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Progetto “Crescendo s’impara“ Sostanze Stupefacenti
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Nicotina
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COS'E‘ La nicotina è il principale principio attivo del tabacco, pianta a foglia larga che prospera nelle regioni subtropicali. La nicotina deriva dalla combustione del tabacco e dei suoi derivati; è uno stimolante potente e rapido.
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Attualmente viene consumata attraverso il fumo di sigarette, sigari, tabacco da pipa; in passato era più diffuso il consumo attraverso il tabacco da fiuto e da masticare.
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EFFETTI RICERCATI In piccole dosi, la nicotina ha un effetto stimolante; aumenta l'attività, l'attenzione e la memoria. Aumenta inoltre il battito cardiaco, la pressione sanguigna e riduce l'appetito.
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La nicotina crea dipendenza psicologica e fisica
RISCHI La nicotina crea dipendenza psicologica e fisica
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Rischi a lungo termine cancro della cavità orale della gola
dell’esofago del polmone (questo anche nei fumatori passivi) del pancreas dei reni della vescica dell’utero. Bronchite cronica, asma, enfisema, attacchi cardiaci, arteriosclerosi, ictus, ulcera duodenale, varicocele, amenorrea, ecc. ecc..
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Inoltre si osserva un aumento della caduta dei capelli, ingiallimento dei denti, invecchiamento della pelle.
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Oggi nel mondo la nicotina uccide TRE MILIONI di persone l’anno
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Normalmente un terzo delle sigarette viene indirettamente fumato da chi è nell’ambiente del fumatore.
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Il problema della dipendenza diventa molto grave quando si vuole smettere di fumare, perché in questo caso si manifesta una vera crisi di astinenza con una sintomatologia caratterizzata da voglia irrefrenabile di fumare, irritabilità, aumento dell’appetito e difficoltà a dormire.
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In passato, fumare ha rappresentato il desiderio di indipendenza dei giovani prima e delle donne poi, diventando uno dei simboli di emancipazione e di modernità. Molti giovani fumano per sentirsi adulti.
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Grazie alle varie campagne antifumo condotte, fumare tabacco è diventato sempre più impopolare e gli spazi per i fumatori si sono progressivamente ridotti.
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In Italia, oltre al divieto di fumare nei locali pubblici (bar, ristoranti, uffici, scuole, ecc.), si è imposto l’obbligo che sul pacchetto di sigarette compaiano scritti i danni che le sigarette causano e il contenuto di nicotina e di CATRAME. Inoltre, alcune marche di sigarette con alto contenuto di nicotina non sono più in vendita.
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PRECAUZIONI Siamo abituati alla nicotina che è presente nella nostra vita quotidiana e tendiamo a non considerarla una droga, forse anche per il basso costo e la facile reperibilità, ma la dipendenza è dura da vincere.
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ALCOL vino, distillati, birra, spumanti, alcol pops*
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Il fatto che l’alcol sia legale non lo esclude dalla categoria droghe, e proprio il fatto che in Italia, in special modo, ci sia una tradizione millenaria di consumo e produzione di alcolici ci spinge a essere più preoccupati per come si consuma una sostanza che viene percepita come innocua mentre innocua non è.
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COS'E’ Si presenta sempre sotto forma di bevanda; una cultura millenaria ha fatto sì che si produca e consumi in migliaia di forme e occasioni. Derivato generalmente da fermentazione o distillazione, il contenuto del principio attivo è indicato in gradi.
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EFFETTI RICERCATI Sensazione di ebbrezza e leggerezza, aumento della loquacità. Maggiore attitudine alla socievolezza, allegria.
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RISCHI IMMEDIATI: Perdiamo l’autocontrollo e l’autocritica
I nostri riflessi si rallentano Non riusciamo più a reagire a situazioni improvvise Reagiamo in modo spropositato Abbiamo distorsioni percettive intense
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Si rischiano gastriti, ulcere, epatiti, cirrosi, tumori, demenza ecc.
COL PASSARE DEL TEMPO: Si rischiano gastriti, ulcere, epatiti, cirrosi, tumori, demenza ecc. Produce dipendenza, fisica e mentale e ci si arriva più facilmente di quanto si pensi
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Questi rischi causano ogni anno in Italia più di 25
Questi rischi causano ogni anno in Italia più di morti e innumerevoli menomati permanenti e si stima che una persona su cinque sia ricoverata in ospedale per danni fisici causati dal consumo di alcol.
