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1. TRA LE GUERRE 3. DIVERSI MODELLI D’INTEGRAZIONE 2. GLI ITALIANI ALL’ESTERO DURANTE IL FASCISMO 4. EMIGRAZIONE VERSO GLI STATI EXTRAEUROPEI 5.EMIGRAZIONE.

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1 1. TRA LE GUERRE 3. DIVERSI MODELLI D’INTEGRAZIONE 2. GLI ITALIANI ALL’ESTERO DURANTE IL FASCISMO 4. EMIGRAZIONE VERSO GLI STATI EXTRAEUROPEI 5.EMIGRAZIONE VERSO GLI STATI EUROPEIEMIGRAZIONE VERSO GLI STATI EUROPEI DI MARTINA VISMARA

2 La prima guerra mondiale ebbe un forte impatto sulle comunità italiane all’estero. Incominciarono ad essere messe in discussione le doppie appartenenze. Il periodo bellico comportò una riduzione dei flussi migratori, che ripresero però a partire dagli anni venti. Sempre durante gli anni venti furono introdotte restrizioni all’emigrazione nei principali paesi che avevano accolto i grandi flussi migratori italiani. Nel 1917 negli Stati Uniti era stato approvato il literacy test, che stabiliva che gli immigrati, a partire dai 16 anni, dovevano essere in grado di leggere un brano in una lingua a scelta ed era stata aumentata la tassa sull’immigrazione.

3 Dopo la marcia su Roma lo stato fascista si adoperò per riprendere il controllo sugli italiani all’estero. L’obbiettivo venne perseguito attraverso un’azione di propaganda diretta e indiretta che operava a favore della nazionalizzazione delle varie comunità italiane in giro per il mondo. Il fascismo cercò di servirsi delle comunità italoamericane come gruppo di pressione per ottenere l’approvazione statunitense alla sua politica. Un ruolo importante nella diffusione del fascismo fu svolto dalla stampa italoamericana, che si schierò quasi tutta a favore del regime. I motivi che portarono gli immigrati italiani negli Stati Uniti a sostenere il fascismo furono in larga misura ideologie nazionaliste. Ma non tutti gli italoamericani erano favorevoli al fascismo, nel 1923 si era formata la Anti-Fascist Alliance of North America. Tutti i tentativi di formare una organizzazione unica contro il fascismo furono destinati a fallire.

4 FRANCIA Tra le due guerre gli immigrati italiani cessarono di essere considerati una minaccia o una presenza indesiderabile e furono considerati un gruppo rispettabile. Ciò fu favorito: da una maggiore regolamentazione del lavoro per quel che riguarda i minimi retributivi (cosa che limitò il contrasto con la manodopera francese); da una maggiore regolamentazione del lavoro per quel che riguarda i minimi retributivi (cosa che limitò il contrasto con la manodopera francese); dal fatto che i sentimenti xenofobi si concentrarono sui nuovi immigrati (greci, armeni, algerini e marocchini); dal fatto che i sentimenti xenofobi si concentrarono sui nuovi immigrati (greci, armeni, algerini e marocchini); dall’aumento dei ricongiungimenti familiari, interpretati come scelta di lealtà nei confronti della nuova nazione; dall’aumento dei ricongiungimenti familiari, interpretati come scelta di lealtà nei confronti della nuova nazione; dal prevalere in Francia dello jus soli. dal prevalere in Francia dello jus soli.

5 ARGENTINA In Argentina si ebbe l’inserimento degli italiani nella classe media in formazione (molti diventarono imprenditori) e l’argentinizzazione delle masse italiane.

6 STATI UNITI Il pregiudizio incontrato dagli italiani nella società statunitense si basava anche sulle condizioni di arretratezza e povertà in cui questi ultimi vivevano nelle grandi metropoli statunitensi. La migrazione a catena aveva portato alla costituzione della little Italy nelle principali città americane, interi quartieri abitati da italiani nelle cui strade la lingua ufficiale erano i vari dialetti del paese di provenienza, con negozi in cui si vendevano prodotti di importazione italiana. Spesso quartieri una volta residenziali si svuotavano per lasciare spazio ai tenements, edifici di cinque o sei piani sovraffollati, poco igienici e facilmente incendiabili. Gli italiani del meridione erano accusati di essere sporchi, di mantenere un basso livello di vita, di essere rumorosi e di praticare rituali religiosi primitivi. Le altre nazionalità si allontanavano dai quartieri all’arrivo degli italiani, denominati con epiteti come “dago” e “wop”. I calabresi e i siciliani che approdavano nelle città statunitensi venivano individuati e descritti come coloro che contribuivano in modo fondamentale alla crescita della delinquenza urbana. Le prime generazioni di donne rifiutavano tutto ciò che era americano, in primo luogo la lingua inglese. Se costrette a lavorare, lo facevano a casa accettando lavoro a domicilio mediato da connazionali o prendendo pensionati dal proprio paese d’origine. Anche nell’abbigliamento mantenevano le tradizioni del paese d’origine, i vestiti neri, gli scialli. Gli immigrati italiani erano il gruppo con la minor frequenza scolastica.

7 VIGNETTA CONTRO GLI ITALIANI > (Life, 1911, Historical Pictures Service, Chicago) WOP ha un doppio significato: acronimo di Without Passport, cioè clandestino la pronuncia rimanda a “guappo”, cioè camorrista o mafioso

8 ANNISTATI UNITIARGENTINABRASILECANADAAUSTRALIATOTALE 1916-192573.805037.804166.98833.1497.4801.223.708 1926-1935259.412246.08135.48713.22133.516605.717 1936-194548.41629.9305.0411.39214.248 99.027 TOTALE1.045.878672.052107.51647.76255.2441.928.452

9 ANNIFRANCIASVIZZERAGERMANIABENELUXGRAN BRETAGNA TOTALE 5 PAESI TOTALE EUROPA 1916-1925998.642126.75811.40267.20820.6341.224.6441.286.311 1926- 1935 532.383170.261 7.39746.1245.965 762.130 809.778 1936- 1945 47.045 22.16570.108 2.516 1.114 142.948149.649 TOTALE1.578.070319.18488.907115.84827.7132.129.7222.245.738


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