La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

“Un semplice tesoro” Laboratorio demo-storico-scientifico Classe 2°A

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "“Un semplice tesoro” Laboratorio demo-storico-scientifico Classe 2°A"— Transcript della presentazione:

1 “Un semplice tesoro” Laboratorio demo-storico-scientifico Classe 2°A
Anno scolastico “Un semplice tesoro” Laboratorio demo-storico-scientifico Classe 2°A Docenti: Angela Angioi Anna Luigia Moica

2 La 2°A presenta: “Un semplice tesoro” Era un’epoca durante la quale si
raccoglievano i prodotti della terra… Quando gli uomini incontravano difficoltà a cibarsi e un mazzo di asparagi, un cesto di fichi o di funghi rendevano felice ogni persona…

3 Presentazione del lavoro.
Nel corso dell’anno scolastico, durante le ore di compresenza abbiamo deciso di fare un’indagine sui cibi spontanei che venivano consumati nella società tradizionale. Ci siamo voluti informare, per scoprire se dal passato al presente, ci sono stati dei cambiamenti. Dopo aver preparato il questionario abbiamo intervistato le persone più anziane del paese, per raccogliere delle informazioni approfondite sulle abitudini alimentari dei loro tempi. Durante le interviste abbiamo toccato diversi argomenti: la pesca, la caccia e la raccolta di frutta e verdura. È stato rilevato che le campagne di Villasor sono state fin dall’antichità molto importanti per la sussistenza della popolazione. Come ci hanno detto i nostri informatori specialmente nel periodo della guerra e dopo la guerra, il cibo era scarso e le difficoltà erano tante, quindi tutti sono stati costretti a consumare i prodotti spontanei delle campagne. La miseria era diffusa, la maggior parte delle persone erano povere, perciò era normale per tutti andare nei campi e raccogliere verdure e frutta da mangiare. Alcune, fra loro, disoccupate o con un lavoro precario o stagionale, vendevano alle famiglie più ricche del nostro paese ciò che raccoglievano in campagna e con i soldi che procuravano potevano comprare il pane e gli altri alimenti da mangiare. I cibi spontanei non costavano niente se non fatica e tempo e tempo per raccoglierli ed i nostri compaesani ci hanno raccontato che sono genuini, buonissimi e che li apprezzano volentieri ancora oggi, cucinandoli come si faceva anticamente. Abbiamo scoperto che gli anziani hanno molta fantasia: infatti ci hanno dato delle ricerche in cui mescolano vari sapori. Vi abbiamo descritto, in poche parole, come si nutrivano gli abitanti di Villasor. Se però tutto ciò vi ha incuriosito, continuate a scoprire gli aspetti del nostro paese nelle pagine che seguono. Buon divertimento!!

4 Nome scientifico: Rumex acetosa Famiglia Poligonacee
ACETOSELLA. Nome scientifico: Rumex acetosa Famiglia Poligonacee Nome vernacolo: Foll’ ‘e axedu Località di raccolta: Su Nuncu e su accu Periodo di raccolta: Primavera Descrizione scientifica della pianta: L’acetosella è un’ erba perenne rizomatosa. Le foglie coriacee emanano un odore erbaceo e sono molto amare, in quanto è presente l’acido ossalico. Altro nome dell’acetosella è infatti “ Oxalis acetosella”. Parti commestibili: Foglie e gambi Consumazione: Società tradizionale: mangiata cruda in aggiunta ad altre verdure. Società attuale: il gambo viene succhiato per gioco dai ragazzi che la trovano in campagna.

5 Fantasticando in versi: ACETOSELLA… Dalle foglie un po’ amarelle
Siam chiamate acetoselle Dai ragazzi veniamo mangiate Ma non siamo nelle frittate… Folla de axedu a su merì Chi no ti torrenti prusu a bì Folla de axedu a su mengiau M’adi tottu avvellenau Folla de axedu a su notti Seu accanta a sa motti… Caduta da una stella Una piccola acetosella Sulla terra si è posata E un ragazzo l’ha mangiata Dopo aver pregato il cielo Di averne un sacco intero Il ragazzo si è sdraiato E l’ha mangiata indisturbato Ma il mal di pancia l’ha turbato E suo nonno l’ha aiutato… Si chiama acetosella Con la foglia molto bella È acida e un po’ amara Molto buona ma non rara Si gusta con la verdura E ci si sente più sicura Giocando con gli amici Ci si sente più felici… La si succhia ma per gioco Ma soltanto poco poco Perché poi ti senti male E finisci all’ospedale… Io mi chiamo acetosella Sono lunga e molto snella Sono amara e sono dura E accompagno la verdura…