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Essendo legale, l’alcol è la droga che, con caffeina e nicotina, vediamo e usiamo con più facilità e frequenza; in molti riti sociali (dall’aperitivo serale al matrimonio) la sensazione di disinibizione, empatia e calore provocata dagli alcolici viene utilizzata come facilitatore delle relazioni sociali. Spesso però si diviene petulanti o scocciatori, violenti e litigiosi, sbruffoni o piagnoni, rovinando amicizie, amori e matrimoni. Chi ha bevuto percepisce la propria capacità di “reggere l’alcol” come molto alta, ma in realtà dopo qualche bicchiere rischia di perdere il controllo di sé, combinando spesso un mare di guai.
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ALCUNE PRECAUZIONI La prima precauzione, come sempre, è la moderazione. Andare troppo oltre non è una brillante idea: finire la sera a vomitarsi sulle scarpe è già un po’ troppo oltre. Quando si beve è bene accompagnare con del cibo. È bene anche fare molta attenzione ai superalcolici e agli alcol pops.
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Chi ha bevuto molto non deve fidarsi della sensazione di essere in grado di gestire la situazione: soprattutto non deve guidare veicoli.
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Non salite su un’auto guidata da una persona che ha bevuto.
Attenzione!! Non salite su un’auto guidata da una persona che ha bevuto.
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Molte esperienze indicano come un buon metodo la guida a turno: chi guida quella sera si prende l’impegno di non bere.
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CANNABIS hashish, marijuana, canna, spinello, cannone, maria, fumo, erba…
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COS'E’ La cannabis o marijuana è una pianta originaria dell’Asia Centrale, ma ormai coltivata in tutto il pianeta. La coltivazione in italia è illegale. Le parti utilizzate con maggior principio attivo sono le infiorescenze e le foglie. Le sue varietà sono tantissime, mentre i suoi derivati sono l’olio (distillazione delle foglie) e l’hashish (ottenuto dall’impasto della resina della pianta con grasso animale o miele). Questa sostanza si assume solitamente fumandola, ma la si può anche ingerire abbinata con dei cibi o sotto forma di infuso (tè).
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EFFETTI RICERCATI Sono diversi da individuo ad individuo e se si usa con altre sostanze, tipo alcol. Aumento delle percezioni sensoriali, senso di rilassatezza, lieve euforia, dilatazione del tempo trascorso. Gli effetti sono quasi immediati: fumandola raggiungono il massimo dopo trenta minuti e cominciano a diminuire dopo un’ora; svaniscono dopo alcune ore. Di solito si registra anche un aumento dello stimolo della fame, occhi arrossati e problemi di salivazione.
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RISCHI Gli effetti sull’apparato respiratorio sono paragonabili a quelli causati dal tabacco (vedi la scheda sulla nicotina); I tempi di risposta agli stimoli visivi, acustici e spazio-temporali sono rallentati: è rischioso guidare e lavorare con macchinari pericolosi Con dosi elevate, in soggetti vulnerabili, si possono verificare effetti spiacevoli e indesiderati come manie di persecuzione o piccole paranoie. Sul piano fisico queste ultime possono accompagnarsi a sintomi come tachicardia, mal di testa o senso di pesantezza.
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SOCIALMENTE La cannabis provoca un’intensificazione della percezione dei rapporti con gli altri: maggiore solidarietà in un gruppo nel quale state bene, paranoia se state con gente che già non vi piaceva prima. La cannabis ha inoltre un effetto disintegratore dei rapporti formali e gerarchici: i rapporti imposti dalle convenzioni vengono mal sopportati. Da questo è deducibile il pericolo rappresentato dall’utilizzo della sostanza in situazioni in cui i rapporti siano appunto di lavoro, di studio o comunque di impegno e non di tipo ricreativo.
