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La Diagnosi Precoce nell’ambulatorio del Pediatra DSL e DSA

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Presentazione sul tema: "La Diagnosi Precoce nell’ambulatorio del Pediatra DSL e DSA"— Transcript della presentazione:

1 La Diagnosi Precoce nell’ambulatorio del Pediatra DSL e DSA
Dr.ssa Alessandra Luci Psicologa/Psicoterapeuta – Logopedista SOSdislessia, San Raffaele, Roma Cell

2 Basi neurobiologiche M. Cristina Caratozzolo
Il linguaggio è una facoltà autonoma del sistema mentale umano: si sviluppa e può essere danneggiata indipendentemente da altre facoltà Diverse aree del cervello controllano le funzioni linguistiche nell’emisfero sinistro della corteccia

3 La localizzazione delle funzioni

4 Nomenclatura per i giri ed i solchi coinvolti nell’elaborazione del linguaggio

5 Lo sviluppo del linguaggio (Lennenberg, 1971 )
Il processo di acquisizione del linguaggio progredisce attraverso le stesse tappe indipendentemente dalla lingua di esposizione: 0-3 a: periodo di massima attitudine allo sviluppo del linguaggio, indipendente dalla complessità del codice con lo sviluppo: tale disponibilità, legata alla plasticità neuronale del bambino, tende a decrescere gradualmente ↓ ↓ Periodo critico Periodo Sensibile

6 La patologia del linguaggio
Disfonie: disturbi della voce Disfluenze: balbuzie Disartrie: deficit articolatorio grave Dislalie: deficit articolatorio, secondarie ad alterazioni degli organi fonoarticolatori Ritardo di linguaggio Disturbi di linguaggio: Secondari: deficit intellettivo, deficit acustico, disturbi psichiatrici, deprivazione Primari: DSL Frenulo linguale e Adenoidi?!?!?!?!?!?!?

7 Ritardo di linguaggio: B. parlatori tardivi (late talkers)
No deficit uditivo/cognitivo/relazionale: a 24 mesi: vocabolario < 8 p a 30 mesi: vocabolario < 50 p e assenza di linguaggio combinatorio

8 Disturbo SPECIFICO di linguaggio (DSL): codice 3.10 (legge 104/92)
Ritardo o disordine in uno o più ambiti dello sviluppo linguistico In ASSENZA di: Deficit cognitivi Deficit sensoriali Danni neurologici Deficit motori Deficit affettivi Importanti carenze socio-ambientali

9 Sistemi di classificazione DSL (ICD10)
SINDROMI E DISTURVI DA ALTERATO SVILUPPO PSICOLOGICO (F80 – F89) F80: Disturbi Evolutivi Specifici dell’eloquio e del linguaggio: condizioni in cui l’acquisizione delle normali abilità linguistiche è disturbata sin dai primi stadi dello sviluppo Esse non sono direttamente attribuibili ad alterazioni neurologiche o ad anomalie di meccanismi fisiologici dell’eloquio, a compromissioni del sensorio, a ritardo mentale o a fattori ambientali È spesso seguito da problemi associati quali le difficoltà nella lettura e nella scrittura, anomalie nelle relazioni interpersonali e disturbi emotivi e comportamentali”

10 Sistemi di classificazione DSL (ICD10)
F80.0: Disturbo Specifico dell’Articolazione e dell’Eloquio Disturbo evolutivo specifico in cui l’uso dei suoni verbali da parte del B è al di sotto del livello appropriato per la sua età mentale, ma in cui vi è un normale livello delle abilità linguistiche: Disturbo fonologico evolutivo Disturbo dell’articolazione evolutivo Dislalia Disturbo funzionale dell’articolazione dell’eloquio Lallazione

11 Sistemi di classificazione DSL (ICD10)
F80.1: Disturbo del Linguaggio Espressivo Disturbo evolutivo specifico in cui la capaictà del B di esprimersi tramite il linguaggio è marcatamente al di sotto del livello appropriato alla sua EM, ma in cui la comprensione del linguaggio è nei limiti della norma. Vi possono essere o meno anomalie nell’articolazione. Disfasia, o afasia evolutiva di tipo espressivo