6 Nome scientifico: Cynara cardunculus altivis Famiglia Composite
CARDO SELVATICO. Nome scientifico: Cynara cardunculus altivis Famiglia Composite Nome vernacolo: Gureu de sattu Località di raccolta: Lungo il margine dei fiumi e nei terreni non coltivati; Su Meriagu Periodo di raccolta: Inverno- Primavera Descrizione scientifica della pianta: foglie biancastre lunghe spinose e carnose dai peduncoli commestibili. In infiorescenza capolino di colore giallo. Parti commestibili: Foglie preventivamente ripulite dalle spine e dai filamenti. Consumazione: Società tradizionale: crudi in pinzimonio o bolliti e conditi con olio, sale, limone, aceto. Società attuale: oltre agli usi rilevati nella società tradizionale, vengono anche conservati sott’olio, con carne di agnello in umido, fritti con la pastella.

7 Fantasticando in versi: CARDO SELVATICO… Su gureu a su mengiau
Su frorisceddu appu sfollau Su gureu a su notti Mi seu biu sa motti… Su gureu fia cicchendi Asutta de una matta mi via crocchendi Ma sa spina appu acciapau E su idu madi stampau… Ho un sapore un po’ amaro Vendo venduto ma sono un po’ caro Lascio la bocca asciutta Ma la gente rimane compiaciuta Gialli sono i miei capolini E faccio neri tutti i dentini… Con l’agnello o in pastella Vengo fritto anche in padella Tutto verde sono colorato E cardo io vengo chiamato…

8 Nome scientifico: Asparagus officinalis Famiglia Liliaceae
ASPARAGO. Nome scientifico: Asparagus officinalis Famiglia Liliaceae Nome vernacolo: Sparau Località di raccolta: Su Pardu, Mori de is olias Periodo di raccolta: Primavera Descrizione scientifica della pianta: Piana erbacea perenne provvista di un rizoma sotterraneo da cui ogni anno spuntano germogli chiamati turioni che sono la parte commestibile. La raccolta dei turioni va fatta non appena spuntano dal terreno altrimenti lignificano e si trasformano in steli con foglie, fiori e frutti. È una pianta dioica a fiori maschili e femminili su due piante diverse. Parti commestibili: Turioni Consumazione: Società tradizionale: rosolati nell’olio, con l’aggiunta dell’uovo sbattuto un mazzetto di asparagi avvolto nell’asfodelo e cotto sotto la cenere calda. Società attuale: oltre agli usi rilevati nella società tradizionale attualmente vengono consumati nei risotti, negli sformati, nella pasta e nelle torte salate.

9 Fantasticando in versi: ASPARAGO… Per i compiti ero arrabbiato
Ma una pianta mi ha fulminato Era in mezzo a tanti forconi Ma si vedevano i turioni… In su sattu sbendonau Unu sparau ammurigau Dd’appu pigai, dd’appu pappau… E bellu e piccioccu seu abarrau!! Se l’asparago mangerai… L’amore troverai, e tutto il mondo stupirai!! In un campo desolato, Un asparago ho trovato: Era dolce e carnoso E dei gamberetti fu sposo!!! Se gli asparagi userai La frittata più buona farai!!

10 Nome scientifico: Beta vulgarius Famiglia Chenopodiaceae
BIETOLA. Nome scientifico: Beta vulgarius Famiglia Chenopodiaceae Nome vernacolo: Eda Località di raccolta: Villasor Periodo di raccolta: Tutte le stagioni eccetto l’estate Descrizione scientifica della pianta: Pianta biennale caratterizzata da grandi foglie lisce e ovate, con lunghi piccioli riuniti in rosette basali, e da lunghi fusti fioriferi che si sviluppano dopo le foglie. Queste vengono utilizzate in cucina e anche come foraggio per gli animali. Parti commestibili: Foglie Consumazione: Società tradizionale: bollita e condita con olio e sale; Varianti: condita con olio e aceto o condita con olio e limone; veniva utilizzata anche come condimento nella preparazione del ripieno dei ravioli (ingredienti: ricotta, uova, acqua, bietola e sale). Società attuale: oltre agli usi rilevati nella società tradizionale attualmente le bietole vengono consumate nelle torte salate, torte dolci, frittate, fritelle e sformati.

