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“ La crisi non è finita, ma le polizze cauzioni si continuano a fare ……Come operare in questo contesto ?“ ELEMENTI DEL PRICING Convegno Firenze 2013.

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Presentazione sul tema: "“ La crisi non è finita, ma le polizze cauzioni si continuano a fare ……Come operare in questo contesto ?“ ELEMENTI DEL PRICING Convegno Firenze 2013."— Transcript della presentazione:

1 “ La crisi non è finita, ma le polizze cauzioni si continuano a fare ……Come operare in questo contesto ?“ ELEMENTI DEL PRICING Convegno Firenze 2013

2 Elementi del Pricing Attuale situazione: prestiti sottoprezzati rispetto al rischio > aree di business sostenute dalle altre tassi indifferenziati tra prenditori > alcuni segmenti di clientela sarebbero penalizzati …che insiste sul particolare momento di crisi economico/finanziaria che vive il nostro Paese Proposta di modello di pricing valido per il mercato Cauzioni basato sull’analisi del rischio di credito Elementi del pricing: 1.Valutazione Merito di credito del cliente > Credit Score > Rating di controparte > Prob. di Default (PD) 2.Probabilità di Default a 1/3/5 anni > Durata dell’impegno fidejussorio 3.Forme di Tutela/Mitigazione del rischio > Controgaranzie reali / Cash Collateral / Term Sheet (LGD) 4.Esposizione (EAD) e Affidamento > riduzione dell’impegno a SAL o al pagamento parziale degli obblighi 5.Tipologia di Garanzia > Andamento Tecnico del rischio > Profittabilità “storica” e Nuovi Wording > Autonomia Contrattuale

3 Calibrazione delle probabilità di default e matrici di transizione La bontà del modello di rating dipende da quante società mantengono nel tempo il giudizio attribuito originariamente, soprattutto se il rating attribuito ai clienti è utilizzato per il rilascio di crediti pluriennali Scegliere una società che abbia ottenuto il requisito ECAI (external credit assessment institution) – soggetto ad approvazione delle Banche Centrali - permette di dare credibilità al modello utilizzato

4 Prime evidenze empiriche e possibili sviluppi Seguito analisi dei risultati derivanti dall’utilizzo di un modello di pricing, una Compagnia potrà sin da subito: migliorare la capacità allocativa del credito, stabilizzando i risultati (e di conseguenza le politiche assuntive meno schizofreniche) e permettendo di far prontamente fronte a situazioni di difficoltà aumentare la propria competitività in alcuni segmento di mercato, intesi come clienti di un certo standing creditizio e/o come tipologie di garanzia (in ragione per esempio della durata e della redditività storica) ipotizzare nel possimo futuro la possibilità di rilasciare o meno determinate fidejussioni (es. Wording derogatori) per clienti dal alto/basso merito di credito essere compliant in sede di valutazione rischi in caso dii controlli dell’Aut. di Vigilanza IVASS / Banca d’Italia proporre tassazioni competitive per clienti cd “globali”, sapendo che il margine negativo dovrà essere compensato da tassazioni meno competitive su un’altra parte del portafoglio ragionare sulla definizione puntuale degli altri elementi che compongono il pricing, ed in primo luogo sul calcolo di EAD, LGD e perdita inattesa al fine di ottenere un più accurato tool di quotazione Come si integrano tali considerazioni con l’attuale momento di crisi economica e finanziaria: Vi sono rischi e opportunità per le Compagnie > Opportunità: Maggiore segmentazione del portafoglio > recupero Premi mediante prezzamento più adeguato dei rischi, in cambio di una politica del credito più “coerente”, assimilando parzialmente la nostra attività a quella bancaria


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