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L’impressione che si studi meglio dopo aver fumato è falsa; in realtà si tende a divagare, a non memorizzare e a non considerare l’impegno come inderogabile: si rischia così di combinare casini. Si rischia di non valorizzare o non gustare la vita da «regolari» e di cercare di vivere i momenti ricreativi sempre «fumati», in particolar modo se si appartiene a un gruppo in cui si fuma spesso
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ALCUNE PRECAUZIONI Questa sostanza, pur rientrando tra quelle droghe definite leggere, ha comunque bisogno di alcuni accorgimenti e attenzioni. Se lo scopo di chi fuma è socializzare meglio con gli altri, non lo si otterrà certamente aumentando il dosaggio: si verificherà, invece, il contrario. A dosi elevate, si rischiano maggiormente gli effetti negativi di cui sopra, e si ha comunque una sensazione di sonnolenza e di “abbiocco”. Nel caso di forti dosi, è facile sentirsi male con una sindrome detta in gergo «collasso»: si diventa pallidi, si suda freddo, si hanno capogiri e nausea; insomma, si sta parecchio male. In questo caso lasciate calmo chi sta male. Se si vuole sdraiare, aiutatelo a coricarsi molto lentamente; non aumentate il malessere con un’apprensione eccessiva e appena è possibile fategli bere acqua con un poco di zucchero.
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Cocaina coca, bamba, bonza, neve, bianca…
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COS'E’ La cocaina è un composto chimico derivato dalla coca, una pianta che si coltiva prevalentemente in America del Sud. Dopo la raffinazione chimica, si presenta generalmente in polvere, bianca e inodore, o cristalli. Viene assunta per via nasale, fumata (crack) o iniettata.
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EFFETTI RICERCATI Euforia, allegria, sensazione di benessere, sicurezza e fiducia; molta voglia di parlare, muoversi e camminare. Sensazione di essere «giusti», aumento del desiderio sessuale, riduzione del senso di fatica, alterazione del sonno e del senso della fame.
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ABUSO E INTOSSICAZIONE
La cocaina agisce sulla corteccia cerebrale e sui sistemi che nel nostro cervello regolano la memoria, l’appetito, i sentimenti e il sonno. Chi la usa rischia di perdere nel giro di poco tempo il controllo di sé e del consumo della sostanza. Passato l’effetto, infatti, ci si sente spesso stanchi, privi di energie e depressi: si avverte quindi nuovamente l’esigenza di assumere la sostanza. Questa dipendenza psicologica si rafforza velocemente con l’aumento dei dosaggi e della frequenza di assunzione, fino ad arrivare a una dipendenza totale.
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RISCHI E DANNI L’abuso provoca stress, intossicazione, vita disordinata, alimentazione scarsa e poco oculata: porta quindi a un danneggiamento consistente della salute mentale e fisica. Si comincia spesso con cambiamenti di umore frequenti e repentini fino a insonnia, irritabilità che sfocia in comportamenti violenti, dimagrimento, bronchiti, danni al sistema circolatorio (infarti), decadimento delle facoltà mentali, danni alla fertilità; si giunge a deliri, psicosi e seri danni al sistema nervoso centrale. Le crisi depressive portano inoltre spesso ad associare altre sostanze come alcol o psicofarmaci, in un maldestro tentativo di automedicazione: si causano così ulteriori danni alla propria vita sociale.
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L’uso prolungato per via. nasale può provocare. danni alla mucosa con
L’uso prolungato per via nasale può provocare danni alla mucosa con possibilità di perforazione del setto. Socialmente chi assume cocaina è spesso incapace di valutare correttamente le proprie capacità e i risultati delle proprie azioni: viene azzerata la capacità autocritica e si arriva all’isolamento e alla paranoia molto più spesso di quanto si creda. L’overdose porta alla morte per paralisi respiratoria.
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PRECAUZIONI La cocaina genera un comportamento compulsivo*; se si è stati dipendenti, anche a distanza di ANNI la vista di cose o oggetti che ricordino la coca può fare scattare un improvviso desiderio incontrollabile. * Azione istintuale, immediata e irrefrenabile
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ECSTASY Cala, pasta, pillola, pasticca, chicca…
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COS'E‘ L’ecstasy (o Mdma) è un composto sintetico, generalmente commercializzato in pillole, capsule o liquido, raramente in polvere. Si tratta di un derivato delle anfetamine.
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EFFETTI RICERCATI Gli effetti sono soggettivi e risentono molto dell’ambiente in cui viene assunta la sostanza. In genere vengono descritti come una sensazione di «giustezza», l’universo è bello e buono, pace e gioia diffusa, il quotidiano si trasforma in affascinante e interessante. Sintonia con l’altro, rimozione delle barriere emotive e comunicative, facilità di parola. Intensificazione delle percezioni sensoriali.
