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Psicologia cognitiva Gli psicologi parlano spesso di una rivoluzione cognitivista avvenuta negli anni 1960, 1970 che ha visto la psicologia cognitivista.

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1 Psicologia cognitiva Gli psicologi parlano spesso di una rivoluzione cognitivista avvenuta negli anni 1960, 1970 che ha visto la psicologia cognitivista assurgere ad indirizzo dominante sottraendo il primato al comportamentismo. Il termine cognizione indica:la conoscenza la psicologia cognitivista, può essere definita, come lo studio dell’abilità delle persone ad acquisire, organizzare, ricordare le conoscenze e ad usarle come guida del loro comportamento nel mondo Simonetta Raisi Psicologia Cognitiva 2003/2004

2 La Rivoluzione Cognitivista
Nasce come diretta filiazione del comportamentismo. E.Tolman comportamentista anomalo o cognitivista? Esperimento con il labirinto allagato e l’oggetto -meta (1932) e l’acquisizione delle mappe cognitive: mappa cognitiva: rappresentazione mentale che l’organismo si costruisce dell’ambiente che lo circonda

3 Approccio cognitivo Lo si ritrova sempre più in diverse aree quali:
Neuropsicologia Intelligenza artificiale Ricerche applicate e di vita quotidiana Psicologia dello sviluppo In teoria tutti coloro che si interessano di percezione apprendimento, memoria, linguaggio, formazione dei con cetti, problem solving e pensiero possono dirsi psicologi cognitivi, nonostante come vedremo non si possa parlare della psicologia cognitiva come di un modello unitario.

4 Tappe significative del cognitivismo
Sebbene la storiografia faccia risalire all’articolo di U. Neisser (1967) Cognitive Psychology la nascita del cognitivismo, questo movimento esisteva già da almeno una decina d’anni: KJW Craick (‘40): ricerche sul comportamento di tracking che lo portarono per la prima volta a concepire l’uomo come un servo-meccanismo In cosa consiste il comportamento di tracking? In pratica si tratta di un compito in cui vi è un bersaglio mobile che si sposta su uno schermo e al soggetto vine detto di tenere allineato un segnale con un bersaglio nel caso più semplice un bersaglio è costituito da una pista che scorre con una serie di curve rettilinei etc e il segnale da una penna scrivente la cui posizione può essere modificata utilizzando due manopole l’osservazione fondamentale di craik, consistette nel fatto che il sogetto umano, non appare in grado di operare una correzione ogni o,5 sec craick ne dedusse allora che all’interno dell’organismo, doveva esistere un meccanismo decisore, che doveva impiegare almeno mezzo secondo per elaborare le informazioni in arrivo e che non era in grado di elaborare un nuovo lotto di informazioni, sintantochè non erano state elaborate tutte le precedenti

5 Tappe fondamentali del cognitivismo
Si affermava quindi per la prima volta che : L’uomo aveva un tipo di funzionamento discreto Il meccanismo decisore era unico e non potevano essere eseguite più cose alla volta Inoltre Craick riscopriva l’enorme importanza del tempo impiegato a compiere azioni, come indicatori dei processi mentali sottostanti alle azioni stesse.(Donders) e (intropsezionismo) Alla convinzione che l’uomo fosse in grado di eseguire un unico compito per ogni atto di decisione, si aggiunse nel 1956 la dimostrazione fornita da Miller G.A 1956: psicolinguista americano che dimostrò che vi era un altro limite molto severo al funzionamento dei processi cognitivi dell’uomo, limite costituito dalla quantità di informazioni che si possono elaborare alla volta 7 chunks di informazione più o meno due Miller quello che intende sono 7 pezzi o chunck pezzi s’intende nell’atto percettivo, nelle sillabe come nelle lettere isolate

6 Tappe fondamentali 2 G.A Miller, psicolinguista, E. Galanter matematico, K. Pribram neuropsicologo (1960) autori del libro Plans and the Structure of Behavior Tentarono di dare alla psicologia, un’unità di analisi che sostituisse il riflesso, unità privilegiata del comportamentismo. Essi ritennero di poter individuare tale unità nel piano di comportamento la cosidetta unità TOTE dalle iniziali di test operate test exite che significa semplicemente che ogni volta che un individuo deve compiere un’azione, in primo luogo verifica nell’ambiente se la situazione è congruente con gli obiettivi dell’azione che deve svolgere. Tale libro è considerato una pietra miliare del cognitivismo.