11 Fantasticando in versi: BIETOLA.. Foglie larghe e brillanti
Accompagna i pasti di tutti quanti.. La mia mamma cucinava Ma uno strano odore si aggirava In cucina sono andato Indovinate cosa ho trovato? Una cosa verde e gialla Sembra quasi una farfalla E invece che delusione Era solo un pentolone Pieno di tante bollicine Eran tante bietoline.. Con la foglia lanceolata La si fa ad insalata e si fa anche la frittata.. Rosette foglie brillano nel prato Lo vedi è una bietola e rimase affascinato Ma fa in fretta corri con affanno Mangiala in fretta sono buone e non è un inganno.. Cruda o cotta vengo mangiata Sempre buona mi hanno trovata Ma amara mi hanno gustata E con un dolce mi hanno riassaggiatta..

12 Nome scientifico: Diplotaxis tenuifolia Famiglia: Crocifere
RUCOLA SELVATICA. Nome scientifico: Diplotaxis tenuifolia Famiglia: Crocifere Nome vernacolo: Ambuazza Località di raccolta: S’Isca, Su Xeu, Bruncu su Laccu. Periodo di raccolta: Autunno- Primavera Descrizione scientifica della pianta: Pianta erbacea con foglie dallo stelo carnoso simili a quelle dei ravanelli, il cui sapore ricorda moltissimo questi ultimi. Parti commestibili: Stelo e foglie. Consumazione: Società tradizionale ed attuale: si consuma cruda oppure bollita e a seconda dei gusti, condita con olio e sale e quando si aveva la possibilità accompagnata dal pane.

13 Fantasticando in versi: RUCOLA SELVATICA… Assomiglia al ravanello
La sbucci col coltello La mangi cruda o cotta Ed accompagna pure la trota…

14 Nome scientifico: Cichorium intybus Famiglia Composite
CICORIA. Nome scientifico: Cichorium intybus Famiglia Composite Nome vernacolo: Gicoia Località di raccolta: Scraponisi, Santu Ommisi, S’isca Periodo di raccolta: Autunno- Primavera Descrizione scientifica della pianta: Pianta erbacea perenne con foglie lanceolate e lunga radice amara. Parti commestibili: Foglie Consumazione: Società tradizionale: veniva consumata cruda o cotta, bollita con olio e sale; Società attuale: oltre agli usi rilevati nella società tradizionale attualmente viene utilizzata nella preparazione di sformati e frittate.

15 Fantasticando in versi: CICORIA… Una scimmia in città
Saltellava di qua e di là In campagna è arrivata E la cicoria si è mangiata!! Sa gicoia fia cicchendi Tanta genti fiada gioghendi Ma sa folla appu agattau In su sattu abbandonau Ma s’ambienti arrovinau Tottu sa pranta anti scallau… Ho la foglia lanceolata Cicoria sono chiamata Mi consumano nell’insalata Ed ho piacere nella frittata… Con l’inganno ho mangiato Una amara pianta ho degustato Era brillante e molto lucente Era la cicoria, dico veramente…

16 Nome scientifico: Nasturtium officinale Famiglia Crucifere
CRESCIONE. Nome scientifico: Nasturtium officinale Famiglia Crucifere Nome vernacolo: Matuzzu Località di raccolta: Riu Mannu, Riu Malu, Su Carropeddu de Cabine. Periodo di raccolta: Autunno Descrizione scientifica della pianta: Pianta erbacea dalle proprietà medicinali, con foglie profondamente divise e con piccoli fiori bianchi e sottilissime radici. È chiamata anche crescione d’acqua perché cresce lungo i margini dei fiumi in acque poco profonde. Parti commestibili: Foglie Consumazione: Società tradizionale: le foglie dal sapore leggermente piccanti, si consumano crude ad insalata, condite conolio e sale. Società attuale: viene consumata come nella società tradizionale.