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RISCHI Provoca un sensibile aumento della pressione sanguigna. Il surriscaldamento è il rischio maggiore che si corre con l’ecstasy. L’ecstasy, infatti, viene consumata per lo più in discoteca. Qui il tempo scorre veloce, ci si muove parecchio e si perdono molti liquidi, ci si disidrata.
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Così si rischia molto, in special modo se si consuma contemporaneamente anche alcol che favorisce ulteriormente la disidratazione; surriscaldamento e innalzamento della pressione sopra la soglia di allarme possono portare a collasso cardiocircolatorio, blocco renale e trombosi. Per tutto questo è opportuno bere molto e soprattutto non alcolici; in alcuni casi la disidratazione ha portato alla morte.
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L’ecstasy causa. modificazioni nel cervello,. ma le notizie sui danni
L’ecstasy causa modificazioni nel cervello, ma le notizie sui danni sono ancora contraddittorie. Alcuni consumatori riferiscono di forti depressioni dopo l’esperienza, con casi di pulsioni aggressive verso gli altri o contro di sé, fino ad arrivare, in qualche caso, al suicidio.
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DOSAGGIO La forma in cui l’ecstasy viene venduta non consente di identificare correttamente il dosaggio: il contenuto di una pillola è verificabile solo in laboratorio. Alcuni consumatori giunti al culmine degli effetti della prima pastiglia, ingeriscono un’altra dose per prolungare l’esperienza; superare questa quantità può provocare: tachicardia, sudorazione eccessiva, capogiri, irrequietezza, svenimenti, crampi, attacchi di panico.
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SOCIALMENTE I rapporti umani, compresi quelli sessuali, sono facilitati e desiderati, il pericolo di infezioni assolutamente non avvertito, i rapporti sessuali non protetti con sconosciuti non sono percepiti come pericolosi. I giorni successivi l’assunzione possono essere caratterizzati da depressioni o stanchezza e il desiderio di riprovare diventa ossessivo.
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EROINA ero, roba, scioppa…
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COS'E‘ Attraverso successive raffinazioni si ottengono dal papavero: oppio, morfina ed eroina. Si presenta come una polvere bianca o marrone spesso granulosa. Viene assunta per inalazione, iniettandola in vena o fumandola.
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EFFETTI RICERCATI Uno stato di benessere diffuso, la scomparsa di angosce e timori, l’annullamento del dolore fisico. Chi assume eroina ricerca in particolare il “flash”, una sensazione improvvisa e acuta di euforia, benessere e calore.
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DIPENDENZA E INTOSSICAZIONE
Anche l’assunzione di poche dosi successive genera rapidamente una dipendenza fisica e psichica, richiede un aumento del dosaggio e genera crisi d’astinenza. L’uso continuo provoca la scomparsa degli effetti piacevoli, fino ad arrivare all’assunzione per restare normale e combattere la crisi d’astinenza.
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RISCHI E DANNI Decadimento dello stato generale di salute.
Abbassamento delle difese immunitarie, carie e perdita di denti, flebiti, ascessi. La vita diventa disordinata e stressante; manca la roba paranoia l’ho trovata! gioia (e questo più volte al giorno); l’alimentazione diventa casuale e povera. Nelle donne si osserva una diminuzione di fertilità e la scomparsa del ciclo mestruale; in gravidanza aumenta il rischio di aborto. L’uso promiscuo di siringhe provoca la trasmissione del virus dell’epatite e dell’HIV. Non va comunque dimenticata la presenza significativa di tubercolosi e malattie veneree nella popolazione tossicodipendente. L’overdose porta alla morte.
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SOCIALMENTE Chi assume eroina rischia di diventare un emarginato e perdere progressivamente tutti gli altri interessi; la necessità irrinunciabile dell’eroina porta alla ricerca costante di denaro anche con mezzi illeciti. Nelle fasi acute può portare alla perdita di qualsiasi senso di rispetto per sé e gli altri facendo fare qualsiasi cosa pur di ottenere una dose: prostituzione maschile e femminile, inserimento in attività criminali «improbabili» e rischiose (denunce, carcere,...)
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ASTINENZA Dopo otto ore dall’ultima dose compaiono ansia, sbadigli, sudorazione, lacrimazione, insonnia, vampate di calore alternate a sensazioni di freddo, crampi e dolori addominali, vomito. La crisi può protrarsi fino a dieci giorni; nei mesi seguenti si possono verificare insonnia, una sensazione di malessere, depressione, irritabilità: fattori che possono determinare ricadute.
