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Reati in materia ambientale Relazioni con le norme e

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Presentazione sul tema: "Reati in materia ambientale Relazioni con le norme e"— Transcript della presentazione:

1 Reati in materia ambientale Relazioni con le norme 18001 e 14001
Decreto Legislativo 231/2001 Reati in materia ambientale Relazioni con le norme e 14001 Ruolo degli Organismi di Vigilanza Vicenza 3 Aprile 2012 Camillo Franco Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

2 Contenuti dell’intervento
Introduzione al Dlgs 231/2001 ed ai “Modelli organizzativi” Reati ambientali introdotti nel campo di applicazione del Dlgs 231/2001 Analisi dei rischi di commissione dei reati sensibili Principali soluzioni operative ed organizzative aziendali Relazioni con l’articolo 30 Dlgs 81/2008 e con le norme UNI EN ISO :04 e OHSAS 18001:07 Ruolo e attività dell’OdV Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

3 Introduzione al Dlgs 231/2001 ed ai “Modelli organizzativi”
Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

4 Il D.Lgs. 231/01 ll Decreto Legislativo n.231/2001 disciplina la responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato. Enti: forniti di personalità giuridica, società e associazioni anche prive di personalità giuridica. Il soggetto giuridico (l’impresa) è chiamato a pagare una sanzione qualora amministratori, figure apicali o loro sottoposti, siano condannati per taluni predeterminati reati. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

5 Il D.Lgs. 231/01 L'ente e' responsabile (e quindi soggetto a sanzioni amministrative pecuniarie, interdittive, confische o pubblicazione della sentenza) per i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggio: a) da persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell'ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale nonché da persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo dello stesso; b) da persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti di cui alla lettera a). L'ente non risponde se le persone indicate nel comma 1 hanno agito nell'interesse esclusivo proprio o di terzi. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

6 Reati inclusi nel campo di applicazione del Dlgs 231/2001
Reati contro la Pubblica Amministrazione (artt. 24 e 25) Delitti informatici e trattamento illecito di dati (art. 24-bis) Delitti di criminalità organizzata (art. 24-ter) Reati di falso in monete e in strumenti o segni di riconoscimento (art. 25-bis) Delitti contro l’industria e il Commercio (art. 25-bis.1) Reati societari (art.25-ter) Reati con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico (art.25-quater) Reati contro la personalità individuale (art. 25-quinquies) Reati di manipolazione di mercato e abuso di informazioni privilegiate (art.25-sexies) Reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime commessi in violazione delle norme antinfortunistiche e della tutela dell’igiene e della salute sul lavoro (Dlgs 123/07) Reati di ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita (art.25-octies) Delitti in materia di violazione del diritto d’autore (art. 25-novies) Induzione a rendere o non rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria (art. 25-novies) Reati ambientali: specie protette, Rifiuti, Scarichi, Emissioni (DLgs 121/2011) Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

7 Sanzioni applicate La sanzione pecuniaria:
Nella commisurazione della sanzione pecuniaria il giudice determina il numero delle quote tenendo conto della gravità del fatto, del grado della responsabilità dell’ente nonché dell’attività svolta per eliminare o attenuare le conseguenze del fatto o per prevenire la commissione di ulteriori illeciti. La sanzione interdittiva - anche in via cautelare - esclusi i reati previsti dall’art. 25-ter (reati societari) e 25-sexies (abusi di mercato): Interdizione esercizio attività; Sospensione o revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell’illecito; Divieto di contrattare con la pubblica amministrazione; Esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l’eventuale revoca di quelli concessi; Divieto di pubblicizzare beni o servizi. La confisca. La pubblicazione della sentenza. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

8 … l’Ente non risponde se prova che:
l’organo dirigente ha adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e di gestione (“modelli organizzativi”) idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi; il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza dei modelli, di curare il loro aggiornamento è stato affidato ad un “organismo” dell’ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo (Organismo di Vigilanza); le persone hanno commesso il reato eludendo fraudolentemente i modelli di organizzazione e gestione; Non vi è stata omessa o insufficiente vigilanza da parte dell’Organismo di cui alla lettera B) Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV 8

