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Pensiero magico e pensiero mitico.

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Presentazione sul tema: "Pensiero magico e pensiero mitico."— Transcript della presentazione:

1 Pensiero magico e pensiero mitico

2 Magia e pensiero magico
il potere di influenzare, attraverso l’uso di sostanze gesti o formule, il corso degli eventi e la natura delle cose. Si divide in magia nera, quando mira a danneggiare l’oggetto con il proprio influsso, e magia bianca, quando mira a favorirlo Pensiero magico modo di comunicare e di conoscere proprio di chi afferma l’esistenza della magia e l’efficacia dei suoi atti Pensiero magico e pensiero mitico > Magia e pensiero magico

3 Il pensiero magico in Europa
Il pensiero magico fu un modo di comunicare e di conoscere condiviso da molti uomini di scienza e di lettere europei fino al Settecento. Per molto tempo in Europa la magia fu una materia a cui si applicarono gli “antenati” dei moderni chimici e degli attuali medici. I primi erano convinti che gli altri influenzassero realmente la vita delle persone (astrologia), i secondi pensavano che certe materie potessero essere combinate per ottenere metalli “miracolosi” (alchimia). Joseph Wright, L’alchimista alla ricerca della pietra filosofale, 1771 Pensiero magico e pensiero mitico > Il pensiero magico in Europa

4 Il “funzionamento” della magia
James Frazer ha identificato due modi di agire del pensiero magico: Imitazione Contagio Vestendosi della pelle d’un certo animale, il cacciatore può mimarne i movimenti e quindi influire sul suo comportamento Due cose, per il fatto d’essere state a contatto, conservano, anche una volta allontanate, il potere di agire l’una sull’altra James Frazer ( ), antropologo inglese, ha pubblicato nel 1915 Il ramo d’oro. Studio sulla magia e la religione Pensiero magico e pensiero mitico > Ill “funzionamento” della magia

5 La magia come rito propiziatorio
Bronislaw Malinowski ha osservato che i trobriandesi compivano atti magici quando dovevano fare qualcosa di pratico o di tecnico. Ciò serviva a far fronte all’ansia e doveva influenzare il buon esito dell’impresa. La magia, quindi, non è, secondo lui, anteriore alla religione e alla scienza, bensì un gesto primordiale con il quale l’individuo umano vuole controllare i fini desiderati: essa serve a “ritualizzare l’ottimismo dell’uomo”. Uomini-fango delle isole Trobriand Pensiero magico e pensiero mitico > La magia come rito propiziatorio

6 La magia, “presenza” contro il nulla
Ernesto de Martino , antropologo e storico delle religioni italiano, ha pubblicato Il mondo magico (1948), Sud e magia (1959), La terra del rimorso. Contributo a una storia religiosa del Sud (1961). De Martino considerò la magia un residuo arcaico legato al bisogno dell’essere umano di affermare la propria presenza di fronte all’idea della morte, dell’annientamento. Ernesto de Martino ( ) Pensiero magico e pensiero mitico > La magia, “presenza” contro il nulla

7 Magia e religione In molti riti religiosi si trovano gesti e formule che hanno lo scopo di influenzare spiriti o divinità inducendoli a comportarsi nel modo desiderato dagli uomini. La credenza nel potere guaritrice dell’acqua benedetta, nella protezione procurata dalle immagini di santi o da simboli sacri hanno forti rassomiglianze con la magia. Esempi: - Presso i beduini del Medio Oriente i bambini portano spesso al collo piccoli pezzi di stoffa chiamati hijab su cui sono scritti versetti del Corano a scopo di protezione da malattie o sfortuna. - Alcuni automobilisti collocano sul cruscotto l’immagine di qualche santo. Pensiero magico e pensiero mitico > Magia e religione

8 Il malocchio La credenza nel malocchio è diffusa ovunque nel mondo, ma in certe aree è più intensa che altrove: particolarmente in Europa e in Medio Oriente, dove è associata alla convinzione che lo sguardo o le parole troppo complimentose nascondano in realtà un’invidia inconscia che può arrecare danno. malocchio potere magico di danneggiare un individuo o un bene di sua proprietà attraverso uno sguardo carico di invidia o malvagità Totò impersona Rosario Chiarchiaro,il protagonista della novella La patente di Luigi Pirandello dedicata alla credenza nel “malocchio” Pensiero magico e pensiero mitico > Il malocchio

