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INCLUSIONE SCOLASTICA

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Presentazione sul tema: "INCLUSIONE SCOLASTICA"— Transcript della presentazione:

1 INCLUSIONE SCOLASTICA
UNICAL TFA A037 A.A.2014/2015 INCLUSIONE SCOLASTICA A.A 2014/ TUTOR-COORDINATRICE DOTT.SSA ANNA MARIA IULIANO

2 Passaggi fondamentali del processo di integrazione scolastica
Individuazione/accertamento Diagnosi funzionale e Profilo dinamico funzionale Piano educativo individualizzato(PEI) e Progetto di vita

3 individuazione dell’alunno con disabilità
COS’E’ Il documento conclusivo degli accertamenti clinici, finalizzati a definire le menomazioni presenti in un alunno tali da comportare difficoltà di apprendimento,di relazione,di integrazione/inclusione scolastica e da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione. 20/04/2017

4 Tale certificazione consente di accedere agli interventi educativi,assistenziali e di sostegno previsti dalle vigenti disposizioni di legge (L.104/92 art.3 comma 5). Tale certificazione riguarda,però, dopo il D.P.C.M.185/06 ,solo gli alunni con “minorazioni stabilizzate o progressive”

5 Individuazione dell’alunno
Prerequisiti di accesso L’individuazione può essere richiesta dal genitore(o dall’esercente la patria potestà) o dalla scuola (previo consenso del genitore stesso) Chi redige il documento Il documento viene redatto dall’equipe multidisciplinare composta da: neuropsichia tra infantile ,psicologo,assistente sociale,eventuale terapista della riabilitazione. Che validità La certificazione ha validità sino alla sua eventuale revoca decisa dal gruppo di lavoro che si occupa dell’alunno, in ogni caso i genitori possono richiedere l’interruzione dei benefici previsti dalla L.104/92 in qualunque momento lo ritengano opportuno,attraverso una semplice richiesta indirizzata al D. S.

6 DIAGNOSI FUNZIONALE Cos’è
E’ il documento che attesta la situazione di handicap, ai fini dell’integrazione scolastica. Si tratta di un documento sanitario(disciplinato dall’art.3 del DPR )in cui viene descritto stato di salute, capacità, potenzialità e difficoltà dello sviluppo psicofisico dell’alunno certificato. Sulla base della recente Intesa Stato-Regioni la D.F. include il Profilo Dinamico Funzionale

7 QUANDO Deve essere predisposta entro il 30 luglio(DPCM 185/06 art.3 comma1 e L.333/01 art.4 commi 1 -2) dell’anno precedente,ad ogni passaggio di ciclo scolastico e aggiornata periodicamente. La D.F. è atto sottoposto alla legge di tutela della privacy. In base all’art.2 comma 2 dell’Intesa Stato-Regioni del 20 marzo 2008, deve essere redatta secondo i criteri del modello bio-psico-sociale dell’ICF e si articola nelle seguenti parti:

8 DIAGNOSI FUNZIONALE Approfondimento anamnestico e clinico
Descrizione del quadro di funzionalità nei vari contesti Definizione degli obiettivi in relazione ai possibili interventi clinici, sociali, ed educativi e delle idonee strategie integrate di intervento Individuazione delle tipologie delle competenze professionali e delle risorse strutturali necessarie per l’integrazione scolastica e sociale

9 La D.F.non si limita ad accertare il tipo e la gravità di deficit, bensì indica le aree di potenzialità dal punto di vista funzionale. Costituisce, dunque , il presupposto necessario per la stesura del Piano Educativo Individualizzato(PEI)e del conseguente Piano di Studi Personalizzato(PSP).

10 CHI LA REDIGE L’Equipe multidisciplinare dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile dell’ASL/ULSS di riferimento (composta dal medico specialista in neuropsichiatria infantile, dallo psicologo dell’età evolutiva, dal terapista della riabilitazione e dagli operatori sociali in servizio presso la ASL)che dovrebbe essere affiancata da un esperto in didattica speciale(insegnante specializzato per il sostegno) nominato dall’USP e da un operatore sociale del Piano di zona. In ogni caso la D.F. viene sempre stilata dall’Unità Multidisciplinare in collaborazione con scuola e famiglia (Intesa Stato-Regioni art.2 comma 2)

11 CHE VALIDITA’ HA Il documento viene presentato, all’inizio dell’anno scolastico, in sede di incontro interprofessionale, promosso dal D.S. che lo presiede o da un suo delegato. All’incontro partecipano tutti gli operatori coinvolti nel progetto d’inclusione: insegnanti di classe e di sostegno,operatori dell’equipe, genitori dell’alunno con disabilità. Può essere nuovamente redatto se, nel corso dell’iter scolastico, le condizioni dello stato di salute dell’allievo si modificano in maniera sostanziale.