9 Modelli di organizzazione dell’ente
In relazione all'estensione dei poteri delegati e al rischio di commissione dei reati, i modelli devono rispondere alle seguenti esigenze: a) individuare le attività nel cui ambito possono essere commessi reati; b) prevedere specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l'attuazione delle decisioni dell'ente in relazione ai reati da prevenire; c) individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione dei reati; d) prevedere obblighi di informazione nei confronti dell'organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei modelli; e) introdurre un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello. Negli enti di piccole dimensioni i compiti indicati per l’OdV possono essere svolti direttamente dall'organo dirigente. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV 9

10 Modelli di organizzazione dell'ente
Il modello prevede, in relazione alla natura e alla dimensione dell'organizzazione nonché al tipo di attività svolta, misure idonee a garantire lo svolgimento dell'attività nel rispetto della legge e a scoprire ed eliminare tempestivamente situazioni di rischio. L'efficace attuazione del modello richiede: a) una verifica periodica e l'eventuale modifica dello stesso quando sono scoperte significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti nell'organizzazione o nell'attività; b) un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV 10

11 Responsabilità del management
Organo amministrativo E’ il soggetto responsabile della formale adozione e successiva efficace attuazione del Modello. Responsabili di Funzione/Direzione: Sono responsabili della concreta attuazione del Modello e del rispetto delle regole in esso contenute; sono inoltre responsabili di assicurare che il personale sottoposto alla propria direzione e vigilanza allinei i propri comportamenti alle regole indicate nel Modello. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV 11

12 Destinatari del modello
Personale che svolge funzioni di rappresentanza, di amministrazione e di direzione. Tutti i lavoratori sottoposti alla direzione o alla vigilanza dei medesimi dirigenti. Tutti i fornitori, collaboratori esterni (persone fisiche e società), consulenti e partner commerciali ai quali richiedere il rispetto dei principi etici e sociali attraverso la documentata presa visione del proprio Codice Etico e tramite la previsione di apposite clausole contrattuali. L’adozione e l’efficace attuazione del Modello migliora la Corporate Governance della Società, riducendo il rischio di commissione dei reati. Inoltre, consente di beneficiare dell’esimente prevista dal Decreto Legislativo 231, nel caso in cui fosse commesso un reato eludendo il Modello stesso, che potrà essere invocata a patto che la Società abbia in buona fede ed effettivamente applicato I principi, le regole e procedure stabilite nel Modello. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV 12

13 La struttura del Modello
Politica della sicurezza e Codice Etico Sistema Sanzionatorio Mappatura e Gap Analysis Modello Flussi informativi Organigramma, Deleghe e procure, clausole contrattuali Procedure, istruzioni Registrazioni Comunicazione, formazione e informazione Organismo di Vigilanza Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV 13

14 Mappatura e gap analysis
Il Modello organizzativo può essere elaborato sulla base di un processo articolato in fasi: preventiva identificazione dei processi a rischio di commissione di reati sensibili; individuazione dei rischi potenziali specifici per ogni processo / attività; analisi del sistema di controllo preventivo esistente; valutazione degli eventuali rischi residui effettivi; adeguamento del sistema di controllo ai fini della copertura di detti rischi. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV 14

15 Sistema disciplinare Lavoratori non dirigenti:
La tipologia di sanzioni irrogabili, in caso di inosservanza del Modello e del Codice Etico, è quella prevista dal relativo CCNL di settore e dal Regolamento aziendale, mentre sul piano procedurale si applica l’art. 7 della Legge n. 300/70 (Statuto del Lavoratori); esse possono andare dal richiamo verbale sino al licenziamento. Lavoratori dirigenti: La tipologia di sanzioni irrogabili è quella prevista dal relativo CCNL di settore e dal Regolamento aziendale; esse possono andare sino alla risoluzione del rapporto contrattuale. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV 15