12 Sistemi di classificazione DSL (ICD10)
F80.2: Disturbo della Comprensione del Linguaggio Disturbo evolutivo specifico in cui la comprensione del linguaggio da parte del B è al di sotto del livello appropriato alla sua EM. In quasi tutti i casi anche l’espressione del linguaggio è marcatamente disturbata e sono frequenti le anormalità nella produzione dei suoni verbali. Incomprensione uditiva congenita Disfasia o afasia evolutiva, tipo recettivo Afasia di Wernike evolutiva Sordità verbale

13 Sistemi di classificazione DSL espressivo (Rapin e Allen 1988)
Espressione del DSL Disturbo misto recettivo-espressivo Disturbo espressivo PROGNOSI… Sistemi di classificazione DSL espressivo (Rapin e Allen 1988) Sindrome da deficit fonologico-sintattico (disturbo espressivo) Sindrome da deficit di programmazione fonologica (disordine fonologico, Bortolini 1993) Sindrome da deficit lessicale-sintattico

14 Campanelli d’allarme e Fattori di Rischio

15 Indicatori Di Rischio: assenza dei pre-requisiti cognitivi
Relazione Diadica: 2-6 mesi Interazione triadica: (attenzione condivisa)8m Imitazione: 9-10 mesi Causalità: 8-12 mesi (agentività) Uso funzionale oggetti: 9-10 mesi Gioco combinatorio: 12 mesi (tazza + cucchiaio) Gioco simbolico: 18 mesi → 6 anni (far finta)

16 Indicatori Di Rischio: assenza della Comunicazione intenzionale
Richiesta ritualizzata (9 mesi) Gesti deittici: dare, mostrare, indicare (9m) (referente dato dal contesto) Gesti referenziali: ciao, più, buono (12 m) (referente convenzionalizzato)

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18 Ritardo di linguaggio: B. parlatori tardivi (late talkers)
No deficit uditivo/cognitivo/relazionale: a 24 mesi: vocabolario < 8 p a 30 mesi: vocabolario < 50 p e assenza di linguaggio combinatorio

19 Indicatori Di Rischio: assenza suoni linguistici pre-verbali
0-1 m: fonazione 2-3m: suoni gutturali 4-6 m: gridolini, strilli, borbotii 7-10m: babbling canonico “BA BA BA BA” 10-12m: babbling variato “PA BA MA”

20 Processi di struttura Semplificazioni riguardanti alterazioni nella stringa della parola e nella distribuzione dei fonemi all’interno della parola

21 Processi di struttura Cancellazione di sillaba debole:
ELEFANTE → FANTE Riduzione dittonghi: PIEDE → PEDE Cancelazione di consonante o vocale: SEDIA → SEJA Metatesi (scambio sillabe): CAMERETTA → CAREMETTA

22 Processi di struttura Epentesi di consonante (inserimento):
VETRO → VRETRO Armonia consonantica/vocale: DORME → MOMME Riduzione gruppi consonantici: 1° stadio (cancellazione): ‘’ANDE 2° stadio (riduzione 1 elemento): ‘COPA 3° stadio (sostituzione): ANTO

23 PROFILO EVOLUTIVO

24 Processi di sistema Difficoltà nel bambino a percepire e riconoscere in modo adeguato il sistema delle opposizioni fonetiche (Cervo-Servo)

25 Trascrizione fonetica

26 Processi di sistema Stopping (fricative/affricate → occlusive):
BAFFI → BAPPI VINO → BINO Affricazione (fricativa → affricata): SCIARPA → TCARPA Fricazione (occlusiva/affricata → fricativa): CIOCCOLATA → SOKKOLATA Gliding (consonanti → w / j): AEREO → AEIO

27 Processi di sistema Anteriorizzazione (velari → alveolari/palatali):
CAMERA → TAMERA (SORDITA’!!!) Posteriorizzazione (f.ant → velare/palatale): BELLA → KELLA Sonorizzazione (sorda → sonora): GATTO → KATTO Desonorizzazione (sonora → sorda): BIMBO → PIMPO (SORDITA’!!!)

