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TIPI DI DATO Un tipo di dato T è definito come: un dominio di valori, D un insieme di funzioni F 1,..,F n sul dominio D un insieme di predicati P 1,..,P.

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1 TIPI DI DATO Un tipo di dato T è definito come: un dominio di valori, D un insieme di funzioni F 1,..,F n sul dominio D un insieme di predicati P 1,..,P m sul dominio D T = { D, {F 1,...,F n }, {P 1,...,P m } }

2 TIPI DI DATO I tipo di dato si differenziano in scalari e strutturati.

3 TIPI DI DATO In C si possono definire nuovi tipi strutturati. Vi sono due costruttori fondamentali: [ ] (array) struct (strutture)

4 STRUTTURE Una struttura è una collezione finita di varia- bili non necessariamente dello stesso tipo, ognuna identificata da un nome. struct persona nome stringa di 20 char età stipendio un intero un float

5 ARRAY (vettori) Un array è una collezione finita di N variabili dello stesso tipo, ognuna identificata da un indice compreso fra 0 e N-1 v 0123 v[0] v[1] v[2] v[3]

6 ARRAY Un array è una collezione finita di N variabili dello stesso tipo, ognuna identificata da un indice compreso fra 0 e N-1. Definizione di una variabile di tipo array: [ ]; Esempi: int v[4]; char nome[20]; v 0123 v[0] v[1] v[2] v[3]

7 ESEMPIO Problema: scrivere un programma che, dato un vettore di N interi, determini il valore massimo. Specifica di I livello: Inizialmente, si assuma come massimo di tentativo il primo elemento. Poi, si confronti via via il massimo di tentativo con gli elementi del vettore: nel caso se ne trovi uno mag- giore del massimo di tentativo attuale, si aggiorni il valore del massimo. Al termine, il valore del massimo di tentativo coincide col valore massimo ospitato nel vettore.

8 ESEMPIO Problema: scrivere un programma che, dato un vettore di N interi, determini il valore massimo. Specifica di I livello: Inizialmente, si assuma come massimo di tentativo il primo elemento. Poi, si confronti via via il massimo di tentativo con gli elementi del vettore: nel caso se ne trovi uno mag- giore del massimo di tentativo attuale, si aggiorni il valore del massimo. Al termine, il valore del massimo di tentativo coincide col valore massimo ospitato nel vettore. m 0 = v[0] m 0 v[0] m i = max(m i-1, v[i]) m i v[0],v[1]..v[i] m n-1 v[0],v[1]…v[n-1] cioè m n-1 è il max cercato.

9 ESEMPIO Codifica: #define DIM 4 main() { int v[DIM] = {43,12,7,86}; int i, max=v[0]; for (i=1; i<DIM; i++) if (v[i]>max) max = v[i]; /* ora max contiene il massimo */ } Espressione di inizializzazione di un array

10 ESEMPIO Codifica: #define DIM 4 main() { int v[] = {43,12,7,86}; int i, max=v[0]; for (i=1; i<DIM; i++) if (v[i]>max) max = v[i]; /* ora max contiene il massimo */ } Se vi è una inizializzazione esplicita, la dimensione del- larray può essere omessa!

11 ESEMPIO - UNA VARIANTE Anziché inizializzare larray a priori, calcolia- mo i valori iniziali come parte dellalgoritmo. #define DIM 4 main() { int i, max, v[DIM]; for (i=0; i<DIM; i++) v[i]=i+1; for (max=v[0], i=1; i<DIM; i++) if (v[i]>max) max = v[i]; } Nessuna inizializzazione Calcolo valori iniziali Inizializzazione di due variabili

12 DIMENSIONE FISICA vs. LOGICA Un array è una collezione finita di N celle dello stesso tipo Questo non significa che si debbano per forza usare sempre tutte! La dimensione logica di un array può essere inferiore (mai superiore!) alla sua dimensione fisica Spesso, la porzione di array realmente uti- lizzata dipende dai dati dingresso.