16 Reati “ambientali” inseriti nel campo di applicazione del Dlgs 231/2001 con il Dlgs 121/2011
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17 Reati in materia scarichi inseriti nel campo di applicazione del Dlgs 231/2001 (Dlgs 152/06, parte III, art.137) 1. Chiunque apra o comunque effettui nuovi scarichi di acque reflue industriali, senza autorizzazione, oppure continui ad effettuare o mantenere detti scarichi dopo che l'autorizzazione sia stata sospesa o revocata …. 2. Quando le condotte descritte al comma 1 riguardano gli scarichi di acque reflue industriali contenenti le sostanze pericolose (…). 3. Chiunque, al di fuori delle ipotesi di cui al comma 5, effettui uno scarico di acque reflue industriali contenenti le sostanze pericolose (…) senza osservare le prescrizioni dell'autorizzazione, o le altre prescrizioni dell'autorità competente … 5. Chiunque, in relazione alle sostanze indicate nella tabella … dell’Allegato … alla Parte III del presente decreto, nell’effettuazione di uno scarico di acque reflue industriali, superi i valori limite fissati (…). 11. Chiunque non osservi i divieti di scarico previsti dagli articoli 103 e 104 (scarichi sul suolo o nel sottosuolo) è punito con l'arresto sino a tre anni. 13. Si applica sempre la pena dell'arresto da due mesi a due anni se lo scarico nelle acque del mare da parte di navi od aeromobili contiene sostanze o materiali per i quali è imposto il divieto assoluto di versamento (…) Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

18 Reati in materia di gestione rifiuti non autorizzata inseriti nel campo di applicazione del Dlgs 231/2001 (Dlgs 152/06, parte IV, art.256) 1. Chiunque effettua una attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione (…) 3. Chiunque realizza o gestisce una discarica non autorizzata (…). 5. Chiunque, in violazione del divieto di cui all'articolo 187, effettua attività non consentite di miscelazione di rifiuti (…). 6. Chiunque effettua il deposito temporaneo presso il luogo di produzione di rifiuti sanitari pericolosi (…) Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

19 Reati in materia di bonifica dei siti inseriti nel campo di applicazione del Dlgs 231/2001 (Dlgs 152/06, parte IV, art.257) 1. Chiunque cagiona l'inquinamento del suolo, del sottosuolo, delle acque superficiali o delle acque sotterranee con il superamento delle concentrazioni soglia di rischio è punito (…) se non provvede alla bonifica in conformità al progetto approvato dall'autorità competente (…). In caso di mancata effettuazione della comunicazione di cui all'articolo 242, il trasgressore è punito (…). 2. Si applica la pena (…) se l'inquinamento è provocato da sostanze pericolose. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

20 Reati in materia di registri e formulari rifiuti inseriti nel campo di applicazione del Dlgs 231/2001 (Dlgs 152/06, parte IV, art.258) Si applica la pena di cui all'articolo 483 del codice penale a chi, nella predisposizione di un certificato di analisi di rifiuti, fornisce false indicazioni sulla natura, sulla composizione e sulle caratteristiche chimico- fisiche dei rifiuti e a chi fa uso di un certificato falso durante il trasporto. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

21 Reati in materia di “SISTRI” inseriti nel campo di applicazione del Dlgs 231/2001 (Dlgs 152/06, parte IV, art. 260bis) 6. Si applica la pena di cui all’articolo 483 c.p. a colui che, nella predisposizione di un certificato di analisi di rifiuti, utilizzato nell’ambito del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti fornisce false indicazioni sulla natura, sulla composizione e sulle caratteristiche chimico-fisiche dei rifiuti e a chi inserisce un certificato falso nei dati da fornire ai fini della tracciabilità dei rifiuti. 7. (Il trasportatore che omette di accompagnare il trasporto dei rifiuti con la copia cartacea della scheda SISTRI - AREA MOVIMENTAZIONE e, ove necessario sulla base della normativa vigente, con la copia del certificato analitico che identifica le caratteristiche dei rifiuti è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro a euro) . Si applica la pena di cui all’art. 483 del codice penale in caso di trasporto di rifiuti pericolosi. Tale ultima pena si applica anche a colui che, durante il trasporto fa uso di un certificato di analisi di rifiuti contenente false indicazioni sulla natura, sulla composizione e sulle caratteristiche chimico-fisiche dei rifiuti trasportati. 8. Il trasportatore che accompagna il trasporto di rifiuti con una copia cartacea della scheda SISTRI - AREA Movimentazione fraudolentemente alterata è punito con la pena prevista dal combinato disposto degli articoli 477 e 482 del codice penale. La pena è aumentata fino ad un terzo nel caso di rifiuti pericolosi. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