17 Fantasticando in versi: CRESCIONE… Avevo appena mangiato
E nel fiume mi sono ritrovato Mi è venuto il mal di pancia Ed ho chiamato l’ambulanza Ma il crescione mi ha aiutata E sana sono tornata… Sono un cibo prelibato E crescione sono chiamato Dal sapore un po’ piccante E l’odore inebriante.. Il crescione ha proprietà medicinali E piace anche a tutti gli animali Mangiane molto anche tu E vivace sarai di più…

18 Nome scientifico: Opuntia Ficus indica Famiglia: Cactacea
FICO D’INDIA. Nome scientifico: Opuntia Ficus indica Famiglia: Cactacea Nome vernacolo: Figu morisca Località di raccolta: Cresce in tutte le campagne e spesso forma delle siepi Periodo di raccolta: Settembre- Ottobre Descrizione scientifica della pianta: Il fusto è carnoso di colore verde a forma fogliare e assolve alla funzione fotosintetica. Mancano del tutto le foglie, ridotte a spine; sono caratteristici dei ciuffi di peli detti “glochidi”, muniti di una serie di uncini particolarmente pericolosi con cui la pianta trova varia difesa contro molti animali; i fiori sono isolati di notevoli dimensioni. I frutti di colore giallo e rossi a maturità. Parti commestibili: Frutti Consumazione: Società tradizionale ed attuale: il frutto si mangia crudo e si utilizza anche nella preparazione di dolci e marmellate.

19 Fantasticando in versi: FICO D’INDIA… Sono un frutto molto dolce
Quando qualcuno mi tocca sono feroce Sono spinoso Ma anche carnoso Vengo usato nella marmellata Non molto buona nella frittata Chi mi tocca ha paura Sono un frutto non una verdura.. Dall’India prendo il nome Ma non vi so dire come Ma non provengo proprio da lì Va beh sono un fico missà proprio di si… In campagna io sono andato E uno strano fico io ho trovato… Fico d’India si chiamava Chissà chi lo mangiava…

20 Nome scientifico: Ficus carica Famiglia: Moraceace
Nome vernacolo: Figu Località di raccolta: nei terreni incolti Periodo di raccolta: Estate Descrizione scientifica della pianta: Albero di piccole dimensioni con rami fortemente contorti con foglie palmato- lobate patinose. Fiori inseriti nella parte interna del ricettacolo carnoso, cavo internamente di colore vario, verde chiaro, violaceo o nero scuro. Parti commestibili: Infruttescenza, chiamata siconio, che è un falso frutto formato dal ricettacolo carnoso chiuso, sulle cui pareti sono inseriti piccoli acheni (frutto secco indiscente) Consumazione: Società tradizionale: Veniva consumato crudo o secco. Veniva infilzato in un’erba lunga e resistente, e fatto seccare oppure infilato a mo’ di collana e appeso nei caminetti per l’essiccazione. Società attuale: Consumato fresco o secco, e nella preparazione di marmellate e dolci.

21 Fantasticando in versi: FICO… Sa figu niedda niedda
Mi du pappu cun sa puddisedra Una mi dappu penzau De du fai tottu siccau Ma sa matta esti imbeccendi Ma mui non di esti Un fico ho trovato Con un filo d’erba l’ho infilzato Tanto buono da mangiare E ogni volta riesco ad assaporare Il suo sapore è buono buono E la mia voce cambia tono Il fico è bianco e nero E la juve ne va fiero Alla zebra le assomiglia E piace anche a mia figlia, ma purtroppo lei ama il milan e fa una canzone con Bob Dylan Che noia la geometria Non la capisce neanche mia zia Ma il frutto che io ho esplorato Più interessante l’ho trovato. Era nero o forse bianco Era un fico qui nel mio banco!! In antichità si faceva seccare E nel caminetto lo andavi a trovare! L’ho fatto seccare per circa un mesetto E l’ho lasciato appeso nel caminetto Infilzato con una lunga canna Sta bene con tutto anche con la panna

22 Nome scientifico: Phoeniculum vulgare Famiglia: Ombrellifere
FINOCCHIO SELVATICO. Nome scientifico: Phoeniculum vulgare Famiglia: Ombrellifere Nome vernacolo: Fanugu de sattu Località di raccolta: Cresce in tutti i terreni non coltivati Periodo di raccolta: Inverno- Primavera Descrizione scientifica della pianta: Pianta erbacea perenne con foglie divise in lobi filiformi, fiori gialli e semi aromatici. Parti commestibili: Steli e foglie carnose Consumazione: Società tradizionale ed attuale: viene usato nelle minestre di fave e minestrone, ed inoltre nella preparazione delle olive e dei carciofini selvatici.