28 DATI ARTICOLATORI NORMATIVI

29 Indicatori Di Rischio: errori nella Morfosintassi
…3-4 a: esplosione della morfologia libera articolazione sintattica e grammaticale

30 Gli strumenti del Pediatra per la valutazione del linguaggio

31 Periodo prelinguistico Pre-requisiti cognitivi: STRUMENTI
Uso funzionale oggetti: 9-10 mesi bambola cane aereo macchina cappello cucchiaino bicchiere spazzolino pettine telefono Gioco combinatorio: 12 mesi tazza + cucchiaio Gioco simbolico: 18 mesi far finta

32 Scheda “Gesti e Parole”
Questionario Mac Arthur PVB - Il primo vocabolario del b (Caselli e Casadio, 1995) Scheda “Gesti e Parole” Età: mesi Forma: questionario compilato dai genitori Valuta: primi segnali di comprensione globale (3) comprensione di frasi (28) vocabolario: comprensione e produzione (408 p / 19 categorie semantiche) azioni e gesti: comunicazione non verbale (63 g / 5 categorie) Punteggio: somma parole/gesti indicate dal G Risultati: Quantitativi: Media e Deviazioni standard Qualitativi: raccolta del lessico passivo/attivo e della comunicaizone gestuale

33 Scheda “Parole e Frasi”
Questionario Mac Arthur PVB - Il primo vocabolario del b (Caselli e Casadio, 1995) Scheda “Parole e Frasi” Età: mesi Forma: questionario compilato dai genitori Valuta: Vocabolario: (670 p / 23 categorie semantiche) Uso della grammatica Uso delle frasi / complessità Punteggio: somma parole indicate dal G Risultati: Quantitativi: Media e Deviazioni standard Qualitativi: raccolta del lessico

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35 Punti Standard (Z) indicano quante volte (DS) il punteggio grezzo (x) si scosta dalla media del gruppo di riferimento (M): z = (x­M)/DS Vantaggi: collocazione nella popolazione confronto tra test diversi Esempio: ? QI: 0 ds Comprensione morfosint/lessicale: 1 ds < Md Produzione morfosint/lessicale: 2ds < Md

36 Questionario del linguaggio per i genitori (36-39 mesi) Dislessia evolutiva in pediatria, G. Stella et al. (2011), Erickson

37 Questionario del linguaggio per i genitori Dislessia evolutiva in pediatria, G. Stella et al. (2011), Erickson

38 Questionario del linguaggio per i genitori Dislessia evolutiva in pediatria, G. Stella et al. (2011), Erickson

39 Prova di ripetizione di parole (3-4 anni) Dislessia evolutiva in pediatria, G. Stella et al. (2011), Erickson

40 Prova di ripetizione di parole Dislessia evolutiva in pediatria, G
Prova di ripetizione di parole Dislessia evolutiva in pediatria, G. Stella et al. (2011), Erickson

41 Prova di ripetizione di parole Dislessia evolutiva in pediatria, G
Prova di ripetizione di parole Dislessia evolutiva in pediatria, G. Stella et al. (2011), Erickson

42 PAPPAGALLO (Ripetizione P/NP) 3/4/5 anni
Dr.ssa Daniela Gallo

43 (Devescovi e Caselli 2007, Oetting e Cleveland 2006):
Premesse (D. Gallo) La ripetizione di stimoli verbali (P / NP / Frasi): è una delle prove più affidabili per la valutazione del linguaggio (Devescovi e Caselli 2007, Oetting e Cleveland 2006): Nella ripetizione di una parola/ frase gli errori: informano sulle sue capacità di elaborazione fonologica (Bortolini 2002, Oetting e Cleveland 2006) Nella ripetizione di frasi gli errori: informano anche sul modello di processamento linguistico più in generale (Devescovi e Caselli 2007) La ripetizione di parole o frasi è in rapporto con il successivo sviluppo grammaticale del B (Devescovi e Caselli 2007)