22 Reati in materia di di emissioni in atmosfera inseriti nel campo di applicazione del Dlgs 231/2001 (Dlgs 152/06, parte IV, art.279) 2. Chi, nell'esercizio di uno stabilimento, viola i valori limite di emissione o le prescrizioni stabiliti dall'autorizzazione, dagli Allegati I, II, III o V alla parte quinta del presente decreto, dai piani e dai programmi o dalla normativa di cui all'articolo 271 o le prescrizioni altrimenti imposte dall'autorità competente ai sensi del presente titolo (…) … 5. (…) se il superamento dei valori limite di emissione determina anche il superamento dei valori limite di qualità dell'aria previsti dalla vigente normativa. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

23 Reati in materia di traffico illecito di rifiuti (all’interno della UE) inseriti nel campo di applicazione del Dlgs 231/2001 (Dlgs 152/06, parte IV, art.258) 1. Chiunque effettua una spedizione di rifiuti costituente traffico illecito ai sensi dell'articolo 2 del regolamento (CEE) 1° febbraio 1993, n. 259, o effettua una spedizione di rifiuti elencati nell'Allegato II del citato regolamento in violazione dell'articolo 1, comma 3, lettere a), b), e) e d), del regolamento stesso è punito (…) Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

24 Altri reati ambientali
Tutela dello strato di ozono Legge 28 dicembre 1993, n. 549 Art. 3, comma 6 autorizzazione di impianti che prevedono l’utilizzo delle sostanze di cui alla Tabella A allegata alla legge 549/1993, fatto salvo quanto disposto dal regolamento (CE) n. 3093/1994; produzione, utilizzazione, commercializzazione, importazione ed esportazione delle sostanze di cui alle Tabelle A e B allegate alla legge n. 549/1993 [fatte salve le sostanze, le lavorazioni e le produzioni non comprese nel campo di applicazione del regolamento (CE) n. 3093/1994]. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

25 Altri reati ambientali
1. Tutela delle specie animali e vegetali selvatiche protette Art bis c.p. Tutela dell’habitat Art. 733 bis c.p. Tutela delle specie animali e vegetali in via di estinzione Legge 7 febbraio 1992, n. 150 Art. 1, comma 1 e 2 Tutela delle specie animali e vegetali in via di estinzione Legge 7 febbraio 1992, n.150 Art. 2, comma 1 e 2 Tutela delle specie animali e vegetali in via di estinzione Legge 7 febbraio 1992, n.150 Art. 6, comma 4 Tutela delle specie animali e vegetali in via di estinzione Legge 7 febbraio 1992, n.150 Art. 3bis, comma 1 Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

26 Analisi dei rischi di commissione dei reati sensibili (Survey, “Gap analysis”, analisi dei rischi, “Risk assessment”, …) Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

27 L’analisi dei rischi di commissione dei reati è un elemento essenziale per l’efficacia del modello
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28 Esempio 1 Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV 28

29 Esempio 2 Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV 29

30 Principali soluzioni operative ed organizzative aziendali
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31 Principali soluzioni organizzative aziendali Criteri generali di prevenzione Pianificazione delle attività Predisporre procedure per definire modalità operative per specifici processi “sensibili”. Esempio: Gestione rifiuti: identificazione, classificazione, raccolta nei reparti, trasporto al deposito temporaneo, gestione del deposito temporaneo, avvio allo smaltimento. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

32 Principali soluzioni organizzative aziendali Criteri generali di prevenzione Assegnazione delle responsabilità Identificare, documentare, comunicare appropriate responsabilità e assicurarsi che siano comprese, accettate e assunte. Esempio: Esempio: Modifiche di processo: quali responsabilità assegnare per assicurare che si tenga adeguatamente conto delle modifiche al fine di garantire il rispetto di tutti i vincoli legali (es.: limiti) e autorizzativi? Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

33 Affidamenti di lavori e/o servizi ambientali. Esempio:
Principali soluzioni organizzative aziendali Criteri generali di prevenzione Controlli incrociati Affidamenti di lavori e/o servizi ambientali. Esempio: Per l’affidamento dei servizi di trasporto e smaltimento rifiuti o di analisi di laboratorio, identificare una responsabilità doppia per evitare che interessi privati incidano sulle scelte. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

