La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Diciassettesima lezione

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Diciassettesima lezione"— Transcript della presentazione:

1 Diciassettesima lezione
Introduzione Le dimensioni della analisi dei costi Approcci alla analisi dei costi Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (17)

2 Introduzione: il concetto di costo
destinazione di fattori ad un uso produttivo volto a generare valore economico il costo è la traduzione in termini economici dell’uso dei fattori impiegati nel processo produttivo differenza fra costi ed uscite monetarie i costi afferiscono alla dimensione economica dell’azienda, ossia riguardano l’ammontare di fattori impiegati nel processo, quantificati in termini monetari le uscite monetarie afferiscono alla dimensione finanziaria, ossia alle modalità con cui avviene il reperimento delle risorse monetarie da trasformare in fattori produttivi Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (17)

3 Introduzione: l’analisi dei costi
Esistono costi di diversa natura, a seconda delle modalità con cui partecipano al processo produttivo Le scelte di tecnologia (processo produttivo adottato) e di finanziamento danno origine ad una “struttura di costo” peculiare di ciascuna azienda; l’indagine sulla struttura di costo prende il nome di “analisi dei costi” Perché un’analisi dei costi? per esaminare andamenti di gestione particolari (differenza con bilancio, rivolta sia all’interno che all’esterno) per prendere decisioni con riguardo alla convenienza economica delle scelte (consumi e acquisizione di risorse) ci conviene produrre o acquistare il prodotto? a quanto conviene vendere? per analisi preventive (prima) e consuntive (dopo): loro nesso Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (17)

4 La struttura del sistema di controllo
Fissazione obiettivi Processo di Controllo Azione manageriale che onsente di raggiungere obiettivi prefissati Azione manageriale Misurazione risultati Sistema informativo Struttura tecnico-contabile Mappa delle responsabilità (struttura organizzativa) Calcolo scostamenti Analisi scostamenti Azioni correttive Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (17)

5 Classificazione dei costi
Per natura caratteristiche fisiche ed economiche dei beni impiegati nel processo produttivo) es. costo delle materie prime, costo del materiale ausiliario, costo della manodopera, etc. Per inerenza (coinvolgimento nel processo produttivo) diretti indiretti Per variabilità (relazione con i volumi di produzione) variabili fissi semivariabili Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (17)

6 I Costi: classificazione per variabilità
Costi variabili proporzionali ai volumi di produzione es.: materie prime, materiale di consumo Costi fissi sostenuti indipendentemente dai volumi di produzione es.: costi amministrativi, ammortamenti, interessi passivi Costi semivariabili in parte proporzionali ai volumi di produzione es.: utenze elettriche Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (17)

7 Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (17)
I costi variabili Si tratta dei costi che sono strettamente e direttamente collegati al volume di produzione e vendita (consumi di materie prime, acquisto di semilavorati, lavorazioni esterne, provvigioni, manodopera in alcuni casi) Costi variabili totali costi Costi variabili totali costi intorno desiderato volumi volumi Relazione lineare Relazione effettiva Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (17)

8 Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (17)
I costi fissi Ci si riferisce a quei costi che non sono direttamente e strettamente correlati al volume di produzione (manodopera diretta, affitti, quote di ammortamento, pubblicità, consulenze legali e amministrative, manutenzioni) Differenza tra costi fissi di struttura e di sviluppo Costi fissi totali Costi fissi totali costi costi intorno desiderato volumi volumi Relazione lineare Relazione effettiva Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (17)

9 Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (17)
I costi Costi fissi di gestione corrente -ammortamenti -altri A impiego ripetuto Costi Fissi Non strettamente proporzionali ai volumi Di gestione caratteristica Costi fissi di sviluppo A impiego unico Condizioni di produzione Costi Var. Strettamente proporzionali ai volumi Costi variabili Altri costi Di gestione finanziaria e fiscale Costi finanziari Costi fiscali Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (17)

10 Costi totali e costi unitari
120 100 80 60 40 20 Costi variabili Costi fissi Costo medio unitario costi volumi Volumi prodotti Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (17)

11 Il Margine Lordo Unitario di Contribuzione
Differenza tra il ricavo unitario e il costo medio variabile unitario di un dato prodotto Evidenzia quanto la vendita di ciascun pezzo contribuisce alla copertura dei costi fissi mostra quanta parte del ricavo unitario rimane per coprire i costi fissi, dopo avere coperto i costi variabili Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (17)

12 Esercitazione il margine di contribuzione
State pensando di lanciare una azienda ‘volante’ che venda spremute di limoni. Per la vostra attività dovete noleggiare un furgone perfettamente attrezzato (1000 euro), pagare le tasse di occupazione del suolo (100 euro), pagare gli allacci (100 euro) e i consumi (supposti fissi, pari a 10 euro mese) Inoltre sapete che per ogni spremuta vi servono due limoni (costo di un limone: 20 centesimi), un decilitro di acqua minerale: costo 5 centesimi) e altri consumi pari a 5 centesimi per spremuta supponete di vendere una spremuta a 1,50 euro Trovate il margine di contribuzione Fate la somma dei costi fissi e trovate il valore di spremute che occorre vendere affinchè il margine di contribuzione totale uguagli i costi fissi Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (17)

