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LINFEZIONE DA PAPILLOMA VIRUS UMANO: CARCINOGENESI L. Micheletti, Università degli Studi di Torino 2008.

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Presentazione sul tema: "LINFEZIONE DA PAPILLOMA VIRUS UMANO: CARCINOGENESI L. Micheletti, Università degli Studi di Torino 2008."— Transcript della presentazione:

1 LINFEZIONE DA PAPILLOMA VIRUS UMANO: CARCINOGENESI L. Micheletti, Università degli Studi di Torino 2008

2 MODELLO DI CARCINOGENESI MULTIFATTORIALE Iniziazione, promozione, trasformazione, progressione Iniziazione: avviene nelle cellule basali indifferenziate ed è un processo reversibile. Promozione: avviene per azione di cofattori quali fumo di sigaretta, mutazioni casuali ed è parzialmente reversibile Progressione: sensibilità incontrollata ai vari fattori di crescita Trasformazione: avviene per azione di altri cofattori e porta allo svincolo da controllo sulla proliferazione NON REVERSIBILE L. Micheletti, Università degli Studi di Torino 2008

3 MODELLO DI CARCINOGENESI MULTIFATTORIALE Iniziazione, promozione, trasformazione, progressione LHPV funziona da fattore INIZIANTE e PROMOVENTE fallimento / inibizione dei meccanismi di controllo della differenzazione e proliferazione cellulare RICHIEDE azione di fattori, denominati co-fattori (fumo, radiazioni, sostanze chimiche, agenti infettivi), in grado di promuovere la carcinogenesi passaggio di numerose generazioni di cellule, il che documenta la necessità di tempi lunghi e di altri eventi L. Micheletti, Università degli Studi di Torino 2008

4 HPV e ONCOGENESI HPV alto rischio (HR): 16,18,26,31,33,35,39,45,51,52,56,58,59 HPV basso rischio (LR): 2,3, 6,7,10, 11,13,27,28,29,32,40,42,43,.. La capacità oncogenetica degli HPV è tipo correlata e richiede il passaggio dalla condizione episomale a quella integrata Iniziazione, promozione, trasformazione, progressione L. Micheletti, Università degli Studi di Torino 2008

5 HPV - Biologia HPV localizzato nello strato basale, episomico, si replica concomitante alla cellula (infezione latente) HPV inizia a replicarsi nello strato intermedio allinterno della ed indipendentemente dalla cellula (infezione produttiva), inducendo una modificazione cellulare (coilocita) ed una successiva proliferazione cellulare (infezione subclinica - condiloma). HPV integra parte del suo DNA nel DNA della cellula inducendone la trasformazione (attraverso produzione proteina E6) e la proliferazione neoplastica (attraverso produzione proteina E7). L. Micheletti, Università degli Studi di Torino 2008

6 HPV Interazioni virus-cellule ospiti HPV raggiunge le cellule basali e parabasali (uniche in grado di replicarsi) Epitelio normale v HPV I sistemi di controllo cellulari (p53, pRB) e virali (proteine E2, E4) inibiscono generalmente la replicazione virale nelle cellule basali/parabasali La replicazione virale è permessa solo nelle cellule differenziate (strati superficiali), incapaci di replicarsi L. Micheletti, Università degli Studi di Torino 2008

7 HPV Interazioni virus-cellule ospiti La normale replicazione virale (regolata da sistemi di controllo cellulari e virali) causa solamente la comparsa di lesioni benigne (condilomi) condiloma L. Micheletti, Università degli Studi di Torino 2008

8 INFEZIONE GENITALE DA HPV Rischio oncogeno Il 54% delle neoplasie invasive della portio sono causate dallHPV 16 Il 17% delle neoplasie invasive della portio sono causate dallHPV 18 Il 16-18% della popolazione sana presenta infezione da HPV 16 Il 70% dei carcinomi della cervice uterina è causato dallHPV 16 e 18 Lincidenza del carcinoma invasivo della cervice uterina è di circa 8/100.000 Lincidenza delle neoplasie intraepiteliali della cervice uterina (CIN/Displasie) è di circa 40/100.000 L. Micheletti, Università degli Studi di Torino 2008

9 CONCLUSIONI 1 INFEZIONE GENITALE DA HPV RISCHIO ONCOGENO La presenza di HPV ad Alto Rischio (16,18,…) è una condizione indispensabile ( senza HPV non ce carcinoma) ma non sufficiente (sono necessari altri cofattori) per lo sviluppo del cervico carcinoma. L. Micheletti, Università degli Studi di Torino 2008 Il cervico carcinoma e le sue lesioni preinvasive (CIN/Displasia) sono una rara complicanza dellinfezione da HPV. Si stima che l80% della popolazione giovane affetta da HPV elimina spontaneamente il virus entro 12-24 mesi.

10 CONCLUSIONI 2 INFEZIONE GENITALE DA HPV RISCHIO ONCOGENO La prevenzione secondaria (diagnosi delle lesioni preinvasive) del cervico carcinoma si attua mediante lo screening citologico (PAP- TEST), la colposcopia, ed il trattamento delle lesioni preinvasive. L. Micheletti, Università degli Studi di Torino 2008 La prevenzione primaria (eliminazione dei fattori causali) del cervico carcinoma è oggi possibile grazie alla vaccinazione anti HPV. La vaccinazione anti HPV NON DEVE ELIMINARE LO SCREENING CITOLOGICO


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