34 Principali soluzioni organizzative aziendali Criteri generali di prevenzione Controlli di processo
Pianificare e attivare controlli di processo e alle emissioni. Esempi: Per prevenire scarichi fuori limite in un depuratore chimico-fisico: monitoraggio scarico e scarichi parziali, controlli pH, taratura strumenti, controlli su prodotti chimici. Per prevenire emissioni fuori limite da filtri a maniche: monitoraggio e manutenzione delle maniche. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

35 Reati in materia scarichi: attività preventive da parte dell’azienda
Essere sicuri di conoscere tutti gli scarichi Gestire attività nuove o modificate che possono generare o modificare scarichi Conoscere le caratteristiche degli scarichi ed i rischi collegati Conoscere le prescrizioni delle autorizzazioni ed avere predisposto affinché siano costantemente applicate Dotarsi di sistemi di controllo dei processi, dei processi depurativi e degli scarichi finali tali da controllare i valori di scarico Prevenire scarichi nel suolo o nel sottosuolo Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

36 Reati in materia di gestione rifiuti non autorizzata: attività preventive da parte dell’azienda
Essere sicuri di avere determinato correttamente la natura (di “rifiuto” o meno) dei materiali e dei beni commercializzati/ scambiati con altri soggetti (es.: “sottoprodotti”), trasportati, ecc. Essere sicuri di avere correttamente classificato tutti i rifiuti e di avere organizzato i depositi temporanei per tipologie omogenee, senza miscelazioni non consentite Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

37 Reati in materia di bonifica dei siti: attività preventive da parte dell’azienda
Disporre di competenze, procedure, prassi lavorative, impianti ed attrezzature atte a prevenire l’inquinamento Essere in grado di gestire le procedure di identificazione dell’inquinamento e di comunicazione previste dall’articolo 242 Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

38 Reati in materia di registri e formulari rifiuti: attività preventive da parte dell’azienda
Disporre di competenze, procedure, prassi atte a prevenire l’uso di falsi certificati (es.: raccolta e predisposizione dei campioni, relazioni con i laboratori incaricati) Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

39 Reati in materia di “SISTRI”: attività preventive da parte dell’azienda
Implementare competenze, responsabilità, procedure per assicurare che la documentazione di accompagnamento al trasporto sia sempre completa e corretta Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

40 Essere sicuri di conoscere tutte le emissioni
Reati in materia di emissioni in atmosfera: attività preventive da parte dell’azienda Essere sicuri di conoscere tutte le emissioni Gestire attività nuove o modificate che possono generare o modificare le emissioni Conoscere le caratteristiche delle emissioni e dei processi che le generano Dotarsi di sistemi di controllo dei processi, dei processi depurativi e delle emissioni finali tali da controllare i valori di emissione Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

41 Classificare correttamente tutti i materiali trasportati
Reati in materia di di traffico illecito di rifiuti (all’interno della UE): attività preventive da parte dell’azienda Classificare correttamente tutti i materiali trasportati Conoscere e applicare correttamente le procedure previste dal regolamento. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

42 Relazioni con l’articolo 30 Dlgs 81/2008 e con le norme UNI EN ISO 14001:04 e OHSAS 18001:07
Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

43 Relazioni tra modello organizzativo e Sistemi di Gestione (ISO 14001:04 e OHSAS 18001)
Art. 6, comma 1, lettera a) l'organo dirigente ha adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi L’approvazione dei documenti dei SG non comporta necessariamente la stessa assunzione di responsabilità / volontà da parte dell’Organo Dirigente. La “attuazione” può essere dimostrata anche attraverso il “riesame della Direzione”. (4.1, 4.2, 4.6) Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

44 Relazioni tra modello organizzativo e Sistemi di Gestione (ISO 14001:04 e OHSAS 18001)
Individuare le attività nel cui ambito possono essere commessi i reati (art.6 comma 2 a)) – (Mappatura delle attività potenzialmente connesse ai reati) Dlgs 81/2008, art. 30 comma 1, lettera b) (il modello) deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendale per l'adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi: b) alle attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti ASPETTI AMBIENTALI / Hazard identification, risk assessment and determining controls L’Organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere attiva una o più procedure per: identificare gli aspetti ambientali delle proprie attività/prodotti/servizi che, all’interno del campo di applicazione definito per il SGA, l’Organizzazione può tenere sotto controllo e quelli su cui può esercitare un’influenza, tenendo conto degli sviluppi nuovi o pianificati o di attività/prodotti/servizi nuovi o modificati; determinare quegli aspetti che hanno o possono avere impatti significativi sull’ambiente (aspetti ambientali significativi). L’Organizzazione deve documentare e tenere aggiornate queste informazioni, assicurando che gli Aspetti Ambientali Significativi siano tenuti in considerazione nello stabilire, attuare e mantenere attivo il proprio SGA. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