7 Tappe fondamentali 3 Altre figure importanti per la nascita della psicologia cognitiva: N. Chomsky che con il suo libro Syntatic Structures (1957) Newell, Shaw, Simon, 1958: Sono i primi a proporre l’uso del calcolatore per studiare come gli esseri umani risolvono i problemi Il linguaggio dell’informatica, che tratta il sistema nervoso in termini di flusso di informazioni, fornisce un nuovo linguaggio per trattare i processi mentali e studiare la mente La differenza più evidente, tra il comportamentismo e la psicologia cognitiva, riguarda il loro principale oggetto di studio (di analisi e modificazione), il comportamento per il primo, gli stati o processi mentali per il secondo (emozioni e cognizioni). La mente e gli stati mentali, rimangono fuori dall’indagine scientifica. La rilegittimazione dello studio scientifico dei processi cognitivi, favorita dallo sviluppo della cibernetica, della teoria dell’informazione della linguistica e dell’etologia- si accompagna a una visione dell’uomo molto diversa da quella, comportamentista, di un organismo passivo che emette reazioni in risposta a stimolazioni ambientali. La persona agisce in base a piani di diversa complessità e alla verifica della loro efficacia, nel perseguimento dell’obiettivo Miller Galanter Pribman 1960 unità TOTE. VIENE VISTA COME ATTIVO ELABORATORE DI INFORMAZIONI provenienti dall’ambiente, fin dal momento percettivo dell’esperienza

8 Nascita della Psicologia Cognitiva
U. Neisser nel 1967 che nasce ufficialmente la psicologia cognitiva Alla fine degli anni 70 tutti gli psicologi cognitivi erano convinti in generale che il paradigma dell’elaborazione delle informazioni, fosse il modo più adegua.to per studiare l’attività cognitiva umana Sarà sempre Neisser più tardi (1976) a mettere in crisi la psicologia cognitiva standard e a proporre un approccio più globale ed ecologico allo studio della mente Il paradigma dell’elaborazione delle informazioni, non fornisce davvero una grandiosa teoria sulla natura della cognizione,.piuttosto fornisce un insieme flessibile di idee che può essere utilizzato per costruire teorie dettagliate delle attività cognitive e per questo motivo può essere meglio considerata una cornice di riferimento o paradigma. INDICE ELABORAZIONBE INFORMAZIONI A PAGINA 8 MANUALE DI COGNITIVA E CRITICHE DI NEISSER CON COGNITION E REALITY 76PAGINA FORSE MANUALE LA P LA Più IMPORTANTE DELLE SUE CRITICHE, Che muove tre fondamentali critiche al cognitivismo la più importanti delle quali , può messere riassunta nella necessità di considerare l’uomo come elaboratore di informazioni , ma di informazioni che devono essere viste nell’ambiente perché è lì che sono ed è ‘ambiente che le offre. Nella sua nuova concezione l’individuo possiede degli schemi che gli consentono di coglierle e che costituiscono il fondamentale legame tra percezione e pensiero cognitivismo ecologico che rifiuta le angustie dei micromodeli

9 Cornice di riferimento dell’elaborazione delle informazioni
Caratteristiche di base: Gli individui sono considerati esseri autonomi dotati di intenzionalità, che interagiscono con il mondo La mente attraverso la quale interagiscono con l’ambiente è un sistema con scopi generali di elaborazione di simboli Vi sono svariati tipi di processi che agiscono sui simboli, manipolandoli e trasformandoli in altri simboli che alla fine sono in relazione diretta con le altre entità del mondo lo scopo delle ricerche in psicologia, è di specificare i processi di manipolazione dei simboli e la tipologia delle rappresentazioni che sono alla base della prestazione nei diversi compiti cognitivi La mente è un elaboratore a capacità limitata questo sistema simbolico dipende da un substrato neurologico, senza essere completamente vincolato ad esso.