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PRECAUZIONI La scelta di provare è ad alto rischio e può diventare una scelta irreversibile che compromette seriamente la qualità della vita (affetti, relazioni sociali, studio, lavoro, salute...) Chi assume eroina deve comunque evitare di usare siringhe già usate: può infatti contrarre l’AIDS, ma anche epatiti o altre malattie invalidanti. Inoltre, se si assume alcol o farmaci anche una dose modesta può essere pericolosa.
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KETAMINA Special k, Vitamina k, Ket, Purple…
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COS'E’ Anestetico generale utilizzato sia in medicina che in veterinaria. Scientificamente è definito “ANESTETICO DISSOCIATIVO”, data la capacità di questa sostanza di separare la mente dal corpo provocando in alcuni casi allucinazioni, visioni mistiche, sensazione di entrare in un’«altra realtà». Questa sostanza è presente sul mercato illegale sotto forma liquida, in fiale comunemente dette «spruzzi»: con un procedimento di riscaldamento viene trasformata in polvere per poi essere solitamente sniffata, oppure fumata, anche se c’è chi prova a iniettarsela direttamente in muscolo.
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EFFETTI RICERCATI L’uso di ketamina a dosi elevate porta a un’esperienza “psichedelica” molto forte. La più tipica è definita da alcuni addirittura «vicino alla morte»; si può arrivare ad avvertire, cioè, un’intensa sensazione di essere realmente morti e, dopo un distacco della mente dal corpo, sembra di fluttuare nell’ambiente circostante per poi tornare alla vita e alla LUCE attraverso un tunnel. Tutto ciò dura circa un’ora.
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RISCHI E DANNI Essendo una sostanza con un forte potenziale psichedelico, il rischio principale è quello di non riuscire a tornare più con i piedi per terra, creando in questo modo un distacco sempre più forte dalla realtà. Inoltre, un uso continuato della ketamina porta anche ad alcuni disturbi fisici, come difficoltà nella digestione e nell’urinare, oltre che a problemi di memoria.
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ATTENZIONE È estremamente pericoloso usare ketamina contemporaneamente ad altre sostanze (alcol, barbiturici, eroina) si rischia un collasso cardiorespiratorio.
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Dal momento che questa sostanza provoca la perdita di CONTROLLO del corpo è assolutamente sconsigliato mettersi alla guida di qualsiasi mezzo di locomozione (auto o moto che sia) e avventurarsi in tutto ciò che necessita una minima capacità di coordinazione dei movimenti (nuotare, correre in luoghi pericolosi, arrampicarsi o sporgersi…)
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POPPER
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COS'E’ Originariamente nitrito di amile o di butile, oggi in varie forme di nitriti, si presenta come un liquido contenuto in una fiala o boccetta colorata. Venduto solitamente nei sexy shop o come deodorante, anche se in verità non ha un buon odore.
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EFFETTI RICERCATI L’assunzione attraverso inalazione produce una forte vasodilatazione che dà a chi lo usa una sensazione di caldo nel corpo, con un senso di euforia che dura pochi secondi.
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RISCHI E DANNI Non si conoscono effetti di dipendenza fisica. Taluni sentono alla fine una forte stanchezza, mal di testa e vertigini. Il liquido è pericoloso per la pelle e le mucose, e produce forti infiammazioni o addirittura ustioni. E’ particolarmente pericoloso per persone con problemi di cuore. Il popper è altamente infiammabile ed è pericoloso usarlo in presenza di fiamma o calore. Come per tutte le sostanze inalanti (benzina, colle, trielina, ammoniaca), l’abuso aumenta il rischio di danni alla salute: dal soffocamento ai disturbi al sistema nervoso centrale.
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ANFETAMINE anfe, speed…
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COSA SONO Stimolanti chimici simili all’adrenalina. Sono presenti sul mercato illegale sotto forma di pasticche o, più raramente, in polvere; in questo secondo caso l’assunzione avviene via endovena (modalità che presenta maggiori rischi) o sniffandola. A causa della loro proprietà di ridurre l’appetito, sono contenute in molti farmaci contro l’obesità e la bulimia. Molto spesso le anfetamine sono presenti come sostanze da taglio in compresenza di LSD o di ecstasy; a volte sono spacciate come ecstasy o acidi (LSD).
