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BOTTEGA dEuropa bottega DEUROPA Primo incontro laboratorio La Bottega dEuropa.

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Presentazione sul tema: "BOTTEGA dEuropa bottega DEUROPA Primo incontro laboratorio La Bottega dEuropa."— Transcript della presentazione:

1 BOTTEGA dEuropa bottega DEUROPA Primo incontro laboratorio La Bottega dEuropa

2 per un allestimento ottimale dellesperienza di offerta/acquisizione delle lingue e dei linguaggi teniamo presenti 3 elementi introduzione

3 il modo di offrire/acquisire gli interlocutori il campo introduzione

4 gli interlocutori introduzione - nella loro stagione evolutiva - caratterizzati da un particolare sviluppo cognitivo, emotivo e da una tipica spinta all'azione - nei loro orizzonti, interessi, gusti - nel loro linguaggio - nel loro bisogno di comunicare

5 introduzione - nei suoi contenuti (incredibilmente uguali per tutti) - nella sua strutturazione (materia da insegnare? mezzo per comunicare?) - nei suoi agganci motivazionali (riferiti alla comunicazione) il campo

6 - pedagogia dialogica - insegnamento/emanazione - passione verso il campo di conoscenza - expertise tecnica e didattica sul numero più grande di old e di new media - abilità da comunicatore, regista, orchestratore introduzione il modo di offrire/acquisire

7 Bambini che abitano la stagione evolutiva dellinfanzia (2.5 ai 5.5 anni) e della fanciullezza (5.5. ai 10 anni) e che vivono alcune forti priorità: - straordinaria plasticità neuro-sensoriale (con un coinvolgimento assoluto della sensorialità, della motricità e la presenza di un incipiente senso di industriosità) - incredibile bisogno di comunicare (processi di sintonizzazione secondaria o ricupero della sintonizzazione primaria con ladulto) - provata familiarità con i new media gli interlocutori

8 La vivacità del sistema neurosensoriale mostra quanto sia prepotente, in questa stagione evolutiva, il coinvolgimento del corpo nelle dinamiche di comunicazione- espressione gli interlocutori

9 Per rispondere allappello di questi utenti prevalentemente sensoriali e motori, la glottodidattica ha dovere di passaggio attraverso i sensi e lazione e si deve svolgere: gli interlocutori facendo cose con le parole in unambientazione autentica dove i locutori presenti rivestono ruoli diversificati… … e sono motivati ad affrontare un tema interessante

10 A monte di ogni glottodidattica e di qualsiasi glottotecnica brilla la pedagogia dellincontro e del dialogo dove ogni persona conferma laltra come valore unico (Buber, Lévinas…) gli interlocutori Allorigine della capacità di offerta/acquisizione delle altre lingue cè lo stupore per la parola che i giovano nostri interlocutori avvertono istintivamente come rivolta a sé.

11 Ognuno dei nostri interlocutori sa, a livelli non espressi, di essere il TU per un IO- DOCENTE e, reciprocamente, si pone come IO che indirizza necessità e domande allattenzione e alle competenze del TU- DOCENTE. gli interlocutori

12 La magia del sentirsi interlocutore unico segue alla magia dello sguardo che accetta, ama e accoglie… gli interlocutori Solo questo stupore e questa magia possono essere linizio del molto che seguirà e prenderà il nome di motivazione, coinvolgimento e acquisizione di lingue altre.

13 Unaltra lingua: il campo disciplina da imparare? mezzo per comunicare? guardiamola da vicino

14 La lingua altra va considerata da una prospettiva multidisciplinare e il percorso proposto a La Bottega dEuropa traduce in pratica questattenzione il campo servendosi degli apporti più attuali e vivaci delle SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE

15 con unattenzione particolare alla paralinguistica e ai codici non-verbali

16 Comunichiamo con i gesti, con la mimica e con il corpo più dei due terzi delle nostre idee e dei nostri sentimenti. Il TEATRO è unoccasione duso degli ELEMENTI PARA- LINGUISTICI e SOVRA- SEGMENTALI ed è il pretesto per vivere in lingue altre

17 La MMEDIALITÀ, presenta numerosi codici (anche NON VERBALI E PARALINGUISTIC I) e facilita perciò lacquisizione di una lingua altra Perché avvenga COMUNICAZIONE non sono indispensabili parole e, anche quando queste ci sono, vengono chiarite ed espresse attraverso i LINGUAGGI NON- VERBALI. Voler COMUNICARE è più importante del parlare in lingue altre, è un must che deve precedere i vari stadi di interlingua

18 con unattenzione particolare alla linguistica

19 Tener presente la straordinaria vitalità dellENUNCIATO, preziosa miscela di semantica e di pragmatica, entità completa e totale di comunicazione, emessa per la funzione di interscambio che svolge.. IL TEATRO - e quanto lo circonda - esalta in maniera eccellente la gamma delle funzioni pragmatiche.