23 Fantasticando in versi: FINOCCHIO SELVATICO… In inverno e in primavera
Sono in campagna dalla mattina alla sera Cerco una pianta un po’ strana Ed è fine come una banana Viene usato nel minestrone E mi cucinano nel pentolone… In s’ottu appu agattau Unu fanugu sbendonau Ma nonnu m’adi craccau Currendi currendi mei su monti seu arribau E s’accabara su fanugu mi seu pappau… Ho lo stelo carnoso Molto grasso ma non spinoso sono un aroma per la minestra in tutte le occasioni anche in festa… Ero a scuola un po’ annoiata Ma una pianta mi ha fulminata Guardando fuori dalla finestra La piantina si cucina nella minestra Si finalmente ho capito Era un finocchio che mi ha stupito

24 Nome scientifico: Agaricus campestris Nome vernacolo: Tuvara
FUNGO. Nome scientifico: Agaricus campestris Nome vernacolo: Tuvara Nome scientifico: Krombhoiziella corsica Nome vernacolo: Codrobiu de mudegu Nome scientifico: Pleurotus eryngii Nome vernacolo: Codrobiu de pezza Località di raccolta: In tutte le campagne circostanti Villasor e anche nelle campagne di Villacidro. Periodo di raccolta: Autunno Descrizione scientifica dei funghi: i funghi appartengono al regno “Funghi”, distinti dagli altri vegetali in quanto non sono presenti i cloroplasti contenente la clorofilla che permette la fotosintesi clorofilliana. Mentre quindi le piante verdi sono autotrofe, i funghi sono eterotrofi, dipendono cioè da altri organismi per le sostanze nutritive. Alcune specie sono parassite, vivono cioè a spese di un organismo ospite; altri funghi vivono come saprofiti cibandosi di piante o animali morti (cioè sono organismi decompositori) ; alcuni infine sono simbionti, convivono cioè con altri organismi con vantaggi reciproci. Nei funghi a cappello la parte che sporge dal terreno è il corpo fruttifero, costituito dal gambo e dal cappello. La parte sotterranea è composta da una serie di lunghi filamenti, chiamati ife, che s’intrecciano tra loro fino a formare un tessuto chiamato micelio, la cui funzione è quella di assorbire le sostanze nutritive. La maggior parte dei funghi si produce per frammentazione: in questo processo dei pezzi del corpo del fungo si staccano e da essi si riforma l’organismo completo. Altre specie si riproducono mediante spore, cellule specializzate che si formano a livello delle lamelle o dei tubuli situati nella parte inferiore del cappello. Le spore, prodotte a milioni cadono nel terreno e danno vita a nuovi miceli di ife, cioè a nuovi individui. Consumazione: Società tradizionale ed attuale: questi funghi possono essere consumati trifolati con prezzemolo e aglio, e utilizzati come condimento nei primi piatti e come contorno; oppure vengono cucinati al forno o arrosto alla brace, e anche fritti.

25 Fantasticando in versi: FUNGHI… Se il fungo mangerai
In paradiso meglio andrai.. I funghi sono belli Si proteggono dalla pioggia con i cappelli Quando tu li mangerai del loro gusto gioirai ... In pullman felicemente cantavamo A vedere le chiese romaniche andavamo Guardando fuori dal finestrino Ho visto un fungo piccolino Era tutto bianco col suo cappello Era simile al prataiolo, suo fratello..

26 Nome scientifico: Rubus ulmiforius (fruticosus) Famiglia: Rosaceae
MORA. Nome scientifico: Rubus ulmiforius (fruticosus) Famiglia: Rosaceae Nome vernacolo: Mura de arrù Località di raccolta: nelle campagne attigue alla strada per San Sperate e presso il cimitero. Periodo di raccolta: Estate Descrizione scientifica della pianta: Pianta arbustiva con fusti sdraiati, angolosi e aculeati, foglie verdi stabili durante l’inverno; con fiori rosei e bianchi e frutti detti more commestibili. Queste sono inizialmente verdi e poi rosse e infine nere, e sono formate da un insieme di drupe costituite da una parte cansona all’esterno, e con un semino interno. Parti commestibili: Frutto Consumazione: Società tradizionale: venivano colte da tutti per consumarle a casa come frutta Società attuale: utilizzate anche nella preparazione di marmellate dolci, yogurt e gelati.

