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Tessuto Le scienze Gli strumenti

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Presentazione sul tema: "Tessuto Le scienze Gli strumenti"— Transcript della presentazione:

1 Tessuto Le scienze Gli strumenti
Si definisce Tessuto un insieme di cellule simili per struttura e funzione E’ un solido, ma può essere occasionalmente liquido (linfa e sangue) Va a formare strutture ulteriormente organizzate quali gli organi Le scienze Anatomia patologica: studia I tessuti da un punto di vista diagnostico Istologia: Studia i tessuti Gli strumenti Microscopio ottico Microscopio elettronico Immunochimica: utilizzo di anticorpi appositamente trattati che si legano ai diversi componenti cellulari per identificarli tecniche di biologia molecolare e genetica

2 I quattro tipi di tessuto Tessuto epiteliale Tessuto connettivo
Tessuto muscolare Tessuto nervoso Derivano dai 3 foglietti embrionali (ectoderma, mesoderma, endoderma) presenti allo stadio di gastrula si forma dalla blastula (sfera cava indifferenziata) a seguito della gastrulazione, durante la quale avvengono movimenti di gruppi cellulari e di differenziamento cellulare

3 Processo di gastrulazione

4 I 3 foglietti embrionali
Ectoderma Mesoderma Endoderma foglietto più esterno si sviluppa nell’endoderma foglietto più interno si originano: annessi cutanei; cavità nasale, boccale e tratto anale; lente dell’occhio; tessuto nervoso si originano: apparato circolatorio, escretore, riproduttore; peritoneo e mesenteri si originano: intestino primitivo; apparato respiratorio, digerente e ghiandole annesse (fegato, pancreas etc.), apparato urinario (una parte) da esso derivano: tessuto osseo, la dentina, il sangue, tessuto muscolare

5 Tessuto epiteliale Funzioni: Formazione
Il tessuto epiteliale è un particolare tipo di tessuto costituito da cellule di forma regolare e compatte tra loro. Funzioni: rivestimento sensoriale assorbimento secrezione (ghiandole endocrine ed esocrine) Formazione membrana basale di natura fibrosa: separa i tessuti epiteliali dai tessuti sottostanti epitelio: non vascolarizzato liquido interstiziale: veicola le sostanze nutritive, l’ossigeno ed i prodotti di scarto per diffusione

6 Classificazione del tessuto epiteliale
in base al numero di strati semplice (uno strato) Pluristratificato (più strati) Pseudostratificato (unico strato di cellule di diversa altezza) in base alla forma delle cellule cubico cilindrico pavimentoso (o squamoso) Le cellule epiteliali sono polarizzate, cioè provviste di due superfici distinte: la membrana basale e la superficie apico-laterale. Quest’ultima presente specializzazioni funzionali distintive (presenta di invaginazioni o protuberanze come ciglia o microvilli). Lo stato corneo (più esterno) presenta specializzazioni quali la cheratizzazione.

7 Tessuto connettivo I 4 tipi di tessuto connettivo:
Costituito da cellule di varia forma, caratterizzate dalla presenza di un’abbondante sostanza intercellulare (matrice) da esse sintetizzata (collagene ed elastina) Funzioni: connettere (strutturalmente e funzionalmente) riempimento sostegno Tessuto connettivo lasso Tessuto connettivo denso Tessuto cartilagineo Tessuto osseo I 4 tipi di tessuto connettivo:

8 Tessuto connettivo lasso e denso
formato da fibroblasti (secernono una sostanza poco compatta) riempie gli spazi tra organi e tessuti diversi formato da fibroblasti (secernono una sostanza molto compatta) presenza abbondante di collagene (tendini e derma) o elastina (pareti delle arterie)