20 La MMEDIALITÀ, grazie alla pluralità di codici, può rendere plastica e comprensibile la profondità di un semplice discorso. Il TESTO: - è un complesso apparecchio di comunicazione, e può essere anche un solo enunciato, ancorato però saldamente alla verità della situazione, - è un misto di intenzione comunicativa e di pragmatica.

21 Il DISCORSO valorizza il CONTESTO e lINTENZIONE COMUNICATIVA e si presenta sotto varie forme che vanno dal RACCONTO ORALE al RACCONTO MULTIMEDIALE. Per INTERPRETARE il discorso è indispensabile MOLTA ESPERIENZA VISSUTA.

22 Gli EVENTI LINGUISTICI si assaporano quando sono completi: prodotti da ATTORI con i loro RUOLI in SITUAZIONI chiare e autentiche e in determinati ASSETTI SCENICI (Austin). La MMEDIALITÀ permette di giocare con gli EVENTI LINGUISTICI

23 La lingua altra va considerata da una prospettiva multidisciplinare studiando e praticando gli apporti più recenti delle SCIENZE DELLA PERSONA IN RELAZIONE

24 Siamo IN RELAZIONE con la realtà esterna attraverso i SENSI. Azioni quali muoverci, camminare,FARE, stimolano prepotentemente il nostro CERVELLO. La vivacissima attività dei neuroni, che depositano e integrano continuamente informazioni è favorita dalla dovizia di STIMOLAZIONI SENSORIALI e dalla RICHIESTA DI AGIRE PER DAVVERO. LA NEUROLOGIA Il TEATRO – e il progetto che lo precede e segue – è un continuo e ripetuto appello allazione.

25 LA NEUROLOGIA La teoria della LATERALIZZAZIONE dice che: - nel linguaggio e nella comunicazione il cervello funziona in MODO COOPERATIVO - lEMISFERO cerebrale SINISTRO e lEMISFERO cerebrale DESTRO sono in rapporto complementare - un ambiente ricco e stimolante dal punto di vista paralinguistico e linguistico è componente insostituibile per la comprensione della realtà. LA MMEDIALITÀ offre numerose stimolazioni sensoriali

26 LE SCIENZE PEDAGOGICHE Si imposta perciò una glottodidattica della scuola-comunità o, meglio, della CLASSE-BOTTEGA, che APPASSIONA ALFARE, che incentiva la manualità, alimenta progetti e alleva giovanissime personalità capaci di attesa e cariche di autoefficacia che vivono in altre lingue

27 UNA GLOTTODIDATTICA DELLA CLASSE-BOTTEGA comporta la - presenza di un mastro-artista - presenza di progetti reali - presenza di un numero limitato di apprendisti - offre e aiuta ad acquisire laltra lingua vedendola vivere e vivendola in prima persona LE SCIENZE PEDAGOGICHE

28 UNA PEDAGOGIA DELLA CLASSE-BOTTEGA segue le FASI del - MODELLING - SCAFFOLDING - FADING - COACHING LE SCIENZE PEDAGOGICHE

29 La lingua altra va considerata da una prospettiva multidisciplinare studiando e praticando gli apporti più recenti delle SCIENZE-PONTE

30 LA NEUROLINGUISTICA Lattività integrata dei due emisferi porta a una GLOTTODIDATTICA BIMODALE che attiva i meccanismi che facilitano lacquisizione di unaltra lingua. Utilizzando le risorse dei due emisferi si sostiene un apprendimento dinamico!

31 LA NEUROLINGUISTICA Ricorda di contestualizzare le forme linguistiche da imparare facendo svolgere attività che coinvolgono in compiti pratici, visuo-spaziali, manuali, di movimento e linguistici.

32 LINFORMATICA DIDATTICA Consiglia come utilizzare la tecnologia al plurale con software conviviale di una convivialità che non invita solo al lavoro collaborativo ma che mescola old media e new meda.

33 LINFORMATICA DIDATTICA Con software disegnato appositamente per integrarsi con la vita dei giovani interlocutori, con altri materiali ed eventi, in maniera progettuale, lasciando spazio alla fantasia.

34 LINFORMATICA DIDATTICA Attraverso la tecnologia (vecchia e nuova) vissuta dalle bambine / dai bambini come unestensione dei loro sensi, un invito alla manualità, un sussidio- fonte di ulteriori stimoli rispetto alle attività tradizionali.