13 DIMENSIONE FISICA vs. LOGICA Esempio È data una serie di rilevazioni di temperature espresse in gradi Kelvin. Ogni serie è composta di al più 10 valori, ma può essere più corta. Il valore -1 indica che la serie delle temperature è finita. Scrivere un programma che, data una serie di temperature memorizzata in un vettore, calcoli la media delle temperature fornite.

14 DIMENSIONE FISICA vs. LOGICA Esempio È data una serie di rilevazioni di temperature espresse in gradi Kelvin. Ogni serie è composta di al più 10 valori, ma può essere più corta. Il valore -1 indica che la serie delle temperature è finita. Scrivere un programma che, data una serie di temperature memorizzata in un vettore, calcoli la media delle temperature fornite. Il vettore deve essere dimensionato per 10 celle (caso peggiore)... … ma la porzione realmente usata può essere minore!

15 ESEMPIO Problema: È dato un vettore di al più 10 interi non negativi, che rappresentano temperature in gradi Kelvin. Calcolare la media delle temperature fornite. Specifica di I livello: calcolare la somma di tutti gli elementi del vettore, e nel frattempo contare quanti sono il risultato è il rapporto fra la somma degli elementi così calcolata e il numero degli elementi.

16 ESEMPIO Problema: È dato un vettore di al più 10 interi non negativi, che rappresentano temperature in gradi Kelvin. Calcolare la media delle temperature fornite. Specifica di II livello: Inizialmente, poni uguale a 0 una variabile S che rappresenti la somma corrente, e poni uguale a 0 un indice K che rappresenti lelemento corrente. A ogni passo, aggiungi lelemento corrente a una variabile S che funga da somma. Al termine (quando o un elemento vale -1, oppure hai esaminato N elementi), lindice K rappresenta il nu- mero totale di elementi: il risultato è il rapporto S/K. s 0 = 0, k 0 = 0 s k = s k-1 + v[k], k k+1 = k k + 1, k<N s N-1 = s N-2 + v[N-1], k N = N

17 ESEMPIO Codifica: #define DIM 10 main() { int k, v[DIM] = {273,340,467,-1}; int media, s=0; for (k=0; k =0; k++) s += v[k]; media = s / k; } Dimensione fisica = 10 Dimensione logica = 4 Condizione di prosecuzione del ciclo: la serie di dati non è finita (v[k] 0) e ci sono ancora altre celle nellarray (k<DIM)

18 ESERCIZIO: VALUTAZIONE DI UN POLINOMIO p n (x) = a n x n + a n-1 x n-1 +... a 1 x + a 0 Idea: riscriverlo così (Metodo di Horner): (...( ( a n x + a n-1 ) x + a n-2 ) x +... + a 1 ) x + a 0 Invariante: v 0 = a n v i+1 = v i * x + a n-1-i per 0 i n-1

19 VALUTAZIONE DI UN POLINOMIO Esempio: p 3 (x) = 3 x 3 + 2 x 2 + 6 x + 4 si riscrive come: p 3 (x) = ( ( 3 x + 2 ) x + 6 ) x + 4 dove larray dei coefficienti è: 4623 a[4] 0123 Grado: n = 3 Array: dim = 4 Posizione i-ma = coeff. i-mo

20 VALUTAZIONE DI UN POLINOMIO Il polinomio: p 3 (x) = 3 x 3 + 2 x 2 + 6 x + 4 Il cliente: main(){ double a[] = {4,6,2,3}; double x = -1.0; double v = horner(x,a,3); } Grado: n = 3 Array: dim = 4

21 VALUTAZIONE DI UN POLINOMIO double horner(double x, double a[], int n){ return pol(x,a, 0,n,a[n]); } double pol(double x, double a[], int i, int n, double v){ return (i==n) ? v : pol(x,a,i+1,v*x+a[n-i-1]); }

