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PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE PRESENTAZIONE DEL RAV a cura del GAV

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Presentazione sul tema: "PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE PRESENTAZIONE DEL RAV a cura del GAV"— Transcript della presentazione:

1 PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE PRESENTAZIONE DEL RAV a cura del GAV
ISTITUTO COMPRENSIVO "FALCONE BORSELLINO" PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE PRESENTAZIONE DEL RAV a cura del GAV

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6 VINCOLI Carenza di poli culturali Patrimonio culturale e conoscitivo modesto La famiglia spesso delega alle Istituzioni il compito educativo e formativo (età media dei genitori bassa (16-22 anni)c'è poca consapevolezza del ruolo genitoriale) Plessi della scuola dislocati in territori distanti e diversi OPPORTUNITA' Scuola come punto di riferimento, centro di aggregazione e di socializzazione

7 Elevato tasso di disoccupazione (circa 21
Elevato tasso di disoccupazione (circa 21.4%) Elevata % di studenti con entrambi i genitori disoccupati Basso tasso di immigrazione (circa 2.7%). Basso tasso di scolarità delle famiglie Manca piano pluriennale di ammodernamento delle strutture scolastiche Miglioramenti strutturali opportunità offerte dal territorio (campo estivo esterno plesso Falcone) Modesta la media procapite di autofinanziamento da parte delle famiglie

8 VINCOLI Maggiore presenza personale giovane (35-50 anni) e con poca anzianità di servizio (2-5anni) Minore la presenza di docenti a tempo indeterminato rispetto ai vari livelli territoriali. Bassa % di insegnanti in possesso di certificazioni linguistiche, informatiche ecc Non esiste ancora un programma per l’alfabetizzazione e specializzazione digitale di tutto il personale

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11 STUDENTI AMMESSI ALLA CLASSE SUCCESSIVA A.S. 2013-2014
BAIC80600P PUGLIA ITALIA BARI scuola primaria scuola secondaria PUNTI DI FORZA successo scolastico (95-100% di alunni promossi) raggiunti i traguardi formativi essenziali anche dagli alunni che presentano situazioni di svantaggio ( i criteri di valutazione garantiscono il successo formativo) 0 % di abbandoni (scuola primaria e secondaria) A.s : Prima forma di monitoraggio sperimentale in entrata e in uscita con prove oggettive comuni per classi parallele

12 DISTRIBUZIONE DELLE FASCE DI VALUTAZIONE AL TERMINE DEL I CICLO
PUNTI DI DEBOLEZZA Ridotta la fascia delle eccellenze (9-10) e abbondante la fascia del 6-7 (65%) Mancano azioni strutturate (progetti) di recupero e di potenziamento in itinere Mancano gli strumenti di valutazione verticali comuni e un’analisi sistematica e condivisa dei risultati (mancano le rubriche di valutazione e permangono pratiche valutative ancorate a vecchi schemi ed affidate ai singoli docenti) Maggiore la % di alunni trasferiti sia in entrata che in uscita in corso d'anno nelle classi centrali sia della scuola primaria che secondaria rispetto ai vari livelli territoriali

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16 PUNTI DI FORZA SCUOLA PRIMARIA: classi seconde ottimi risultati in italiano e matematica ; (differenza ESCS positiva: superiore rispetto al campione) Classi seconde : in matematica maggiore presenza dei livelli più alti, in italiano livelli simili ai livelli territoriali Classi quinte: bassa variabilità tra le classi, buona (alta) eterogeneità all'interno delle classi quinte

17 VARIABILITA' TRA E DENTRO LE CLASSI
CLASSI SECONDE SCUOLA PRIMARIA VARIABILITA' TRA E DENTRO LE CLASSI PUNTI DI DEBOLEZZA Gli esiti non sono uniformi tra i due ordini di scuola e tra le classi dello stesso ordine Scuola secondaria e classi quinte della primaria: esiti inferiori rispetto ai livelli territoriali; maggiormente presenti i livelli di apprendimento più bassi (poco rappresentato il livello di eccellenza) Altissima variabilità tra le classi seconde della scuola primaria e solo nella prova di matematica tra le classi terze della scuola secondaria Ridotta eterogeneità all'interno delle classi seconde

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19 PUNTI DI FORZA Progetti con ricaduta nel sociale: progetto area a rischio per il recupero delle abilità di base e progetto contro la dispersione scolastica (scuola polo ) PUNTI DI DEBOLEZZA La valutazione delle competenze di cittadinanza avviene solo mediante domande specifiche inerenti al comportamento e al rispetto del regolamento d'Istituto nei questionari di autovalutazione. Mancano griglie di osservazione specifiche per la valutazione delle competenze chiave e di cittadinanza inerenti ai processi di metacognizione (imparare ad imparare, autoregolarsi, possedere un metodo di studio autonomo).

