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Origini e sviluppi del processo d’integrazione europeo

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Presentazione sul tema: "Origini e sviluppi del processo d’integrazione europeo"— Transcript della presentazione:

1 Origini e sviluppi del processo d’integrazione europeo
L’origine dell’integrazione: la CECA Dalla CEE all’attuale Unione europea Natura di “processo” dell’UE Lezione I

2 L’Unione europea oggi

3 L’origine dell’integrazione: la CECA
I fondatori L’origine dell’integrazione: la CECA Konrad Adenauer Alcide De Gasperi Winston Churchill Robert Schuman Jean Monnet

4 Il testo integrale della dichiarazione di Robert Schuman, l'allora Ministro degli Esteri francese, rilasciata il 9 maggio 1950 e che diede origine al processo di integrazione europea:  La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano. Il contributo che un'Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche. La Francia, facendosi da oltre vent'anni antesignana di un'Europa unita, ha sempre avuto per obiettivo essenziale di servire la pace. L'Europa non è stata fatta: abbiamo avuto la guerra. L'Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto. L'unione delle nazioni esige l'eliminazione del contrasto secolare tra la Francia e la Germania: l'azione intrapresa deve concernere in prima linea la Francia e la Germania. A tal fine, il governo francese propone di concentrare immediatamente l'azione su un punto limitato ma decisivo. Il governo francese propone di mettere l'insieme della produzione franco-tedesca di carbone e di acciaio sotto una comune Alta Autorità, nel quadro di un'organizzazione alla quale possono aderire gli altri paesi europei. La fusione della produzioni di carbone e di acciaio assicurerà subito la costituzione di basi comuni per lo sviluppo economico, prima tappa della Federazione europea, e cambierà il destino di queste regioni che per lungo tempo si sono dedicate alla fabbricazione di strumenti bellici di cui più costantemente sono state le vittime. La solidarietà di produzione in tal modo realizzata farà si che una qualsiasi guerra tra la Francia e la Germania diventi non solo impensabile, ma materialmente impossibile. La creazione di questa potente unità di produzione, aperta a tutti i paesi che vorranno aderirvi e intesa a fornire a tutti i paesi in essa riuniti gli elementi di base della produzione industriale a condizioni uguali, getterà le fondamenta reali della loro unificazione economica.

5 Questa produzione sarà offerta al mondo intero senza distinzione né esclusione per contribuire al rialzo del livello di vita e al progresso delle opere di pace. Se potrà contare su un rafforzamento dei mezzi, l'Europa sarà in grado di proseguire nella realizzazione di uno dei suoi compiti essenziali: lo sviluppo del continente africano. Sarà così effettuata, rapidamente e con mezzi semplici, la fusione di interessi necessari all'instaurazione di una comunità economica e si introdurrà il fermento di una comunità più profonda tra paesi lungamente contrapposti da sanguinose scissioni. Questa proposta, mettendo in comune le produzioni di base e istituendo una nuova Alta Autorità, le cui decisioni saranno vincolanti per la Francia, la Germania e i paesi che vi aderiranno, costituirà il primo nucleo concreto di una Federazione europea indispensabile al mantenimento della pace. Per giungere alla realizzazione degli obiettivi così definiti, il governo francese è pronto ad iniziare dei negoziati sulle basi seguenti. Il compito affidato alla comune Alta Autorità sarà di assicurare entro i termini più brevi: l'ammodernamento della produzione e il miglioramento della sua qualità: la fornitura, a condizioni uguali, del carbone e dell'acciaio sul mercato francese e sul mercato tedesco nonché su quelli dei paese aderenti: lo sviluppo dell'esportazione comune verso gli altri paesi; l'uguagliamento verso l'alto delle condizioni di vita della manodopera di queste industrie. Per conseguire tali obiettivi, partendo dalle condizioni molto dissimili in cui attualmente si trovano le produzioni dei paesi aderenti, occorrerà mettere in vigore, a titolo transitorio, alcune disposizioni che comportano l'applicazione di un piano di produzione e di investimento, l'istituzione di meccanismi di perequazione dei prezzi e la creazione di un fondo di riconversione che faciliti la razionalizzazione della produzione. La circolazione del carbone e dell'acciaio tra i paesi aderenti sarà immediatamente esentata da qualsiasi dazio doganale e non potrà essere colpita da tariffe di trasporto differenziali.