22 STRINGHE DI CARATTERI Una stringa di caratteri in C è un array di ca- ratteri terminato dal carattere '\0' Un vettore di N caratteri può dunque ospitare stringhe lunghe al più N-1 caratteri, perché una cella è destinata al terminatore '\0'. ape\0 s 0123

23 STRINGHE DI CARATTERI Un array di N caratteri può ben essere usato per memorizzare stringhe più corte In questo caso, le celle oltre la k-esima (k essendo la lunghezza della stringa) sono concettualmente vuote: praticamente sono inutilizzate e contengono un valo- re casuale. di\0 s 0123

24 STRINGHE DI CARATTERI Una stringa di caratteri si può inizializzare, come ogni altro array, elencando le singole componenti: char s[4] = {'a', 'p', 'e', '\0'}; oppure anche, più brevemente, con la forma compatta seguente: char s[4] = "ape" ; Il carattere di terminazione \0 è automaticamente incluso in fondo. Attenzione alla lunghezza!

25 ESEMPIO Problema: Data una stringa di caratteri, calcolarne la lunghezza. Ipotesi: La stringa è ben formata, ossia correttamente terminata dal carattere \0. Specifica: scandire la stringa elemento per elemento, fino a trovare il terminatore \0 (che esiste certamente) il risultato è lindice corrispondente al terminatore.

26 ESEMPIO Codifica: main() { char s[] = "Nel mezzo del cammin di"; int lung=0; for (lung=0; s[lung]!='\0'; lung++); /* lung rappresenta il risultato */ } Non avendo dato una dimensione esplicita, larray è automaticamente dimensionato a lung+1 caratteri.

27 ESEMPIO Problema: Data una stringa di caratteri, copiarla in un altro array di caratteri (di lunghezza non inferiore). Ipotesi: La stringa è ben formata, ossia correttamente terminata dal carattere \0. Specifica: scandire la stringa elemento per elemento, fino a trovare il terminatore \0 (che esiste certamente) nel fare ciò, copiare lelemento nella posizione corrispondente dellaltro array.

28 ESEMPIO Codifica: main() { char s[] = "Nel mezzo del cammin di"; char s2[40]; int i=0; for (i=0; s[i]!='\0'; i++) s2[i] = s[i]; s2[i] = '\0'; } La dimensione deve essere tale da garantire che la stringa non debordi Al termine, occorre garantire che anche la nuova stringa sia ben formata, inserendo esplicitamente il terminatore.

29 ESEMPIO Problema: Data una stringa di caratteri, copiarla in un altro array di caratteri, con eventuale troncamento se la stringa è più lunga dellarray dato. Specifica: scandire la stringa elemento per elemento, o fino a trovare il terminatore \0 (che esiste certamente), o fino alla lunghezza dellarray di destinazione (-1) nel fare ciò, copiare lelemento nella posizione corrispondente dellaltro array.

30 ESEMPIO Codifica: #define N 20 main() { char s[] = "Nel mezzo del cammin di"; char s2[N]; int i=0; for (i=0; s[i]!='\0' && i<N-1; i++) s2[i] = s[i]; s2[i] = '\0'; } Si prosegue solo se non si è incontrato il terminatore e inoltre cè spazio nellarray destinazione La condizione è i<N-1 perché deve rimanere uno spazio per \0

31 ESEMPIO Problema: Date due stringhe di caratteri, decidere quale precede laltra in ordine alfabetico. Rappresentazione dellinformazione: poiché vi possono essere tre risultati (s1<s2, s1==s2, s2<s1), un boolean non basta possiamo usare: –due boolean ( uguale e precede ) –tre boolean ( uguale, s1precedes2, s2precedes1 ) –un intero (negativo, zero, positivo) scegliamo la terza via.