9 Gli atti “portasfortuna”
Parente del malocchio è la credenza che certi atti portino sfortuna. Ad esempio la credenza che versare il sale inavvertitamente porti sfortuna, e che rompere uno specchio procuri guai per un certo numero di anni. Come antidoto si compiono gesti o si pronunciano parole per annullarne gli effetti. Queste credenze servono a sottolineare il senso di precarietà della nostra esistenza, mentre i gesti riparatori, come nota Malinowski, servono a ristabilire l’equilibrio compromesso. Pensiero magico e pensiero mitico > Gli atti “portasfortuna”

10 I caratteri del mito Il mito produce una antropomorfizzazione della natura. Esso attribuisce ad animali, piante e cose caratteristiche umane come il linguaggio, i sentimenti, le emozioni. Questa comunanza di esseri umani, spiriti e animali rappresenta nel mito la situazione originaria di unità e armonia infranta con la creazione del mondo, che viene vista spesso, nelle concezioni mitico-cosmologiche, come frutto di una separazione. Le divinità egizie Hathor e Maat Pensiero magico e pensiero mitico > I caratteri del mito

11 La cosmologia dei Dogon
I Dogon, nell’attuale stato africano del Mali, hanno una complessa cosmologia (narrazione dell’ordine del mondo dalla sua origine): essi cercano di spiegare come si sono formati fiumi, animali, piante ed esseri umani. Pensiero magico e pensiero mitico > La cosmologia dei Dogon

12 L’imbroglione Presso molte culture la rottura dell’equilibrio originario del mondo è imputata a un personaggio metà uomo metà animale a cui viene dato il nome di trickster, cioè “imbroglione”, “briccone”. Il trickster, lussurioso e vorace, fa cose che non vanno fatte, e non paga il prezzo dei suoi errori, è ambiguo nel comportamento come nella sua natura ermafrodita: fa dono degli uomini della conoscenza e delle tecniche, ma per sbadataggine porta loro anche la malattia e la morte. La volpe Renard, un esempio di trickster, in una illustrazione di Michel Rodange per un libro per ragazzi Pensiero magico e pensiero mitico > L’imbroglione

13 Il mito di Prometeo Il trickster può essere paragonato al Prometeo della mitologia greca che fa dono del fuoco agli uomini, rubandolo però agli dèi: solo con l’infrazione del divieto divino e la rottura dell’ordine originario delle cose l’uomo può fondare la propria cultura. Questo è il significato anche del mito biblico della cacciata dell’uomo dal Paradiso. Heinrich Friedrich Fueger, Prometeo ruba il fuoco per l’umanità, 1817 Pensiero magico e pensiero mitico > Il mito di Prometeo

14 Significato e funzioni del mito
Il mito è sia un modo di pensare sia un sistema di classificazione e spiegazione della realtà. Il mito è stato inteso anche come qualcosa in cui le società possono leggere una morale dei rapporti tra gli uomini e che fissa un codice di comportamento e di pensiero:. Mito alcuni caratteri costanti: abolizione di spazio e tempo ambientazione in luoghi fantastici irraggiungibili rottura dell’unità originaria degli esseri viventi Pensiero magico e pensiero mitico > Significato e funzioni del mito

15 Mito e mitema Mitema: termine coniato a partire da mito e modellato su quello di fonema. Introdotto da Claude Lévi-Strauss, indica ciascuno dei nuclei narrativi che si possono evidenziare all’interno di un mito, in modo tale che la struttura del mito risulti dalla combinazione di più mitemi. Un mitema (il ragazzo che si innamora di una stella, il serpente che morde il piede di un uomo, un animale che mangia la nonna e suo nipote ecc.) prende sembianze diverse in culture diverse. Pensiero magico e pensiero mitico > Mito e mitema


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