10 SCIENZA COGNITIVA Nascita ufficiale della scienza cognitiva a La Jolla nel 1979 INTELLIGENZA NATURALE E ARTIFICIALE AREE DI INDAGINE della disciplina: sistemi di credenze, coscienza, evoluzione, emozione, interazione, linguaggio, apprendimento, pensiero, percezione, memoria, prestazione la scienza cognitiva nasce come nuovo campo di conoscenza multidisciplinare per rispondere ad interrogativi sulla coscienza e il funzionamento della mente Il cognitivismo tuttavia non è qualcosa di unitario (Trovare parole appropriate) infatti i n direzione opposta alla tendenza ecologica, studiosi delle più diverse provenienze danno inizio alla scienza cognitiva: esiste un insieme di problemi comuni che riguardano INTELLIGENZA NATURALE E ARTIFICIALE per studiosi provenienti da psicologia cognitivista e sociale, tecnologie dell’educazione, intelligemza artificiale, linguistica computazionale epistemologia. I problemi su cui possono incontrarsi sono costituiti dalla rappresentazione delle conoscenze, dalla rappresentazione del linguaggio, dalla comprensione delle immagini, dalle risposte alle domande , dall’inferenza, dalla’apprendimento , dalla soluzione dei problemi, dalla pianificazione. ,Quindi scienza cognitiva da un lato e impostazione ecologica dall’altro, sono i due filoni, lungo cui si è oggi deiversificato il cognitivismo. Comnuni ad entrambi è il rifiuto dei micromodelli. Ma mentre per i sostenitori dell’indirizzo ecologico è di massima abbastanza esplicito il rifiuto dell’analogia dell’uomo con il calcolatore per i sostenitori della scienza cognitiva, vi è una forte accentuazione sull’inteligenza artificiale e sull’utilizzo della simulazione

11 Scienza cognitiva Teoria computazionale della mente Connessionismo
Ai forte; AI debole Scienza cognitiva, come nuovo campo di conoscenza per rispondere ad interrogativi sul funzionamento della mente e sulla coscienza

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13 PROBLEMA! Nel cognitivismo classico il significato è dato dalla corrispondenza tra simboli e oggetti del mondo reale, ma come avviene questa corrispondenza non è spiegato come si fa ad estrarre nel modo giusto gli oggetti, eventi, stati del mondo (o di noi stessi) a cui si riferiscono i simboli? E’ stato necessario cambiare prospettiva e ridare importanza al fatto che siamo sistemi con un corpo, che interagisce con il mondo fisico Quindi come abbiamo visto, nella prospettiva che considera l’uomo come elaboratore di informazioni, che è dominante nella scienza cognitiva classica, la conoscenza consiste in un insieme di rappresentazioni archiviate nella memoria e in questa prospettiva, le rappresentazioni sono sistemi di strutture simboliche , costruite a partire da simboli elementari attraverso l’applicazione di regole sintattiche. I simboli, rappresentano più o meno adeguatamente alcuni aspetti del mondo reale realizzano cioè una rappresentazione della realtà come si fa ad estrarre?… cioè come si fa a sapere che l’informazione che non può entrare direttamente nell’organismo… se non sottoforma di simboli corrisponde alla famosa realtà data oggettiva e univoca? In realtà può avvenire solo sulla base di un processo inferenziale che accompagna la percezione e che non può bastare,

14 LA NASCITA DEL NUOVO MODELLO
«L’errore commesso da molti scienziati cognitivi è di vedere i contenuti simbolici come entità statiche, cristallizzate nel tempo, indipendenti dalla loro origine. I simboli, come i vortici di un fiume, possono essere strutture stabili o pattern che persistono per lungo tempo, ma non sono timeless and unchanging» JA Scott Kelso