32 ESEMPIO Problema: Date due stringhe di caratteri, decidere quale precede laltra in ordine alfabetico. Specifica: scandire uno ad uno gli elementi di egual posizione delle due stringhe, o fino alla fine delle stringhe, o fino a che se ne trovano due diversi –nel primo caso, le stringhe sono uguali –nel secondo, sono diverse nel secondo caso, confrontare i due caratteri così trovati, e determinare qual è il minore –la stringa a cui appartiene tale carattere precede laltra

33 ESEMPIO Codifica: main() { char s1[] = "Sempre caro mi fu quell\ ermo colle"; char s2[] = "Sempre odiai quellorrido\ colle"; int i, stato; for (i=0; s1[i]!='\0' && s2[i]!='\0' && s1[i]==s2[i] ; i++); stato = s1[i]-s2[i]; } negativo s1 precede s2 positivo s2 precede s1 zero s1 è uguale a s2 la costante stringa continua a capo

34 UNA RIFLESSIONE Nellesempio della copiatura: Data una stringa di caratteri, copiarla in un altro array di caratteri (di lunghezza non inferiore). abbiamo deciso di copiare la stringa nellar- ray carattere per carattere. Avremmo potuto fare diversamente? Perché non copiarla tutta in un colpo?

35 IL CONTROESEMPIO Perché non fare così? main() { char s[] = "Nel mezzo del cammin di"; char s2[40]; s2 = s; } Perché non dovrebbe funzionare??? PERCHÉ GLI ARRAY NON POSSONO ESSERE MANIPOLATI IN TOTO !

36 IL CONTROESEMPIO Perché non fare così? main() { char s[] = "Nel mezzo del cammin di"; char s2[40]; s2 = s; } ERRORE DI COMPILAZIONE: incompatible types in assignment !!

37 ARRAY VISTI DA VICINO Concettualmente, un array è una collezione finita di N variabili dello stesso tipo, ognuna identificata da un indice compreso fra 0 e N-1 v 0123 v[0] v[1] v[2] v[3] Praticamente, le cose non stanno proprio così.

38 ARRAY VISTI DA VICINO In C un array è in realtà un puntatore costante che punta a unarea di memoria pre-allocata, di dimensione prefissata. Pertanto, il nome dellarray è un sinonimo per il suo indirizzo iniziale: v &v[0] v 0123

39 CONSEGUENZA Il fatto che il nome dellarray indichi non larray in sé, ma lindirizzo iniziale dellarea di memoria ad esso associata ha una importante conseguenza: È impossibile denotare un array nella sua globalità, in qualunque contesto.

40 CONSEGUENZA Quindi, non è possibile: assegnare un array a un altro (s2 = s) che una funzione restituisca un array E soprattutto: passare un array come parametro a una funzione non significa affatto passare lintero array !!

41 IL CONTROESEMPIO Ecco perché non si compilava! main() { char s[] = "Nel mezzo del cammin di"; char s2[40]; s2 = s; } Questo assegnamento viene interpretato come il tentativo di cambiare lindirizzo iniziale della stringa s2, cosa eviden- temente impossibile !!!

42 ARRAY PASSATI COME PARAMETRI Poiché un array in C è un puntatore costante che punta a unarea di memoria pre-allocata, di dimensione prefissata, il nome dellarray: non rappresenta lintero array è un alias per il suo indirizzo iniziale (v &v[0] ) v 0123

43 ARRAY PASSATI COME PARAMETRI Quindi, passando un array a una funzione: non si passa lintero array !! si passa solo (per valore!) il suo indirizzo iniziale (v &v[0] ) v 0123 w

44 ARRAY PASSATI COME PARAMETRI Conclusione: agli occhi dellutente, leffetto finale è che larray passa per riferimento!! v 0123 w

45 CONCLUSIONE A livello fisico: il C passa i parametri sempre e solo per valore nel caso di un array, si passa il suo indiriz- zo iniziale (v &v[0] ) perché tale è il significato del nome dellarray A livello concettuale: il C passa per valore tutto tranne gli array, che vengono trasferiti per riferimento.

