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“ITALIANI, ROM E SINTI A CONFRONTO” Una ricerca quali-quantitativa

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Presentazione sul tema: "“ITALIANI, ROM E SINTI A CONFRONTO” Una ricerca quali-quantitativa"— Transcript della presentazione:

1 “ITALIANI, ROM E SINTI A CONFRONTO” Una ricerca quali-quantitativa
Conferenza Europea sulla popolazione Rom Roma, Gennaio 2008 Un sondaggio quantitativo rappresentativo della popolazione italiana (2171 casi ) + Un’indagine qualitativa presso 11 opinion leader rom e sinti (non rappresentativi ma carismatici presso popolazioni rom/sinte) UN CAMPIONE SPERIMENTALE, TRATTANDOSI DI UNA POPOLAZIONE RARA E A VALANGA A PARTIRE DA UN PRIMO CONTATTO (giorgio bezzecchi di opera nomadi) . Gli intervistati occupano differenti posizioni sociali – ma la maggioranza è ANCHE mediatore sociale, politico, culturale, sanitario. Quasi tutti sono attivi in ASSOCIAZIONI in particolare Rom e Sinti Insieme e Opera NomadI. Due di loro sono leader di due campi (a Milano e Roma) di particolare criticità (rispettivamente il campo di via Triboniano e il campo La Barbuta). REGIONI: LAZIO LOMBARDIA e ABRUZZO Un valore aggiunto della ricerca è stato quello di ricostruire con l’aiuto di alcuni degli intervizstati un elenco di Leader carismatici del mondo rom e sinto in Italia, integrabile ma che ha già il pregio di rendere pubblicamwente visibile l’esistenza di un intelighenzia rom e sinta lungo tutta l a penisola. Un ipotesi di lavoro per il il futuro: un’indagine presso tutti i leader CARISMATICI NAZIONALI, PRESSO I rappresentanti di comunità in Italia e presso le comunità con la loro mediazione. (OP ROM)

2 Pregiudizi: confronti Immaginario Questioni in gioco: confronti
Conoscenza Pregiudizi: confronti Immaginario Questioni in gioco: confronti ISPO

3 QUANTI SONO I ROM E SINTI?
Conoscenza QUANTI SONO I ROM E SINTI? “Quanti pensa siano gli zingari presenti oggi in Italia, all’incirca…?” NON SAPREI sottostimano: 3% stimano correttamente: 6% sovrastimano: 35% In Italia rom e sinti sono stimati tra le (ERRC 2000) e le unità (ON 2004). Ma, anche ipotizzando che il loro numero sia recentemente cresciuto, non supera sicuramente le unità. NON SANNO DIRE Si tratta soprattutto di ... casalinghe (66%); residenti al sud e isole (63%); pensionati (62%) e di chi si sente più di destra (69%) ISPO Valori % - base casi: 2.171 Popolazione

4 Conoscenza QUANTI SONO I ROM E SINTI IN EUROPA?
CONFRONTI EUROPA DEL SUD: L’ITALIA E’ IL PAESE CON IL MINORE NUMERO DI PRESENZE ROM SINTI MAX POPOLAZIONE TOTALE % ROM-SINTI SU POP. TOTALE GRECIA 10 MILIONI 2% 20 OGNI MILLE ABITANTI SPAGNA 45 MILIONI 1,8% 18 OGNI MILLE ABITANTI FRANCIA 61 MILIONI 0,6% 6 OGNI MILLE ABITANTI ITALIA 56 MILIONI 0,25% 2 OGNI MILLE ABITANTI STIMA ERCC, EUROPEAN ROMA RIGHTS CENTRE ISPO Popolazione

5 QUANTI ROM E SINTI SONO ITALIANI?
Conoscenza QUANTI ROM E SINTI SONO ITALIANI? “E quanti pensa che siano gli zingari che sono cittadini italiani sul totale degli zingari presenti oggi in Italia?” Si tratta soprattutto dei 18-29enni (56%) 49% Stima che si avvicina al dato reale Si tratta soprattutto di chi possiede un livello di istruzione inferiore (28%); dei lavoratori dipendenti con qualifiche meno elevate (30%); di chi si sente di sinistra (28%) e di centrodestra (30%) Valori % - base casi: 2.171 ISPO Popolazione