12 A COSA SERVE E’ uno strumento conoscitivo che, partendo dalla menomazione e dai suoi effetti sul soggetto, mira ad individuare l’insieme delle disabilità e delle capacità ( con riferimento a recuperabilità, residui funzionali, settori vicarianti, etc.) dello stesso. E’ documento indispensabile al fine di poter accedere, in relazione ai bisogni dell’alunno con diverse abilità, agli interventi educativi, assistenziali e di sostegno necessari alla sua integrazione/inclusione scolastica.

13 PROFILO DINAMICO FUNZIONALE
CHE COS’E’ E’ il documento che definisce la situazione di partenza, le tappe di sviluppo conseguite e quelle da conseguire nel breve, medio e lungo termine rispetto alle potenzialità e alle difficoltà dell’alunno in situazione di handicap. Le informazioni devono essere sintetizzate e integrate attorno a quattro poli principali:

14 Punti di forza, cioè livello raggiunto, abilità possedute adeguatamente (capacità ICF)
Punti di forza, livelli raggiunti, abilità manifestata grazie alla mediazione positiva di fattori contestuali(performance(ICF) Deficit, carenza,mancanza, incapacità o sviluppo inadeguato rispetto ai criteri e alle aspettative Relazioni di influenza tra i vari ambiti di funzionamento dell‘alunno in situazione di handicap

15 CHI LO REDIGE Gli insegnanti con l’apporto dei genitori, dall’Unità multidisciplinare dell’AS di riferimento e delle altre figure professionali che si occupano dell’alunno(DPR ) Una articolazione dettagliata può essere concordata a livello locale, di solito negli Accordi di programma

16 QUANDO Il primo documento di progettazione dell’integrazione viene redatto non oltre il 30 luglio precedente l’anno di iscrizione, per tutti gli alunni che frequentano la prima classe o il primo anno di scuola dell’infanzia e per tutti quelli che vengono dichiarati in situazione di handicap per la prima volta.

17 CHE VALIDITA’ HA Viene rielaborato ad ogni passaggio di ciclo scolastico o, in casi particolari, qualora si verifichino delle sostanziali modifiche del quadro clinico, e necessariamente a conclusione del biennio della scuola secondaria superiore

18 2008 Sulla base dell’art. 2 comma 2 dell’Intesa Stato-Regioni del 20 marzo 2008 il PROFILO DINAMICO FUNZIONALE è stato assorbito nella Diagnosi Funzionale.

19 PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO P.E.I.
COS’E’ Per ogni alunno con disabilità viene redatto il PEI O PEP al fine di individuare le proposte relative alle risorse necessarie:ore di sostegno, assistenza per l’autonomia e la comunicazione,ausili e sussidi didattici,assistenza igienica, etc. come previsto dal DPR del art.5 comma 4. Vengono descritti gli interventi ed i percorsi integrati alla programmazione di classe e ciò coerentemente con gli orientamenti e le attività extrascolastiche di carattere riabilitativo e socioeducativo.

20 PEI O PEP Sulla base degli elementi desunti dalla D.F., si elabora ciò che non deve limitarsi al solo progetto didattico, ma è un vero e proprio progetto globale di vita in cui vengono descritti tutti gli interventi finalizzati all’integrazione scolastica e sociale dell’alunno in situazione di handicap per un determinato periodo (anno scolastico suddiviso in trimestri o quadrimestri) al termine del quale bisogna effettuare verifiche ed apportare eventuali modifiche (DPR 24/2/94 art.6 –L.104/92.Conferenza Stato Regioni

21 CHI LO REDIGE Va discusso e redatto congiuntamente dal GLHO,cioè dagli operatori dell’ASL,compresi gli operatori addetti all’assistenza, dall’Equipe Pedagogica(ex Consiglio di classe) al completo, dai genitori affiancati da esperti loro referenti. Tutti i soggetti richiamati devono firmare per approvazione, compresi, dunque, i genitori.

22 PASSAGGI DI ORDINE Nei passaggi da un ordine di scuola al successivo il D.S. nominerà al posto dell’Equipe pedagogica alcuni docenti del GLHI o alcune funzioni strumentali. Al fine di garantire la continuità educativa, nelle scuole successive alla scuola dell’infanzia, per la predisposizione del PEI, deve essere presente almeno un docente della classe frequentata al momento(Intesa della Conferenza Stato-Regioni del art.3)

23 QUANDO Preferibilmente va redatto a maggio dell’anno precedente e non oltre il 30 luglio. Ciò al fine di richiedere le ore aggiuntive di sostegno entro giugno dell’anno scolastico precedente(DPCM 185/06 art.3). Va, quindi, trasmesso , nel passaggio tra i vari ordini di scuola, alla nuova scuola di frequenza.