46 ESEMPIO Problema: Data una stringa di caratteri, scrivere una funzione che ne calcoli la lunghezza. Codifica: int lunghezza(char s[]) { int lung=0; for (lung=0; s[lung]!='\0'; lung++); return lung; } La dimensione non serve, perché tanto viene passato solo lindirizzo iniziale (non tutto larray)

47 UNALTRA RIFLESSIONE Ma se quello che passa è solo lindirizzo iniziale dellarray, che è un puntatore......allora tanto vale adottare direttamente la notazione a puntatori nella intestazione della funzione!! In effetti, luna o laltra notazione sono, a livel- lo di linguaggio, assolutamente equivalenti –non cambia niente nel funzionamento –si rende solo più evidente ciò che accade comunque

48 ESEMPIO Da così... int lunghezza( char s[] ) { int lung=0; for (lung=0; s[lung]!='\0'; lung++); return lung; } … a così: int lunghezza( char *s ) { int lung=0; for (lung=0; s[lung]!='\0'; lung++); return lung; } Per il C è identico!!

49 UNULTIMA RIFLESSIONE Ma se le due notazioni char *schar s[] sono identiche agli occhi del compilatore, Cosa possiamo dire dei due operatori * e [] ? Cè qualche relazione?

50 OPERATORI DI DEREFERENCING Loperatore *, applicato a un puntatore, accede alla variabile da esso puntata Loperatore [], applicato a un nome di array e a un intero i, accede alla i-esima variabile dellarray Sono entrambi operatori di dereferencing *v v[0]

51 ARITMETICA DEI PUNTATORI Oltre a *v v[0], vale anche: *(v+1) v[1]... *(v+i) v[i] Espressioni della forma p+i vanno sotto il nome di aritmetica dei puntatori, e denota- no lindirizzo posto i celle dopo lindirizzo denotato da p (celle, non bytes!)

52 ARITMETICA DEI PUNTATORI Più in generale: se p è un puntatore a T, e n è un intero positivo, lespressione p+n denota un altro puntatore a T, che punta n celle dopo lindirizzo puntato da p Se n è negativo, la cella denotata da p+n in realtà precede di n posizioni quella puntata da p.

53 ARITMETICA DEI PUNTATORI q = p+n (n>0) p q +n*size size

54 ARITMETICA DEI PUNTATORI Analogamente, se q e p sono puntatori a T, lespressione q-p denota un intero, che rappresenta il numero di celle comprese fra q e p se q precede p, lintero denotato è negativo. NB: somme di puntatori, come p+q, sono illegali in quanto prive di significato.

55 CONCLUSIONE Gli operatori * e [] sono intercambiabili *(v+i) v[i] Ne basterebbe uno solo: il C li fornisce entrambi solo per nostra comodità –in effetti, operare sui vettori scrivendo *(v+i) sarebbe poco pratico! Internamente, il compilatore C converte ogni espressione con [] nella corrispon- dente espressione con *

56 ESEMPIO Problema: Scrivere una funzione che, dato un array di N interi, ne calcoli il massimo. Si tratta di riprendere lesercizio già svolto, e impostare la soluzione come funzione anziché codificarla direttamente nel main. Dichiarazione della funzione: int findMax(int v[], int dim);

57 ESEMPIO Il cliente: main() { int max, v[] = {43,12,7,86}; max = findMax(v, 4); } Trasferire esplicitamente la dimensione dellarray è NECESSARIO, in quanto la funzione, ricevendo solo lindirizzo iniziale, non avrebbe modo di sapere quanto è lungo larray !

58 ESEMPIO La funzione: int findMax(int v[], int dim) { int i, max; for (max=v[0], i=1; i max) max=v[i]; return max; }

59 ESEMPIO La funzione: int findMax(const int v[], int dim) { int i, max; for (max=v[0], i=1; i max) max=v[i]; return max; } Per evitare che la funzione modifichi larray (visto che è passato per riferimento), si può imporre la qualifica const Se lo si tenta: cannot modify a const object

60 ESEMPIO La funzione: int findMax(const int *v, int dim) { int i, max; for (max=v[0], i=1; i max) max=v[i]; return max; } Volendo si può usare anche la notazione a puntatore: tanto, per il linguaggio sono equivalenti!! … e la si può anche mischiare con laltra!