6 Conoscenza (e pregiudizi) GLI ZINGARI SONO PREVALENTEMENTE NOMADI...
ROM E SINTI SONO NOMADI? “Ecco alcune opinioni che abbiamo sentito sugli zingari. Per ognuna mi dica se è d’accordo” GLI ZINGARI SONO PREVALENTEMENTE NOMADI... 84% MOLTO D’ACCORDO Si tratta soprattutto dei diplomati (54%); dei lavoratori autonomi (55%); delle casalinghe (54%); dei residenti al nord-est (57%) Vengono spesso definiti “nomadi”, anche a livello legislativo (vedi la maggioranza delle leggi regionali italiane), mentre la maggioranza vive sedentaria da anni (’ECRI Commissione Europea contro il razzismo e l’intolleranza) ISPO Popolazione ABBASTANZA D’ACCORDO Si tratta soprattutto dei laureati (41%); dei pensionati (42%); dei residenti al sud e isole (42%), di chi si sente di sinistra (44%); e di centro (40%) DISACCORDO Si tratta soprattutto degli studenti (20%); residenti al centro (22%); e di chi si sente di destra (24%)

7 Conoscenza (e pregiudizi)
ROM E SINTI SONO UN POPOLO OMOGENEO PER CULTURA, LINGUA E PROVENIENZA?... 73% LA LETTERATURA SCIENTIFICA DICE CHE NON SI TRATTA DI UN POPOLO OMOGENEO: “Sono una galassia di minoranze con culture, religioni differenti, il cui unico tratto comune è consistito forse, in una stigmatizzazione negativa da parte di chi non si considerava zingaro (…) Si tratta di una minoranza dispersa, ossia senza un territorio e senza quindi uno Stato che ne determini univocamente la cittadinanza”. Vitale, dell’Agnese “Rom e sinti, una galassia di minoranze”, 2007 SONO MOLTO d’accordo soprattutto 18-29enni (31%); lavoratori autonomi (29%); studenti (28%); residenti al centro e al sud e isole (45%); residenti nei comuni di piccole dimensioni (45%); chi si sente di sinistra (48%) e centrodestra (48%) Valori % - base casi: 2.171 ISPO Popolazione

8 Stato generale dell’informazione IN SINTESI...
IL 6% SA CHE I ROM IN ITALIA SONO CIRCA 200 MILA IL 24% SA CHE CIRCA O POCO PIÙ DELLA METÀ DEI ROM SONO ITALIANI IL 16% SA CHE I ROM NON SONO PIÙ PREVALENTEMENTE NOMADI IL 37% SA CHE NON SONO UN POPOLO OMOGENEO PER CULTURA LINGUA PROVENIENZA Solo lo 0,1% degli italiani, ossia 1 italiano ogni 1.000 possiede tutte le quattro informazioni ISPO Popolazione

9 SENTIMENTI DI AVVERSIONE 3%
IMMAGINARIO IMMAGINE AVVERSA 47% IMMAGINE NEUTRA 8% NULLA FACENTI 10% SENTIMENTI DI AVVERSIONE 3% LADRI 24% DELINQUENTI 10% ACCAMPAMENTO 7% BAMBINI 1% Zingaro POPOLO LIBERO 2% SENZA CASA 20% SIMBOLI 2% DEGRADO E POVERTÀ 14% EMARGINAZIONE 1% IMMAGINE POSITIVA-NEUTRA-FOLKLORICA 4% IMMAGINE EMARGINAZIONE 35% (6% ‘NON SA/NON INDICA’) Valori % - base casi: 2.171 ISPO Popolazione

10 IMMAGINARIO “Parliamo dei differenti popoli. Non tutti ci sono simpatici allo stesso modo. Le chiedo ora di indicare il suo grado di simpatia verso alcuni gruppi” TREND DELLE RISPOSTE ‘MOLTO/ ABBASTANZA SIMPATICI’ AL NETTO DEI ‘NON SO’ ott-99 giu-07 Δ i filippini 77,7 64,9 - 12,8 i senegalesi 64,2 57,5 - 6,7 i cinesi 63,0 42,1 - 20,9 gli albanesi 23,1 13,4 - 9,7 gli zingari 11,6 6,7 - 5 Valori % - base casi: 2.171 ISPO Popolazione