45 Relazioni tra modello organizzativo e Sistemi di Gestione (ISO 14001:04 e OHSAS 18001)
Individuare le attività nel cui ambito possono essere commessi i reati (art.6 comma 2 a)) – (Mappatura delle attività potenzialmente connesse ai reati) Dlgs 81/2008, art. 30 comma 1, lettera a) (il modello) deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendale per l'adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi: a) al rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici 4.3.2 – PRESCRIZIONI LEGALI / Legal and other requirements L’organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere attiva una o più procedure per: a) Identificare e avere accesso alle prescrizioni legali applicabili e alle altre prescrizioni che l’organizzazione sottoscrive che riguardano i propri aspetti ambientali; b) Determinare come tali prescrizioni si applicano ai propri aspetti ambientali. L’Organizzazione deve assicurare che tali prescrizioni siano tenute in considerazione nello stabilire, attuare e mantenere attivo il proprio SGA. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

46 Relazioni tra modello organizzativo e Sistemi di Gestione (ISO 14001:04 e OHSAS 18001)
Prevedere specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l'attuazione delle decisioni dell'ente in relazione ai reati da prevenire (art.6 comma 2 b)) Dlgs 81/2008, art. 30 comma 3 Il modello organizzativo deve in ogni caso prevedere, per quanto richiesto dalla natura e dimensioni dell'organizzazione e dal tipo di attività svolta, un'articolazione di funzioni che assicuri le competenze tecniche e i poteri necessari per la verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio …. 4.4.1 Risorse, ruoli, responsabilità e autorità La direzione deve assicurare la disponibilità delle risorse indispensabili per stabilire, attuare, mantenere attivo e migliorare il sistema di gestione ambientale. Esse comprendono le risorse umane e le competenze specialistiche, le infrastrutture organizzative, le tecnologie e le risorse finanziarie. Al fine di agevolare una gestione ambientale efficace, ruoli, responsabilità e autorità devono essere definiti, documentati e comunicati. (…). Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

47 Relazioni tra modello organizzativo e Sistemi di Gestione (ISO 14001:04 e OHSAS 18001)
Il modello prevede, in relazione alla natura e alla dimensione dell'organizzazione nonché al tipo di attività svolta, misure idonee a garantire lo svolgimento dell'attività nel rispetto della legge e a scoprire ed eliminare tempestivamente situazioni di rischio. (art.7 comma 3) Controllo operativo – / Operational control L’Organizzazione deve identificare e pianificare le operazioni che sono associate agli aspetti ambientali significativi identificati, in conformità alla propria politica ambientale, ai propri obiettivi e ai propri traguardi, al fine di assicurare che siano condotte nelle condizioni specificate: a) stabilendo, attuando e mantenendo attive una o più procedure documentate per tenere sotto controllo situazioni in cui la loro assenza potrebbe portare a difformità rispetto alla politica ambientale, agli obiettivi e ai traguardi; b) elaborando i criteri operativi nelle procedure; c) stabilendo, attuando e mantenendo attive le procedure concernenti gli aspetti ambientali significativi identificati, comunicando ai fornitori le procedure e i requisiti ad essi applicabili. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV 47

48 Relazioni tra modello organizzativo e Sistemi di Gestione (ISO 14001:04 e OHSAS 18001)
Il modello prevede, in relazione alla natura e alla dimensione dell'organizzazione nonché al tipo di attività svolta, misure idonee a garantire lo svolgimento dell'attività nel rispetto della legge e a scoprire ed eliminare tempestivamente situazioni di rischio. (art.7 comma 3) Dlgs 81/2008, art. 30 comma 1, lettere c), d), g) (il modello) deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendale per l'adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi: c) alle attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni periodiche di sicurezza, consultazioni dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; d) alle attivita' di sorveglianza sanitaria; g) alla acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge; Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV 48

