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SCUOLA, TERRITORIO, LAVORO…

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Presentazione sul tema: "SCUOLA, TERRITORIO, LAVORO…"— Transcript della presentazione:

1 SCUOLA, TERRITORIO, LAVORO…
L’orientamento, la didattica laboratoriale e l’alternanza scuola lavoro a cura di Angela Orabona Responsabile Polo Qualità di Napoli

2 "La vita è quella cosa che ci accade mentre siamo impegnati a fare altri progetti."
Antony De Mello

3 CONDIVISIONE DI UN LINGUAGGIO COMUNE
Apprendimento FORMALE Apprendimento che si attua nel sistema di istruzione e formazione e nelle università e istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, e che si conclude con il conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica o diploma professionale, conseguiti anche in apprendistato, o di una certificazione riconosciuta, nel rispetto della legislazione vigente in materia di ordinamenti scolastici e universitari. Apprendimento NON FORMALE Apprendimento caratterizzato da una scelta intenzionale della persona, che si realizza al di fuori del sistema di istruzione, in ogni organismo che persegua scopi educativi e formativi, anche del volontariato, del servizio civile nazionale e del privato sociale e nelle imprese.

4 Apprendimento INFORMALE
apprendimento che, anche a prescindere da una scelta intenzionale, si realizza nello svolgimento, da parte di ogni persona, di attività nelle situazioni di vita quotidiana e nelle interazioni che in essa hanno luogo, nell’ambito del contesto di lavoro, familiare e del tempo libero. Decreto Legislativo 13/2013

5 PRIMA PARTE: DEFINIZIONE
•apprendimento formale, che comprende tutti quei percorsi formativi che – anche in età adulta – conducono al conseguimento di un titolo riconosciuto; •apprendimento non-formale, che corrisponde a tutti quei percorsi educativi che sebbene strutturati e organizzati, non portano al conseguimento di un titolo di studio;

6 SECONDA PARTE: COSA E COME (e perché)
•occasioni e contesti di apprendimento informale: •esperienze legate al lavoro, al tempo libero, al gioco; •si impara dall’arte, dai libri, dal cinema; •il viaggiare una fonte di apprendimento informale tra le più importanti; •si impara dagli affetti, dalle relazioni…. dall’incontro con l’altro da noi; •si impara attraverso i mass media, oggi sempre più attraverso il web; •il contatto con la natura.

7 COME Imprevedibilità, non intenzionalità •L’apprendimento informale è spesso accidentale, imprevisto • Si impara spesso inoltre più dalle cose che vanno per il verso sbagliato che da quelle che filano lisce… Chi evita l'errore elude la vita (Carl Gustav Jung)

8 Aspetto olistico dell’apprendimento informale
•Mente /corpo, emozione •Apprendere attraverso l’ascolto di se stessi…. Nella società del “pieno”, dell’azione senza sosta, fermarsi, ascoltare, meditare, sono capacità importanti per l’apprendimento informale.

9 Creatività, auto-organizzazione
Ogni essere umano è “un artista” •L’apprendimento informale si caratterizza per essere fortemente auto-organizzato. •Ogni essere umano, è un “artista”, in quanto compone in maniera unica e originale la propria personale visione della realtà partendo dai materiali che la vita e l’ambiente gli hanno messo a disposizione (Mary Caterine Bateson).

10 Cittadinanza e Costituzione

11 RIFERIMENTI NORMATIVI
Legge 169/2008 (Cm 100/2008, Linee guida 4/3/2009 e CM 86/2010) DPR /2010 Indicazioni nazionali per il curricolo DM 254/2012 SNV di cui al DPR 80/2013: Competenze chiave e di cittadinanza (2.3) Legge 107/2015 – La Buona Scuola Carta d’intenti per l’Educazione alla Legalità Economica – giugno 2015 Maria Torelli

12 Legge 169/2008 e CM 86/2015 Insegnamento con propri contenuti che si collocano in un orizzonte regionale, nazionale, europeo, internazionale: Statuti Regionali, Costituzione Italiana e di altri paesi, ordinamento della Repubblica, organizzazione politica ed economica dell’Europa, organismi internazionali, Carta europea dei diritti fondamentali, Carta delle Nazioni Unite, Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, Convenzione dei diritti dell’infanzia, Carta dei valori, della cittadinanza e dell’integrazione Maria Torelli

13 Legge 169/2008 e CM 86/2015 L’insegnamento si colloca in specifici ambiti disciplinari La «disciplina» è oggetto di valutazione: All’interno del voto complessivo delle discipline comprese nelle aree Nella definizione del voto di comportamento Maria Torelli

14 Legge 169/2008 e CM 86/2015 L’insegnamento ha una dimensione trasversale che incrocia i seguenti temi: Legalità e coesione sociale, Appartenenza nazionale ed europea, Diritti umani, Pari opportunità Pluralismo e rispetto delle diversità, Dialogo interculturale, Etica della responsabilità, Bioetica, Tutela del patrimonio artistico e culturale, Sensibilità ambientale e sviluppo sostenibile Benessere personale e sociale Fair play nello sport Sicurezza nelle varie dimensioni e stradale in particolare Solidarietà, volontariato, Cittadinanza attiva. Maria Torelli

15 Linee guida Linee guida ed. ambientale e allo sviluppo sostenibile – dicembre 2009 Linee guida ed. alimentare nella scuola italiana – ottobre 2011 Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri – febbraio 2014 Linee di orientamento per il contrasto al bullismo e al cyberbullismo – aprile 2015 Maria Torelli

16 I nuovi ordinamenti Linee guida per gli Istituti tecnici e professionali (Linee guida per il passaggio ai nuovi ordinamenti) Gli istituti tecnici attuano l’insegnamento di «Cittadinanza e Costituzione» con prevalente riferimento a principi e valori afferenti l’asse scientifico-tecnologico che li caratterizza e ai risultati di apprendimento previsti per l’area di istruzione generale e per le aree di indirizzo. Tale obiettivo si consegue più puntualmente nel primo biennio attraverso lo studio della Costituzione Italiana (principi, libertà, diritti e doveri), dell’Unione europea e delle grandi organizzazioni internazionali, nonché dei concetti di norma giuridica e fonti del diritto… Anche il tema dell’educazione finanziaria e del relativo grado di «alfabetizzazione» dei cittadini (financial literacy) è di grande rilevanza all’interno della prospettiva qui considerata, poiché le scelte finanziarie hanno conseguenze determinanti sulla qualità e sullo stile di vita dei cittadini e sulla legalità della collettività. Maria Torelli