11 IMMAGINARIO 92% 92% 87% Valori % - base casi: 2.171 ISPO Popolazione

12 Pregiudizi: confronti
Cosa pensano rom e sinti dei pregiudizi su di loro? Non mandano i bambini a scuola Non hanno voglia di lavorare Sono nomadi Rubano i bambini Sfruttano i bambini/delinquono Piccoli furti e elemosina Non corrispondenti alla realtà Comportamenti non diffusi/responsabilità individuali Alimentati da alcuni comportamenti più o meno diffusi Sono sporchi Pregiudizi gagè vs. rom Cosa ne dicono gli intervistati? Rubano i bambini I dati di diverse fonti (es. Ministero dell’interno) dimostrano che non è vero. Sono nomadi Non è vera come affermazione assoluta, nella maggior parte dei casi è da tempo consolidata la stanzialità. Sono sporchi Non è vera come affermazione assoluta, la sporcizia è associabile alle condizioni di alcuni campi nomadi-baraccopoli, ma rom e sinti hanno l’ossessione della pulizia Non hanno voglia di lavorare Non dimostrabile: per i rom e i sinti è particolarmente difficile avere l’opportunità di lavorare, Sfruttano i bambini/delinquono Se ci sono stati episodi di questo tipo sono da ricondurre a forme di criminalità organizzata che nulla hanno a che vedere,con la maggioranza delle comunità. Da non generalizzare così come il detto “gli italiani son mafiosi”. insicuri/precari) Non mandano i bambini a scuola per molti (la maggioranza?) è un comportamento determinato più che da una scelta, dalle forti barriere all’accesso: non sostenibilità dei costi, distanza scuole-campi, comportamenti discriminatori delle istituzioni, sgomberi che non danno stabilità. Es. “Che dire dei rom che provengono da paesi dell’est, scolarizzati da 40 anni e che vorrebbero mandare i loro figli a scuola?“ Piccoli furti/elemosina E’ un pregiudizio che corrisponde a verità nel senso che borseggi, piccoli furti ed elemosina sono diffusi. Si tratta del problema più controverso, per cui sarebbero necessarie politiche di lungo termine-strutturali che rendano possibili opzioni diverse, contribuendo all’uscita dalla marginalità di queste popolazioni, ad esempio superando la logica del “campo nomadi” che tende a riprodurre marginalità, esclusione. ISPO Opinion Leader

13 Pregiudizi: confronti
Quali pregiudizi hanno i rom/sinti nei confronti degli italiani “gagè”? (2) Pregiudizi italiani vs. rom Pregiudizi speculari rom vs. italiani: “Cosa ne dicono gli intervistati?” Rubano i bambini Rubano i bambini (anche legalmente attraverso i servizi sociali). Non hanno voglia di lavorare Sono superficiali, credono che basti essere belli, ricchi e famosi per fare tutto. Gli importa del titolo, del ruolo, non sanno più guardare la persona. Per il lavoro mettono in secondo piano la famiglia, per esempio non accudiscono gli anziani, li rinchiudono negli ospizi Sfruttano i bambini Non li mandano a scuola Trattano male i bambini Sono sporchi Sono impuri, sporchi Rubano Elemosinano Sono violenti, pericolosi, fanno le guerre e ammazzano i loro simili per interesse, per la terra, per il petrolio. Hanno il cuore di sasso, non gli importa nulla di quello che succede fuori delle loro case purchè non li tocchi direttamente. ISPO Opinion Leader

14 IMMAGINARIO OPINIONI “POSITIVE”– indice sintetico
CHI HA OPINIONI NEGATIVE HA ANCHE IMMAGINI POSITIVE MAGARI STEREOTIPATE MA CHE APRONO DELLE BRECCE NELL’IMMAGINARIO 67% HANNO UN IMMAGINARIO (anche) “POSITIVO” (pensano che siano liberi, solidali tra loro, ma discriminati dalla società) SOPRATTUTTO I PENSIONATI (73%); I RESIDENTI AL NORD-EST (74%); Di solito i pensionati sono i più allarmati, perché non in questo caso? Perché il nord-est è più positivo rispetto ad altre zone d’Italia? Due ipotesi: i pensionati, “uomini di un’altra epoca”, hanno vissuto in un tempo in cui non era cosi vivo, attuale e alimentato il pregiudizio verso gli zingari Nel nord-est i rom e i sinti sono piuttosto ben integrati e capaci di fare sentire la loro voce. Inoltre, in particolare, Veneto e Friuli hanno realizzato leggi e progetti per favorire la convivenza con gli zingari. Valori % - base casi: 2.171 ISPO Popolazione