13 Approcci alla analisi dei costi: il direct costing
Assunto: i costi generali sono sempre attribuiti su base arbitraria Richiede la considerazione dei soli costi variabili Costi rilevati per natura prodotti Diretti Personale Materie Servizi Ammortamento Energia Indiretti Quantità consumata per valore unitario Conto Economico di contabilità analitica Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (17)

14 Approcci alla analisi dei costi: il full costing
Il full costing e la attribuzione dei costi generali attribuzione su base unica attribuzione su base multipla Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (17)

15 Attribuzione a base unica secondo criteri volumetrici
Prodotti Margini di profitto per prodotto Costo diretto+ Quota costi generali Costi rilevati per natura Diretti Personale Materie Servizi Ammortamento Energia Indiretti Quantità Consumata Per valore unitario Ricavi - costi Parametro Volume-based Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (17)

16 Attribuzione a base multipla
Prodotti Margini di profitto per prodotto Costi rilevati per natura Diretti Personale Materie Servizi Ammortamento Energia Indiretti Costi industriali Costi amministr. Costi commerc. Costo diretto+ Quota costi generali Quantità Consumata Per valore unitario Ricavi - costi Ore macchina Costo diretto Fatturato Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (17)

17 Analisi dei costi: il caso McKinley
McKinley è un’azienda americana specializzata nell’abbigliamento tecnico per l’arrampicata e il trekking, la cui offerta si caratterizza per l’ampio ricorso a materiali innovativi. Tre sono le linee di prodotto proposte: McKinley Underwear, abbigliamento intimo studiato per l’uso sportivo; McKinley Outdoor, abbigliamento adatto all’uso all’aria aperta, sia per arrampicata sia per trekking impegnativo; McKinley Extreme, abbigliamento tecnico per uso in condizioni estreme, caratterizzato da materiali ad alta tecnologia per garantire la massima traspirabilità, isolazione e affidabilità. Alle tre linee di prodotto corrispondono altrettante distinte linee di produzione, dal momento che le tecnologie impiegate sono differenti. In particolare i prodotti McKinley Underwear vengono tagliati e cuciti presso aziende terziste, sotto la supervisione di McKinley, la quale disegna i modelli, detta le specifiche tecniche e appone poi il suo marchio occupandosi della distribuzione. McKinley Outdoor è prodotta interamente all’interno, in una linea dedicata sia al taglio (che avviene con taglierine tradizionali) sia alla cucitura (che avviene con macchine da cucire). La linea McKinley Extreme è pure prodotta all’interno, con l’uso di una macchina al laser per il taglio di precisione dei tessuti sintetici e una macchina termosaldatrice per ottenere cuciture perfettamente impermeabili. Le tre linee di prodotto condividono le medesime funzioni di staff (laboratorio di R&S, Design, funzioni di Marketing, Distribuzione, Amministrazione e Finanza), che rappresentano complessivamente il 40% dei costi aziendali. Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (17)

18 Analisi dei costi: il caso McKinley (segue)
Quando giunse in McKinley il nuovo direttore amministrativo i costi indiretti (essenzialmente quelli delle funzioni di staff) per semplicità venivano attribuiti alle tre linee in parti uguali, dal momento che non si disponeva di una contabilità analitica; i costi diretti di produzione erano invece facilmente determinabili: l’underwear conosceva come costo diretto essenzialmente il prezzo riconosciuto ai fornitori del prodotto finito; l’outdoor e l’extreme avevano linee completamente autonome sia di taglio che di cucito. Il primo compito che si assunse il nuovo direttore fu quello di comprendere quanto ciascuna linea di prodotto doveva essere gravata dai costi indiretti. La prima scelta fu quella di distribuire i costi indiretti sulla base dei volumi di vendita, supponendo che più un prodotto veniva venduto maggiore era lo sforzo che veniva richiesto alla struttura per supportare quei volumi. Presto ci si rese conto che parametrare ai volumi di fatturato falsava l’attribuzione dei costi, perché l’extreme godeva di considerevoli margini nelle vendite, cosìcchè pochi pezzi venduti davano alto fatturato, mentre nell’intimo i margini erano ridotti e occorrevano ampi volumi di vendite per ottenere ampi valori di fatturato. Così si decise di ripartire i costi indiretti sulla base delle quantità vendute, misurate in numero di pezzi, ritenendo che maggiore fosse il numero di pezzi maggiore fosse l’assorbimento di risorse richiesto alla struttura. Occorsero cinque anni affinchè McKinley si dotasse di una contabilità analitica in grado di registrare il reale assorbimento di costi che ciascuna linea di prodotto richiedeva a ciascuna funzione. Alla fine si scelse di adottare parametri differenziati per ciascuna funzione di staff, misurando quale effettivamente fosse il tempo dedicato da ciascuna ad ogni linea di prodotto. Per la R&S si scelse di misurare il tempo dedicato allo sviluppo di nuovi materiali ripartendolo poi sulle linee in cui tali materiali venivano usati; per il design fu lo stesso, e così pure per il marketing; per la distribuzione si scelsero i volumi di pezzi trattati; i costi delle funzioni amministrazione e finanza vennero attribuiti in base ai volumi di fatturato. Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (17)


Scaricare ppt "Diciassettesima lezione"

Presentazioni simili


Annunci Google