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Diario di bordo … gita in Francia Ecco qui la nostra vacanza e i mille motivi per cui ci siamo divertiti!

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Presentazione sul tema: "Diario di bordo … gita in Francia Ecco qui la nostra vacanza e i mille motivi per cui ci siamo divertiti!"— Transcript della presentazione:

1 Diario di bordo … gita in Francia Ecco qui la nostra vacanza e i mille motivi per cui ci siamo divertiti!

2 Premier jour Che levataccia … ma poi ne è valsa la pena! Alle 5.30 siamo partiti per la nostra prima esperienza oltre confine, senza genitori. Durante il viaggio abbiamo dormito circa fino a Genova, dove ci hanno svegliati per farci rendere conto delle differenze che vi sono rispetto alla nostra città. Case altissime, grigie e tutte uguali … un po’ monotone e tristi con un groviglio di strade, ponti, ferrovie e cavi elettrici per decine di chilometri da far girare la testa. Prima sosta a Savona per la meritata colazione. Ore 10.00…. Eccoci finalmente alla frontiera, ovviamente muniti di documenti dato che c’ erano i doganieri, per evitare complicazioni!

3 Passata la baia di Montecarlo, iniziata la Costa Azzurra, la prima città che incontriamo è Menton. Poi abbiamo potuto ammirare Nice, che ci ha colpiti in particolare per due edifici caratteristici chiamati le Vele, perché nella forma ricordano (che cosa mai ricorderanno?) due vele. Appartamenti di lusso, super attici e giganteschi e meravigliosi giardini popolano questi un po’ bizzarri palazzi. Ed ecco venire la città più mondana di tutta questa zona: Cannes. Purtroppo dall’autostrada non si è visto molto di questa bella città. Oltrepassata Cassis e finita la Costa Azzurra, siamo arrivati in Provenza. La seconda e inaspettata sosta è stata fatta a un Mc Donald’s, dove ci siamo divertiti tantissimo. E il paesaggio? Era proprio uguale a come ne avevamo parlato in classe: tutta montagna e pianura. Tra le tante montagne, ci hanno colpito in particolare queste due : la montagna Sainte Victoire, dipinta dal pittore Cézanne in un suo quadro e più interessante ancora è stata la montagna Rocher de Roquebrune, che ricorda moltissimo, tanto da essere stata la protagonista di molti film western, il Grand Canyon statunitense. E dopo otto ore di viaggio arriviamo finalmente ad Arles.

4 Ad Arles abbiamo visto il bellissimo anfiteatro di questa città originaria ai tempi dei romani. Dovete sapere che un grande artista postimpressionista, Van Gogh, visse qui gli ultimi 15 mesi della sua vita. Abbiamo avuto la possibilità di visitare l’ Espace Van Gogh con un giardino pieno di fiori che ci è piaciuto tantissimo. Abbiamo ripreso il pullman e siamo scesi a Nîmes dove abbiamo alloggiato. Ognuno di noi ha sfatto le proprio valigie e ci siamo ritrovati per la cena. Mai ci saremmo aspettati che il cibo non fosse di nostro gradimento. Infine, quasi digiuni, siamo andati a dormire.

5 Oggi siamo andati al Palazzo dei Papi di Avignone. Purtroppo il tempo ha manifestato fin da subito il suo cattivo umore. Scesi dall’autobus, piovigginava e tutti speravano che il tempo migliorasse e che non piovesse più. Ma non è stato così. Ha continuato a piovere per tutta la mattinata. L’ unico sollievo è stata proprio la visione di questo meraviglioso palazzo, che anche se è stato costruito nel 1300, per la sua bellezza poteva tranquillamente competere con le più belle opere del Rinascimento italiano. Quando siamo arrivati al palazzo ci siamo divisi in diversi gruppi, muniti di telecomando parlante e abbiamo ascoltato le spiegazioni di ogni singola zona del palazzo. E che dire del palazzo? Era fantastico e immenso con stanze decorate e affrescate che avrebbero meritato mille foto, ma, proprio per evitare il degrado di queste meraviglie, le foto non si potevano fare. Più tardi siamo andati in cima al palazzo per osservare il paesaggio magnifico … rovinato dalla pioggia. Infatti il tempo stava peggiorando. Troisième jour

6 Usciti da Avignone, ci siamo subito diretti al Pont du Gard. Lì abbiamo pranzato. Siamo andati naturalmente a vedere il Pont du Gard, questo meraviglioso ed enorme ponte e avremmo voluto salire fino in cima ma il tempo era minaccioso. Ciò nonostante abbiamo fatto in tempo a fare alcune foto agli olivi secolari portati dalla Spagna che si trovano lungo il sentiero. Abbiamo fatto appena in tempo a salire sul pullman che ha cominciato a diluviare. Quindi addio Roussillon e le sue terre d’ocra (ciò che avremmo dovuto visitare nel pomeriggio) e tutti via in albergo, dove abbiamo passato la nostra ultima notte in Francia.


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