15 L’OPINIONE DEGLI ITALIANI
QUESTIONI IN GIOCO: ABITAZIONE L’OPINIONE DEGLI ITALIANI 83% Valori % - base casi: 2.171 ISPO Popolazione

16 QUESTIONI IN GIOCO: ABITAZIONE
L’OPINIONE DI ROM E SINTI Cd ‘campi nomadi’ COME espressione concreta della discriminazione Campi degradati dove ai rom e ai sinti non piace vivere Campi nomadi come “invenzione amministrativa” Campi come contesti che creano e alimentano marginalizzazione e esclusione Cd ‘campi nomadi’ COME espressione concreta della discriminazione: “Noi rom e sinti italiani, rispetto agli altri europei, siamo molto indietro perché è solo in Italia che esiste la politica dei campi”. Campi degradati dove ai rom e ai sinti non piace vivere: “I gagè non possono immaginare in che situazione versano i Rom: io vorrei far vivere un gagè in un campo, anche solo una settimana perchè capisca meglio la realtà; i gagè fanno per due mesi l’isola dei famosi, invece i Rom vivono tutta la vita nelle stesse condizioni e non si lamentano mai”. Campi nomadi come “invenzione amministrativa” “non sono stati pensati con i rom, non c’è stata interazione, si è cercato di concentrare il fenomeno per avere un maggiore controllo sociale sulla questione dei nomadi” Campi come contesti che creano e alimentano marginalizzazione e esclusione “Circoli viziosi della miseria. Cosa può portare un campo nomadi?” “Chiedere un lavoro non è facile perché tu puoi avere anche la pelle chiara ma nei tuoi documenti risulta che vivi in un campo. “Penso che la mancata partecipazione politica e l’assenza di autonomia sociale dei rom/sinti sia causata anche dalle politiche segregative dei campi.”. Per molti la questione prioritaria … è legata a doppio filo al tema dell’antiziganismo e dell’esclusione. ISPO Opinion Leader

17 L’OPINIONE DEGLI ITALIANI
QUESTIONI IN GIOCO: DISCRIMINAZIONE L’OPINIONE DEGLI ITALIANI 65% Valori % - base casi: 2.171 ISPO Popolazione

18 QUESTIONI IN GIOCO: DISCRIMINAZIONE/ANTIZIGANISMO
L’OPINIONE DI ROM E SINTI Una storia segnata dalla discriminazione: da formazione degli Stati nazionali Persecuzioni (alcuni esempi) “IERI” “OGGI” Dispotismo illuminato: assimilazione forzata Sterilizzazione donne rom in Repubblica Ceca Pogrom in Kossovo (causa di emigrazione forzata) Mancanza di riconoscimento sul genocidio zingaro a differenza che per gli ebrei: “nella città ceca di Lety U Pisku, dove sorgeva uno dei più importanti campi di sterminio per rom e sinti, oggi anziché trovare un degno memoriale c’è un’azienda di allevamento suino”. Continuano gli stessi pregiudizi di allora: asocialità, criminalità …”irrisolvibili, se non riusciamo a capire quali sono le radici” Schiavitù nei confronti di rom rumeni in Moldavia/Vallacchia Genogidio perché “razza inferiore” ISPO Opinion Leader

19 QUESTIONI IN GIOCO: DISCRIMINAZIONE/ANTIZIGANISMO
L’OPINIONE DI ROM E SINTI Un antiziganismo così radicato nella societàda essere considerato “normalità”. Un antiziganismo che comporta difficoltà nella vita di tutti i giorni, nel trovare un lavoro, nell’andare a scuola, nel avere una vita “normale”: Un antiziganismo in cui un ruolo generativo e diffusivo è giocato, anche, dai media, con una tendenza a proiettare sulla comunità rom/sinta, i comportamenti dei singoli. Le smentite, invece, si riducono spesso a un trafiletto che non modifica l’immaginario collettivo. Un antiziganismo radicato nella società: considerato “normalità”. “Dire che lo zingaro è ladro, sporco, accattone, ultimamente ho sentito dire anche prostituta, è normalità, non crea neanche sdegno. Nessuno immagina che possa esistere un sinto ricercatore, un sinto attore o consigliere comunale, docente universitario…” ISPO Un antiziganismo che comporta difficoltà nella vita di tutti i giorni, nel trovare un lavoro, nell’andare a scuola,nel avere una vita “normale”: Opinion Leader “lo vedo gli sguardi della gente, nei comportamenti: quando passiamo vicino per strada si tengono la borsa, si tengono stretto il bambino e queste cose comunque ti fanno male”…” “Ah, sì tu puoi anche essere brava a scuola ma tanto sei una zingara e lo rimarrai per sempre” “A volte meglio non dichiarare la propria identità: il padrone di casa dove stiamo facendo la ristrutturazione dà a mio figlio la chiave la sera e gli dice ‘Chiudete bene l’appartamento perché di qua passano gli zingari’”