17 I nuovi ordinamenti – I Licei
L’acquisizione delle competenze relative a Cittadinanza e Costituzione investe globalmente il percorso scolastico, su almeno tre livelli. nell’ambito della Storia e della Filosofia, lo studente è chiamato ad apprendere alcuni nuclei fondamentali relativi all’intreccio tra le due discipline e il diritto, anche nei percorsi che prevedono l’insegnamento di Diritto ed Economia (cui, in questo caso, “Cittadinanza e Costituzione” è affidata) la vita stessa nell’ambiente scolastico rappresenta, ai sensi della normativa vigente, un campo privilegiato per esercitare diritti e doveri di cittadinanza l’autonomia scolastica, nella ricchezza delle proprie attività educative, ad adottare le strategie più consone al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Documento di indirizzo. Maria Torelli

18 I nuovi ordinamenti Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo
Accanto ai valori e alle competenze inerenti la cittadinanza, la scuola del primo ciclo include nel proprio curricolo la prima conoscenza della Costituzione della Repubblica italiana. Gli allievi imparano così a riconoscere e a rispettare i valori sanciti e tutelati nella Costituzione, in particolare i diritti inviolabili di ogni essere umano (articolo 2), il riconoscimento della pari dignità sociale (articolo 3), il dovere di contribuire in modo concreto alla qualità della vita della società (articolo 4), la libertà di religione (articolo 8), le varie forme di libertà (articolo 13-21). Imparano altresì l’importanza delle procedure nell’esercizio della cittadinanza e la distinzione tra diversi compiti, ruoli e poteri. Questo favorisce una prima conoscenza di come sono organizzate le nostre società (articoli 35-54) e le nostre istituzioni politiche (articoli 55-96). Al tempo stesso contribuisce a dare un valore più largo e consapevole alla partecipazione alla vita della scuola intesa come comunità che funziona sulla base di regole condivise. Parte integrante dei diritti costituzionali e di cittadinanza è il diritto alla parola (articolo 21) il cui esercizio dovrà essere prioritariamente tutelato ed incoraggiato in ogni contesto scolastico e in ciascun alunno, avendo particolare attenzione a sviluppare le regole di una conversazione corretta. Maria Torelli

19 DPR 80/2013: il RAV Gli esiti degli studenti: Risultati scolastici
Risultati nelle prove standardizzate nazionali Competenze chiave e di cittadinanza Risultati a distanza Maria Torelli

20 Competenze sociali e civiche
Definizione: si parla di competenze chiave per indicare un insieme di competenze, anche di natura trasversale, ritenute fondamentali per una piena cittadinanza. competenze sociali e civiche (rispetto delle regole, capacità di creare rapporti positivi con gli altri, costruzione del senso di legalità, sviluppo dell’etica della responsabilità e di valori in linea con i principi costituzionali) competenze personali legate alla capacità di orientarsi e di agire efficacemente nelle diverse situazioni. capacità degli studenti di autoregolarsi nella gestione dei compiti scolastici e dello studio Maria Torelli

21 Competenze sociali e civiche
Domande guida: la scuola valuta le competenze di cittadinanza degli studenti (es. il rispetto delle regole, lo sviluppo del senso di legalità e di un’etica della responsabilità, la collaborazione e lo spirito di gruppo)? La scuola adotta criteri di valutazione comuni per l’assegnazione del voto di comportamento? La scuola valuta le competenze chiave degli studenti come l’autonomia di iniziativa e la capacità di orientarsi? In che modo la scuola valuta queste competenze (osservazione del comportamento, individuazione di indicatori, questionari, ecc.)? qual è il livello delle competenze chiave e di cittadinanza raggiunto dagli studenti nel loro percorso scolastico? Ci sono differenze tra classi, sezioni, plessi, indirizzi o ordini di scuola? Maria Torelli

22 Legge 107/2015 (più nota come La Buona Scuola)
Obiettivi formativi prioritari (art.1 comma 7): d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione alla autoimprenditorialità; e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali; Maria Torelli

23 La Buona Scuola g) potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica; h) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media… l) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico…; m) valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese; Maria Torelli

24 La Buona Scuola Art.1 comma 16
Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all'articolo 5-bis, comma 1, primo periodo, del predetto decreto-legge n. 93 del 2013 Maria Torelli

25 Legge 119/2013 Il Piano persegue le seguenti finalità:
Art.5 comma 2 Il Piano persegue le seguenti finalità: a) prevenire il fenomeno della violenza contro le donne …; b) sensibilizzare gli operatori dei settori dei media per la realizzazione di una comunicazione e informazione, anche commerciale, rispettosa della rappresentazione di genere e, in particolare, della figura femminile…; c) promuovere un'adeguata formazione del personale della scuola alla relazione e contro la violenza e la discriminazione di genere e promuovere… l'informazione e la formazione degli studenti al fine di prevenire la violenza nei confronti delle donne e la discriminazione di genere, anche attraverso un'adeguata valorizzazione della tematica nei libri di testo. Maria Torelli

26 Nota 1972 del 15/9/2015 … la finalità del suddetto articolo non è, dunque, quella di promuovere pensieri o azioni ispirate ad ideologie di qualsivoglia natura, bensì quella di trasmettere la conoscenza e la consapevolezza riguardo i diritti e i doveri della persona costituzionalmente garantiti, anche per raggiungere a e maturare le competenze chiave di Cittadinanza, nazionale, europea e internazionale, entro le quali rientrano la promozione dell’autodeterminazione consapevole e del rispetto della persona, come stabilito pure dalla Strategia di Lisbona 2000. Nell’ambito delle competenze che gli alunni devono acquisire, fondamentale aspetto riveste l’educazione alla lotta ad ogni tipo di discriminazione, e la promozione ad ogni livello del rispetto della persona e delle differenze senza alcuna discriminazione. Maria Torelli

27 Organico di potenziamento - nota 30549 del 21/9/2015
Con il potenziamento dell'offerta formativa e l'organico dell'autonomia le scuole sono chiamate a fare le proprie scelte in merito a insegnamenti e attività per il raggiungimento di obiettivi quali: valorizzazione e potenziamento delle competenze…di cittadinanza attiva; sviluppo di comportamenti responsabili per la tutela dei beni ambientali e culturali; potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di un sano stile di vita; prevenzione e contrasto …della discriminazione, del bullismo e del cyberbullismo… Maria Torelli

