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“SCUOLA E DISLESSIA” COLLEGIO DOCENTI

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Presentazione sul tema: "“SCUOLA E DISLESSIA” COLLEGIO DOCENTI"— Transcript della presentazione:

1 “SCUOLA E DISLESSIA” COLLEGIO DOCENTI
PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

2 PERCHE’ TUTTI NOI INSEGNANTI DOBBIAMO COMPRENDERE CHE
PERCHE’ PARLARE DI DSA IN UN COLLEGIO DOCENTI??? PERCHE’ TUTTI NOI INSEGNANTI DOBBIAMO COMPRENDERE CHE GIUSTIZIA NON E’ DARE A TUTTI LE STESSE COSE MA A CIASCUNO CIO’ DI CUI HA BISOGNO PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

3 PER FARE CIO’ OGNI INSEGNANTE DEVE CONOSCERE
COS’E’ UN DSA DI COSA HA BISOGNO UN ALLIEVO CON DSA LE STRATEGIE GIUSTE PER UN ALLIEVO CON DSA PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

4 VERSO UNA DEFINIZIONE DI DISLESSIA
“La Dislessia Evolutiva è una disabilità specifica dell’apprendimento di origine neurobiologica. Essa è caratterizzata dalla difficoltà di effettuare una lettura accurata e/o fluente e da abilità scadenti nella scrittura e nella decodifica. Queste difficoltà tipicamente derivano da un deficit nella componente fonologica del linguaggio che è spesso inattesa in rapporto alle altre abilità cognitive e alla garanzia di un’adeguata istruzione scolastica. Conseguenze secondarie possono includere i problemi di comprensione nella lettura e una ridotta pratica della lettura che può impedire la crescita del vocabolario e delle conoscenze generali.” (International Dyslexia Association 2003) PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

5 DEFICIT CEREBELLARE DELL’AUTOMATIZZAZIONE:
BASI NEUROBIOLOGICHE DISFUNZIONAMENTO DI ALCUNE ZONE DELLA CORTECCIA DEL CERVELLO FATTORI CAUSALI DSA DEFICIT VISIVO/UDITIVO MAGNOCELLULARE: IL DEFICIT FONOLOGICO E’ SECONDARIO RISPETTO A UN DEFICIT NELLA PERCEZIONE UDITIVA DEI SUONI DI BREVE DURATA COME AD ESEMPIO LE CONSONANTI DEFICIT CEREBELLARE DELL’AUTOMATIZZAZIONE: IL CERVELLETTO GIOCA UN RUOLO IMPORTANTE NEI PROCESSI ARTICOLATORI DELLA PAROLA E DELLA LETTURA DEFICIT DELLA PROCESSAZIONE FONOLOGICA: RALLENTAMENTO O IMPEDIMENTO NELL’APPRENDERE LE CORRISPONDENZE GRAFEMA-FONEMA PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

6 Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento
DEFINIZIONE, CRITERI DIAGNOSTICI ED EZIOLOGIA DSA Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento disturbi delle abilità scolastiche: DISLESSIA DISORTOGRAFIA DISGRAFIA DISCALCULIA PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

7 DISABILITÀ “…. qualsiasi riduzione funzionale (limitazione o perdita), conseguente a menomazione, della capacità di compiere un’attività nel modo o nell’ampiezza considerati normali per un essere umano." (OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità). La disabilità si riferisce a capacità funzionali estrinsecate attraverso atti e comportamenti che costituiscono aspetti essenziali della vita di ogni giorno. Le disabilità possono avere carattere transitorio o permanente ed essere progressive o regressive. Una parola tecnica ,fredda, scientifica. L’OMS definisce…es un bno ha una paralisi tetraplegia… PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

8 COSA DOBBIAMO EVITARE? …. CHE IL DISTURBO SI TRASFORMI IN … HANDICAP
DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO COSA DOBBIAMO EVITARE? …. CHE IL DISTURBO SI TRASFORMI IN … HANDICAP Una parola tecnica ,fredda, scientifica.L’OMS definisce…es un bno ha una paralisi tetraplegia… PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

9 HANDICAP “ …. la condizione di svantaggio conseguente a una menomazione o a una disabilità che in un certo soggetto limita o impedisce l’adempimento del ruolo normale per tale soggetto. L’handicap è la conseguenza di un deficit e non il deficit stesso." (OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità). L’handicap è LEGATO AL CONTESTO IN CUI SI VIVE e riflette le conseguenze culturali, sociali, economiche e ambientali che derivano dalla presenza della disabilità, in un contesto più o meno favorevole. L’handicap può riguardare l’orientamento, l’indipendenza fisica e la mobilità; l’integrazione sociale, scolastica e lavorativa; l’autosufficienza economica. Non solo la disabilità ci riguarda; c’è un quid aggiuntivo PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

