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PIANO REGIONALE DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELLA FAUNA SELVATICA D. D

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Presentazione sul tema: "PIANO REGIONALE DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELLA FAUNA SELVATICA D. D"— Transcript della presentazione:

1 PIANO REGIONALE DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELLA FAUNA SELVATICA D. D
PIANO REGIONALE DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELLA FAUNA SELVATICA D.D.G.S. N°11358 DEL 05/12/2012 Dipartimento di Prevenzione Veterinario ASL Milano 1 – ASL Milano 2 – ASL Città Milano

2 LOMBARDIA Realtà faunistica Elevata biodiversità
Consistente attività venatoria (ripopolamenti massicci, ma prelievi venatori elevati) n° licenze rilasciate in Lombardia 2010/2011 = Provincia Milano 2012/2013= 7.899 Elevata antropizzazione e concentrazione zootecnica

3 OBIETTIVI del PIANO Conoscere l’andamento annuale delle patologie nelle diverse aree o dello stato sierologico degli animali PERMETTE Malattie dell’uomo: Sars – Influenza- West Nile Disease - Febbre emorragica del Congo – Ebola ecc Un consapevole consumo delle carni degli animali La possibile adozione di misure specifiche per previsione di comparsa di focolai in animali selvatici-domestici SORVEGLIANZA PREVENZIONE

4 Regolamenti comunitari (Pacchetto Igiene)
Piano regionale: Introduzione Regolamenti comunitari (Pacchetto Igiene) Includono la caccia nell’ambito della produzione primaria e stabiliscono le regole per l’immissione sul mercato della selvaggina; Demandano agli Stati Membri la facoltà di stabilire le regole, in deroga alla norma comunitaria, per la cessione diretta di piccole quantità di selvaggina al consumatore finale o al dettagliante al livello locale – Regione Lombardia D.D.G.S. 27 maggio 2010, n°5593 (un capo selvaggina grossa/cacciatore anno o di 100 capi di selvaggina piccola/cacciatore/anno)

5 Piano regionale: Obiettivi
Programmare un’attività di monitoraggio (attiva e passiva) sulla fauna selvatica nel periodo 2013 – 2015 Svolgimento efficace e coordinato su tutto il territorio regionale Coordinare eventuali piani di controllo sanitario già attivi a livello provinciale Organizzare un sistema informatico per la raccolta dei dati Individuare, sulla base dei risultati ottenuti, mappe di rischio Condividere le attività di sorveglianza con gli enti di gestione faunistico-venatoria e con gli enti di gestione delle aree protette presenti sul territorio Promuovere un’attività formativa

6 Attività di Monitoraggio:
L. 157/92 art 1……la fauna selvatica è di proprietà dello Stato che demanda alle Regioni e alle Provincie Piano regionale: Schema Organizzativo: Attività di Monitoraggio: -PASSIVO -ATTIVO

7 Monitoraggio Passivo:
Attento e sistematico controllo della fauna rinvenuta morta Il conferimento delle carcasse intere è correlato a segnalazione di casi sospetti con numero significativo di animali coinvolti Collaborazione tra diversi enti Veterinari ASL Agenti Polizia Provinciale Agenti di Polizia Forestale Cacciatori Naturalisti Fruitori generici INCARICATI

8 Piano regionale: Monitoraggio Attivo:
Attività di campionamento programmata che garantisce la possibilità di valutare la presenza/assenza negli animali selvatici di specifici agenti patogeni. Si ricercheranno le patologie che hanno importanza per la conservazione della specie, per la tutela dello stato sanitario animali zootecnici e per la tutela della salute pubblica INCARICATI del prelievo: Veterinari ASL / Agenti di Polizia e personale individuato dai competenti uffici e cacciatori Animali abbattuti nel corso dell’attività venatoria Animali abbattuti per i piani provinciali controllo numerico di specie Animali catturati in ZRC per ripopolamento Animali ricoverati nei CRAS

9 LEPRE (Lepus europaeus e Lepus timidus) numerosità campionaria

10 VOLPE (Vulpes vulpes) Materiale da prelevare: carcassa intera VOLATILI: Cornacchia Grigia (Corvus corone cornix) Gazza (Pica pica) Tortora dal collare orientale (Streptopelia decaocio) numerosità campionaria -Ogni anno sottoposti a campionamento 50 individui per Provincia -Campionamenti nel periodo maggio-ottobre Materiale da prelevare: carcassa intera

11 Personale addestrato ed incaricato ufficialmente
CAMPIONAMENTO: Raccolta e Segnalamento animali Personale addestrato ed incaricato ufficialmente Gli Enti coinvolti promuovono annualmente una specifica attività formativa -Adeguata ai diversi livelli di personale coinvolto (personale di vigilanza venatoria, cacciatori, ecc) -Circa le problematiche sanitarie della fauna selvatica e le metodiche di campionamento In ogni ASL viene individuato un referente del piano

12 PRELIEVO DEI CAMPIONI:
Guanti in neoprene lavabili e disinfettabili o guanti monouso in nitrile CONFEZIONAMENTO CAMPIONI Identificazione univoca Idonei contenitori: sacchi di plastica Fascetta di sicurezza

13 CONFERIMENTO AL LABORATORIO:
Campioni sono conferiti il più rapidamente possibile Oppure sono conservati a temperatura di refrigerazione ( + 4 / - 2 °C) e consegnati ai Veterinari ASL dei sotto indicati Distretti che li invieranno All’ ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE sezione MILANO Via Celoria 12 – Milano Tel 02/ Fax 02/

14 Dipartimento Veterinario ASL Milano 1
Distretto 3 MAGENTA via Valle 9 tel Distretto 1 RHO via Beatrice d’Este N. 28Tel /5 CORSICO – via Marzabotto 12 Tel Distretto 2 PARABIAGO via spagliardi N.19 Tel CASTANO PRIMO – Piazza Mazzini N Tel Referente ASL: Dr Grittini tel

15 Referente ASL Dr Castellanelli: te02 92654871
Distretto di SAN GIULIANO, VIA CAVOUR 15 Distretto di MELZO, VIA MANTOVA 10 Tel Recapito di ROZZANO, VIA MANDORLI Tel Referente ASL Dr Castellanelli: te


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