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Collaboratore Collettivo Uninomade 2.0

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Presentazione sul tema: "Collaboratore Collettivo Uninomade 2.0"— Transcript della presentazione:

1 Collaboratore Collettivo Uninomade 2.0
Università bene comune, research university e recinzione dei risultati della ricerca “pubblica” Dr Carlo Romagnoli Medico esperto in programmazione ed organizzazione dei servizi sanitari Collaboratore Collettivo Uninomade 2.0

2 Temi affrontati Costituzione politica del presente e definizioni
Condizioni sotto le quali i commons non si esauriscono Commons: nuove valenze …..e ambivalenze La conoscenza come common Specificità Evidenze emerse dai seminari precedenti sulla proprietà intellettuale Quali orientamenti segue la ricerca nella UNIPG? Il declino dell’Umbria e le possibili soluzioni: verso una gestione comune delle conoscenze Bibliografia

3 1) Costituzione politica del presente: dal fordismo al capitalismo cognitivo
2011 1978 Stato a rete (Unione europea) Stato nazione (Italia) Crisi della rappresentanza e disgiunzione tra potere ed esperienza Forte partecipazione politico sindacale Finanziarizzazione pervasiva di produzione (globale) e riproduzione Centralità della produzione territorializzata (fabbrica) Politiche istituzionali che regolano le attività del “privato” di supporto al “privato” Centralità di output di breve periodo nella progettazione e valutazione Centralità dei fini sociali nella progettazione e valutazione

4 1.1) Definizioni Comune: condizione e portato della cooperazione sociale, produce e rende possibile la disponibilità e l'accesso ai commons, siano essi materiali o immateriali. Ovvero “Il divenire principe della moltitudine” (Negri. A, 2010); Commons: risorse condivise da un gruppo di persone e soggette a dilemmi (controversie, dubbi, ecc.) sociali” (Ostrom. E 2009) Enclosures: recinzione, definizione di confini e sviluppo complementare di leggi sulla avvenuta appropriazione privata di bene fino ad allora comune (Vecchi, B. 2009): Primo ciclo di recinzioni: propriètà terriera (XII-XVIII sec) Secondo ciclo di recinzioni: produzione comune di conoscenza (accordi WTO 1994)

5 1.2) Definizioni Università: "istituzione di alta cultura" (costituzione art.33) di formazione superiore costituita da un gruppo di strutture scientifiche finalizzate alla didattica e alla ricerca. Storicamente le “universitates” sono “comunità di persone animate dagli stessi interessi” (sec XI).. Research university: Secondo il Prof. John Hennessy (Pres. Stanford Univ. USA) la creazione e diffusione della conoscenza è il cuore di tutte le attività di RU. Concetto di RU proviene in realtà dalla Germania, portato negli USA da Daniel Coit Gilman quando fondò la Johns Hopkins University (XIX sec.). Concetto utilizzato dalla Carnegie Institution per classificare le università in base alla capacità di accedere ai finanziamenti della ricerca da parte delle agenzie governative.

6 2.1) Condizioni sotto le quali i commons non si esauriscono
Gli studi condotti dagli economisti dei beni comuni sui sistemi sostenibili sul lungo periodo, hanno evidenziato che: Vi è una grande variabilità di regole ad hoc; a nessun singolo set di queste regole si poteva attribuire inequivocabilmente il merito della loro positiva sostenibilità.

7 2.2) Principi costitutivi nella gestione di risorse comuni solide e durevoli
Sono utili indicazioni per l’analisi di sistemi piccoli ed omogenei, mentre servono ulteriori ricerche per stabilire se siano applicabili a sistemi vasti e complessi come i beni comuni della conoscenza. Otto fattori sono stati individuati come quelli: la cui presenza è stata osservata nella maggior parte di istituzioni solide… e per converso se ne è riscontrata l’assenza in quelle segnate da insuccesso;

8 2.3. Condizioni sotto le quali i commons non si esauriscono
Una chiara definizione delle possibilità e dei limiti; Le regole in uso devono essere adeguate alle esigenze ed alle condizioni locali; Tutti gli individui tenuti a rispettare queste regole possono partecipare alla modifica delle stesse; Il diritto dei membri della comunità a stabilire le proprie regole è rispettato dalle autorità esterne; Deve esistere un sistema in grado di auto monitorare il comportamento dei membri; 6. Deve operare un sistema di sanzioni progressive; 7. I membri della comunità hanno accesso a meccanismi di risoluzione dei conflitti a basso costo. 8. Le organizzazioni stratificate su più livelli ( prelievo ed utilizzo della risorsa, fornitura della risorsa, monitoraggio e sanzione, risoluzione dei conflitti e altre attività di governo) sono strutturate in forma di architettura annidata, con livelli multipli di attività.