10 DISABILITÀ “…. qualsiasi riduzione funzionale (limitazione o perdita),
conseguente a menomazione, della capacità di compiere un’attività nel modo o nell’ampiezza considerati normali per un essere umano." (OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità). Non viene specificato che la menomazione debba essere necessariamente visibile Spesso però il concetto di disabilità ci viene evocato SOLO da una menomazione visibile o da segni somatici definiti. Una parola tecnica ,fredda, scientifica.L’OMS definisce…es un bno ha una paralisi tetraplegia… PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

11 Esistono disabilità visibili e invisibili
Una parola tecnica ,fredda, scientifica.L’OMS definisce…es un bno ha una paralisi tetraplegia… PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

12 PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

13 PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

14 Difficoltà scolastiche
Ritardo mentale DSA - Carenze socio-ambientali - Inadeguatezza didattica - Difficoltà psicologiche, emotive motivazionali Didattica e valutazione differenziate e individualizzate. Fase di acquisizione: didattica differenziata e individualizzata; Fase successiva: valutazione differenziata e individualizzata Operare sull’ambiente per rimuovere gli elementi che determinano le condizioni di difficoltà PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

15 Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento
DEFINIZIONE, CRITERI DIAGNOSTICI ED EZIOLOGIA DSA Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento disturbi delle abilità scolastiche: DISLESSIA DISORTOGRAFIA DISGRAFIA DISCALCULIA PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

16 DEFINIZIONE DISLESSIA difficoltà specifica nella lettura, in genere il bambino ha difficoltà a comprendere i segni associati alla parola. DISGRAFIA difficoltà a livello grafo–esecutivo, si manifesta con tracciato incerto e irregolare, è una difficoltà che investe la scrittura ma non il contenuto. DISORTOGRAFIA difficoltà ortografiche, in genere si riscontrano difficoltà a scrivere le parole e a rispettare le regole ortografiche. DISCALCULIA difficoltà nelle abilità di calcolo o della scrittura e lettura del numero PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

17 COMPLICARLA ulteriormente
LE SCELTE DIDATICHE Il metodo di insegnamento NON HA EFFETTO sull’origine della dislessia MA LE SCELTE DIDATTICHE POSSONO FACILITARNE superamento COMPLICARLA ulteriormente PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

18 SCELTE DIDATICHE ED HANDICAP
Un disturbo motorio lieve acquista gravità quando il portatore è costretto a muoversi in un ambiente difficile (es. presenza di barriere architettoniche) Analogo discorso va fatto per l’ambiente didattico che un dislessico trova in classe (es. difficoltà linguistiche proposte; tipo di carattere impiegato) Complessità linguistica e varietà di caratteri = Barriere architettoniche La rimozione di tali difficoltà non risolve i suoi problemi, ma agevola il raggiungimento dell’autonomia. PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

19 SCELTE DIDATTICHE PER DSA
I nostri allievi mostrano differenti livelli di abilità ad un soggetto con DSA non ha senso continuare a proporre esercizi di lettura o training logopedici perché il bambino legge stentatamente !! Non ci saranno benefici ma inutile aggravio di lavoro !! La disabilità di lettura va affrontata con un approccio più educativo basato su strumenti compensativi che semplificano l’attività svolgendo le operazioni automatiche che il dislessico fatica a svolgere misure dispensative che riguardano i tempi di realizzazione delle attività e la valutazione delle prestazioni. PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

20 LA LEGISLAZIONE TUTELA
CHE FARE ????? COME COMPORTARSI???? LA LEGISLAZIONE TUTELA GLI ALUNNI CON DSA PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

21 PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

22 PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

23 NORMATIVA DSA PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala
Dipartimento per l'Istruzione Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici Ufficio VII Prot. n.1787 Roma, 1 marzo 2005 Oggetto: Esami di Stato Alunni affetti da dislessia L'AID - Associazione Italiana Dislessia - ONLUS di Pavullo con la nota che si ritiene opportuno unire in copia, ha richiamato l'attenzione di questo Ministero sulle difficoltà che i giovani dislessici incontrano nel sostenere gli esami di Stato. Questo Ministero, tenendo presente che la composizione con docenti interni delle Commissioni esaminatrici consente un'approfondita conoscenza degli specifici disturbi dei candidati affetti da dislessia, invita le SS.LL. a sensibilizzare le Commissioni stesse affinchè adottino, nel quadro e nel rispetto delle regole generali che disciplinano la materia degli esami, ogni opportuna iniziativa, idonea a ridurre il più possibile le difficoltà degli studenti. Le Commissioni, in particolare, terranno in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive sia in sede di predisposizione della terza prova scritta, che in sede di valutazione delle altre due prove, valutando anche la possibilità di riservare alle stesse tempi più lunghi di quelli ordinari. Si ringrazia per la collaborazione. IL CAPO DIPARTIMENTO PER L'ISTRUZIONE Pasquale Capo Destinatari Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali Loro Sedi PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