44 Lo strumento (D. Gallo) Costruito per il pediatra:
semplice da somministrare breve affidabile Software: facilita la standardizzazione Prova: ripetizione di parole (“gioco del pappagallo”) Materiale: lista di 16 parole reali (real words) e di 16 non parole (non-words) (Dispaldro, Benelli, Marcolini e Stella, 2008) Forma: cartone animato Personaggi: pappagallo colorato di nome Cocco: mostra il compito di ripetizione (addestramento) Bambino: propone le parole da ripetere

45 Criteri di valutazione clinica tra i 3 e i 5 anni
Test di comprensione/produzione lessicale Test di comprensione morfosintattica Test di produzione fonoarticolatoria Test di produzione fonologica Test di produzione morfo-sintattica Test di integrazione visuo-motoria Test di intelligenza

46 A casa: Giochi di linguaggio
Presenti in terapia? Terapisti del figlio? Intensità? Quali giochi? La famiglia! Si! No! Un gioco ogni giorno (<15 minuti!) - Lessico/Vocabolario - Morfologia/Sintassi Fonologia globale (3-4 a) fusione e anlisi sillabica Fonologia analitica (5-6 a): fusione e analisi fonemica

47 Storia naturale del DSL (rapporto DSL e DSA)

48 Che c’entra il DSA con il DSL???
Definizione di DISLESSIA: disabilità specifica dell'apprendimento di natura neurobiologica caratterizzata da difficoltà ad effettuare una lettura accurata e/o fluente e da abilità scadenti nella scrittura e nella decodifica queste difficoltà tipicamente derivano da un deficit nella componente fonologica del linguaggio inattesa in rapporto alle abilità cognitive e alla garanzia di un'adeguata istruzione scolastica (Lyon, Shaywitz & Shaywitz 2003)

49 La ricerca... I Disturbi del linguaggio sono il predittore più affidabile della dislessia (Stella 2008) I bambini che presentano ancora alterazioni fonologiche dai 4 anni hanno l'80% di probabilità di sviluppare un DSA (Bishop 1992, Stella 2004)

50 (rischio di sviluppo di dislessia 6 v > controlli)
ISS QUESITO B1: Quali sono i fattori di rischio associati a DSA e/o allo sviluppo di DSA? B1.1 Si raccomanda: anamnesi accurata per accertare l’esposizione ai fattori di rischio, di cui è stato dimostrata o ipotizzata l’associazione con DSA: 2) presenza di disturbo del linguaggio: b. a 5 a cadono < 10° P in + di una prova di linguaggio e mantengono questo livello di prestazione a 8 anni (rischio di sviluppo di dislessia 6 v > controlli) Esiste una correlazione tra disturbo del linguaggio e sviluppo di un disturbo della lettura!

51 Sviluppo: linguaggio + letto/scrittura
Apprendimento della letto-scrittura Apprendimento del principio alfabetico Sviluppo delle capacità metafonologiche METODO FONO- SILLABICO/ALFABETICO!!!! (Decreto Attuativo 5669/2011,Linee Guida allegate)

52 Prerequisiti cognitivi della letto-scrittura e linguaggio? (R. Penge)
Abilità Fonologiche Abilità Morfosintattiche Semantico - lessicali Deficit di comprensione Deficit di produzione Deficit di decodifica

53 Consensus conference 2007 Prevenzione: in età pre-scolare
Difficoltà nelle competenze: Indicatori di Rischio DSA in anamnesi familiare positiva Comunicativo linguistiche Motorio-prassiche Uditivo visuospaziali

54 Consensus conference 2007 Prevenzione: in età pre-scolare
Tali difficoltà devono essere rilevate dal pediatra nel corso dei periodici bilanci di salute, direttamente o su segnalazione da parte dei genitori e/o degli insegnanti della scuola dell’infanzia e del 1° anno di primaria Se persistenti: segnalazione ai servizi sanitari dell’età evolutiva per un approfondimento