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EFFETTI RICERCATI Aumento della capacità di attenzione e di vigilanza, abolizione della necessità di dormire, scomparsa di appetito e della stanchezza, facilità di parola, sensazione di potenza. Se assunte per via endovenosa: violenta sensazione di calore, sensazione di onnipotenza, parlantina esagerata, iperattività fisica.
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RISCHI E DANNI Dopo l’effetto di esaltazione, segue una sensazione di spossatezza, irritabilità, depressione; la tentazione di prendere un’altra dose è molto forte: se si cede a tale spinta si corre il rischio di posticipare la fase depressiva ritrovandosela però amplificata. Inizia quindi una spirale fatta di aumenti di dosaggi, manie varie fra cui quella di persecuzione, ossessioni dovute anche alla mancanza di sonno che danno al dipendente da anfetamina un classico aspetto trasandato, allucinato e skizzato. Dosi eccessive possono provocare coma, febbre, convulsioni; l’overdose può portare alla morte.
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SOCIALMENTE Chi assume abitualmente anfetamina è spesso incapace di valutare correttamente le proprie capacità e i risultati delle proprie azioni: il comportamento diviene violento, viene azzerata la capacità autocritica e spesso si arriva all’isolamento e alla paranoia.
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PRECAUZIONI Per studenti Bisogna tenere presente che la sensazione di studiare meglio è assolutamente illusoria e che le capacità di concentrazione e di memorizzazione non aumentano, ma anzi tendono a diminuire. Presentarsi ad un esame con gli occhi a palla non è una grande idea.
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Per aspiranti top model
PRECAUZIONI Per aspiranti top model l'utilizzo di anfetamine come dimagranti è stato ed è molto diffuso: i danni che è possibile riportare dal punto di vista fisico e mentale sono notevoli e in fondo costa meno seguire una dieta prescritta da un medico. Se siete fissate, le anfetamine non faranno che aumentare le vostre fissazioni.
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PRECAUZIONI Per sportivi Queste sostanze e i loro derivati sono utilizzati come doping nello sport in quanto inibiscono il senso di fatica e il dolore muscolare. E' proprio questa loro caratteristica a rappresentare il maggior rischio per l'atleta che, non avvertendo i propri limiti fisiologici, può continuare a forzare la propria attività fino a procurarsi gravi danni organici, come lesioni cardiache, spesso seguite da morte improvvisa. Sono noti anche casi di fratture ossee in atleti che, durante competizioni di resistenza e sotto l'effetto di anfetamine, non hanno avvertito alcun dolore.
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PRECAUZIONI Uso ricreativo L'uso di anfetamine in contesti ricreativi è molto pericoloso per l'imprevedibilità delle reazioni e dell'intensità degli effetti. La mescolanza con l'alcol è, per esperienza di chi ha provato, disastrosa: il comportamento diviene solitamente aggressivo e violento, il desiderio di parlare continuamente non facilita la socialità con gli altri.
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STEROIDI ANABOLIZZANTI
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COSA SONO Derivati sintetici del testosterone, fondamentale ormone naturale maschile prodotto dai testicoli e responsabile della mascolinizzazione e dello sviluppo dei tessuti durante l’età adolescenziale e adulta del maschio. Durante gli ultimi cinquant’anni sono stati utilizzati per il trattamento di molte e varie disfunzioni, ma è vasto il loro uso a fini «sportivi» sia da parte di praticanti di alto livello che di frequentatori di palestre di culturismo e body building.
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EFFETTI RICERCATI Aumento della massa muscolare e della forza, capacità di sostenere sforzi intensi e di lunga durata senza cedimenti fisici, consapevolezza di essere robusti e muscolosi. È da sottolineare il fatto, comunque, che l’efficacia degli steroidi nel causare un accrescimento visibile di taglia, di forza e di potenza muscolare è strettamente correlata a una dieta iperproteica e alla pratica di un intenso e regolare programma di allenamento. Gli steroidi anabolizzanti vengono assunti secondo «cicli» di utilizzo della durata media di otto settimane; le modalità di assunzione variano però considerevolmente. Sebbene la grande maggioranza di tecnici, atleti e medici ammetta che gli steroidi migliorano le prestazioni fisiche, l’entità dei vantaggi e i fattori che li influenzano non sono ancora completamente chiari. In ogni caso non esiste una documentazione sufficiente circa i livelli di frequenza, durata e intensità degli allenamenti da accompagnare all’assunzione di steroidi perché si abbiano i risultati desiderati.