24 PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

25 PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

26 E LA SCUOLA HA L’OBBLIGO DI METTERE IN ATTO
STRUMENTI COMPENSATIVI MISURE DISPENSATIVE PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

27 GLI STRUMENTI COMPENSATIVI
tabella dei mesi, tabella dell'alfabeto e dei vari caratteri, tavola pitagorica, tabella delle misure, tabelle delle formule, calcolatrice, registratore, cartine geografiche e storiche computers (programmi di videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale), cassette registrate (dagli insegnanti, dagli alunni, e/o allegate ai testi) predisposizione di una fonoteca scolastica contenente il testo parlato dei libri in adozione ed altri testi culturalmente significativi (possibilità di collaborazione col Centro del "Libro parlato” dell'Unione Italiana Ciechi) dizionari di lingua straniera computerizzati, tabelle, traduttori richiesta alle case editrici di produrre testi anche ridotti e contenenti audio- cassette o cd-rom PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

28 LE MISURE DISPENSATIVE
In maniera commisurata alle necessità individuali e all’entità del disturbo di apprendimento, si dovrà garantire la dispensa da alcune prestazioni quali: lettura a voce alta, scrittura veloce sotto dettatura, lettura di consegne, uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline; dispensa dallo studio delle lingue straniere in forma scritta (C.M.5 ottobre 2004, prot.40099/A/4)a causa delle difficoltà rappresentate dalla differenza tra scrittura e pronuncia; tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio, mediante una adeguata organizzazione degli spazi ed un flessibile raccordo tra gli insegnanti; organizzazione di Interrogazioni programmate assegnazione di compiti a casa in misura ridotta possibilità d'uso di testi ridotti non per contenuto, ma per quantità di pagine PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

29 DUNQUE CHE FARE? . Spiegare alla classe cosa sono i DSA
Se è necessario scrivere alla lavagna (possibilmente in stampatello maiuscolo), assicurarsi che le cose scritte alla lavagna rimangano fino a quando tutti gli alunni hanno copiato. Non rimproverare gli alunni disgrafici mettendo in rilievo la brutta grafia. Far usare ai bambini con D.S.A. gli strumenti compensativi per sopperire alle loro difficoltà. Incoraggiarli ad usare il computer (con il correttore automatico) sia nello svolgimento dei compiti a casa e se possibile anche a scuola. Permettere ai bambini di registrare le lezioni. Non essere avaro di gratificazioni e usare il rinforzo come strumento usuale. Visualizzare le spiegazioni con mappe concettuali e schemi disegnati alla lavagna. La quantità di esercizi e il materiale di studio a casa e a scuola non potrà essere lo stesso del resto della classe, ma deve essere ridotto. Ricordare che i bambini dislessici hanno bisogno di più tempo e non devono essere penalizzati per questo. Far lavorare con il testo aperto, anche nelle verifiche, se necessario; non dimenticate che i bambini con D.S.A. hanno generalmente abilità di memoria a breve e a lungo termine ridotte. Favorire occasioni di conversazione nelle quali sia possibile parlare delle proprie diversità (es. “Il mago delle formiche giganti” ed LibriLiberi) Un dislessico può imparare a parlare una lingua straniera con la stessa facilità di un non dislessico, mentre la scrittura della lingua straniera presenta difficoltà maggiori. Se un dislessico deve imparare una seconda lingua, meglio una con base latina. Ai sensi della circolare del 5 ottobre 2004, Prot /A/4, ove necessario, è possibile la dispensa dallo studio della lingua straniera in forma scritta. PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

30 COME CI DOBBIAMO COMPORTARE NOI INSEGNANTI CON IL RESTO DELLA CLASSE QUANDO QUESTA LAMENTA UN TRATTAMENTO DI FAVORE NEI CONFRONTI DEI COMPAGNI CON D.S.A. ? Spiegare alla classe cosa sono i D.S.A. parlandone in modo scientifico e facendo esempi (che non riguardino i presenti). Far capire che questi alunni hanno bisogno di strumenti compensativi per seguire meglio la programmazione della classe (come un miope ha bisogno degli occhiali). Cercare di evitare inutili polemiche e discriminazioni spesso frequenti nel gruppo classe. PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

