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La biodiversità in viticoltura

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Presentazione sul tema: "La biodiversità in viticoltura"— Transcript della presentazione:

1 La biodiversità in viticoltura
Stefano Soligo Centro Vitivinicolo di Conegliano Conegliano 17 giugno 2015 La diversità biologica o biodiversità in ecologia è la molteplicità di organismi viventi, nelle loro diverse forme, e dei rispettivi ecosistemi. Essa comprende l'intera variabilità biologica: di geni, specie, nicchie ecologiche ed ecosistemi. Le risorse genetiche sono considerate la componente determinante della biodiversità all'interno di una singola specie Fonte: Cobbled together by Ryan Kitko from images available on Wikimedia Commons

2 Biodiversità all’interno del vigneto: Le specie presenti nel vigneto.
Un ecosistema vigneto equilibrato implica una riduzione delle tecniche agronomiche utilizzate con vantaggi economici e sulla qualità dei prodotti ottenuti

3 Biodiversità interspecifica
Biodiversità intravarietale (Merlot; glera ecc) Biodiversità intervarietale

4 Evoluzione naturale

5 Il percorso della viticoltura
Tempi antichi Greci Etruschi, Illiri ? Romani Epoche successive La vitis vinifera si sviluppa intorno al 7500 (depositi vinaccioli in Turchia) Noè Genesi cap. ) – attracca dopo diluvio universale pianta la vite e si inebria del suo vino Egizi (affresco ciclo di vinificazione), Creta, Micene Vitigni più antichi sembrano essere Sirah e Muscat I greci vengono in italia dove era già presente una coltura della vite fenici, etruschi nel centro sud , illiri e Veneti nel nord est Romani sviluppano la viticoltura (columella) e arrivo della vite nel nord europa. Inizia la conservazione in botte invece che nelle anfore di coccio.

6 Vitigni greci ed etruschi
Sangiovese Montepulciano Uva di Troia Trebbiano Primitivo Neroamaro Nel sud la viticoltura era più progredita (potatura, maritata a tutori vivi), nel nord era più arcaica Aglianico

7 Breve storia Viticoltura post-romana Gelata del 1709
Oidio (1851) Peronospora (1878) Fillossera Nascita a Conegliano della Società Enologica (1868), Scuola di Enologia (1875), Stazione Sperimentale di Enologia (1923) Daktulosphaira vitifoliae (Fitch, 1856)

8 Ricostruzione post fillossera : le barbatelle
Varietà e/o clone (Merlot ecc.) Barbatella innestata Portainnesti Ibridi

9 Varietà: Una varietà vegetale è la minore delle unità sistematiche del mondo vegetale (Tipo, Classe,famiglia, Genere, Specie, Sottospecie , Varietà) e può essere definita un piccolo raggruppamento tassonomico in cui le piante che ne fanno parte sono tutte li tra loro e diverse da tutte le altre. Registro Nazionale delle Varietà di vite Iscritte 469 varietà Autorizzazione alla coltura nelle singole provincie o zone regionali Fonte: Istat 2010

10 CLONE “Discendenza vegetativa di una varietà conforme ad un ceppo di vite scelto per la sua identità varietale, i suoi caratteri fenotipici ed il suo stato stanitario” (DM 8/02/05 su G.U. 82 del 9/4/05) Portainnesto CATEGORIE DEL MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE STANDARD: non selezionato Base da selezione clonale Certificato

11 Ibridi Peronospora- Geni di resistenza Specie di origine Rpv 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12,13 M. rotundifolia; V. Riparia, V. amurensis Oidio- Geni di resistenza Specie di origine Ren 1;2;3;4;5;6 Run 1;2.1;2.2 Kischmish Vatcana; V. Romanentii; M.rotundifolia

12 Organismo Modificato Geneticamente
i caratteri genetici degli esseri viventi (siano essi piante, animali o microrganismi) vengono modificati direttamente e in modo mirato a livello del DNA (DeoxyriboNucleic Acid), anziché attraverso processi di incrocio, mutazione e selezione Organismo Modificato Geneticamente Come si inseriscono caratteri con mezzi diversi dall’accoppiamento o dalla ricombinazione naturale ? OGM così come indicato anche dalla direttiva 2001/18/CE che regola l’immissione degli OGM nell’ambiente e che definisce OGM un organismo il cui materiale genetico è stato modificato in modo diverso da quanto avviene in natura con l’incrocio e/o la ricombinazione genica naturale. In questa definizione dovrebbero rientrare anche altre tecniche, quali la mutagenesi indotta o la fusione di protoplasti, utilizzate nell’ambito dei programmi di miglioramento genetico convenzionale. Esse sono state però escluse dalla definizione di OGM, sebbene comportino modifiche del genoma piuttosto radicali.

13 Regent : codice varietà 418 Bronner: codice varietà 416
I Decreti DECRETO 27 marzo 2009 Regent : codice varietà 418 Bronner: codice varietà 416 Bronner DECRETO 10 luglio 2013 Cabernet Carbon N., codice varietà 465; Cabernet Cortis N., codice varietà 466; Helios B., codice varietà 468; Johanniter B., codice varietà 469; Prior N., codice varietà 470; Solaris B., codice varietà 471; Johanniter Solaris Prior Cabernet Carbon Cabernet Cortis DECRETO 20 Ottobre 2014 Muscaris B, codice varietà 495 Sauvignier gris, codice varietà 496 Muscaris Sauvignier gris


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