9 3.1) Commons: nuove valenze…..
Valenze contenute nel concetto di Common: descrittiva perché identifica modelli di governo che altrimenti non verrebbero esaminati. costitutiva perché, fornendoci un nuovo linguaggio, ci aiuta  a costituire nuove comunità sulla base dei principi relativi ai beni comuni. espressiva perché il linguaggio dei beni comuni è un modo grazie al quale le persone possono rivendicare un legame personale con un insieme di risorse. nonché una solidarietà sociale gli uni con gli altri.     

10 3.2) e…. ambivalenze: Comune > beni comuni
Comunità cooperante > comunità residente Gestione comune > gestione privata o istituzionale Diritto consuetudinario > diritto dei beni comuni Gestione comune della valutazione > valutazione “proprietaria”

11 4.1 Specificità della conoscenza come common (Ostrom)
Nel caso di risorse “sottraibili”, (es.: zone di pesca) l’uso che ne fa una persona produce scarsità (elevata sottraibilità = caratteristica basilare risorse comuni ”naturali”) Quasi tutti i tipi di conoscenza, al contrario: sono relativamente non sottraibili; si crea tanto più valore quante più sono le persone che usano la risorsa e si uniscono alla comunità di utilizzatori (cornucopia dei beni comuni Il valore della letteratura scientifica o di un software open source di fatto aumenta all’aumentare del numero di persone che partecipano all’impresa, un fenomeno che gli economisti definiscono “effetto di rete” Quando la conoscenza è gestita in modo comune l’efficienza della condivisione è superiore a quella della competizione.

12 4.2.1) Evidenze emerse nei precedenti seminari: Ugo Pagano
Alcune delle cause della presente crisi vanno ricercate nel funzionamento della economia della conoscenza, dove i diritti di proprietà intellettuale danno luogo, dopo un breve sviluppo iniziale ad effetti negativi sull’economia legati ai conflitti ed alla difficoltà nella circolazione delle conoscenze. Se i monopoli intellettuali sono una delle cause della crisi, stimoli alla domanda aggregata dovrebbero accompagnarsi con politiche che ne diminuiscono il ruolo

13 4.2.2) Evidenze emerse nei precedenti seminari: Mauro Turrini
Biocapitalismo: Trasformazione vita in informazioni Privatizzazione delle informazioni sulla vita

14 4.2.3) Evidenze emerse nei precedenti seminari: Ester Ferrara
Cosa vuol dire tutto questo nel campo della ricerca bio-medica? The Tragedy of Anticommons”:la ricerca bio-medica è uno dei settori nei quali i diritti di privativa impediscono che beni, accessibili a tutti, raggiungano il mercato, così limitando l'innovazione tecnologica IPRs Vs. Accesso alla risorsa/accesso ai farmaci:il diritto di salute non si concretizza in un atto dispositivo di un bene materiale ma in un diritto di accesso ad una risorsa I geni non sono equivalenti a composti chimici ma sono piuttosto un “information code”. Property Rights Vs. Intellectual Property Rights ●“Gli oggetti della IP sono ontologicamente diversi rispetto ai beni corporali cui si è fatto tradizionalmente riferimento nei discorsi riferiti alla property”(A. Gambaro) ●“Second Enclosure Movement” è “the enclosure of intangible commons of mind”il cui oggetto non è più la “real property” ma l'“Intellectual Property”(J. Boyle)

15 4.2.4.) Evidenze emerse nei precedenti seminari: Giorgio Resta

16 4.2.5) Evidenze emerse nei precedenti seminari: Simone Vezzani
La tragedia degli anti-commons: quando diversi individui detengono diritti esclusivi ed esercitandoli restringono l’accesso a risorse (Heller, Eisembreg 1998)

17 5) Quali orientamenti segue la ricerca nella UNIPG?
Sembra mancare un documento programmatico generale che descriva: Quale politica per la ricerca? Con quali livelli di qualità? Cosa dovrebbe accadere nel tempo? Nel sito troviamo: Regolamento per brevetti Spin off attivati per facoltà Brevetti (pagina vuota!!) Commissione che valuta Riferimenti normativi tutela proprietà intellettuale Sembra mancare una Relazione sullo stato di avanzamento e sui risultati raggiunti redatta da valutatori terzi Il senso generale sembra essere: avanti nella privatizzazione delle conoscenze scarsa trasparenza da abitudine alla autovalutazione Difficoltà a regolare pulsioni privatizzatrici degli “inventori”