61 ESEMPIO Problema: Data una stringa di caratteri, scrivere una funzione che ne calcoli la lunghezza. Codifica: int lunghezza(char s[]) { int lung=0; for (lung=0; s[lung]!='\0'; lung++); return lung; } Nel caso delle stringhe, la dimensione non serve perché può essere dedotta dalla posizione dello \0

62 UNA VARIANTE Da così... int lunghezza( char *s ) { int lung=0; for (lung=0; s[lung]!='\0'; lung++); return lung; } … a così: int lunghezza( char *s ) { char *s0 = s; while (*s!='\0') s++; return s-s0; } Sfrutta il fatto che s è una copia del- lindirizzo iniziale della stringa, ergo si può modificare! Sfrutta laritmetica dei puntatori

63 UNA VARIANTE DA HACKER Uno hacker la compatterebbe prima così... int lunghezza(char *s) { char *s0 = s; while (*s) s++; return s-s0; } … e poi così: int lunghezza(char *s) { char *s0 = s; while (*s++); return s-s0; } Il test diverso da 0 è tautologico! Il post-incremento può essere inglobato.

64 ESEMPIO Problema: Scrivere una procedura che copi una stringa in unaltra. Codifica: void strcpy(char dest[], char source[]) { while (*source) { *dest = *(source++);} *dest = '\0'; }

65 LIBRERIA SULLE STRINGHE Il C fornisce una nutrita libreria di funzioni per operare sulle stringhe: #include Include funzioni per: copiare una stringa in unaltra ( strcpy ) concatenare due stringhe ( strcat ) confrontare due stringhe ( strcmp ) cercare un carattere in una stringa ( strchr ) cercare una stringa in unaltra ( strstr )...

66 ARRAY MULTIDIMENSIONALI È anche possibile definire matrici e, più in generale, array a più dimensioni int matrice[N][M]; N indica il numero di righe –numerate da 0 a N-1 M indica il numero di colonne –numerate da 0 a M-1

67 ARRAY MULTIDIMENSIONALI Per selezionare la cella di indici i, j : x = matrice[i][j]; Attenzione: matrice[i,j] ha un altro significato!! –lespressione i,j denota un solo numero ( j ), non la coppia di indici necessaria! matrice[k] denota lintera riga k –non cè modo di denotare unintera colonna

68 ARRAY MULTIDIMENSIONALI Esempio (somma elementi di una matrice) main(){ float m[4][4] = { {1,2,3,4}, {5,6,7,8}, {4,3,2,1}, {9,8,7,6}}; float somma = 0; int i,j; for (i=0;i<4;i++) for (j=0;j<4;j++) somma += m[i][j]; }

69 ARRAY MULTIDIMENSIONALI E per passarli a una funzione? il C passa sempre solo lindirizzo iniziale però, nella funzione occorre specificare tutte le dimensioni successive alla prima int f(int mm[4][4], int n, int m) {... } int f(int *mm[4], int n, int m) {... }

70 ARRAY MULTIDIMENSIONALI Perché occorre specificare le dimensioni successive alla prima? perché un array multidimensionale è, di fatto, un array di array –è visto come un array di N cose, ciascuna delle quali, in effetti, è un altro array per distinguere dove cominciano le diverse righe, bisogna sapere quanto sono grandi le singole colonne –bisogna perciò sapere quante sono le colonne

71 STRUTTURE Una struttura è una collezione finita di varia- bili non necessariamente dello stesso tipo, ognuna identificata da un nome. struct persona nome stringa di 20 char età stipendio un intero un float

72 STRUTTURE Una struttura è una collezione finita di varia- bili non necessariamente dello stesso tipo, ognuna identificata da un nome. Definizione di una variabile di tipo struttura: struct [ ] { { } } ;

73 STRUTTURE - ESEMPIO struct persona { char nome[20]; int eta; float stipendio; } pers ; struct persona nome stringa di 20 char età stipendio un intero un float Definisce una variabile pers strutturata nel modo illustrato.