49 Relazioni tra modello organizzativo e Sistemi di Gestione (ISO 14001:04 e OHSAS 18001)
Art. 6, comma 1, lettera b) e d) il compito di vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei modelli di curare il loro aggiornamento e' stato affidato ad un organismo dell'ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo non vi e' stata omessa o insufficiente vigilanza da parte dell'organismo di cui alla lettera b) E’ possibile valutare l’opportunità di coordinare l’operato dell’OdV con le attività di auditing. (4.5.5) Dlgs 81/2008, art. 30 comma 1, lettere f) e h): (il modello) deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendale per l'adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi: f) alle attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori; h) alle periodiche verifiche dell'applicazione e dell'efficacia delle procedure adottate Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

50 Relazioni tra modello organizzativo e Sistemi di Gestione (ISO 14001:04 e OHSAS 18001)
L'efficace attuazione del modello richiede una verifica periodica e l'eventuale modifica dello stesso quando sono scoperte significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti nell'organizzazione o nell'attività (art.7 comma 4, lettera a) Dlgs 81/2008, art. 30 comma 4: Il modello organizzativo deve altresì prevedere un idoneo sistema di controllo sull'attuazione del medesimo modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate. Il riesame e l'eventuale modifica del modello organizzativo devono essere adottati, quando siano scoperte violazioni significative delle norme relative alla prevenzione degli infortuni e all'igiene sul lavoro, ovvero in occasione di mutamenti nell'organizzazione e nell'attività in relazione al progresso scientifico e tecnologico Sono possibili integrazioni con quanto richiesto dai punti “Non conformità, azioni correttive e azioni preventive “ e “audit interno” della norma ISO 14001:04. Il “riesame” del modello potrebbe essere ricondotto nell’ambito del “riesame della Direzione” (§ 4.6). Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV 50

51 Relazioni tra modello organizzativo e Sistemi di Gestione (ISO 14001:04 e OHSAS 18001)
Il sistema di controllo di cui al Dlgs 81/2008, art. 30 comma 4 può essere attuato “attraverso la combinazione di due processi che sono strategici per l’effettività e la conformità del sistema di gestione stesso: monitoraggio / audit interno e Riesame della Direzione. Si evidenzia però come tali processi rappresentino un sistema di controllo idoneo (…) qualora prevedano il ruolo attivo e documentato (…) anche dell’Alta Direzione”. Rif.:Circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale della Tutela delle Condizioni di Lavoro del 20 Aprile 2011 “Modello di organizzazione e gestione ex art. 30 Dlgs 81/2008 – Chiarimenti (…) sul sistema di controllo (…) e indicazioni per l’adozione del sistema disciplinare (…) per le aziende che hanno adottato un modello (…) conformemente alle Linee Guida UNI-INAIL 2001 o alle OHSAS 18001:2007 (…)”. Nota: questa circolare non cita il DLgs 231/2001 e riguarda solo quanto indicato in oggetto. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV 51

52 Relazioni tra modello organizzativo e Sistemi di Gestione (ISO 14001:04 e OHSAS 18001)
Art. 6, comma 2, lettera d) prevedere obblighi di informazione nei confronti dell'organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei modelli La gestione dei “flussi informativi” potrebbe essere ricondotta nell’ambito delle procedure di comunicazione interna (4.4.3) Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

53 Relazioni tra modello organizzativo e Sistemi di Gestione (ISO 14001:04 e OHSAS 18001)
Art. 6, comma 1, lettera c) le persone hanno commesso il reato eludendo fraudolentemente i modelli di organizzazione e di gestione Dlgs 81/2008, art. 30 comma 2: Il modello organizzativo e gestionale di cui al comma 1 deve prevedere idonei sistemi di registrazione dell'avvenuta effettuazione delle attività di cui al comma 1. Le procedure del SGA devono essere progettate in modo da assicurare (in modo dimostrabile) informazione, competenza, consapevolezza, responsabilità; ove opportuno devono essere attuati controlli incrociati. (4.4.1, 4.4.2, 4.4.3, 4.4.5,, 4.4.6) Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

54 Non sono elementi previsti
dalle norme 14001:04 e 18001:07 Nomina e operato dell’OdV Codice etico Sistema sanzionatorio Dlgs 81/2008 – articolo 30, comma 3: il modello organizzativo deve in ogni caso prevedere, per quanto richiesto dalla natura e dimensioni dell'organizzazione e dal tipo di attività svolta (…) un sistema disciplinare idoneo. Art.6 comma 2, lettera c) (individuare modalita' di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione dei reati) Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV 54