28 Organico di potenziamento
Potenziamento umanistico Socio economico e per la legalità d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione all'autoimprenditorialità; l) Prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed  educativi del territorio e delle associazioni di settore; e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali; Maria Torelli

29 Carta d’intenti per l’Educazione alla Legalità Economica – giugno 2015
per promuovere l’educazione economica, finanziaria , fiscale per spingere i ragazzi di oggi, cittadini di domani, a comportamenti attivi e consapevoli in cooperazione di ministeri, enti e agenzie: Ministero dell'Economia e delle Finanze Corte dei Conti Banca d'Italia Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria Guardia di Finanza Agenzia delle Entrate Equitalia S.p.A. Unioncamere Associazione Nazionale per lo Studio dei Problemi del Credito APF - Organismo per la Tenuta dell’Albo dei Promotori Finanziari Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio Fondazione Rosselli Maria Torelli

30 Carta d’intenti per l’Educazione alla Legalità Economica
l’educazione economica è parte integrante del bagaglio culturale indispensabile per la formazione di cittadini consapevoli, nonché per la crescita della cultura della legalità nel Paese; l’educazione alla legalità fiscale è il presupposto del concreto coinvolgimento dei cittadini nella realizzazione e nel funzionamento dei servizi pubblici, nel rispetto dei principi costituzionali della partecipazione alle spese della collettività e dell’equa contribuzione; si intende promuovere un’educazione e una sensibilizzazione ai temi sopra indicati, finalizzata a far acquisire conoscenza e consapevolezza dell’agire economico e, quindi, capacità di effettuare le scelte più funzionali alle esigenze della collettività; Maria Torelli

31 Carta d’intenti per l’Educazione alla Legalità Economica
Per il raggiungimento degli obiettivi indicati in premessa, le Parti si impegnano a promuovere un coordinamento interistituzionale in cui, ciascuno per il proprio ambito di competenza, metta a fattor comune l'esperienza accumulata in termini di informazione e formazione sui temi dell’economia, della legalità, della finanza e del risparmio. Lo scopo ultimo è fornire a docenti e studenti specifiche competenze atte a favorire comportamenti attivi e consapevoli in relazione a temi quali: educazione economica, educazione finanziaria, educazione fiscale, legalità economica. Maria Torelli

32 Interculturalità Diversi da chi?
Nuovo capitolo per LA BUONA SCUOLA A cura dell’ Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’intercultura Diversi da chi? Nella scuola: esercizi di mondo Una “Buona scuola” è una scuola buona per tutti e attenta a ciascuno. L’approccio universalista della nostra scuola si deve oggi misurare e coniugare con le specificità e le storie di coloro che la abitano e con le trasformazioni della popolazione scolastica intervenute in questi anni. Una di queste trasformazioni, forse la più rilevante, riguarda la presenza crescente nelle aule scolastiche dei bambini e dei ragazzi che hanno una storia, diretta o famigliare, di migrazione. Promuovere l’educazione interculturale nelle scuole I giovani di oggi hanno bisogno di esperienze relazionali e di strumenti culturali per imparare ad interagire senza timori e con mentalità aperta con una cultura, un’informazione, un’economia sempre più contrassegnate dalla duplice dimensione del globale e del locale. Le classi multiculturali sono un contesto prezioso per abituare tutti, fin dai primi anni di vita, a riconoscersi ed apprezzarsi come uguali e diversi. La presenza degli studenti con background migratorio, se valorizzata da un approccio educativo interculturale, offre opportunità importanti alla modernizzazione e all’arricchimento del profilo culturale della scuola italiana. Maria Torelli

33 Quale metodologia? CM 86/2008: «… apprendimento tra pari e tutoraggio nei confronti dei compagni in difficoltà, metodi cooperativi, narrazione e dialogo, patti di corresponsabilità, itinerari di cittadinanza attiva…» Linee guida: «la prospettiva curricolare in cui si colloca Cittadinanza e Costituzione favorisce il coinvolgimento e valorizza la progettazione collegiale e l’attività laboratoriale» Indicazioni Nazionali per il curricolo: «L’educazione alla cittadinanza viene promossa attraverso esperienze significative che consentano di apprendere il concreto prendersi cura di se stessi, degli altri e dell’ambiente e che favoriscano forme di cooperazione e di solidarietà.» Maria Torelli

34 Il contesto: le sfide per occupabilità e competitività
Globalizzazione e competizione mondiale Società della conoscenza Europa 2020: New skills for new jobs Implicazioni: la qualità e l’adeguatezza dei processi di apprendimento a tutti i livelli è la leva per far fronte alle sfide

35 Parola chiave: competenza
Chiave di lettura delle tendenze del mercato del lavoro Riferimento obbligato per le politiche formative Il bagaglio che una persona si costruisce e accumula in vari modi, attraverso processi di apprendimento formali, non formali e informali (o esperienziali). Occorre che i sistemi formativi e occupazionali ne tengano conto per favorire la mobilità e l’apprendimento permanente

36 Diventa allora strategico:
Promuoverne l’accrescimento e l’aggiornamento Promuovere nuove competenze Valorizzare le competenze possedute Ma il principio comune è la loro riconoscibilità: per garantirla è utile che le istituzioni pubbliche svolgano un ruolo nel promuovere, validare (valutare e riconoscere), certificare le competenze, comunque acquisite.

37

38 Un ruolo pubblico nel promuovere le competenze in una logica di riconoscibilità implica:
Adeguare i sistemi formativi introducendo un approccio centrato sulla comparabilità dei risultati dell’apprendimento piuttosto che dei percorsi di apprendimento (durata, struttura dei curriculum, ecc).Ciò implica l’adozione di un metodo di definizione delle unità di competenza. Ciò consente di: Rendere effettivo l’apprendimento LLL Agevolare l’incontro domanda-offerta e la mobilità Un ruolo pubblico nel promuovere le competenze in una logica di riconoscibilità implica: - Adeguare i sistemi formativi introducendo un approccio centrato sulla comparabilità dei risultati dell’apprendimento piuttosto che dei percorsi di apprendimento (durata, struttura dei curriculum, ecc).Ciò implica l’adozione di un metodo di definizione delle unità di competenza fondato sulla ricostruzione dei processi lavorativi e l’identificazione al loro interno di attività caratteristiche (output) che implicano la mobilitazione di specifiche risorse cognitive, funzionali, sociali e personali. Ciò consente di: - Rendere effettivo l’apprendimento LLL - Agevolare l’incontro domanda-offerta e la mobilità