9 Tessuto cartilagineo Formazione Caratteritiche Cartilagine ialina
Cartilagine fibrosa Cartilagine elastica condroblasti (secernono la matrice condrociti (trasformazione dei condroblasti condroclasti (cellula fagocitante) che degradano la matrice Caratteritiche solidità flessibilità capacità di deformarsi limitatamente rivestite di pericondrio non sono vascolarizzate, né innervate diffusione di gas e metaboliti attraverso la matrice Varietà più diffusa sostanza molto viscosa di colore bianco traslucido grande resistenza ed elasticità riveste: trachea, laringe, naso, costole presenze di fasci di collagene I no pericondrio riveste: sinfisi pubica, dischi intervertrebali, menischi presenza di fibre di elastina e fibrillina Sì pericondrio forma il padiglione auricolare, tuba auditiva ed epiglottide

10 Tessuto osseo Formazione Caratteritiche
cellule disperse in un’abbondante matrice extracellulare matrice formata da fibre di collagene I, sostanza amorfa di origine glicoproteica (osteopontina, osteocalcina e osteonectina) e minerali (idrossiapatite) parte esterna e compatta parte interna costituita da tessuto spugnoso (struttura trabecolare) Caratteritiche notevole durezza e resistenza funzione di sostegno frazione calcificata: durezza frazione fibrillante: flassibilità continuo rimaneggiamento da parte di osteoblasti ed osteobalsti

11 Tessuto muscolare Struttura deriva dal mesoderma
Tipo particolare di tessuto responsabile del movimento volontario e involontario Struttura deriva dal mesoderma fibre muscolari che si dispongono in fasci abbondante rete capillare fibre elastiche e collagene che fungono da sostegno miocita (cellula muscolare in generale dotata di eccitabilità e contrattilità) sarcolemma (membrana cellulare) sarcoplasma (citoplasma) reticolo sarcoplasmatico (reticolo endoplasmatico liscio) sarcosomi (mitocondri

12 I 3 tipi di tessuto muscolare

13 Muscolo striato (o scheletrico) Muscolo liscio
Muscolo cardiaco (miocardio) striature trasversali dovute alla disposizione regolare degli elementi contrattili; compongono i muscoli colore chiaro; compongono i grossi vasi sanguigni ed organi dell’apparato digerente, urinario e genitale Tipico aspetto a bande Contrazione volontaria: si contraggono in seguito ad impulsi nervosi provenienti dai motoneuroni del sistema nervoso centrale. Quando il muscolo è rilassato, i filamenti sottili e quelli spessi sono vicini ma non collegati, viceversa durante la contrazione. Contrazione involontaria: si contraggono in risposta ad ormoni, stimoli esterni o impulsi dal sistema nervoso autonomo in maniera indipendente dalla volontà. Contrazione più lenta e meno potente ma prolungata Contrazione involontaria: regolata da fattori intrinseci, dagli ormoni e dal sistema nervoso autonomo Formati da cellule polinucleate (fibrocellule) in cui sono presenti fasci di miofibrille spesse/sottili costituiti da polimeri di actina (actina e tropomiosina) e miosina raccolti in sarcomeri Formati da cellule fusiformi con un nucleo centrale e miofilamenti disposti in maniera irregorale. Formati da miofilamenti organizzati in sarcomeri; cellule mononucleate unite da dischi intercalari che consentono la rapida diffusione dell’eccitamento Si definisce TONO MUSCOLARE il costante stato di contrazione dei muscoli in una data posizione e dipende dal numero di fibre muscolari che entrano in azione.

14 Fisiologia della contrazione muscolare
Ha inizio quando il segnale elettrico dai motoneuroni arriva alle giunzione neuromuscolari liberando l’acetilcolina. I recettori agiscono da canali e lasciano passare molecole di Na+ e determinano il potenziale d’azione muscolare. Quando l’onda di depolarizzazione raggiunge i recettori DHP ne cambia la formazione e apre i canali per gli ioni di Ca2+ che diventa C della troponina iniziando la contrazione. In seguito alla liberazione del sito di attacco tra actina e miosina vi è l’idrolisi da ATP a ADP con rilascio di fosfato che va a legarsi ai diversi monomeri di actina la quale determina il determinato accorciamento del sarcomero Rilassamento Procedimento opposto a quello della contrazione Fase latente E’ la fase che segue lo stimolo, durante la quale il muscolo non è in grado di rispondere a stimoli


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