35 La strategia trascinante del teatro è lunica tecnica che si nasconde dietro alla gestione della classe

36 CINQUE ICONE: DEL MAESTRO-REGISTA DEGLI APPRENDISTI-ATTORI DELLA CLASSE-BOTTEGA DELLE COSE DEL FARE

37 LICONA DEL MAESTRO REGISTA Ogni approccio metodologico assegna un particolare ruolo allinsegnante.. Gli approcci che si fondano sulla comunicazione vedono linsegnante impegnato a facilitare limpresa dellapprendimento. In questo insegnamento di tipo dialogico e interazionale, linsegnante è un organizzatore delle risorse e un orchestratore delle attività.

38 Nel percorso metodologico fondato sulfare teatro parte centrale è la relazione maestro-apprendisti. Il maestro è il regista che propone, facilita la comunicazione tra gli apprendisti-attori, veglia affinché ciascuno abbia il ruolo adeguato. È un vero maestro di bottega, un modello e un liberatore di energie.

39 Dallo spettacolo Beautys World Dallo spettacolo The World of Oz

40 Il maestro-regista insegna per emanazione, non per ciò che dice, ma per ciò che è e che fa. Induce crescita con la convocazione, mostrando un fare, con il guarda come.

41 LICONA DEGLI APPRENDISTI-ATTORI Allinizio della fase di apprendimento gli apprendisti attori prendono parte al lavoro della classe-troupe, ad ogni singolo vengono affidati ruoli ed impara perché vede come fa il maestro e gli apprendisti più esperti. Il coinvolgimento nellimpresa farà desiderare agli apprendisti novizi di svolgere ruoli più impegnativi.

42 Dallo spettacolo The Jungle World

43 La personalità dellapprendista viene impegnata nelle dimensioni cognitiva, affettiva, e di spinta allazione. Durante le lezioni gli apprendisti- attori cooperano e condividono.

44 LICONA DELLA CLASSE-BOTTEGA Per le attività che vi si svolgono la Bottega è un canto per linterdisciplinarità. La messa in scena di un copione teatrale comporta la realizzazione delle scenografie, la confezione dei costumi, lacquisizione dellarte del trucco, lapprendimento di passi di danza, di canzoni e battute. La classe diventa Bottega di apprendimento artigianale dove la lingua straniera è da possedere.

45 Nella Bottega si costruisce la scenografia, si confezionano i costumi, gli apprendisti svolgono un ruolo vero, motivati dalla messa in scena teatrale. E, mentre si mette in atto una forte socializzazione, si impara la lingua straniera.

46 LICONA DELLE COSE Nel fare teatro in lingua straniera non esiste solo un libro di testo, ma una gamma differenziata e ricca di materiali è supporto indispensabile al percorso. La ricerca del materiale viene fatta in lingua straniera dopo avvenuta comprensione delle indicazioni per la messa in scena.

47 Il copione, fitto di parole, vivacizzato da immagini, arricchito di esercizi-gioco, è un micromondo straripante lessico, strutture, modi di dire e fare. Nei libri di testo, molto del lessico usato è informazionale mentre a teatro il lessico usato è linguaggio espressivo e interazionale.

48 LICONA DEL FARE La lezione non segue un modello fisso ma cambia a seconda delle attività da svolgere. Linsegnamento si svolge con unazione personalizzata perché ogni soggetto viene raggiunto sul proprio terreno di conoscenza della lingua straniera.

49 Il fare si svolge in modo cooperativo. Comporta compiti diversificati quindi il lavoro va pianificato. Nellangolo della manualità viene tenuta in conto labilità di produzione di lingua scritta quando gli utenti mettono etichette sul materiale già preparato.

50 Nellangolo del lavoro personale il supporto del maestro viene a mancare, i bambini sono indipendenti e si misurano con quanto sanno. Lapprendimento delle battute è da accompagnare a tanti altri: a quello del gesto e delluso della voce e dellimmedesimazione nel personaggio.

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61 il modo di offrire/acquisire Lo spettacolo teatrale è un PRETESTO per vivere attività altamente comunicative in altre lingue: molto più importanti sono: linterazione personale, gli oggetti, i gesti, le espressioni del viso, le filastrocche, le azioni…

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65 La Bottega dEuropa è soprattutto un ambiente ricco di uso pragmatico di altre lingue, dove vengono toccate con le mani, assaporate attraverso la ripetizione nei giochi linguistico-imitativi, musicate, danzate, mangiate… il modo di offrire/acquisire

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70 nel percorso così vissuto: Il modello offre input perfetti dal punto di vista linguistico, ma soprattutto è: - un organizzatore delle risorse - un orchestratore delle attività - un vero maestro-di-bottega - un liberatore di energie che dispensa calore umano, approvazione, lode, che stimola la crescita dei suoi apprendisti non con la direttività, ma con la convocazione; non prescrivendo, bensì mostrando un fare; -non con l occorre che, ma con il guarda come


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