18 6.1) Il declino dell’Umbria….
AUR 2012: Rispetto al merito, di tutti settori analizzati ( competitività, reti, uso di internet, credito disponibile, consumi, occupazione, precarietà, industria hi tech, scambi commerciali….) nessuno evidenzia tendenze positive In piena crisi del capitalismo cognitivo sembrerebbe che le indicazioni politiche regionali convergano su: visione fordista degli attuali assetti societari incentivi e piena libertà all’uso privato delle conoscenze scarsa riflessione su misure antimonopolistiche per sviluppare una società della conoscenza Adesione volontaria alla tragedia degli anticommons

19 6.2) … e le possibili soluzioni
Repositories di Facolta e di Ateneo per condividere e manutenere tesi, pubblicazioni, testi, progetti ed iniziare a sviluppare la gestione comune delle conoscenze Osservatorio indipendente che valuti in regime di terzietà la gestione comune delle conoscenze nella UNIPG Conricerca su gestione comune delle conoscenze per : co - soggettivare, studenti, ricercatori, docenti, lavoratori cognitivi e singolarità; condividere le cose da fare ed i processi da attivare con altri contesti italiani e non e finanziata con fondi europei

20 7. Bibliografia 1) Bevilacqua P (2011): “Il grande saccheggio. L’età del capitalismo distruttivo” Laterza ed, Bari 2) Bensaid D. (2009) “Gli spossessati. Propriatà, diritto dei poveri e beni comuni”. Ombre Corte, Verona, pp. 114 3) Boldrin M, Levine, DK (2012) “Abolire la proprietà intellettuale. Copyright e brevetti costituiscono un male inutile perché non generano maggiore innovazione ma solo ostacoli alla diffusione di nuove idee”, Laterza, Roma; pp 228 4) Castells M (2000): “La nascita della società in rete”. Blackwell Pubblisher Ltd, Oxford 2000; ed. it Università Bocconi editore, Milano 2002; 5) Castells M (2009): “Comunicazione e potere” Università Bocconi Editore, Milano 6) Fumagalli A e Mezzadra S (2009): “Crisi dell’economia globale. Mercati finanziari, lotte sociali e nuovi scenari politici.” Ombrecorte – Uninomade ed., Verona. 7) Fumagalli A (2007) “Bioeconomia e capitalismo cognitivo” Carocci, Roma. 8) Gallino Luciano (2011) Finanzcapitalismo La civiltà del denaro in crisi”. Passaggi, Einaudi. , 9) Hardt M and Negri, A (1998): “Impero”. Mondadori Milano. 10) Hardt M, Negri A (2010) “Comune. Oltre il pubblico ed il privato” Rizzoli, Milano pp. 428 11) Heller Ma, Eisemberg RS (1998) “Can Patents Deter Innovation? The Anticommons in Biomedical Research“ Science: pp 12) Hess. C et Ostrom C (2009): “La conoscenza come bene comune” Bruno Mondadori Torino 13) Marazzi C (2009): “La violenza del capitalismo finanziario”. In “Crisi dell’economia globale. Mercati finanziari, lotte sociali e nuovi scenari politici”. Ombre corte / Uninomade, Verona, pp 17-50 14) Marazzi C (2010) “Il comunismo del capitale. Finanziarizzazione, biopolitiche del lavoro e crisi globale” Ombre corte / Uninomade, Verona, pp 254 15) Mintzberg H (1996): "La progettazione dell'organizzazione aziendale." Il Mulino, Bologna; 16) Mintzberg: H (2004) “Managers not MBAs”. Berrett Koehler, 2004. 17) Monnier JM et Vercellone C: (2007) “Travail, genre et protection sociale dans la transition vers le capitalisme cognitive”. European Journal of Economic and Social Systems. 20;1:15-35. 18) Ostrom E. (2006) “Governare i beni collettivi” Marsilio, Venezia, pp 353. 19) Pagano U, Rossi MA (2009) “The crash of the knowledge economy” Cambridge Journal of Economics, 33, 665–683 20) Rullani E. (2003)“Produzione di conoscenza e valore nel postfordismo”, in “L’età del capitalismo cognitivo. Innovazione, proprietà e cooperazione delle moltitudini”. A cura di Yann Moulier Bouteng. Ombre corte/ culture, 2003, Verona. 21) Turrini M (2010) “Biocapitalismo” Ombre corte, Verona. 22) Uninomade 2.0: 23) Vercellone C (ed.) (2006): “Capitalismo cognitivo. Conoscenza e finanza nell’epoca postfordista.” Manifestolibri, Roma. 24) Yochai B (2007): “La ricchezza della Rete. La produzione sociale trasforma il mercato e aumenta le libertà.” Università Bocconi Ed.


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