39 Certificazione è un processo attraverso il quale viene rilasciato un certificato, un diploma o un titolo, che attesta formalmente che un organismo competente ha accertato e convalidato un insieme di risultati dell’apprendimento (conoscenze, abilita, competenze) conseguiti da un individuo rispetto a uno standard prestabilito. (Glossario Cedefop – voce: certificazione dei risultati di apprendimento) Questa concezione di fatto mette insieme cose diverse quali ad es.: il valore di scambio delle competenze in un contesto professionale (impresa, contratti di lavoro, sistema professionale) il rilascio di titoli di studio Certificazione Nel glossario Cedefop certificazione dei risultati di apprendimento è un processo attraverso cui viene rilasciato un certificato, un diploma o un tiolo, che attesta formalmente che un organismo competente ha accertato e convalidato un insieme di risultati dell’apprendimento (conoscenze, abilita, competenze) conseguiti da un individuo rispetto a uno standard prestabilito. In nota alla definizione si specifica che la certificazione può convalidare i risultati dell’apprendimento conseguiti in contesti formali, non formali o informali. Il tema è complesso, perché occorre distinguere tra finalità di certificazione legate ad attestare il valore di scambio delle competenze in un contesto professionale (impresa, contratti di lavoro, sistema professionale) e finalità connesse al rilascio di titoli di studio.

40 VALIDAZIONE dell’apprendimento non formale e informale
Nel glossario CEDEFOP, nonché nelle Raccomandazioni relative all’EQF e all’ECVET, per validazione, o convalida, dei risultati dell’apprendimento si intende: La conferma, da parte di un ente competente, che i risultati dell’apprendimento (conoscenze, abilità e/o competenze) acquisiti da una persona in un contesto formale, non formale o informale sono stati accertati in base a criteri prestabiliti e sono conformi ai requisiti di uno standard di convalida. La convalida può essere seguita dalla certificazione o dal riconoscimento dei crediti.

41 Il lavoratore I servizi per il lavoro Il sistema formativo L’impresa
L’Europa quindi ci indica che è necessario prevedere un ruolo pubblico (primario o secondario) nei processi di validazione e certificazione delle competenze Ci dice inoltre che ciò implica indubbi vantaggi per: Il lavoratore I servizi per il lavoro Il sistema formativo L’impresa Il territorio

42 A livello europeo dal 2004, attraverso 4 Raccomandazioni, vengono forniti i seguenti strumenti:
EQF ECVET (ECTS) EQARF Europass Essi concorrono a definire un quadro europeo basato su principi comuni di trasparenza, riconoscibilità, legame con la concreta realtà lavorativa, valorizzazione del ruolo delle istituzioni e delle parti sociali. Ciò consente di rendere riconoscibili e confrontabili le competenze acquisite nei vari S.M e in sistemi molto diversi tra loro. L’adesione è su base volontaria, ma ha un evidente valore politico.

43 EQF Nasce con la finalità di agevolare trasparenza e riconoscibilità delle competenze legate ai processi formali: definendone 8 livelli di progressione; descrivendole in termini di conoscenze, abilità e competenze. (Tale modalità descrittiva consente un riferimento anche alle competenze acquisite in processi non formali e informali, agevolandone la convalida) Ciò permetterà di migliorare la permeabilità dei sistemi di istruzione e formazione, e faciliterà il funzionamento fluido ed effettivo del mercato del lavoro europeo, nazionale e settoriale.

44 VALIDAZIONE dell’apprendimento non formale e informale
Nel glossario CEDEFOP, nonché nelle Raccomandazioni relative all’EQF e all’ECVET, per validazione, o convalida, dei risultati dell’apprendimento si intende: La conferma, da parte di un ente competente, che i risultati dell’apprendimento (conoscenze, abilità e/o competenze) acquisiti da una persona in un contesto formale, non formale o informale sono stati accertati in base a criteri prestabiliti e sono conformi ai requisiti di uno standard di convalida. La convalida può essere seguita dalla certificazione o dal riconoscimento dei crediti.

45 A che punto siamo: Al fine di esplicitare questo consolidato di punti comuni nel 2009 CEDEFOP ha pubblicato le Linee Guida Europee per la validazione dell’apprendimento non formale e informale (European Guidelines for validating non‑formal and informal learning

46 Cedefop Linee Guida Europee per la validazione dell’apprendimento non formale e informale 2009 Requisiti minimi per la validazione: COME (il processo) Il processo è composto di almeno tra fasi: l’identificazione che ricostruisce e individua le competenze dell’individuo sulla base delle sue esperienze ed elenca quelle per le quali è possibile una validazione; la valutazione che accerta in varie forme il possesso delle competenze individuate e la conformità allo standard di riferimento; la validazione che sancisce e attesta gli esiti del processo anche ai fini di certificazione o riconoscimento dei crediti.

47 Cedefop Linee Guida Europee per la validazione dell’apprendimento non formale e informale Requisiti minimi per la validazione: COSA (standard) La validazione prevede come requisito fondamentale la presenza di standard di riferimento con i livelli minimi di padronanza (standard di convalida). Secondo CEDEFOP, poiché la validazione dell’apprendimento non formale può essere riferita a due diversi ambiti ambito lavorativo e ambito educativo gli standard di riferimento necessari corrispondono rispettivamente standard professionali e standard educativi/formativi.

48 Cedefop Linee Guida Europee per la validazione dell’apprendimento non formale e informale Requisiti minimi per la validazione: METODOLOGIE Dal punto di vista metodologico la fase di identificazione prevede essenzialmente uno o più colloqui individuali per la ricostruzione dell’esperienza e con il supporto degli standard professionali. La fase di valutazione dei risultati dell’apprendimento può invece essere condotta con vari metodi, quali ad esempio: metodi autodichiarativi raccolta di un dossier di documenti o portfolio interviste tecniche osservazione in situazione simulazioni presentazioni di prodotti della propria attività prove scritte (test, esercitazioni). La fase di validazione prevede invece un atto decisionale assunto sulla base di un esame della documentazione elaborata nelle due fasi precedenti e solitamente è a cura di una commissione con l’eventuale supporto di esperti di settore o osservatori indipendenti.