20 QUESTIONI IN GIOCO: LEGALITÀ 1
L’OPINIONE DEGLI ITALIANI “Abbiamo raccolto diverse opinioni su come potrebbe migliorare la condizione degli zingari, dei rom in Italia. Indichi in ordine di importanza le tre iniziative che le sembrano più utili” Valori % - base casi: 2.171 ISPO Popolazione

21 Approfondendo l’analisi, emergono soluzioni più propositive
QUESTIONI IN GIOCO: LEGALITÀ 2 L’OPINIONE DEGLI ITALIANI Approfondendo l’analisi, emergono soluzioni più propositive Totale rispose, togliendo “rispettassero leggi” e “smettessero di chiedere” 52% politiche per l’inclusione scolastica e lavorativa 66% politiche di responsabilità pubblica Valori % - base casi: 2.171 ISPO Popolazione

22 QUESTIONI IN GIOCO: LEGALITÀ 3 L’OPINIONE DEGLI ITALIANI
INDICE SINTETICO POLITICHE Per migliorare la situazione: il 68% degli italiani propone soprattutto politiche per l’inclusione e di pubblica responsabilità Valori % - base casi: 2.171 ISPO Popolazione

23 QUESTIONI IN GIOCO: LEGALITÀ
L’OPINIONE DI ROM E SINTI La centralità che il tema ha assunto appare in parte legata alla generalizzazione all’intera comunità di comportamenti devianti di singoli Da qui un progressivo slittamento: da questione eminentemente sociale a questione quasi esclusivamente securitaria. D’altra parte invocare la legalità senza intervenire con adeguati sostegni istituzionali rischia di essere inefficace. Molti degli intervistati, sono attivi in prima persona nell’isolare gli episodi di microcriminalità, testimoniando che la legalità è anche un loro problema. La sottoscrizione di un patto di rispetto della legalità da parte della comunità è vista come problematica, perché può contribuire a generare ulteriore discriminazione. Il patto di legalità contiene aspetti di particolare criticità. Molti degli intervistati, sono attivi in prima persona nell’isolare gli episodi di microcriminalità, testimoniando che la legalità è anche un loro problema: “Quando vedo qualcuno che commette un reato io sono contro di lui” Ma vorrebbero essere coinvolti prima per: “ uscire, insieme, dalla logica dell’emergenza”. “La polizia mi chiama quando ormai il problema è grave, quando c’è casino. Dovrebbero chiamarmi prima”. La sottoscrizione di un patto di rispetto della legalità da parte della comunità è vista come problematica, perché può contribuire a generare ulteriore discriminazione: “... Nella mia mentalità c’è una legge e questa legge è uguale per tutti, non è divisa, non è che gli zingari hanno una legge, i marocchini hanno una legge, gli italiani hanno una legge, tutti siamo come un bambino che quando nasce nasce libero e così anche noi vogliamo restare liberi, chi sbaglia sbaglia, chi non sbaglia sta libero”. Il patto di legalità contiene aspetti di particolare criticità: “(I patti) prevedono che se all’interno di una famiglia, ad esempio di sette persone, un componente compie un reato, non solo lui viene messo in carcere ma viene allontanata tutta la famiglia dall’insediamento: così facendo si finisce col creare altri campi nomadi e col mettere i rom uno contro l’altro” ISPO Opinion Leader