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21 Il 78% degli alunni segue il consiglio orientativo PUNTI DI DEBOLEZZA
PERCENTUALE DI ALUNNI PROMOSSI CHE HANNO SEGUITO IL CONSIGLIO ORIENTATIVO PUNTI DI FORZA Il 78% degli alunni segue il consiglio orientativo PUNTI DI DEBOLEZZA Manca un piano di monitoraggio strutturato e di confronto tra gli esiti degli alunni delle classi quinte /alunni iscritti al primo anno della scuola secondaria / quelli degli Esami di Stato delle terze della secondaria. Ridotta la % di alunni che hanno seguito il consiglio orientativo (classi terze) e che sono stati promossi nel I anno della scuola superiore Il 100% degli alunni che non hanno seguito il consiglio orientativo sono stati promossi (questa percentuale risulta superiore rispetto a quella dei vari livelli territoriali: 86%)

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24 PUNTI DI FORZA Ben declinati i traguardi di competenza nelle singole discipline e quelle trasversali al termine della scuola primaria e della scuola secondaria. Il curricolo verticale è il punto di riferimento per le programmazioni Le attivita' di ampliamento dell'Offerta Formativa sono progettate in raccordo con il curricolo di Istituto. PUNTI DI DEBOLEZZA Parziale condivisione dell'Offerta Formativa e della sua verifica con le famiglie e con il territorio. La progettazione del curricolo deve attenersi maggiormente alle istanze e ai bisogni del territorio (circa il 30% delle famiglie ritiene che il Piano dell’Offerta Formativa e le attività di ampliamento non sia adeguato alle esigenze e agli interessi degli alunni. Carenti le attività di ampliamento dell'Offerta Formativa. Carenti e ancora poco organici gli strumenti di ascolto da parte della scuola.

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26 DIMENSIONE ORGANIZZATIVA
PUNTI DI DEBOLEZZA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA Carenti i supporti informatici /multimediali e la loro manutenzione. Non tutte le classi dispongono della LIM in aula Palestra presente solo nel plesso Falcone. DIMENSIONE METODOLOGICA Scarsa progettazione e utilizzo delle modalità didattiche innovative come (libri digitali , e-book…) necessario potenziare la strumentazione e la formazione specifica dei docenti. DIMENSIONE RELAZIONALE Scuola secondaria: abbastanza numerosi gli episodi gravi che richiedono azioni sanzionatorie importanti come la sospensione (la % di studenti sospesi è di gran lunga superiore rispetto ai vari livelli territoriali). A volte le azioni promosse dalla scuola in caso di comportamenti problematici da parte degli studenti non risultano efficaci quando non supportate dall'appoggio e la collaborazione della famiglia.

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28 PUNTI DI DEBOLEZZA Ridotte le risorse economiche e professionali destinate Indisponibilità di mezzi di trasporto e di servizi igienici dotati di dispositivi per disabili motori Ridotto numero di docenti preparati per l'impiego di tecnologie digitali Manca monitoraggio strutturato degli alunni che necessitano di inclusione PUNTI DI DEBOLEZZA Pochi o del tutto assenti gli incontri verticali tra insegnanti per definire le competenze in uscita e in entrata. Le azioni di continuità avvengono in modo non del tutto strutturato. Manca il monitoraggio dei risultati degli studenti nel passaggio da un ordine di scuola all'altro per cui sono assenti le riflessioni e l'auto-esame sulle azioni intraprese.