49 Cosa è veramente utile che il soggetto pubblico promuova riguardo alle competenze?
Non è affatto semplice valutare e certificare le competenze fuori dai sistemi formali con un’assunzione di responsabilità pubblica. E può essere anche costoso. Ma è possibile e ci sono sperimentazioni interessanti sia a livello regionale che nel campo della bilateralità. Non tutte le competenze sono certificabili (o non ne vale la pena). C’è un problema di economicità (rapporto costi-benefici), di motivazione degli attori e di scelte di priorità. Non si possono coltivare illusioni meccanicistiche, occorre garantire affidabilità e adottare dispositivi semplici e leggibili, ma anche democrazia nell’accesso ai dispositivi di validazione, con efficaci sistemi di accompagnamento per evitare selezione ed esclusione dei più deboli. continua Occorre sgombrare il campo da equivoci e rischi di banalizzazioni o semplificazioni riduttive e fare chiarezza su cosa è veramente utile che il soggetto pubblico promuova riguardo alle competenze. Su questo molto si discute in Europa e ci sono forti differenze di approccio. - Non è affatto semplice valutare e certificare le competenze fuori dai sistemi formali con un’assunzione di responsabilità pubblica. E può essere anche costoso. Ma è possibile e ci sono sperimentazioni interessanti sia a livello regionale che nel campo della bilateralità - Non tutte le competenze sono certificabili o non ne vale la pena. - C’è un problema di economicità (rapporto costi-benefici), di motivazione degli attori e di scelte di priorità Non si possono coltivare illusioni meccanicistiche, occorre garantire affidabilità e adottare dispositivi semplici e leggibili, ma anche democrazia nell’accesso ai dispositivi di validazione, con efficaci sistemi di accompagnamento per evitare selezione ed esclusione dei più deboli

50 Cosa è veramente utile che il soggetto pubblico promuova riguardo alle competenze?
Occorre chiarezza sul senso effettivo del “riconoscimento” da parte dei sistemi formativi e del mondo del lavoro. Per questo è necessario il coinvolgimento degli attori chiamati a formalizzare il valore d’uso o di scambio delle competenze validate e/o certificate, a seconda che esse siano equivalenti a titoli o crediti formativi o attestino il possesso di requisiti professionali cui sia attribuito un valore in un’ottica prossima alle politiche del lavoro e della gestione delle risorse umane Qual è il “valore” della certificazione pubblica? E come si connette con le prospettive del valore legale dei titoli? Occorre sgombrare il campo da equivoci e rischi di banalizzazioni o semplificazioni riduttive e fare chiarezza su cosa è veramente utile che il soggetto pubblico promuova riguardo alle competenze. Su questo molto si discute in Europa e ci sono forti differenze di approccio. - Occorre chiarezza sul senso effettivo del “riconoscimento” da parte dei sistemi formativi e del mondo del lavoro. Per questo è necessario il coinvolgimento degli attori chiamati a formalizzare il valore d’uso o di scambio delle competenze validate e/o certificate, a seconda che esse siano equivalenti a titoli o crediti formativi o attestino il possesso di requisiti professionali cui sia attribuito un valore in un’ottica prossima alle politiche del lavoro e della gestione delle risorse umane - Qual è il “valore” della certificazione pubblica? E come si connette con le prospettive del valore legale dei titoli?

51 SCUOLA, TERRITORIO, LAVORO…
L’orientamento, la didattica l’alternanza scuola lavoro alla luce della L. 107/2015 laboratoriale, 1

52 Il percorso rapporti scuola-territorio e i laboratori per
 l’orientamento come didattica innovativa e integrata  il contributo della L. 107/2015 per l’orientamento a scuola  l’orientamento come pratica curricolare ed extracurricolare  l’alternanza scuola-lavoro come didattica orientante  i rapporti scuola-territorio e i laboratori per l’occupabilità

53 l’arco della vita” Orientamento: riferimenti normativi precedenti
 C. M. n. 43 del 15/4/2009 “Linee guida orientamento lungo tutto l’arco della vita”  Piano 2009 finalizzato a disseminare il concetto di orientamento formativo  Interventi U.E. (Strategia 2020, Piano “Garanzia per i Giovani” 2013) D.L. 104 del 12/09/2013 convertito in L. 128 dell’ 8/11/2013  art. 8 e 8-bis rafforzamento dell’orientamento nelle scuole secondarie di I e II grado  Accordo 5/12/2013 tra Governo, Regioni e EE. LL. “Definizione Linee Guida del sistema nazionale sull’orientamento permanente”  “Linee guida Nazionali per l’orientamento permanente”, MIUR 19/02/2014

54 Il valore dell’orientamento
 non più solo lo strumento per gestire la transizione tra scuola, formazione e lavoro  uno strumento permanente garantire e strategico per  sviluppo della persona e della sua identità  sostegno dei processi di scelta e decisione di vita personale e professionale  promozione dell’occupazione attiva, della crescita economica e dell’inclusione sociale

55 Un sistema integrato individuazione delle priorità locali,
 analisi dei bisogni socio-economici del territorio e individuazione delle priorità  individuazione di una strategia condivisa di “rete”  organizzazione di un quadro territoriale di interventi  piano di percorsi e servizi che accompagnino il giovane nello sviluppo del proprio progetto individuale e professionale  ottimizzazione delle risorse disponibili  sinergie interne ai sistemi e tra i sistemi  istruzione, formazione, impiego, amministrazioni servizi sanitari, associazionismo, … locali,

56 Una didattica orientante
 è una forma di orientamento formativo  si realizza nell’insegnamento/apprendimento disciplinare  favorisce l’acquisizione di  abilità cognitive, logiche e metodologiche  abilità trasversali comunicative e metacognitive

57 Una didattica laboratoriale
 situazioni formative operative  contesti attivi ed efficaci dal punto di vista della relazione, dei luoghi, degli strumenti e dei materiali usati esito in forma di prodotti significativamente rilevanti  competenza/e acquisita/e come risultato di pratica riflessione interiorizzazione  una del processo di apprendimento

58 Costruire competenze orientative di base
 predisporre un curricolo formativo unitario e verticale  recuperare il valore orientativo delle singole discipline  predisporre un piano organico (nel POF) per l’orientamento  recuperare il valore cultura del lavoro del lavoro per la persona e la