24 QUESTIONI IN GIOCO: LA SCUOLA
L’OPINIONE DI ROM E SINTI La scolarizzazione è per la totalità degli intervistati la chiave della futura emancipazione delle nuove generazioni rom e sinte ma oggi : “Solo il 30% dei bambini rom e sinti in Italia è iscritto, non frequentante, alle scuole elementari”. Ad allontanare rom e sinti dalla scuola, compreso chi è scolarizzato da decenni e manderebbe i figli a scuola (molti rom che provengono da paesi ex-comunisti) sono: Costi della frequenza scolastica Atteggiamenti discriminatori da parte delle istituzioni scolastiche La scolarizzazione è per la totalità degli intervistati la chiave della futura emancipazione delle nuove generazioni rom e sinte ma oggi : “Solo il 30% dei bambini rom e sinti in Italia è iscritto, non frequentante, alle scuole elementari”. Ad allontanare rom e sinti dalla scuola, compreso chi è scolarizzato da decenni e manderebbe i figli a scuola, ad esempio molti rom che provengono da paesi ex-comunisti, sono: i costi che la frequenza scolastica comporta “hanno dato una lista di libri che non finisce più! … : e quei genitori che hanno tre o quattro figli cosa fanno?” Atteggiamenti discriminatori da parte delle istituzioni scolastiche: “Ci sono alcune scuole a Roma che non accettano bambini rom e si vantano di non averne e altre che li fanno entrare da un’altra parte rispetto ai bambini gagè:”. “un genitore rom non può portare autonomamente a scuola i propri figli, perché hanno firmato un accordo vincolante che prevede che siano le associazioni a portarli a scuola; ma ora che il pulmino fa il giro dei campi, i bambini arrivano in ritardo a scuola e a volte non ci arrivano neanche” ISPO Opinion Leader

25 QUESTIONI IN GIOCO: LAVORO
L’OPINIONE DI ROM E SINTI Esistono connessioni molto forti tra la questione ‘lavoro’ e le altre questioni: lo stigma di vivere nei campi, la bassa scolarizzazione, la difficoltà per alcuni di provare la regolarità. Se il contesto marginalizzante del campo può essere concausa, altri fattori contribuiscono: l’impossibilità di continuare a svolgere alcune delle professioni praticate tradizionalmente dalle comunità gli atteggiamenti discriminatori della società maggioritaria che impongono l’invisibilità quale condizione per ottenere lavoro La disoccupazione è percepita come un tema importante per l’inclusione di rom e sinti con ricadute positive sulla sicurezza e la legalità. Esistono connessioni molto forti tra la questione ‘lavoro’ e le altre questioni’.“Le condizioni di vita generali delle popolazioni rom/sinte rendono molto difficile trovare un lavoro ” (lo stigma di vivere nei campi, la bassa scolarizzazione, la difficoltà per alcuni di provare la regolarità). “La disoccupazione supera l’80% della forza lavoro” Se il contesto marginalizzante del campo può essere concausa nel non trovare facilmente lavoro, altri fattori contribuiscono: l’impossibilità di continuare a svolgere alcune delle professioni praticate tradizionalmente dalle comunità gli atteggiamenti discriminatori della società maggioritaria che impongono l’invisibilità quale condizione per ottenere lavoro La disoccupazione è percepita come un tema importante per l’inclusione di rom e sinti con ricadute positive sulla sicurezza e la legalità: “Se non si interverrà sul fronte del lavoro, avremo sempre dei ‘disoccupati economici’ che vivono di espedienti” “Conosco molti rom rumeni che erano maestri al conservatorio in Romania che potrebbero portare qualcosa di nuovo nel panorama musicale italiano e invece chiedono l’elemosina ai semafori” . ISPO Opinion Leader