55 Ruolo dell’Organismo di Vigilanza
Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV

56 L’Organismo di Vigilanza
Non è sufficiente aver adottato un Modello … … è necessario anche: gestirlo con continuità; monitorarne l’efficacia; curarne l’aggiornamento. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV 56

57 L’Organismo di Vigilanza Caratteristiche e composizione
E’ un Organismo interno creato ad hoc. Può essere composto da una o più persone. Riporta al Consiglio di Amministrazione (nel suo complesso) Risponde ai requisiti di: autonomia e indipendenza; professionalità; continuità d’azione. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV 57

58 L’Organismo di Vigilanza Funzioni, compiti e poteri
Vigila sull’osservanza del Modello. Verifica l’efficacia ed effettiva capacità del Modello di prevenire la commissione dei reati. Valuta il mantenimento nel tempo dei requisiti di affidabilità e funzionalità del Modello curandone l’aggiornamento. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV 58

59 L’Organismo di Vigilanza
Opera nell’interesse dell’azienda, ovvero della proprietà, dei soci, dei dipendenti, dei fornitori. Predispone piani attività e relazioni periodiche, documentati e archiviati. Predispone verbali e rapporti che documentano l’oggetto e gli esiti delle proprie attività e verifiche. Interagisce e coopera con altri soggetti interni ed esterni (es.: auditor) per ottimizzare l’efficacia delle verifiche. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV 59

60 L’Organismo di Vigilanza Esperienze da valorizzare nel ruolo di RSPP
Predisporre piani annuali di attività con indicazione delle attività da svolgere e delle date/periodi, da far accettare dal cliente (sempre) Predisporre verbali e rapporti che documentano l’oggetto e gli esiti delle proprie attività e verifiche (sempre) Predisporre relazioni periodiche Predisporre documenti di controllo delle azioni attivate o da attivare Documentare e archiviare tutto (sempre) Interagire con altri soggetti interni ed esterni (es.: auditor) per ottimizzare l’efficacia delle verifiche Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV 60

61 L’Organismo di Vigilanza Relazioni con le altre strutture aziendali
L’OdV si coordina e si interfaccia sistematicamente con le varie Direzioni/Funzioni aziendali per: la verifica periodica della mappa delle aree a rischio; l’effettuazione dei test nelle aree a rischio; la conduzione di indagini volte all’accertamento di possibili violazioni delle prescrizioni del Modello; la promozione della conoscenza e la diffusione del Modello (formazione); Favorire l’efficacia del modello (e dei processi aziendali); il monitoraggio dell’adeguatezza del sistema sanzionatorio; la raccolta, l’elaborazione e la conservazione delle informazioni rilevanti per il rispetto del Modello. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV 61

62 L’Organismo di Vigilanza Relazioni con le altre strutture aziendali
l’Organismo di Vigilanza può accedere a qualsiasi documento aziendale rilevante Tutti sono tenuti a fornire specifiche informazioni all’Organismo di Vigilanza Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV 62

63 I flussi informativi verso l’Organismo di Vigilanza - segnalazioni
Tutti i dipendenti e collaboratori che cooperano al perseguimento dei fini aziendali nel contesto delle diverse relazioni che intrattengono con la Società stessa… …informano, sempre e tempestivamente, l’Organismo di Vigilanza in ordine ad ogni: Deroga, violazione; di propria conoscenza rispetto a: norme comportamentali richiamate dal Codice Etico; principi di comportamento e modalità esecutive disciplinate dalle procedure aziendali rilevanti ai fini del Decreto. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV 63

64 I flussi informativi verso l’Organismo di Vigilanza - Informazioni
Tutti i Responsabili di Direzione/Funzione a rischio reato nell’ambito dello svolgimento delle attività di propria competenza... …forniscono, sempre e tempestivamente, all’Organismo di Vigilanza le segnalazioni relative alla commissione di reati o comunque a comportamenti non in linea con le regole di condotta adottate. Su base periodica, semestrale o trimestrale l’Organismo di Vigilanza richiede ai Responsabili di Direzione/Funzione della Società di fornire anche informazioni specifiche. Modelli organizzativi - reati ambientali - OdV 64


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