74 ESEMPI struct punto { int x, y; } p1, p2 ; struct data { int giorno,mese,anno; } d ; p1 e p2 sono fatte ciascuna da due interi di nome x e y d è fatta da tre interi di nome giorno, mese e anno

75 STRUTTURE Una volta definita una variabile struttura, si accede ai singoli campi mediante la notazione puntata. Ad esempio: p1.x = 10; p1.y = 20; p2.x = -1; p2.y = 12; d.giorno = 25; d.mese = 12; d.anno = 1999; Ogni campo si comporta e si usa come una normale variabile.

76 UN ALTRO ESEMPIO main(){ struct frutto { char nome[20]; int peso; } f1; struct frutto f2 ;... } Non occorre ripetere lelenco dei campi perché è implicito nelletichetta frutto, che è già comparsa sopra.

77 ESEMPIO main(){ struct frutto { char nome[20]; int peso; } f1 = {"mela", 70}; struct frutto f2 = {"arancio", 50}; int peso = f1.peso + f2.peso; } Non cè alcuna ambiguità perché ogni variabile di nome peso è definita nel proprio environment.

78 UNA PRECISAZIONE A differenza di quanto accade con gli array, il nome della struttura rappresenta la strut- tura nel suo complesso. Quindi, è possibile: assegnare una struttura a unaltra (f2 = f1) che una funzione restituisca una struttura E soprattutto: passare una struttura come parametro a una funzione significa passare una copia

79 ASSEGNAMENTO FRA STRUTTURE main(){ struct frutto { char nome[20]; int peso; } f1 = {"mela", 70}; struct frutto f2 = {"arancio", 50}; f1 = f2; } Equivale a copiare f2.peso in f1.peso, e f2.nome in f1.nome.

80 STRUTTURE PASSATE COME PARAMETRI Il nome della struttura rappresenta, come è naturale, la struttura nel suo complesso –niente scherzi come con agli array…!! quindi, non ci sono problemi nel passarle a come parametro a una funzione: avviene il classico passaggio per valore è perciò possibile anche restituire come risultato una struttura tutti i campi vengono copiati, uno per uno!

81 ESEMPIO struct frutto macedonia( struct frutto f1, struct frutto f2){ struct frutto f; f.peso = f1.peso + f2.peso; strcpy(f.nome, "macedonia"); return f; } La funzione di libreria strcpy() copia la costante stringa macedonia in f.nome. Si crea una nuova struct frutto, la si inizializza e la si restituisce come risultato.

82 RIFLESSIONE Se una struttura, anche molto voluminosa, viene copiata elemento per elemento..... perché non usare una struttura per incapsulare un array? In effetti: il C non rifiuta di manipolare gli array come un tuttuno per principio: è solo la conseguenza del modo in cui si interpreta il loro nome quindi, chiudendoli in una struttura dovremmo riuscirci!

83 E INFATTI... main(){ struct string20 { char s[20]; } s1 = {"Paolino Paperino" }, s2 = {"Gastone Fortunato" }; s1 = s2; /* FUNZIONA!! */ }

84 STRUTTURE CHE RACCHIUDONO ARRAY Usando una struttura per racchiudere un array, si fornisce allarray esattamente quello che gli mancava: un modo per denotare il tutto ossia un contenitore dotato di nome, che consenta di riferirsi allarray nella sua globalità.

85 ARGOMENTI DALLA LINEA DI COMANDO Come si è detto più volte, il main è una funzione come le altre: ha un nome convenzionale, fissato è la funzione invocata per far partire il programma. Ma… CHI LA INVOCA? Visto che è una funzione, HA DEI PARAMETRI?