59 dell’orientamento si riassumono nell’efficacia della scuola)
L’orientamento nelle finalità della L. 107/2015  comma 1 – (evidenti riferimenti indiretti: gli obiettivi dell’orientamento si riassumono nell’efficacia della scuola) Per affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza e innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento, per contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali, per prevenire e recuperare l'abbandono e la dispersione scolastica, in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale dei diversi gradi di istruzione, per realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva, per garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini …

60 valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche
L’orientamento negli obiettivi prioritari della L. 107/2015  comma 7 – (si riporta una selezione dei punti di interesse) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica … sviluppo di comportamenti responsabili sviluppo delle competenze digitali potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di Laboratorio prevenzione e contrasto della dispersione, di ogni forma di discriminazione e del bullismo scuola come comunità attiva aperta al territorio incremento dell’alternanza scuola-lavoro nel secondo ciclo d’istruzione percorsi formativi individualizzati definizione di un sistema di orientamento

61 Il curricolo opzionale
 comma 28 - Le scuole secondarie di secondo grado introducono insegnamenti opzionali nel secondo biennio e nell’ultimo anno utilizzando la quota di autonomia e gli spazi di flessibilità. Tali insegnamenti … sono inseriti nel curriculum dello studente, che ne individua il profilo associandolo ad un’identità digitale e raccoglie dati utili anche ai fini dell’orientamento e dell’accesso al mondo del lavoro.  comma 29 - Il dirigente scolastico, di concerto con gli organi collegiali, può individuare percorsi formativi e iniziative diretti all’orientamento e a garantire un maggiore coinvolgimento degli studenti … A tal fine, … possono essere utilizzati anche finanziamenti esterni.

62 Alternanza Scuola-Lavoro : norme precedenti
 L'art. 4 della legge n. 53 del 28 marzo 2003 prevede per gli studenti la possibilità di fare esperienza di alternanza e delega al governo l’emanazione di un decreto che regolamenti la nuova opzione didattica L'alternanza scuola-lavoro consiste nella realizzazione di percorsi progettati, attuati, verificati e valutati, sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni con le imprese, o con le rispettive associazioni di rappresentanza, o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con gli enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento in situazione lavorativa, che non costituiscono rapporto individuale di lavoro (art.4 D.Lgs. 15 aprile 2005, n. 77)

63 L’alternanza Scuola-Lavoro nella L. 107
 comma 33 - Al fine di incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli studenti, i percorsi di alternanza scuola-lavoro … negli istituti tecnici e professionali … nel secondo bienni e ultimo anno … di almeno 400 ore e, nei licei, … di almeno 200 ore nel triennio.  comma 35 - L’alternanza scuola-lavoro può essere svolta durante la sospensione delle attività didattiche … nonché con la modalità dell’impresa formativa simulata ... Il percorso di alternanza scuola-lavoro si può realizzare anche all’estero.  comma 39 - Per le finalità di cui ai commi 33, 37 e 38, nonché per l’assistenza tecnica e per il monitoraggio dell’attuazione delle attività ivi previste, è autorizzata la spesa di euro 100 milioni annui a decorrere dall’anno …

64 delle scuole secondarie di secondo grado devono
 Dal nel secondo biennio e nell’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado devono essere attivati percorsi di alternanza ragione almeno di complessive  ore negli istituti tecnici e professionali  ore nei licei scuola-lavoro in  L’attivazione parte dalle classi terze dell’ a.s i relativi percorsi devono essere inseriti nei Piani Triennali dell’Offerta Formativa. e

65 Modalità di realizzazione dell’ASL
 L’alternanza può essere svolta anche  durante la sospensione delle attività didattiche,  con le modalità dell’impresa formativa simulata  all’estero.  Le attività di alternanza si possono svolgere  ordini professionali  musei  istituzioni artistiche e culturali  enti di promozione sportiva riconosciuti. anche presso

66 L’ASL come modalità didattica
 la consistenza del monte ore impone un ridisegno dei metodi e dei contenuti della didattica dell’ultimo triennio delle secondarie, che non può essere più tradizionale e trasmissiva ma è  l’alternanza scuola-lavoro ha anche una valenza orientativa, una metodologia didattica, progettata, attuata e valutata dall’istituzione scolastica in collaborazione con le imprese (art. 1 c. 1 D.Lgs. 77/2005 l’ASL è una modalità di realizzazione dei corsi del secondo ciclo)

67 Stage e Alternanza Scuola-Lavoro
caratteristica comune alle esperienze di stage e alternanza scuola-lavoro è la concezione dell’impresa come luogo di apprendimento, l’azienda ospitante è ambiente educativo complementare a quello dell’aula e del laboratorio lo stage è uno “strumento” formativo, l’alternanza scuola-lavoro è una “metodologia” formativa nell'alternanza scuola-lavoro lo stage diventa un elemento costitutivo, da suddividere in vari momenti nel corso del progetto, con diversi contenuti e modalità di svolgimento la metodologia dell’alternanza può prevedere, accanto allo strumento dello stage, il ricorso ad altri strumenti di formazione basati sulla didattica attiva (il learning by doing,) per l’acquisizione di competenze strategiche

68 I vantaggi dell’ASL formativo come
 L'alternanza scuola - lavoro è un percorso che:  potenzia l'autonomia scolastica;  qualifica l'offerta formativa;  esalta la flessibilità;  risponde ai bisogni diversi degli alunni;  agisce, per la forte valenza orientativa, formativo come mezzo di contrasto alla dispersione scolastica (dal sito MIUR, area ASL) 21

69 Portata innovativa dell’ASL
si supera la concezione della classe come esclusivo luogo di apprendimento costituisce una combinazione di istruzione scolastica e di esperienze assistite sul posto di lavoro, coprogettate in collaborazione tra mondo delle organizzazioni e scuola mette in grado gli studenti di individuare attitudini, acquisire conoscenze e abilità e per sviluppare la propria professionalità è un elemento costitutivo e caratterizzante della formazione: non deve essere collocato in un momento qualsiasi di un percorso, ma al contrario va programmato e strutturato, anche in più periodi, all’interno del percorso di formazione presuppone un’azione di conversione culturale ed organizzativa molto forte

70 Legge 128/2013 è stato così modificato dalla L. 107/2015:
Un regolamento per i diritti e i doveri degli studenti  Il comma 4 ter dell’art. 5 del D.L. 104/2013 convertito nella Legge 128/2013 è stato così modificato dalla L. 107/2015: “Ai fini dell’attuazione del sistema di alternanza scuola-lavoro, delle attività di stage, di tirocinio e di didattica in laboratorio, con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro per la semplificazione e la pubblica … è adottato un regolamento, ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, con cui è definita la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola-lavoro, concernente i diritti e i doveri degli studenti della scuola secondaria di secondo grado impegnati nei percorsi di formazione di cui all’articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53, come definiti dal decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77, con particolare riguardo alla possibilità per lo studente di esprimere una valutazione sull’efficacia e sulla coerenza dei percorsi stessi con il proprio indirizzo di studio”

71 di secondo grado organizzano corsi di formazione in materia di
Obbligo di formazione e finanziamento  In relazione al nuovo obbligo di alternanza, le scuole secondarie di secondo grado organizzano corsi di formazione in materia di salute e sicurezza sui luoghi d lavoro, come disposto dal D.Lgs. 81/2008.