55 Consensus conference 2007: SEGNALAZIONE
Primo interlocutore: la famiglia Fine: invio ai servizi sanitari eventualmente mediato dal pediatra

56 Consensus conference 2007 in età pre-scoalre
Rilevazione difficoltà: persistenti servizi sanitari dell’età evolutiva Pediatra Genitori Insegnanti

57 LINEE GUIDA D.A. 5669/2011 6. CHI FA CHE COSA
A. Luci

58 Quando consigliare di trattenere il bambino nella scuola dell’infanzia???

59 Introduzione (Consensus Conference ISS, 2011)
Prevalenza: 2,5-3,5% della popolazione in età evolutiva per la lingua italiana I DSA rappresentano: il 30% degli utenti dei servizi di neuropsichiatria infantile in età scolare il 50% degli individui che effettuano un intervento riabilitativo I DSA: attualmente sottodiagnosticati, riconosciuti tardivamente o confusi con altri disturbi A. Luci

60 Introduzione (Consensus Conference ISS, 2011)
In aumento le prove scientifiche sull’efficacia di presa in carico e interventi riabilitativi rispetto: riduzione dell’entità del disturbo rendimento scolastico (misura del funzionamento adattivo in età evolutiva) prognosi complessiva (psichiatrica e sociale) a lungo termine Precocità/tempestività degli interventi: tra i fattori prognostici positivi in letteratura A. Luci

61 Introduzione (Consensus Conference ISS, 2011)
Al raggiungimento di questi obiettivi devono contribuire più figure professionali e istituzioni: Pediatra: tiene conto degli indicatori di rischio alla luce dei dati anamnestici, accoglie i segnali di difficoltà scolastiche significative riportate dalla famiglia e la indirizza agli approfondimenti specialistici Insegnanti: individuano le difficoltà persistenti negli apprendimenti; le segnalano alle famiglie; le indirizzano ai servizi sanitari per accertamenti; avviano gli opportuni interventi didattici Servizi specialistici per l’età evolutiva: valutazione diagnosi presa in carico per i soggetti diagnosticati A. Luci

62 QUESITO B1: Quali sono i fattori di rischio associati a DSA e/o allo sviluppo di DSA? (Consensus Conference ISS, 2011) B1.1 Si raccomanda che venga condotta un’anamnesi accurata al fine di accertare l’esposizione ai seguenti fattori di rischio, di cui è stato dimostrata o ipotizzata l’associazione con lo sviluppo di DSA: A. Luci

63 sesso maschile (rischio aumentato di sviluppo di dislessia)
QUESITO B1: Quali sono i fattori di rischio associati a DSA e/o allo sviluppo di DSA? (Consensus Conference ISS, 2011)? due o più anestesie generali successive al parto, prima del quarto anno di vita (rischio aumentato di DSA) presenza di disturbo del linguaggio così definito: bambini che all’età di 5 anni cadono sotto il 10° centile in più di una prova di sviluppo del linguaggio e che mantengono questo livello di prestazione a 8 anni (rischio aumentato di sviluppo di dislessia) sesso maschile (rischio aumentato di sviluppo di dislessia) A. Luci

64 esposizione prenatale alla cocaina (rischio aumentato di DSA)
QUESITO B1: Quali sono i fattori di rischio associati a DSA e/o allo sviluppo di DSA? (Consensus Conference ISS, 2011)? storia genitoriale di alcolismo o di disturbo da uso di sostanze, soprattutto in preadolescenti maschi tra i 10 e i 12 anni (rischio aumentato di DSA) familiarità: un genitore affetto da dislessia (rischio aumentato di dislessia) esposizione prenatale alla cocaina (rischio aumentato di DSA) basso peso alla nascita e/o prematurità (rischio aumentato di sviluppo di ritardi nelle abilità di lettura e di calcolo) A. Luci