26 QUESTIONI IN GIOCO: CITTADINANZA
L’OPINIONE DI ROM E SINTI “Più della metà di rom e sinti ha la cittadinanza italiana” , ma ci sono alcune situazioni cui si dovrebbe dare risposta: ci sono casi di apolidia drammatici: persone che vivono in Italia magari da 40 anni, in Italia hanno figli e nipoti ma di fatto non esistono (come non esistono i loro figli e nipoti) c’è una fascia di almeno 20/ giovani rom soprattutto della ex Jugoslavia, che non hanno cittadinanza: non sono stati riconosciuti nei paesi di origine, parlano solo italiano e romanes e sono senza documenti. ci sono persone nate nei campi che non hanno avuto la residenza perché vivere in un campo, anche comunale, anche regolare, non dava il diritto alla residenza. Inoltre c’è il problema del mancato riconoscimento come minoranza etnico-linguistica. L’esclusione dal riconoscimento viene percepito come una mancanza di riconoscimento tout court della presenza dei rom e dei sinti in Italia. “Più della metà di rom e sinti ha la cittadinanza italiana” , ma ci sono alcune situazioni cui si dovrebbe dare risposta: ci sono casi di apolidia drammatici: persone che vivono in Italia magari da 40 anni, in Italia hanno figli e nipoti ma di fatto non esistono (come non esistono i loro figli e nipoti) c’è una fascia di almeno 20/ giovani rom soprattutto della ex Jugoslavia, che non hanno cittadinanza nel senso che non sono stati riconosciuti nei paesi di origine, parlano solo italiano e romanes e sono senza documenti. ci sono persone nate nei campi che non hanno avuto la residenza perché vivere in un campo, anche comunale, anche regolare, non dava il diritto alla residenza. Inoltre c’è il problema del mancato riconoscimento come minoranza etnico-linguistica. “Si è trattato dell’unica minoranza (tra le 15 o 16 che si erano presentate, alcune composte anche solo da qualche migliaio di persone) a non essere riconosciuta nonostante numericamente si tratti di una minoranza significativa” L’esclusione dal riconoscimento viene percepito come una mancanza di riconoscimento tout court della presenza dei rom e dei sinti in Italia. ISPO Opinion Leader

27 QUESTIONI IN GIOCO:PARTECIPAZIONE/RAPPRESENTANZA
L’OPINIONE DI ROM E SINTI Non devono essere solo i gagè a parlare in nome di rom e sinti, ma loro stessi. Ma per quali motivi rom e sinti sono e si sentono esclusi dai momenti decisionali? Gli intervistati avanzano alcune ipotesi: L’attivismo al loro interno è stato spesso debole e poco diffuso Negli ultimi quaranta anni c’è stata una tendenza a delegarlo ad associazioni che hanno agito in loro nome, anche con ricadute positive ma che ora – paradossalmente - possono costituire un ostacolo all’ingresso di rom e sinti sulla scena pubblica. Ma allora chi è legittimato a rappresentare le comunità rom e sinte? Non possono essere, in modo esclusivo le associazioni gagè. Inizia a delinearsi la necessità di due figure diverse il rappresentante e il rappresentativo. Non devono essere i gagè a parlare in nome dei rom, ma i rom stessi a farlo, Senza la loro partecipazione attiva alla vita sociale, culturale e politica non ci sarà mai integrazione culturale” “E questo è possibile, perchè c’è una intellighenzia gitana a livello nazionale e internazionale”. Ma per quali motivi rom e sinti sono e si sentono esclusi dai momenti decisionali? Gli intervistati avanzano alcune ipotesi. L’attivismo al loro interno è stato spesso debole e poco diffuso, inoltre negli ultimi quaranta anni c’è stata la tendenza a delegarlo ad associazioni che hanno agito in loro nome, anche con ricadute positive ma che ora –paradossalmente - possono costituire un ostacolo all’ingresso di rom e sinti sulla scena pubblica. Ma allora chi è legittimato a rappresentare le comunità rom e sinte? Non possono essere, in modo esclusivo le associazioni gagè. Inizia a delinearsi la necessità di due figure diverse il rappresentante e il rappresentativo:  “… Il rappresentante può essere chiunque, un gagio con tante referenze, un professore universitario, uno che ha letto tanti libri sulla cultura rom e sinta; in poche parole la figura dell’esperto che può diventare un frequentante del mondo rom e sinto ma non è e non sarà mai un rappresentativo”. “Il rappresentativo esula da questa figura scientifica riconosciuta, ma può portare qualcosa in più perché è la parte interessata, è una persona di appartenenza rom e sinta che, consapevole della propria storia, porta un contributo ulteriore a quello dell’esperto e diventa rappresentativo di questa realtà; e sono contento di vedere che oggi c’è questa tendenza a cercare il personaggio rappresentativo” ISPO Opinion Leader