72 Il registro per l’alternanza scuola-lavoro
Registro per l’alternanza e valutazione delle strutture  Dall’a.s è istituito presso le camere di commercio Il registro per l’alternanza scuola-lavoro  Il Dirigente individua all’interno di tale registro le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili ad accogliere gli studenti e stipula apposite convenzioni anche finalizzate favorire l’orientamento scolastico e universitario a  Al termine di ogni anno il Dirigente redige una scheda valutazione della struttura ospitante di

73 ….. nella Legge 107/2015  comma 40 - Il dirigente scolastico individua all’interno del registro di cui al comma 41, le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili all’attivazione di percorsi di cui ai commi da 33 a 44 … al termine di ogni anno scolastico redige una valutazione delle strutture con le quali sono state stipulate convenzioni …  comma 41 - a decorrere dall’a.s. 2015/2016 è istituito presso le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura il registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro … consta delle seguenti componenti:  un’area aperta e consultabile gratuitamente in cui sono visibili imprese e enti pubblici e privati disponibili a svolgere i percorsi di alternanza …  una sezione speciale … che consente la condivisione, nel rispetto della normativa sulla tutela dei dati personali, delle informazioni relative all’anagrafica, all’attività svolta, ai soci e agli altri collaboratori, al fatturato, al patrimonio netto, al sito internet e ai rapporti con gli altri operatori della filiera delle imprese che attivano i percorsi di alternanza

74 Didattica laboratoriale e PNSD
 comma 56 – Al fine di sviluppare e migliorare le competenze digitali degli studenti e rendere la tecnologia digitale uno strumento didattico di costruzione delle competenze in generale, il MIUR adotta il PNSD, in sinergia con la programmazione europea e regionale e con il Piano strategico nazionale per la banda ultralarga.  comma 58 – obiettivi del PNSD (si citano quelli di interesse)  sviluppo competenze digitali degli studenti  potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali infrastrutture di rete e delle  formazione dei docenti per l’innovazione didattica e lo sviluppo della cultura digitale

75 Laboratori per l’occupabilità
 comma 60 – Per favorire lo sviluppo della didattica laboratoriale, le istituzioni scolastiche, anche attraverso i poli tecnico-professionali, possono dotarsi di laboratori per l’occupabilità attraverso la partecipazione, anche in qualità di soggetti cofinanziatori, di enti pubblici e locali, camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, università, associazioni, fondazioni, enti di formazione professionale, istituti tecnici superiori e imprese private, per il raggiungimento dei seguenti obiettivi:  orientamento della didattica e della formazione ai settori strategici del made in Italy, in base alla vocazione produttiva, culturale e sociale di ciascun territorio;  fruibilità di servizi propedeutici al collocamento al lavoro o alla riqualificazione di giovani non occupati;  apertura della scuola al territorio e possibilità di utilizzo degli spazi anche al di fuori dell'orario scolastico.

76 Le prime misure attuative
 8/9/2015 Avviso pubblico, in esecuzione del D.M. 4/9/2015 prot .n. 657 per l’acquisizione di manifestazioni di interesse da parte delle istituzioni scolastiche ed educative per l’individuazione di proposte progettuali relative a laboratori territoriali per l’occupabilità da realizzare nell’ambito del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD)- finanziamento fino a € obiettivi specifici in termini di impatto del progetto sull’occupabilità, sull’organizzazione del tempo-scuola, sulla riorganizzazione didattico-metodologica, sull’innovazione curricolare sull’apertura della scuola al territorio, sull’orientamento della didattica e della formazione ai settori strategici del made in Italy, in base alla vocazione produttiva, culturale e sociale di ciascun territorio, sulla centralità della connotazione digitale coerenza del progetto proposto con il Piano dell’offerta formativa (POF), specificando la presenza di eventuale esperienza pregressa nella realizzazione di spazi e design didattico innovativo, l’eventuale legame con poli formativi, CPIA (Centri provinciali per l’istruzione degli adulti) e ITS, di esperienze di alternanza scuola-lavoro impatto del progetto sul mondo del lavoro ed effetti sul fenomeno della dispersione scolastica, con particolare attenzione alle competenze da sviluppare innovatività della proposta e apertura al territorio eventuale legame con poli tecnico – professionali, CPIA e ITS coinvolti

77 E allora … si deve innovare la metodologia…
Proviamo con la FLIPPED CLASSROOM Nella flipped classroom la rivoluzione non è tanto nel metodo di insegnamento, ma nel diverso modo di proporre i contenuti agli studenti e di articolare i tempi di apprendimento.

78 Al modello tradizionale :
Lezione in classe - Studio (a casa) – Verifica. Si sostituisce lo schema : Attivazione ( lo studente fruisce dei contenuti autonomamente) Produzione (in classe in piccoli gruppi) elaborazione (nel gruppo classe) sotto la guida del docente regista.

79 In questo modo hanno liberato la loro didattica dall’incombenza delle lezioni, che hanno convertito in screencast, ovvero brevi video digitali composti da audio e sequenze di immagini. Il tempo in aula è diventato disponibile per laboratori in piccoli gruppi e per seguire direttamente i singoli studenti attraverso un tutoraggio uno-a-uno. I due chimici hanno poi condiviso sul web i video prodotti e hanno cominciato a raccontare la loro esperienza. I social network hanno fatto il resto diffondendo a macchia d’olio il modello e dando il via al movimento flip your classroom.