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RISCHI E DANNI I rischi variano secondo il tipo di steroidi usati, il dosaggio, l’età di inizio e l’eventuale assunzione di altri farmaci. A livello fisico i problemi meglio documentati riguardano il fegato e l’apparato riproduttivo. Si hanno effetti evidenti sull’apparato riproduttivo maschile: l’assunzione di questi derivati del testosterone comporta infatti una riduzione del testosterone prodotto autonomamente dall’organismo. Il nostro corpo può arrivare addirittura a sospenderne la produzione; tutto ciò può provocare la riduzione delle dimensioni dei testicoli, del numero e della motilità degli spermatozoi.
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Nelle donne l’uso di steroidi è associato a un processo di mascolinizzazione: si hanno così irregolarità mestruali, abbassamento della voce, riduzione del seno, perdita dei capelli, aumento dell’acne e dei peli corporei. L’impiego di steroidi negli adolescenti che non hanno terminato la crescita può comportare l’arresto di quest’ultima. Il testosterone, infatti, provoca la saldatura delle cartilagini di accrescimento delle ossa: assunzioni non necessarie dell’ormone fanno dunque correre il rischio di rimanere più bassi di statura.
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Negli utilizzatori di steroidi sono stati osservati anche disturbi psicologici: turbe psichiche, comportamenti aggressivi, cambiamenti dell’umore e squilibri simili a quelli prodotti dalle anfetamine. Inoltre chi assume steroidi anabolizzanti è più predisposto a lesioni ai tendini. È probabile che gli steroidi possano causare una dipendenza fisica, anche se sono ancora pochi i casi con evidenti sintomi di astinenza.
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PRECAUZIONI Fidarsi del fatto che tali sostanze non abbiano mai fatto male ad amici o conoscenti che le usano è una leggerezza che può costare caro: gli effetti tossici, infatti, non sono subito evidenti, ma possono impiegare anni a manifestarsi. Attenzione soprattutto agli ormoni steroidei anabolizzanti venduti illegalmente attraverso il mercato nero. Si tratta di farmaci non sterili, con indicazioni terapeutiche errate (dosaggi e contenuti falsi), che vengono commercializzati dalla criminalità organizzata.
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PSICOFARMACI neurolettici, antidepressivi, ansiolitici.
Gli psicofarmaci si dividono in alcune grandi categorie: neurolettici, antidepressivi, ansiolitici.
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NEUROLETTICI Sono potenti sedativi del sistema nervoso centrale. Vengono prescritti dai medici a persone che soffrono di deliri, allucinazioni, percezioni strane di se stesse e della realtà provocate da situazioni fortemente angosciose e stressanti che producono come conseguenza un grave senso di isolamento per l’impossibilità degli altri di condividere il loro vissuto. Questi sintomi sono simili a quelli che possono essere provocati dal consumo eccessivo di cocaina e di allucinogeni.
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RISCHI Scegliere da soli il neurolettico adeguato per tipo e dosaggio è sconsigliabile. Infatti i disturbi provocati da cocaina o allucinogeni tendono a scomparire (tranne casi eccezionali che devono essere curati dallo psichiatra), e quindi è inopportuno assumere dei sedativi così potenti che possono provocare altri disturbi come rallentamento dell’attività mentale, impossibilità a concentrarsi, pesantezza degli arti, difficoltà a parlare. Si rischia di entrare in uno stato in cui comunicare con gli altri diventa difficile, può essere complicato anche solo alzare il ricevitore del telefono, le cose e le persone sono vissute con distacco, perdono di significato e si vive in una situazione di apatia e di spaesamento.
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TRISTEZZA E DEPRESSIONE
Molto spesso si parla della depressione come della «malattia del secolo» e di soluzioni miracolistiche. Quello che forse si dimentica di sottolineare è la differenza tra tristezza e depressione. La tristezza è legata alla vita quotidiana e a tutte le sue difficoltà, è legata al dolore per le separazioni, i fallimenti, allo stress, all’identificazione con il dolore degli altri ed è percepita con dolore dal soggetto che la sta provando. La depressione è una cappa che cala sulla mente di chi la prova e produce difficoltà a concentrarsi, pensieri tristi, insonnia, voglia di piangere, perdita dell’appetito, sensi di colpa, perdita del senso di valore di sé e della propria autostima. Chi è all’interno di una condizione depressiva difficilmente la riconosce come tale: il più delle volte sono gli altri che ci possono aiutare a riconoscerla.