28 Questioni in gioco LETTURA DELLE PRIORITÀ: CONFRONTO ISPO
LETTURA DELLE PRIORITA’ LETTURA DELLE PRIORITA’ DIBATTITO PUBBLICO PREVALENTE OPINION LEADER ROM E SINTI LEGALITA DISCRIMINAZIONE ANTIZIGANISMO PREGIUDIZI QUESTIONE ABITATIVA PARTECIPAZIONE RAPPRESENTANZA QUESTIONE ABITATIVA LAVORO SCOLARIZZAZIONE LAVORO SCOLARIZZAZIONE CITTADINANZA DISCRIMINAZIONE/ RAZZISMO b) Il bisogno di politiche, di politica: il dibattito pubblico dominante tende a fare della legalità il tema prioritario a partire dal quale in modo lineare e a cascata si risolveranno i temi che riguardano rom-sinti e che si “concentrano” su: questione abitativa, lavoro e scolarizzazione (diversamente declinati). In misura meno marcata si parla anche di discriminazione. Mentre partecipazione e cittadinanza non entrano – se non sporadicamente- nell’agenda dei temi prioritari. Per gli intervistati rom e sinti invece, la legalità non è il modo più opportuno nè il più “produttivo” in prospettiva per affrontare le questioni in gioco. La legalità va sicuramente gestita, fin da ora, imputando non alla comunità ma ai singoli, i reati commessi e optando nel lungo periodo per politiche strutturali volte all’inclusione: abitative, lavorative, formative. La lettura dei nostri opinion leader disegna un circolo “vizioso” delle priorità: discriminazione e campi generano difficoltà sia nel trovare lavoro che nell’andare a scuola, tutti elementi che non aiutano a partecipare. E così via generando una formidabile trappola per chi si “ritrova” ad essere rom-sinto. Solo la politica e le politiche possono contribuire a spezzare la trappola. E la partecipazione alla loro formulazione da parte delle comunità rom sinte e dei suoi rappresentanti. “Il principale problema è proprio l’assenza delle politica, delle istituzioni, anzi una volontà di fare cadere a pezzi le situazioni per poterle utilizzare e strumentalizzare politicamente, giocare sulle paure delle persone, sinistra, destra, non importa”“… Eppure almeno settantamila rom su circa centoventimila che sono in Italia hanno votato per la parte politica che poi è andata al governo ed hanno accolto con speranza questo nuovo governo” Ma quali politiche? E come promuovere la partecipazione di rom e sinti? Ricordando che i temi sono legati tra di loro e che quindi si influenzano a vivcenda, gli intervistati avanzano diverse proposte per ognuno CITTADINANZA PREGIUDIZI PARTECIPAZIONE/RAPPRESENTANZA LEGALITA: Non può essere considerata la priorità, non va “criminalizzato” un popolo. (mentre è giusto perseguire individualmente chi delinque). Una maggiore “legalità” si può ottenere, solo nel lungo periodo, avviando politiche per l’inclusione, deriverebbe dalle altre tematiche ISPO Opinion Leader

29 Ricerca a cura di Paola Arrigoni (ISPO).
Per informazioni: Un sondaggio quantitativo rappresentativo della popolazione italiana (2171 casi ) + Un’indagine qualitativa presso 11 opinion leader rom e sinti (non rappresentativi ma carismatici presso popolazioni rom/sinte) UN CAMPIONE SPERIMENTALE, TRATTANDOSI DI UNA POPOLAZIONE RARA E A VALANGA A PARTIRE DA UN PRIMO CONTATTO (giorgio bezzecchi di opera nomadi) . Gli intervistati occupano differenti posizioni sociali – ma la maggioranza è ANCHE mediatore sociale, politico, culturale, sanitario. Quasi tutti sono attivi in ASSOCIAZIONI in particolare Rom e Sinti Insieme e Opera NomadI. Due di loro sono leader di due campi (a Milano e Roma) di particolare criticità (rispettivamente il campo di via Triboniano e il campo La Barbuta). REGIONI: LAZIO LOMBARDIA e ABRUZZO Un valore aggiunto della ricerca è stato quello di ricostruire con l’aiuto di alcuni degli intervizstati un elenco di Leader carismatici del mondo rom e sinto in Italia, integrabile ma che ha già il pregio di rendere pubblicamwente visibile l’esistenza di un intelighenzia rom e sinta lungo tutta l a penisola. Un ipotesi di lavoro per il il futuro: un’indagine presso tutti i leader CARISMATICI NAZIONALI, PRESSO I rappresentanti di comunità in Italia e presso le comunità con la loro mediazione. (OP ROM)


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