15 Embodied cognition L’attività cognitiva non è basata unicamente sull’elaborazione di rappresentazioni astratte, amodali, simboliche Per avere accesso alla dinamica ed alla struttura dei processi cognitivi è centrale lo studio del modo in cui l’attività cognitiva entra in contatto con il mondo e come il sistema motorio e percettivo interagiscono con l’ambiente. Vi sono delle connessioni importanti tra la struttura dei processi mentali e la loro realizzazione fisica in un organismo L’attività cognitiva dipende dall’insieme delle specifiche esperienze di avere un corpo con precise capacità sensomotorie Tali capacità sono radicate in una base biologica, psicologica e culturale da cui non si può prescindere Cosa significa questo? Significa prima di tutto che il cervello, non è un recettore passivo- attraverso gli organi di senso- delle informazioni provenienti dal mondo esterno, ma secondo quella che oggi è nota anche come teoria motoria della mente, le funzioni sensoriali, non sono separate Dalle funzioni motorie, essendo mediate dalle stesse vie neurali del cervello,: la mente, produce non solo le sue entrate ma anche le sue uscite. Viene così meno la separazione fra sensazione e azione La mente è intrinsecamente un sistema motorio e il pensiero, la memoria, la conoscenza, la percezione , la coscienza la motivazione il significato, in breve tutto ciò che è mentale è un prodotto di abilità motorie costruttive. Se ci pensiamo anche i bambini arrivano a conoscere il mondo, nei termini delle azioni compiute su quel mondo, mediante la partecipazione attiva e l’interscambio dinamico con gli oggetti. E non oservando passivamente le relazioni tra gli oggetti stessi.

16 Embodied cognition I processi sensoriali (percezione) e motori (azione) si sono co-evoluti e sono fondamentalmente inseparabili, mutualmente infomativi e strutturati in modo tale da essere la base del nostro sistema concettuale Varela, Thompson, Rosh, 1991 La mente dunque non si limita a riflettere passivamente il mondo esterno, ma è un costruttore attivo della propria realtà (costruttivismo) Da essere la base del nostro sistema concettuale, del nostro modo di dare un significato al mondo , di rappresentarci il mondo nel senso proprio potremmo dire che più che essere elaboratori di informazioni…diveniamo generatori di significato

17 Cosa sono i simboli? Un’entità astratta, un simbolo, è un’entità mentale che sta al posto di qualcosa che abbiamo percepito, fatto o sperimentato I simboli sono entità mentali che stanno al posto di alcuni aspetti di ciò che abbiamo percepito, fatto o sperimentato nella nostra interazione col mondo Rappresentarci entità simboliche serve a pensare alla nostra esperienza e a sottolinearne diversi aspetti La competenza simbolica è la capacità di concettualizzare il mondo in modo astratto E infatti l’errore commesso da molti scienziati cognitivi, è di vedere i contenuti simbolici, come entità statiche, cristallizzate nel tempo, indipendenti dalla loro origine i simboli come i vortici di un fiume, possono essere strutture stabili o mpattern che persistono per lungo tempo, ma non sono ne timeless né unchanging

18 Conoscenza e interazione
La conoscenza umana si sviluppa attraverso l’interazione col mondo, fisico e sociale, a partire dalle capacità percettive, cognitive e motorie innate Da un lato c’e’ l’ Organismo completo cioè un corpo con la mente Dall’altro c’e’ l’ ambiente che è la somma del linguaggio, tradizioni culturali, valori, storia della comunità sociale

19 Conoscenza è interazione
La conoscenza umana si sviluppa attraverso (e riflette) l’esperienza di se-stessi nel mondo Esperienza: riguarda un organismo completo, (embodied) situato in un ambiente che include il linguaggio, la cultura, l’appartenenza ad una comunità sociale Il senso, il significato emergono dallo sperimentare le interazioni col mondo e dal continuo spiegarle a se stessi per dare coerenza alla storia individuale L’esperienza a livello basico è data dai pattern di interazione fisica col mondo La conoscenza di una sedia, e quindi il significato che ha per noi quell’oggetto, è in primis il tipo di azione corporea che essa invita a compiere


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