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EFFETTI Gli antidepressivi (per esempio il Prozac) sono farmaci che tendono a intervenire sui sintomi specifici attraverso i quali si manifesta la depressione, e sono quindi da prescrivere sulla base delle situazioni individuali oltre che delle risposte specifiche di ognuno di noi ai farmaci.
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PRECAUZIONI I rischi sono legati all’assunzione senza prescrizione medica. Possono essere: • Gravi intossicazioni dovute alla tossicità dei farmaci. • Insorgenza di problemi nuovi e non valutabili: alterazione del sonno, stati confusionali, alterazione del sistema cardiocircolatorio, intossicazione da overdose (che può portare anche a convulsioni o coma). • Passaggio dalla fase depressiva a quella maniacale. Si passa da una situazione di completo disinteresse per il mondo a quella nella quale ci si sente molto eccitati e si vogliono fare tantissime cose senza portarne a termine nessuna, si rischia di prendere decisioni non sufficientemente motivate, ci sembra di non avere bisogno di dormire e per le nostre continue richieste si rischia di perdere la disponibilità degli altri nei nostri confronti. A questo punto rischiamo di avere bisogno di farmaci sedativi per ritornare alla condizione di normalità.
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ANSIOLITICI Fanno parte di questa grande famiglia tutte le benzodiazepine (Tavor, Valium, Minias, Darkene, Roipnol, En). I singoli farmaci si differenziano molto per modalità di presentazione, dosaggio, velocità e potenza d’azione, durata dell’effetto sul nostro organismo.
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EFFETTI Diminuzione dell’ansia, visione meno pressante, angosciante e immediata dei propri problemi. Rilassamento, torpore, sonno. Con l’assunzione per via venosa e l’associazione con alcol, si cerca il miracolo di «spegnere la luce». Uno stato, cioè, nel quale tutto passa e noi non ci accorgiamo di niente; non abbiamo coscienza, non sappiamo cosa ci succederà e qualsiasi cosa accadrà noi non ci saremo.
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RISCHI Possono intervenire anche sul normale livello di attenzione e di capacità di percepire i pericoli e di attivare le difese. Possono togliere il potere di critica e di indirizzo della propria vita. Le benzodiazepine danno forte dipendenza fisica e psicologica, sono difficili da scalare, perché in tal caso riaffiorano tutti i problemi, con in più il problema di liberarsi dalla dipendenza. Inoltre, possono dare sonnolenza, scadimento della performance psicointellettiva, difficoltà di coordinazione motoria, minor rendimento nelle attività quotidiane, maggior rischio di infortuni o incidenti, particolarmente in associazione con alcol, accentuazione di problemi epatici.
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PRECAUZIONI Tutti questi tipi di farmaci sono facilmente reperibili e godono di una bassa critica sociale («sono farmaci ufficiali, li usano tutti»); questo non toglie nulla alla loro pericolosità e alla necessità di usarli secondo modalità precise. Attenzione. In primo luogo, ognuno di noi è diverso dagli altri e ha dunque bisogno di una posologia e di una categoria di farmaci adeguata. Quindi non automedichiamoci, perché un dosaggio troppo basso o troppo alto può avere effetti indesiderati e poco controllabili: è bene che l’assunzione, se necessaria, sia fatta sotto controllo medico.
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L’uso di tali farmaci deve poi essere accompagnato da un adeguato sostegno morale e/o amicale; quando non stiamo bene, infatti, sono tante le cose che non vanno e non esiste farmaco che risolva i problemi del mondo! È invece più importante che qualcuno ci ascolti, entri in contatto con noi e ci aiuti dall’esterno a vedere le cose in modo diverso da come le vediamo noi. Se proprio li usate da soli e poi volete toglierli, fatelo con gradualità. Quando un equilibrio si rompe all’improvviso, non può essere riacquistato di colpo. Non mischiate psicofarmaci con altre sostanze o con alcol, e soprattutto non mettetevi alla guida.
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