-18° anno di Tiberio (29-30 e d.C.) che portavano impresse le immagini del “simpulum” (tazza per libagioni) e del “lituus” (bastone rituale) L’elaborazione al computer le ha localizzate all’altezza degli occhi

22 L’esame del C14 Nel 1988 i laboratori di Oxford, Tucson e Zurigo datarono la Sindone. Il risultato era incredibile: la Sindone sarebbe stata fabbricata fra il 1260 e il 1390 d. C.! Lo stesso chimico statunitense Willard Frank Libby, che aveva ideato il metodo e vinto il premio Nobel per questo, aveva sconsigliato di applicarlo alla Sindone.

23 Incendi ed alterazioni del C14
Nel 1995 lo scienziato russo Dmitri Kouznetsov, direttore dei E.A. Sedov Biopolymer Research Labotatories di Mosca, premio Lenin, dimostrò che l'incendio del 1532 ha modificato cospicuamente la quantità di carbonio radioattivo presente nella Sindone. L'alta temperatura, raggiunta durante l'incendio di Chambéry provoca scambi d'isotopi che portano ad un arricchimento persino del 40% di carbonio radioattivo facendo risultare in proporzione più "giovane" il tessuto. Sperimentalmente lo scienziato ha simulato, su un campione d'antico lino del I sec., le condizioni cui era stato sottoposta la Sindone nell’incendio del Poi il campione fu radiodatato, con il metodo applicato alla Sindone di Torino e si ottenne una datazione del 1200 d.C.. Prima della simulazione il campione invece aveva dato come risultato della radiodatazione una data compresa tra Il 100 a.C. e il 100 d.C. Le bruciature del 1532 Quelle dell’incendio prima del 1192

24 Ad occhio nudo Si vedono nettamente intorno al volto alcuni aloni: formano delle discontinuità (più chiare sulla sindone e più scure sul negativo fotografico) a forma di doppia cornice, perché la presenza di questo materiale ha interagito con il processo di ossidazione della cellulosa contenuta nel lino sindonico e l’inscurimento ne è stato parzialmente schermato: guardando la sindone a occhio nudo, si vede benissimo che l'immagine presso i due lati del volto quasi manca, e lo stesso accade nella zona sotto il mento.

25 Il negativo Sul negativo fotografico tutto l'insieme è ancora più chiaro, e sembra che il defunto avesse come una specie di cartello a forma di I_I che gli inquadrava la faccia. C'erano dunque sicuramente delle strisce messe intorno al viso dell'uomo avvolto nella sindone quando si formò la stranissima immagine; in teoria potrebbero essere state di materiali diversi, come ad esempio il legno o la pergamena, ma solo il papiro oppure il lino hanno un grado di trasparenza capace di schermare in parte l'ossidazione senza impedirla.

26 Tracce di scrittura 1978 P. Ugolotti e A. Marastoni: “ibep”= (t)ibep(ios)= Tiberius Scritta monete (cfr 40) 3 caratteri scrittura ebraica Titulus crucis? cfr Gv 19,19-20; C14 (1988) travolge ricercatori

27 Analisi dei segnali 1994 M. Alonso e E. de Bazelaire riaprono questione con tecniche computer 1997 A. Marion e A. Courage (Parigi) risultati rivista scientifica “optical engineering”: Origine orientale scritte (greco, ebraico, latino) Contesto funerario e legale Lettere anteriori al II secolo Scrittura trasferita da oggetto diverso Competenza archeologia, paleografia, storia, diplomatica Oggetto ebraico del I sec, non reperto cristiano Scritte coeve a sepoltura

28 (ο)ψε κια(το) Il gruppo di lettere KIA, parte iniziale di una parola di cui non si legge la fine, è l'inizio del verbo kìasthai usato nel greco di epoca romana; Nel repertorio dì Esichio vediamo che nel greco di età ellenistica si usava anche un'altra parola :la scritta trovata sulla sindone diceva kìa[to] (κιατο), una forma dialettale per l'imperfetto εκινειτο che significa letteralmente «veniva rimosso». Sono due parole entrambe molto pertinenti: kìasthai è il verbo più usato per indicare la sepoltura; kìa[to] «veniva rimosso» corrisponde al contesto Sono 2 forme dialettali di autore che conosceva greco come seconda lingua οψε = avverbio molto comune che indica letteralmente: “le prime luci della sera” οψε κια(το) asseconda lo spazio di divisione rispetta grammatica greca significato pertinente con contesto In Bibbia dei 70 indica: “prima del tramonto” (ora nona) o limitare del giorno L’insieme ricostruito verrebbe a significare nel suo complesso: “veniva rimosso all’ora nona”

29 INNεCE(M) Si riferisce ad una condanna a morte di autorità romana con processo Converge con flagellazione di tipo romano Carattere giuridico Corrispondenza Traiano-Plinio il Giovane “Digesto” = Raccolta del Diritto romano

30 PEZω PEZω individuata da Marion e Courage
Verbo greco che significa “eseguire”, “mandare ad effetto” “Io XXX eseguo” Sepoltura e controllo dello Stato

31 Iς Numero scritto in uso nel greco antico I (iota) = 10 ς = 6 Iς = 16
Gruppo individuato da Marion e Courage stesso cartiglio di Marastoni (IBEP) L’insieme dunque è “(T)ibep(IOY) Iς” = “nel 16° anno di Tiberio” = 30 d.C. (cfr Lc 3, 1-5; 21-23;)

32 NW MS’ Matematico e Geofisico Thierry Castex Cartiglio opistografo
Simone Venturini (Ebraico biblico) e Emile Puech (Biblista) identificano 2 sequenze: NW e MS’ Insieme = nw ms’ = “Noi abbiamo trovato”= stralcio denuncia Lc 23, 2; “Abbiamo trovato costui che sobillava il nostro popolo, impediva di dare tributi a cesare e affermava di essere il Messia” Elogium = cognitio extra ordinem (De officio proconsulis di Ulpiano)

33 Cartigli e NT Gesù di Nazareth condannato alla crocifissione
Corpo consegnato a Giuseppe di Arimatea (Sinedrio) Compromesso: nella tomba (nuova: Lc 23,53; Gv 19,41; Mt 27,60;) fino ad Adar shenì (rispetto Mishna e Tosefta) Corpo (né unto né lavato per legge ebraica, sabat) avvolto in lenzuolo di lino pregiato in uso nel Tempio (sadin shel buz) All’esterno, intorno al volto vengono incollati cartigli di papiro (identificazione cadavere)

34 Certificato di morte Nel cartiglio più grande c’è il nome e l’indicazione tratta dal mandato del prefetto che registrava la sua rimozione all’ora nona Sopra la fronte c’è la data (XVI anno di Tiberio = 30 d.C.) Lungo il lato dx dicitura estratta dalla sentenza di morte (innecem) Lungo il lato sx c’è la registrazione del funzionario che esegue la sepoltura Sotto il mento c’è l’estratto della denuncia del Sinedrio (“Noi abbiamo trovato…”) Ultimo cartiglio incollato: data in cui i parenti potranno recuperare i resti, cioè 12 mesi legali dopo il 14 di Nisan, cioè il 14 di Adar shenì

35 Il testo “Gesù Nazareno. Trovato (che sobillava il popolo, cfr.Lc 23,21). Messo a morte nell’anno 16 di Tiberio. Veniva rimosso all’ora nona. (Sia reso in) Adar (shenì). Chi esegue è (…)”.


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