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SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI

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Presentazione sul tema: "SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI"— Transcript della presentazione:

1 SECONDA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI
Facoltà di Medicina e Chirurgia Clinica Ortopedica I POLICLINICO IL-1 Ra: Ruolo nel processo degenerativo artrosico e possibili applicazioni cliniche The Knee Society Current Concept 2010 Prof . Fabio Zanchini

2 L’artrosi:…un male antico
Accompagna da sempre l’uomo…. ….e questo spiega perché l’artrosi sia una malattia conosciuta e studiata fin dai tempi più antichi.

3 UN PO’ DI STORIA… Aristotele, A.C. riferendosi alla cartilagine nasale e del padiglione auricolare Galeno, , fa il primo riferimento breve, sulla cartilagine articolare, nel suo trattato intitolato “La utilità delle diverse parti del corpo” Andreas Vesalius, , considerato il padre dell’anatomia moderna, ha descritto la cartilagine come una struttura carente in vascolarizzazione ed innervazione Havers nel secolo XVII, studia le caratteristiche della flessibilità della cartilagine

4 UN PO’ DI STORIA… Morgani , professore di anatomia all’università di Padova, effettua la prima descrizione della cartilagine artrosica Joseph Leidy , pubblica nel 1849, un trattato con dettagliate descrizioni di anatomia e fisiologia della cartilagine, del condrocita e della matrice extra-cellulare Ogston , sottolinea che la cartilagine è una struttura fisiologicamente attiva. Eckler nel 1943, pubblica il primo studio sul deterioramento della cartilagine dal punto di vista microscopico. Sottolineando la importanza del momento patogenetico infettivo o infiammatorio nel determinare il danno articolare.

5 Anatomia e fisiologia della cartilagine
Organizzazione strutturale Superficiale Di transizione Profondo Calcificato Osso subcondrale Osso spongioso La cartilagine è composta da 4 strati orizzontali, ognuno con una diversa architettura in base alla sua posizione e funzione

6 Anatomia e fisiologia della cartilagine
Organizzazione strutturale Condrocita Regione pericellulare Regione territoriale Regione interterritoriale Collageno Aggregati di Proteoglicani Organizzazione della matrice intorno al condrocita Condrone Unità morfo-funzionale della cartilagine caratterizzata dal condrocita e da elementi strutturali ed ultra-struttutali che lo circondano, garantendo: Dialogo-interazione con l’ambiente Posizione ottimale per difendersi dalle forze di carico esercitate sulla cartilagine

7 Microambiente articolare anatomica e molecolare delle strutture
Anatomia e fisiologia della cartilagine Microambiente articolare complementarietà anatomica e molecolare delle strutture Liquido sinoviale Sinoviociti osso subcondrale condrociti

8 Anatomia e fisiologia della cartilagine
Composizione della cartilagine Condrociti Circa 1-2% Variano in forma, numero e attività metabolica, in base alle differenti aree della superficie della cartilagine Ricevono segnali meccanici, fisico-chimici ed elettrici Matrice extra cellulare Parte fluida Acqua (65-80%) Elettroliti Proteine Gas Metaboliti Parte macromolecolare Collagene di tipo II 90% (10-20%) Collageni tipo III,VI, IX, X, XI (3%) interconnessione e rinforzo del tipo II Proteoglicani (4-7%) decorina, biglicano. fibromodulina Proteine non collageniche ancorinaII, tenascina, fibronectina compressione

9 Anatomia e fisiologia della cartilagine
Vita media dei componenti della matrice è di alcuni mesi Complesso equilibrio fra sintesi e degradazione cartilaginea Garanzia Elasticità, Resistenza e Durata nel tempo