31 QUALI SONO I PROBLEMI SOCIALI ED EMOTIVI DEI SOGGETI CON DSA?
I SOGGETTI CON DSA hanno “per definizione” un livello intellettivo nella norma ma nonostante ciò non riescono ad imparare a leggere, a scrivere e a far di conto. Si capisce dunque come in tali casi emergano spesso: - vissuti depressivi e di inadeguatezza, - profonde perturbazioni del livello di autostima, - disturbi del comportamento (iperattività, oppositività) - difficoltà attentive. Spesso purtroppo si arriva ancora alla diagnosi di un DSA a partire dai disturbi comportamentali di un bambino (che rappresentano il motivo della consultazione specialistica). In questi casi una diagnosi precoce, su segnalazione degli insegnanti, potrebbe consentire di mettere in atto accorgimenti e programmi didattici specifici per recuperare le abilità deficitarie e per ovviare a difficoltà emotivo-relazionali. PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

32 QUALI SONO I PROBLEMI SOCIALI ED EMOTIVI DEI SOGGETI CON DSA?
Demoralizzazione, scarsa autostima e deficit nelle capacità sociali Abbandonano la scuola nel 40% dei casi (circa 1,5 volte in più rispetto alla media). Gli adulti con DSA possono avere difficoltà nel lavoro o nell’adattamento sociale. Molti soggetti (10-25%) con Disturbo della Condotta, Disturbo Oppositivo Provocatorio, ADHD, Disturbo Depressivo Maggiore o Disturbo distimco, sono affetti anche da Disturbi dell’Apprendimento. PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

33 PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

34 PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

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36 E’ NECESSARIO L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO?
La legge attuale permette ai ragazzi dislessici di essere aiutati da un insegnante di sostegno solo nel caso vengano segnalati e certificati ai sensi della legge 104/92. Negli altri casi l’alunno può essere diagnosticato ma non certificato ai sensi della legge e non ha diritto ad un insegnante di sostegno. PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

37 NASCE PER QUESTO NELLE SCUOLE
IL DOCENTE REFERENTE DISLESSIA D’ISTITUTO PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

38 IL DOCENTE REFERENTE DISLESSIA D’ISTITUTO
ha il compito di Essere informato su tutti gli allievi dsa presenti nell’istituto Informare a sua volta i consigli di classe della presenza di allievi con dsa: nella persona del coordinatore di classe e, dove fosse presente, dell’insegnante di sostegno che fa parte di quel consiglio di classe Collaborare con i consigli di classe per la compilazione del percorso specifico per alunni con dsa (entro il 15 novembre) Supportare didatticamente i docenti che hanno bisogno di strategie metodologiche e prove di verifica Mettere in contatto gli insegnanti con lo sportello dislessia che ha sede presso: l’USP di Vercelli il LUNEDì il Centro Tec__ha di Gattinara IL MARTEDI’ la SM di Santhià il MERCOLEDI’ PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

39 LA CIRCOLARE DEL 5 OTTOBRE 2004, PROT. 4099/A/4
COME VALUTARE GLI ALLIEVI CON UNA DIAGNOSI DI DSA MA SENZA LA CERTIFICAZIONE AI SENSI DELLA LEGGE 104/92? LA CIRCOLARE DEL 5 OTTOBRE 2004, PROT. 4099/A/4 DICE CHE GLI ALLIEVI CON DSA POSSONO AVERE UNA VALUTAZIONE DIFFERENZIATA CON PROVE CHE TENGANO CONTO DEL CONTENUTO E NON DELLA FORMA E CHE SI AVVALGANO DEGLI STRUMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

40 IN SINTESI COSA FARE CON UN RAGAZZO CON DSA? Incoraggiarlo e lodarlo
Condurre ogni sforzo per costruire la fiducia in sé Trovare qualcosa in cui riesce bene Fargli usare testi ridotti non per contenuto ma quantità di pagine Valutare il contenuto del lavoro scritto e non l’ortografia Valutare le risposte orali Fornire più tempo per copiare alla lavagna Lasciare lavorare il ragazzo con il testo aperto Fargli capire che comprendete le sue difficoltà senza compatirlo Fargli usare gli strumenti compensativi Ridurre lo studio delle lingue straniere in forma scritta PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

41 IN SINTESI COSA NON FARE CON UN RAGAZZO CON DSA?
Evitare di farlo leggere ad alta voce Non correggere tutti gli errori dei testi scritti Non dare liste di parole da imparare a memoria Evitare di fargli ricopiare il lavoro svolto Non paragonarlo agli altri Evitare di definire lento, pigro, svogliato o stupido. PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala

42 GRAZIE PER L’ATTENZIONE E
GRAZIE PER L’ATTENZIONE E NON DIMENTICATE GIUSTIZIA NON E’ DARE A TUTTI LA STESSA COSA MA A CIASCUNO CIO’ DI CUI HA BISOGNO BUON LAVORO!!!!! PRESENTAZIONE “Centro Tec_ha “ Prof. Roberta Sala


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