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31 PUNTI DI DEBOLEZZA Poco condivise nella comunità scolastica e col territoro MISSIONE E PRIORITÀ (40% delle famiglie è insoddisfatta) CONTROLLO DEI PROCESSI : Dipartimenti verticali: pochi, poco strutturati, o del tutto assenti Incontri per ambiti disciplinari nella scuola secondaria : poche ore Poche ore a disposizione per ogni alunno con PEI e di quelli che necessitano di recupero e di potenziamento (nella scuola secondaria) ORGANIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE: Difficile l'accesso alla Funzione strumentale (l'attribuzione dell'incarico avviene quasi sempre a chi ha comprovata esperienza ed il possesso di esperienze pregresse) GESTIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE: Esiguità di fondi pochi progetti e pochi alunni coinvolti

32 PUNTI DI DEBOLEZZA FORMAZIONE Il personale docente ha espresso necessità di formazione legate ad un utilizzo più consapevole e proficuo delle TIC ma le risorse destinate sono limitate. VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE Le competenze interne alla scuola e quelle degli esperti esterni si utilizzano poco per la scarsità di fondi destinati. COLLABORAZIONE TRA INSEGNANTI Mancano gruppi di docenti per classi parallele, anche perché non incentivati economicamente.

33 PUNTI DI DEBOLEZZA COLLABORAZIONE COL TERRITORIO Alcune figure specialistiche dei servizi sociali del comune sono poco presenti. Nei rapporti con il Comune si evidenzia a volte la non tempestività nell'adempiere a lavori di manutenzione ordinaria e la mancanza di spazi adeguati negli edifici scolastici per svolgere attività motoria e per la mensa. COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE Scarsa partecipazione delle famiglie: la percentuale di genitori votanti effettivi sul totale degli aventi diritto è bassa rispetto ai vari livelli territoriali. Il versamento del contributo volontario non avviene da parte di tutte le famiglie La scuola non coinvolge i genitori nella definizione del regolamento di istituto, del patto di corresponsabilità e di altri documenti rilevanti per la vita scolastica. La scuola non utilizza nel suo complesso ancora molti strumenti on-line per la comunicazione con le famiglie. Nella scuola secondaria è stato adottato il registro elettronico ma non viene utilizzato ancora per la comunicazione con le famiglie. Il sito della scuola viene visionato da un numero di famiglie sempre maggiore.

34 LA PRIORITA' AREA: RISULTATI SCOLASTICI
Migliorare i livelli di apprendimento degli alunni potenziando le competenze degli studenti in italiano e matematica DESCRIZIONE DEL TRAGUARDO (3 anni) Allineare la distribuzione delle valutazioni degli alunni al termine del I ciclo ai vari livelli territoriali Ridurre del 10% la percentuale dei livelli di valutazione più bassi (6 e 7) e aumentare del 5% i livelli più alti (9 e 10).

35 DESCRIZIONE DELL’OBIETTIVO DI PROCESSO
GLI OBIETTIVI DI PROCESSO AREA DI PROCESSO DESCRIZIONE DELL’OBIETTIVO DI PROCESSO a) Curricolo, progettazione e valutazione Migliorare la valutazione delle competenze chiave e di cittadinanza (aumentare di 10 punti la % di utlizzo di strumenti utili) Potenziare il processo di apprendimento migliorando la programmazione in continuità verticale con azioni di monitoraggio orizzontale e verticale attraverso la somministrazione di prove oggettive comuni per classi parallele, griglie con criteri di valutazione comuni e tabulazione dei dati, Arricchire il curricolo verticale nella parte relativa alla scuola dell’Infanzia b) Ambiente di apprendimento Realizzare interventi finalizzati a promuovere una didattica partecipativa e laboratoriale (cooperative learning, lavoro di gruppo). Migliorare le dotazioni informatiche e la loro manutenzione per poter effettuare in modo adeguato modalità didattiche innovative c) Inclusione e differenziazione Aumentare il numero di ore e le risorse economiche e professionali destinate ai progetti di recupero e potenziamento e il loro monitoraggio

36 d) Continuità e orientamento
Organizzare e coordinare gruppi di docenti che lavorano sulla programmazione e il monitoraggio verticali. e) Orientamento strategico e organizzazione della scuola Destinare maggiori risorse alla formazione dei docenti e ai progetti di recupero e/o potenziamento Potenziare gli incontri per ambiti disciplinari nella scuola secondaria per migliorare l'azione didattica e il monitoraggio per classi parallele. f) Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Avviare l’ utilizzo delle modalità didattiche innovative (libri digitali , e-book…) attraverso il potenziamento dei supporti informatici e la formazione specifica dei docenti. g) Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie Potenziare la condivisione dell’Offerta Formativa e della sua valutazione con le famiglie Coinvolgere i genitori nella definizione del regolamento di istituto, del patto di corresponsabilità e di altri documenti rilevanti per la vita scolastica


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