86 ARGOMENTI DALLA LINEA DI COMANDO Il main è una funzione invocata dal sistema operativo cui è passato un array di stringhe che corrispondono agli argomenti scritti dallutente sulla linea di comando Esempio di invocazione da linea di comando: C:> prog pippo 12 paperino 23 I° argomento nome del programma II° argomento III° argomento IV° argomento

87 ARGOMENTI DALLA LINEA DI COMANDO Perciò, main ha due parametri: un intero che rappresenta la lunghezza dellarray –int argc (argument counter) larray di stringhe vero e proprio (ovvia- mente, si passa il suo indirizzo iniziale) –char* argv[] (argument vector) Ogni elemento dellarray è un puntatore a carattere, che punta a uno degli argomenti della linea di comando.

88 ARGOMENTI DALLA LINEA DI COMANDO Quindi, linterfaccia completa del main è la seguente: int main(int argc, char* argv[]) Se non servono, argc e argv possono essere omessi, nel qual caso il main assume la forma semplificata già nota: int main() Valore di ritorno: può essere usato per restituire al Sistema Operativo un codice numerico di errore. Convenzione: 0 = OK, ogni altro valore = un tipo di errore

89 ARGOMENTI DALLA LINEA DI COMANDO argv[0] è il nome del programma stesso da argv[1] ad argv[argc-1] vi sono gli argomenti passati, nellordine argv[argc] è per convenzione NULL argvargv[0] "prog" "pippo" "12" "paperino" "23" (NULL) argv[1] argv[2] argv[3] argv[4] argc 5

90 ARGOMENTI DALLA LINEA DI COMANDO argv[0] è il nome del programma stesso da argv[1] ad argv[argc-1] vi sono gli argomenti passati, nellordine argv[argc] è per convenzione NULL argvargv[0] "prog" "pippo" "12" "paperino" "23" (NULL) argv[1] argv[2] argv[3] argv[4] argc 5 Attenzione: sono aree del sistema operativo disponibili solo in lettura

91 ARGOMENTI DALLA LINEA DI COMANDO Problema: Come passare argomenti dalla linea di comando… quando non cè una linea di comando, come negli ambienti di sviluppo integrati (DJGPP / Turbo C) ? C:> prog pippo 12 paperino 23 Esiste unapposita opzione da menù.

92 ARGOMENTI DALLA LINEA DI COMANDO In Turbo C: Options / Environment / Debugger

93 ARGOMENTI DALLA LINEA DI COMANDO In RHide: Run / Arguments...

94 ESEMPIO 1 Problema: Scrivere un programma che analizzi gli argomenti passati dalla linea di comando, e restituisca il numero di lettere minuscole. Specifica: Per ogni argomento da 1 ad argc-1, occorre: recuperare largomento (una stringa) contare le minuscole presenti in tale stringa sommare questo valore alla variabile che rappresenta il numero totale di minuscole. Alla fine si restituisce il valore di tale variabile.

95 ESEMPIO 1 Codifica int contaMinuscole(char s[]); int main(int argc, char* argv[]) { int sum=0, i; for(i=1; i<argc; i++) sum += contaMinuscole(argv[i]); return sum; }

96 ESEMPIO 1 Codifica #include /* islower() */ int contaMinuscole(char *s){ int n=0; while (*s) if (islower(*s++)) n++; return n; }

97 ESEMPIO 2 Problema: Scrivere un programma che, dati un carattere e una stringa sulla linea di comando, conti quante volte il carattere compare nella stringa (sia in versione maiuscola che minuscola), e restituisca questo valore come risultato del main. Specifica: occorre in primis recuperare gli argomenti poi, si scandisce la stringa carattere per carattere e si contano le occorrenza del carattere dato (facendo attenzione alle maiuscole e minuscole) Alla fine si restituisce il risultato di tale conteggio.

98 ESEMPIO 2 Codifica #include int main(int argc, char* argv[]) { int cont=0; char ch = toupper(argv[1][0]); char *s = argv[2]; while (*s) if (toupper(*s++)==ch) cont++; return cont; }


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