6 Ne risulteranno gradualmente le condizioni che assicureranno automaticamente la ripartizione più razionale della produzione al più alto livello di produttività. Contrariamente ad un cartello internazionale, che tende alla ripartizione e allo sfruttamento dei mercati nazionali mediante pratiche restrittive e il mantenimento di profitti elevati, l'organizzazione progettata assicurerà la fusione dei mercati e l'espansione della produzione. I principi e gli impegni essenziali sopra definiti saranno oggetto di un trattato firmato tra gli stati e sottoposto alla ratifica dei parlamenti. I negoziati indispensabili per precisare le misure d'applicazione si svolgeranno con l'assistenza di un arbitro designato di comune accordo : costui sarà incaricato di verificare che gli accordi siano conformi ai principi e, in caso di contrasto irriducibile, fisserà la soluzione che sarà adottata. L'Alta Autorità comune, incaricata del funzionamento dell'intero regime, sarà composta di personalità indipendenti designate su base paritaria dai governi; un presidente sarà scelto di comune accordo dai governi; le sue decisioni saranno esecutive in Francia, Germania e negli altri paesi aderenti. Disposizioni appropriate assicureranno i necessari mezzi di ricorso contro le decisioni dell'Alta Autorità. Un rappresentante delle Nazioni Unite presso detta autorità sarà incaricato di preparare due volte l'anno una relazione pubblica per l'ONU, nella quale renderà conto del funzionamento del nuovo organismo, in particolare per quanto riguarda la salvaguardia dei suoi fini pacifici. L'istituzione dell'Alta Autorità non pregiudica in nulla il regime di proprietà delle imprese. Nell'esercizio del suo compito, l'Alta Autorità comune terrà conto dei poteri conferiti all'autorità internazionale della Ruhr e degli obblighi di qualsiasi natura imposti alla Germania, finché tali obblighi sussisteranno.

7 Dalla CEE all’Unione europea
La CECA era strutturata in un’Alta Autorità, un Consiglio speciale dei ministri, un’Assemblea comune e una Corte di giustizia. Presentava già delle peculiarità rispetto alle altre organizzazioni internazionali: ruolo centrale dell’Alta Autorità e capacità di adottare norme direttamente vincolanti per le imprese del settore. - Nel 1958 il progetto avviato con la CECA si amplia al settore dell’energia atomica e alla creazione di un mercato comune: nascono la Comunità economica europea (CEE) e la Comunità per l’energia atomica (EURATOM). Da questo momento l’evoluzione dell’integrazione europea procederà parallelamente lungo due linee direttrici : 1) quella dell’allargamento geografico; 2) quella della tensione verso un modello di tipo federale.

8 Allargamento: da 6 a 28 paesi

9 Il grande allargamento: l’unione di est e ovest
1989 Cade il muro di Berlino – fine del blocco comunista Inizia l’aiuto economico UE: programma Phare 1992 Fissati i criteri per l’adesione all’UE: democrazia e stato di diritto economia di mercato funzionante capacità di attuare le norme europee 1998 Iniziano i negoziati formali per l’allargamento 2002 Il vertice di Copenhagen approva un grande allargamento con l’ingresso di 10 nuovi paesi 2004 Dieci nuovi membri dell’UE: Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria 2007 Adesione di Bulgaria e Romania La Croazia entra a far parte dell’UE il 1° luglio 2013

10 L’avvio del processo di integrazione
- Con la creazione della CEE il punto di partenza è una unione doganale, destinata diventare entro 12 anni un vero e proprio mercato comune nel quale le condizioni di concorrenza tra imprese non fossero falsate. Sin dall’inizio erano previste poi alcune politiche comuni (politica agricola, politica commerciale, politica dei trasporti) cui si aggiungevano quelle relative ai settori CECA e EURATOM. - Dal punto di vista istituzionale: mentre nella CECA il fulcro del sistema era l’Alta Autorità (organo indipendente dagli Stati membri) nella CEE il ruolo centrale era quello del Consiglio dei ministri, rappresentativo degli Stati membri, mentre alla Commissione spettava un ruolo di iniziativa normativa e di controllo. Al Parlamento veniva inizialmente riconosciuto un ruolo consultivo.

11 Le principali tappe del processo di integrazione
1952 Comunità europea del carbone e dell’acciaio 1958 Trattati di Roma: • Comunità economica europea • Comunità europea dell’energia atomica (EURATOM) 1987 Atto unico europeo: nasce il Mercato unico 1993 Trattato sull’Unione europea - Maastricht 1999 Trattato di Amsterdam 2003 Trattato di Nizza 2009 Trattato di Lisbona

12 Natura di “processo” dell’Unione europea
- A partire dal 1958, dal modello dell’organizzazione internazionale classica ci si è avvicinati a un modello di unione di Stati che però non possiamo oggi identificare con quello federale (Il motto dell’UE è “uniti nella diversità”) - Si tratta di un modello originale, che nasce dalla pragmatica ricerca di equilibrio tra la forma dello Stato – nazione e l’ente sovranazionale: “un processo dinamico” e “un’evoluzione continua verso un traguardo tuttora indefinito” (Tizzano-Adam) - Ma l’evoluzione ha proceduto sempre nel senso di un progressivo consolidamento del processo di integrazione europeo. (v. art. 1 TUE). - L’Unione risultata dal trattato di Lisbona deve essere vista come un’ulteriore tappa di questo processo. - Sviluppi successivi si sono già avuti con la riforma della governance economica avviata per reagire alla crisi economico – finanziaria del 2008.


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