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81 Si basa sul modello pedagogico del Mastery Learning
Il Mastery Learning punta a far ottenere il massimo livello di padronanza al maggior numero di studenti (se possibile alla loro totalità), nel rispetto dei ritmi e degli stili di apprendimento dei soggetti. I presupposti del Mastery Learning (apprendimento per la padronanza) sono stati chiariti da Bloom negli anni 70: l’idea è che la maggior parte degli studenti possa raggiungere un elevato livello di apprendimento se vengono create le condizioni favorevoli, adeguate alle caratteristiche e ai bisogni di ciascuno. Le differenze nell’apprendimento sono considerate un fenomeno che è possibile prevedere, spiegare e modificare, se ricondotto alle condizioni “ambientali”, cioè al sistema di istruzione scolastica e alle sue variabili.

82 Il flipped learning ne rappresenta un’applicazione aggiornata ai tempi delle tecnologie digitali e dei social network. Il ribaltamento del tempo consiste semplicemente nello spostare a casa i momenti di istruzione che richiedono un’interattività limitata, attraverso lo studio in autonomia. In aula vengono invece valorizzati i compiti caratterizzati da una maggiore complessità e apertura problematica, che vanno affrontati attraverso il confronto critico con gli altri studenti e con il docente. sui contenuti di base, che saranno usati come elementi chiave per realizzare attività più stimolanti, di problem solving oppure produzioni originali individuali o in piccoli gruppi. Per esempio i ragazzi potranno impegnarsi nella creazione di poster, presentazioni digitali, filmati, composizioni artistiche o altro. Insomma, lo studente non svolge più i “compiti” a casa e in solitudine, invece, applica in modo attivo (in classe) i concetti appresi (a casa) e questo ne favorisce un “ancoraggio” più profondo, grazie al supporto diretto del proprio insegnante e del gruppo classe. Una flippedclass si basa dunque sullo spostamento del momento di acquisizione dei contenuti didattici. Ma ribaltare la didattica in aula significa sconvolgere anche ruoli e status consolidati dal punto di vista fisico.

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85 Organizzazione della “Classe capovolta”
Nella didattica della “Classe capovolta” i banchi vanno disposti in funzione del lavoro dei vari gruppi e pertanto in forma modulare in base al numero di alunni per classe. Occorre inoltre : una LIM o un video proiettore interattivo con adeguato PC, un TABLET o Smart phone per ogni alunno, un breve corso di formazione di base (almeno 4 h) sia per i docenti che per gli alunni sull’utilizzo in classe del Tablet o Smart phone, della LIM, della Piattaforma informatica di base prescelta , quale ad esempio il Registro elettronico, oppure una pagina di Facebook condivisa da docenti, alunni e genitori di ogni singola classe, previa password.

86 Il compito autentico (Inquiry-based learning)
Carlo e Marco sono in moto.  Carlo fuma una sigaretta e Marco beve una lattina di coca cola. Chi dei due corre più rischi? a)     Risposta sintetica (usare meno di 25 parole) b)     Motivazione della risposta (usare da 40 a 80 parole) Spiegare che nella risposta sintetica si possono anche ipotizzare dati che la domanda non fornisce. Nella motivazione occorre citare i siti dai quali si prendono i dati riportati. La consegna deve essere fissata dopo 20 o 25 minuti ma ogni minuto di ritardo  assegna un punto in meno. La correzione deve avvenire subito dopo con 5 punti per la risposta e 5 per la motivazione. Infine si assegnano i punteggi somma e si discute con gli insegnanti dei punti di forza e di debolezza di questo esercizio. (10 minuti)

87 Piano didattico per una lezione sulle equazioni di primo grado
Primo anno della scuola secondaria di secondo grado. Equazioni di primo grado Obiettivi di apprendimento Applicare i principi di equivalenza delle equazioni Risolvere equazioni di primo grado Riconoscere se un’equazione è impossibile, possibile o indeterminata Risorse per l’apprendimento a casa Introduzione alle equazioni  Equazioni di I grado: risoluzione e I principio di equivalenza  Equazioni di I grado: II principio di equivalenza  Equazioni di I grado: determinate, indeterminate, impossibili  Attività da svolgere a casa Preparazione di una lista di domande da porre all’insegnante Reperire altre risorse di apprendimento sullo stesso argomento

88 Attività in classe Risoluzione di vari esercizi
Realizzazione di un documento di sintesi sugli argomenti proposti

89 il problema correzione-valutazione
Come risolvere il problema correzione-valutazione di compiti aperti Valutazione tra pari Momento di riflessione in base alla rubrica prestrutturata dal docente Momento di comparazione Imparare indirettamente dagli altri Momento di autoriflessione

90 Valutazione tramite peer assessment
COMPITO AUTENTICO : š Questa volta dovete produrre un'attività multimediale per una potenziale flipped-classroom da caricare nell’apposita area di Moodle. Il file che create lo dovete immaginare come una micro-lezione che lo studente fruirà da casa o da qualsiasi altro luogo senza la vostra presenza. Potete usare un qualsiasi software di vostra conoscenza (compreso, Prezi, Moovly , Sankorè, powepoint), Chi usa i software che girano su computer Apple deve salvare il file in modo che sia compatibile e visibile anche per chi utilizza windows. Il file che creerete verrà valutato da due o più colleghi in base ad una rubrica di valutazione, la stessa matrice vi servirà a vostra volta per valutare i colleghi.

91 Caratteristiche della micro-lezione
Il file della micro-lezione multimediale che caricherete dovrà avere una durata intorno ai cinque minuti. Dovrete evidenziare chiaramente nella micro-lezione multimediale i seguenti punti: Titolo, durata e classe di riferimento. Sintesi Argomento/i della lezione. Obiettivo didattico della lezione. Consegna che lo studente dovrà svolgere dopo avere visionato la micro-lezione multimediale. Brevissima sitografia e/o bibliografia.

92 Valutare tramite rubriche

93 Una donna portò suo figlio a vedere Gandhi, il quale le chiese il motivo della sua presenza.
“Vorrei che mio figlio smettesse di mangiare dolci” disse. “Riporta tuo figlio fra due settimane” rispose Gandhi. Due settimane dopo la donna tornò con suo figlio. Gandhi si rivolse al ragazzo e disse “Smetti di mangiare dolci”. La donna lo guardò sorpresa e chiese “Perché ha aspettato due settimane per dirglielo?”. “Perché due settimane fa anche io stavo mangiando dolci” rispose Gandhi.

94 Esperienza/parola/riflessione
“Non è nel silenzio che gli uomini si fanno, ma nella parola, nel lavoro, nell’azione-riflessione.” Paulo Freire


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