24 Strutturazione del PEI
Sezione I - dati dell’alunno Sezione II-aree trasversali Sezione III- apprendimenti curriculari Sezione IV-organizzazione scolastica e altri dati

25 PIANO DI STUDIO PERSONALIZZATO(PSP)
Sulla base del PEI l’Equipe pedagogica predispone per ciascun alunno un progetto didattico che la riforma definisce PSP Il GLHO, con il parere vincolante dei genitori, può scegliere fra tre tipi di percorsi didattici: Normale, comune a tutti i compagni di classe Semplificato, o per obiettivi minimi,(riduzione e/o sostituzione di alcuni contenuti programmatici di alcune discipline) che se superato positivamente dà diritto al titolo legale di studio Differenziato , con contenuti estremamente ridotti o differenti da quelli della classe.

26 COSA DEVE CONTENERE Gli obiettivi didattici che si intendono realizzare; le strategie didattiche da seguire; i criteri per la valutazione dei risultati realizzati in base agli obiettivi prefissati N.b. deve essere obbligatoriamente predisposto dal’Equipe pedagogica nella sua interezza e deve riguardare ogni disciplina del corso di studio. Va predisposto annualmente dopo la formulazione del PEI (non oltre giugno dell’anno precedente)e confermato a settembre;le verifiche sono effettuate dell’Equipe pedagogica trimestralmente o quadrimestralmente immediatamente dopo le verifiche del PEI.

27 GLHO GRUPPO OPERATIVO SUL SINGOLO ALUNNO
CHE COS’E’ E’ un gruppo di lavoro multidisciplinare che , su convocazione del D.S., previo accordo con gli operatori interessati, programma e verifica gli interventi per l’integrazione scolastica e il progetto di educazione globale specifici per il singolo alunno.

28 Quali funzioni Il gruppo H in linea generale programma e verifica le attività scolastiche ed extrascolastiche dell’alunno diversabile. Tra i compiti specifici c’è quello di predisporre il PEI, di verificarne l’attuazione nonché l’efficacia dell’intervento scolastico(art.12 L104/92,commi 5 e 6 più Atto di Indirizzo DPR del 24/02/94 artt.4 e 5); Valutare l’opportunità di assegnare all’alunno il servizio di Assistenza per l’autonomia e la comunicazione, suggerendone le modalità di erogazione , proporre eventuali modifiche all’erogazione del sostegno didattico.

29 Quando si riunisce Almeno due volte l’anno per la stesura,l’aggiornamento e la verifica del PDF e del PEI. In casi particolari un’ulteriore convocazione può essere richiesta da qualunque componente del gruppo

30 GRUPPO DI STUDIO E DI LAVORO D’ISTITUTO GLHI
Cos’è e da chi viene nominato E’ un gruppo di lavoro, presente in ciascuna scuola di ogni ordine e grado, nominato dal D.S. con compiti di organizzazione e di indirizzo. Da chi è composto Dal D.S., dai rappresentanti degli insegnanti curriculari e di sostegno,dai rappresentanti degli EE.LL. ,dai rappresentanti dei collaboratori scolastici impegnati nell’assistenza igienica,dai rappresentanti dell’ASL,dai rappresentanti dei genitori di tutti gli alunni, dai rappresentanti delle Associazioni e/o di familiari dei ragazzi con disabilità, oltre che dai rappresentanti degli alunni solo per le scuole secondarie di secondo grado

31 Quando si riunisce All’inizio dell’anno e in qualsiasi momento lo richiedano il D.S., le famiglie o gli operatori scolastici. Che funzioni ha Come previsto dall’art.15 comma 2 della L. 104/92,dalla C.M.262/88- par.2 e dal D.M.122/94 il GLHI ha il compito di: Creare rapporti con il territorio per la mappatura e la programmazione delle risorse; Collaborare alle iniziative educative ed integrative proposte dal Piano educativo Costituire un fascicolo personale degli alunni iscritti; Analizzare la situazione complessiva dell’handicap nelle scuole di competenza; Formulare proposte per la formazione e l’aggiornamento del personale; Proporre ai coordinatori dei Consigli di classe i materiali ed i sussidi didattici necessari agli allievi con difficoltà di apprendimento; Produrre documenti inerenti l’integrazione scolastica Pubblicizzare le attività dell’Istituto ed i materiali didattici prodotti

32 LE RISORSE UMANE Gli insegnanti curriculari
Affinchè l’integrazione degli alunni con disabilità sia reale ed efficace occorre vi sia il coinvolgimento attivo e la presa in carico da parte degli insegnanti curriculari, i quali sono insegnanti di tutti gli alunni della classe(C.M. 78/03;Nota Ministeriale prot. n.4088 del 2 ottobre 2002). Tutti gli interventi didattici inerenti il PEI” debbono coinvolgere l’intero corpo docente, e ciò superando la logica ricorrente e diffusa della delega del problema dell’integrazione al solo insegnante specializzato” (Nota Ministeriale prot. n.2407 dell’8 agosto 2002)

