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Hor veniamo al viaggio Napolitano, acciò non mi restasse su la penna. […] Napoli paradiso delle delitie, amenità de’ piaceri, spasso delle vaghezze,

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Presentazione sul tema: "Hor veniamo al viaggio Napolitano, acciò non mi restasse su la penna. […] Napoli paradiso delle delitie, amenità de’ piaceri, spasso delle vaghezze,"— Transcript della presentazione:

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3 Hor veniamo al viaggio Napolitano, acciò non mi restasse su la penna. […] Napoli paradiso delle delitie, amenità de’ piaceri, spasso delle vaghezze, bellissimo, gentilissimo, giocondissimo […] Ho trattato in modo con il Sig. Gio. Battista Porta, et sig. Ferrante Imperato, che son tutti miei et de Lyncei amicissimi, et invero sono miracoli di Natura, et molto più di quello che si dice; io ho imparato grandemente nel discorrer con loro, et ho hauto et havrò bellissimi secreti, et con questi dui ho passato buona parte del tempo in Napoli con molto utile

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24 Federico Cesi Caelivagus Anastasio de Filiis Eclipsatus Francesco Stelluti Tardigradus Johann van Heeck Illuminatus

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27 A Praga, presso la corte di Rodolfo II, il van Heeck trova un ambiente ricco e stimolante oltrechè un monarca illuminato, generoso e inclinatissimo alle cose Lyncee “Deliri di alchimisti, oroscopia genetliaca, elisirvite, e pietra filosofica, Thyco Brahe e Keplero, la Viuzza d'oro, le fisionomie ortolane e bellissime dipinte dall'Arcimboldo, Rabbi Löw con suo omuncolo Golem, il ghetto spaurito e sbilenco, l'antico cimitero ebraico, la Kunstkammer dell'imperatore: ecco le componenti e le immagini di quel maleficio, di quel caleidoscopio che chiamiamo Praga rodolfina" (A. Maria Ripellino, Praga Magica)

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32 Onde sarà l’Academia de’ Lincei una congregatione, un seminario, un ridotto o vera ritirata di professori, scrittori e sperimentatori in filosofia e mathematica particolarmente, né però senza l’ornamento di filologia; mentre ben unita e fondata nell’amore de’ collegi tra di loro e di tutti e di ciascuno verso la sapienza, a quella totalmente dedicata et indirizzata con sincerità di mente e buon ordine di scambievoli aiuti e corrispondenza, provista di quanto e per il vitto e per la professione l’è necessario, scarica et esente d’ogni altra cura, ambitione o interesse, superando

33 Con l’ardore del proprio affetto, con lo stimolo della gloria, con l’aiuto de’ modi e commodi, qualsivoglia interposita difficoltà, non solo con ogni sforzo et assiduità e senza alcuna distrattiote o contesa procurarà sempre l’acquisto di queste nobili et abandonate scienze, ma anco d’illustrarle con le proprie fatighe e parti a publico beneficio. Onde ne segua alli letterati et alle discipline pregio, splendore, commodo, favori, frequenza al pubblico tutto, facil, copiosa e fedele amministratione d’esse, larga et utile distributione con la voce, scritti e fatti, in tutti i luoghi et occasioni, delli loro frutti sì poco hoggi sperati e conosciuti.

34 E così, invigorita la parte dell’huomo, facilitata quella delle discipline, si moltiplichi sempre più il numero de’ dotti e ne venga con l’humana perfettione adempito il natural desiderio di sapere.

35 Habbian l’essempi che non poco vagliono ad inanimarci, habbiamo buona caparra della forza de simili unioni; risguardiamo ne’ tempi adietro, prima li Caldei, Egittii, Greci e Romani; […] ammiriamo la scola di Pytagora e di Platone, come ben uniti e come pieni di dottrina; e che frutti? L’origine della filosofia, delle matematiche, li copiosi dogmi di quella, le centinaie, le migliaia di compositioni, i Teofrasti, i Crisippi. […] Più appresso la nobile Academia di Fiorenza, sotto Lorenzo il Grande, nella quale fiorirono Pico, Politiano, Ficino, Martio, Chalcondile, Gaza, Trapezunzio, et altri che trasportarono a noi la literata Grecia.

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49 Invio a V.E. un occhialino per veder da vicino le cose minime, del quale spero che ella sia per prendersi gusto e trattenimento non piccolo, chè così accade a me. Ho tardato a mandarlo, perché non l’ho prima ridotto a perfezzione, havendo hauto difficoltà in trovare il modo di lavorare i cristalli perfettamente. L’oggetto si attacca sul cerchio mobile, che è nella base, e si va movendo per vederlo tutto, atteso che quello che si vede in un’occhiata è piccola parte. […]

50 Io ho contemplato moltissimi animalucci con infinita ammirazione: tra i quali la pulce è orribilissima, la zanzara la tignuola son bellissimi; e con gran contento ho veduto come faccino le mosche et altri animalucci a camminare attaccati a’ specchi et anco di sotto in su. Ma V.E. haverà campo larghissimo di osservar mille e mille particolari de i quali la prego a darmi avviso delle cose più curiose. In somma ci è da contemplare infinitamente la grandezza della natura, e quanto sottilmente lavora, e con quanta indicibil diligenza.

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