10 Omeostasi della cartilagine
Meccanismi catabolici Sistemi di controllo Meccanismi anabolici IL-1α – β (condrociti, sinoviociti, macrofagi) Effetti soppressivi per la sintesi di collagene e proteoglicani; Stimola il rilascio di proteasi di matrice MMP (stromelisina, serina) degradanti collagene e proteoglicani Attiva i geni iNOS e COX-2 con produzione di NO e Prostaglandine Artralgia, lassità tendinea, mialgia Deterioramento articolare per riassorbimento osseo mediante IL-1 + TNFα aumentano la sintesi di molecole di adesione ICAM-1, VCAM-1 TNFα stimola a livello condrocitico la produzione di IL-1 LIF, INF-γ, IL-12, IL-17, IL-18 Le IL-4, IL-10, IL-13 possono: inibire le IL-1 e TNFα facilitare la produzione di IL-1Ra, favorire la produzione di recettori spazzino per IL-1 e TNFα La IL-4 riduce la produzione di iNOS da parte dei condrociti ed inibisce la sintesi di Prostaglandine La IL-6 facilita l’azione di enzimi inibitori delle MMP attraverso TIMP Attivatore del Plasminogeno e Calicreina, inibiscono le MMP IL-1Ra TNFβ TIMP IGF-1 FGF PDGF TGFβ attiva i fibroblasti e riduce il catabolismo dei proteoglicani, collegato con la formazione degli osteofiti BMP-2 stimola i condrociti a sinterizzare proteoglicani Ormoni come Insulina, Androgeni, Calcitonina, G.H. Azione diretta su osteoclasti Interferenza col sistema RANKL Determina apoptosi di osteoblasti L’importanza degli enzimi Condrociti, sinoviociti, macrofagi e sistema di coagulazione possono produrre enzimi in sintonia o indipententemente senza il contributo dei condrociti

11 Malattia da sovraccarico funzionale ALTERAZIONI CONDROCITA
OSTEOARTROSI: EZIOLOGIA MULTIFATTORIALE Malattia da sovraccarico funzionale Relativo Assoluto Età Obesità Traumi Vizi Assiali e Torsionali Morfotipi ALTERAZIONI CONDROCITA Displasie Razza Ambiente Dismetabolismi Lavoro e Sport Sesso Genetica

12 Fisiopatologia della cartilagine
Alterazioni del complesso equilibrio Aumento sproporzionato delle attività cataboliche Inadeguata risposta delle attività anaboliche Danno Cartilagineo

13 Applicazioni cliniche dell’ IL-1Ra
Premesse: Il condrocita: presenta sulla sua superficie da 500 a 1000 recettori per l’IL-1 Presenta una elevata sensibilità recettoriale alla IL-1 È sufficiente che si occupa una bassa quantità di recettori dalla IL-1 per attivarsi IL-1Ra deve occupare il 70-80% dei recettori per neutralizzare l’azione dell’IL-1, però viene prodotto in concentrazioni di volte inferiore al necessario Meijer e coll. hanno osservato che l'esposizione del sangue intero a perle di vetro apirogeno ricoperte di solfato di cromo, suscita un rapido aumento della sintesi di diverse citochine anti-infiammatorie, tra cui IL-1Ra. Il siero autologo condizionato (ACS) è stato sviluppato nella metà degli anni 1990, nel tentativo di generare un materiale iniettabile arricchito con IL-1Ra endogeno, come un nuovo concetto terapeutico per l'OA.

14 Applicazioni cliniche dell’ IL-1Ra
Fondamento Scientifico: Attivazione per contatto Le sostanze rilasciate dalle cellule mononucleate e dalle piastrine derivano in parte da riserve intracellulari, però la maggior parte della produzione è ex novo dovuta al contatto con le sferule

15 Applicazioni cliniche dell’ IL-1Ra
Preparazione: Prelievo del sangue Provette sottovuoto contenenti Incubazione per 24 ore a 37°C le sfere di vetro apirogeno ricoperte con CrSO4 Centrifugazione per separare il siero Riempimento delle siringhe con 2-4ml di ACS con utilizzo di filtro da 0.2μm e conservazione a -20°C

16 Applicazioni cliniche dell’ IL-1Ra
Come agisce:

17 Applicazioni cliniche dell’ IL-1Ra
Primo studio:

18 Applicazioni cliniche dell’ IL-1Ra
Primo studio:

19 Applicazioni cliniche dell’ IL-1Ra
Primo studio: Settimane di valutazione

20 Applicazioni cliniche dell’ IL-1Ra
Secondo studio: Spine 2007

21 Applicazioni cliniche dell’ IL-1Ra
Secondo studio:

22 Applicazioni cliniche dell’ IL-1Ra
Secondo studio: Settimane di valutazione

23 Conclusioni Il Siero Autologo Condizionato:
È un prodotto sicuro e senza effetti collaterali (cristalli da corticoidi) Il beneficio terapeutico perdura a lungo tempo Presenta una duplice azione sulla sintomatologia algica come modificatore tissutale È una filosofia terapeutica più biologica rispetto alle attuali soluzioni

24 grazie


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