33 INSEGNANTI DI SOSTEGNO
Figura prevista nella scuola di ogni ordine grado, inclusi i corsi serali (L.517/77;L.270/82;C.M. n.262/88) La sua attività deve essere rivolta all’intera classe nella quale è iscritto l’alunno con diverse abilità. Insieme agli altri docenti identifica i bisogni educativi speciali dell’alunno attraverso il Gruppo H ne propone e ne costruisce il Piano Educativo Individualizzato. Ha il ruolo di facilitatore della comunicazione e della relazione tra i docenti, l’alunno con disabilità, gli alunni della classe e gli altri soggetti che interagiscono nel processo di integrazione

34 Partecipa alla programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse, di classe e dei collegi dei docenti. N.B. Non è legittimo che l’insegnante specializzato venga utilizzato per le sostituzioni nelle ore in cui è previsto che stia nelle sue classi con gli alunni con disabilità E’ il D.S. che, su proposta del GLHO, sentito il parere del GLHI, assegna l’insegnante di sostegno alla classe e ciò in contitolarità con i curriculari.

35 Il numero delle ore di sostegno per ogni singolo alunno viene richiesto ed indicato nel PEI, ma viene concesso dall’USR entro il 31 luglio precedente l’inizio dell’a.s. A partire dall’a.s. 2008/09, i Dirigenti scolastici dovranno chiedere all’USP, entro giugno, delle “ ore aggiuntive” di sostegno mediante supplenze(che sostituiscono le Deroghe) con la stessa procedura finora utilizzata.

36 ASSISTENTE PER L’AUTONONMIA E LA COMUNICAZIONE
CHI E’ E’ personale appositamente formato, in possesso di competenze professionali specifiche o riconosciute tali, che si inserisce nelle attività scolastiche secondo un progetto elaborato in base ai bisogni dell’alunno in situazione di handicap.

37 CHE FUNZIONI HA Ha il compito di sostenere l’alunno nell’ambito dell’autonomia e della comunicazione, collaborando con il personale della scuola e gli insegnanti ai fini della effettiva partecipazione a tutte le attività scolastiche e , compatibilmente con l’organizzazione del proprio orario di lavoro, extrascolastiche.

38 CHI GESTISCE IL SERVIZIO
Sarà compito del D.S. inviare la documentazione al Comune di residenza dell’alunno(per la scuola dell’obbligo) o al Comune ove ha sede l’istituto/per la scuola superiore) affinchè venga designato un operatore che pur non facendo parte del corpo docente si inserirà nell’attività scolastica. Il servizio di assistenza viene gestito a livello tecnico.amministrativo dai Comuni che utilizzano, solo per le scuole superiori, i finanziamenti Provinciali e Regionali.

39 PER QUANTE ORE Il numero di ore di assistenza viene deciso dal GLHO, sulla base della Diagnosi clinica e dell’analisi dei bisogni concreti dell’alunno. In ogni caso avverrà sempre nel rispetto dell’obiettivo primario per cui viene attivato, vale a dire l’integrazione dellìallievo con disabilità.

40 I collaboratori scolastici
Per spostarsi all’interno della struttura scolastica Per accedere ai servizi igienici Per assistenza durante la mensa E’ prevista un’assistenza di base per l’alunno con disabilità

41 Essi forniscono assistenza anche in caso di momentanea assenza dei docenti.
Il bisogno deve essere segnalato nella certificazione dell’ASL , mentre il servizio deve essere garantito dal DS. ASSISTENZA MATERIALE

42 DA CHI VIENE SVOLTA Gli operatori addetti a questo servizio sono i collaboratori scolastici, i quali ,per svolgere questa mansione , hanno diritto a frequentare un corso di formazione e a ricevere un aumento di stipendio forfettario pensionabile. (C.C.N.L.Comparto Scuola siglato il , art.47 tab.A; Nota Ministeriale prot del )

43 PAI PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’
Approfondimento del POF, introdotto dalla nuova normativa sui BES,è redatto dal GLI(Gruppo di lavoro per l’inclusione) Ai sensi della

44 PAI PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’
Approfondimento del POF, introdotto dalla nuova normativa sui BES,è redatto dal GLI(Gruppo di lavoro per l’inclusione) Ai sensi della

45 PAI PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’
Approfondimento del POF, introdotto dalla nuova normativa sui BES,è redatto dal GLI(Gruppo di lavoro per l’inclusione) Ai sensi del D.M.27/12/2012 i compiti del Gruppo di lavoro d’Istituto sulle tematiche dell’handicap si estendono alle problematiche relative a tutti i BES Il Gruppo così identificato prende il nome di GLI ed è presieduto dal D.S.

46 Finalità del PAI


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