65 QUESITO B1: Quali sono i fattori di rischio associati a DSA e/o allo sviluppo di DSA? (Consensus Conference ISS, 2011)? esposizione al fumo materno durante la gravidanza (rischio aumentato di sviluppo di ritardi nelle abilità di calcolo) esposizione a fattori psicologici traumatizzanti durante l’infanzia (rischio aumentato di ritardi nelle abilità di lettura) familiarità (rischio aumentato di sviluppo di ritardi nelle abilità di calcolo) A. Luci

66 questionari ai genitori valutazioni/previsioni degli insegnanti
QUESITO B2: Quali strumenti sono efficaci per l’individuazione dei bambini a rischio di DSA? B2.1 Si raccomanda che per individuare i bambini a rischio di DSA si utilizzino contemporaneamente più fonti: anamnesi questionari ai genitori valutazioni/previsioni degli insegnanti batterie di screening A. Luci

67 Checklist per i pediatri
C. Toso, 2009 Dott G. Aquino

68 Fase prescolare e primi mesi della scuola primaria
C. Toso, 2009 Dott G. Aquino

69 Metà classe prima e classe seconda della scuola primaria
C. Toso, 2009 Dott G. Aquino

70 Dalla terza classe in poi ….
C. Toso, 2009 Dott G. Aquino

71 Valutazione in età prescolare Dislessia evolutiva in pediatria, G
Valutazione in età prescolare Dislessia evolutiva in pediatria, G. Stella et al. (2011), Erickson Prova di denominazione rapida di colori Rivolta: bambini ultimo anno scuola infanzia: 5,3 a – 6,3 a La velocità di denominazione, valutata prima dell’inizio dell’insegnamento formale della lingua scritta, è un buon predittore della successiva abilità di lettura. Wimmer, Mayringer, 2002; de Jong e van der Leij, 2003; Scalisi et al., 2005 G. Stella et al., 2011 Dott G. Aquino

72 Dott G. Aquino

73 Screening nella scuola primaria:
SPILLO Strumento Per Identificazione Lentezza Lettura Orale A. Luci

74 Le funzioni di SPILLO TEST:
far leggere all’alunno un testo prestabilito (su carta) contemporaneamente il programma segna errori e tempo di lettura Tempo: un minuto Fine test: memorizzazione permanente dei risultati, accessibili in ogni momento A. Luci

75 Schermata di avvio SPILLO
A. Luci

76 Schermata di avvio SPILLO
Testo: segnare errori di lettura Cronometro: verificare lo scorrere del tempo Bottone start: per far partire il cronometro Bottone stampa (per stampare il testo da dare al b) Bottone chiudi: per tornare alla sessione precedente Inizio: si invita il b a leggere Start: parte il cronometro Errore: insegnante clicca sulla parola (tasto sx): Sbagliata Autocorretta Corretta Ultima (a tempo scaduto: 60 secondi) Tasto Fine: chiude il test; presentazione esito della prova indicazioni per l'insegnante A. Luci

77 Nuova Guida alla Dislessia per genitori a cura di Luca Grandi Edizione 2012!!!
Distribuita gratuitamente alle Associazioni di Pediatri facendo richiesta all’AID …da maggio 2012…

78 Bibliografia Grandi,2012, Guida alla dislessia per genitori, terza edizione A cura di L. Grandi, Associazione Italiana Dislessia. Luci, 2011, Bambini dislessici, il diritto di crescere e di conoscere, MinoriGiustizia, Roma, FrancoAngeli. Luci, 2012, “I Disturbi Specifici di Apprendimento e la reciprocità dei ruoli professionali, Rassegna dell’istruzione”, Le Monnier, Luci, 2011, Una legge per la dislessia, Cittadini in crescita, Istituto degli Innocenti, Firenze. Luci, Grandi, 2012, La dislessia nell’era digitale, MinoriGiustizia, Roma, FrancoAngeli. Luci, Ruggerini, 2010, Il ruolo della psicoterapia nei disturbi specifici di apprendimento, Dislessia, Trento, Erickson. Stella, Savelli, 2011, Dislessia evolutiva in pediatria, Trento, Erickson.

79 GRAZIE!!!


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