27 Fantasticando in versi:
MORA… Marmellata, dolci e gelati I miei frutti sono tutti colorati Prima verde poi rossa e infine nera Mi raccolgono tutti dalla mattina alla sera Mi raccolgono in estate Ogni volta le mie foglie vengon pestate Rossi i miei frutti son buoni raramente Avete capito chi sono veramente? Ho problemi di pensiero Una mora mi farebbe fiero Sono tanto innamorato e con la mora mi son schizzato La mia pianta è un arbusto Ma il mio frutto ha un buonissimo gusto Le mie foglie sono stabili all’inverno E miei fiori hanno paura dell’esterno Si io sono la mora È sto attenta che qualcuno non mi divora Mora sono chiamata Se sono rossa non sono maturata Nelle marmellate io mi trovo E nella crostata insieme all’uovo Mi chiamo mora C’è gente che mi adora In montagna son trovata E pian piano assaporata Sono buona da mangiare E non semplice da trovare

28 Nome scientifico: Arbutus unedo Famiglia: Ericaceae
CORBEZZOLO. Nome scientifico: Arbutus unedo Famiglia: Ericaceae Nome vernacolo: Obioì Località di raccolta: S’acqua cotta Periodo di raccolta: Autunno- Inverno Descrizione scientifica della pianta: Pianta arbustiva o anche alberello, foglie verde scuro coriacee, fiori bianchi in infiorescenza a grappolo pendulo. Bacca globosa, rossa, carnosa, con numerosi tubercoli rigidi sulla superficie esterna. Parti commestibili: Frutti Il corbezzolo è una pianta conosciuta sin dall’antichità. I frutti secondo Plinio, pur essendo eduli è preferibile mangiarne solo uno. Da questa indicazione potrebbe derivare l’epiteto scientifico “unedo”: “Unum edenti! (solo uno). Consumazione: Società tradizionale: veniva consumato crudo da tutti Società attuale: ai fiori di corbezzolo è dovuto il miele amaro che si ricava nel periodo autunnale, molto pregiato per le sue proprietà curative della affezioni bronchiali.

29 Fantasticando in versi: CORBEZZOLO… Il corbezzolo e il maialino,
Fan felice Gesù bambino; Nel lettino lui è arrivato E il corbezzolo mi son mangiato. Fratello dell’ erica forse sarà, Ma chissà quando lo raccolgo che fine farà! Si raccoglie in autunno e anche in inverno, E tanti tubercoli ha al suo esterno! Non molto buono ad insalata Fatto pure a marmellata Tanto miele ci ha portato Ma uno solo va mangiato…

30 LEPRE Nome scientifico: Lepus capensis Famiglia Leporidi
Nome vernacolo: Lepuri Località di caccia: In tutte le campagne circostanti il paese Periodo di caccia: Estate- Autunno Descrizione scientifica dell’animale: La lepre ha una lunghezza testa-corpo di cm. orecchie generalmente erette più lunghe della testa con punte nere. Il peso è variabile da 2,5 a 6 kg.; gli arti posteriori sono più lunghi degli anteriori e forniscono una spinta esplosiva. Il mantello della lepre è di color fulvo grigio scuro; la coda è corta, bianca. Consumazione: Società tradizionale ed attuale: la lepre viene cucinata a succhitu (alla cacciatora), oppure cotta insieme al sugo per accompagnare la pastasciutta.

31 Nome scientifico: Oryctolagus cuniculus Famiglia Leporidi
CONIGLIO Nome scientifico: Oryctolagus cuniculus Famiglia Leporidi Nome vernacolo: Coillu Località di caccia : In tutte le campagne circostanti il paese Periodo di caccia: Estate- Autunno Descrizione scientifica dell’animale: Il coniglio selvatico è lungo in genere circa 40 cm, di cui 6 o 7 della coda che è nera sopra  e bianca sotto. Possiede un pelo grigio-giallastro nelle parti superiori, bianco in quelle inferiori, mentre la nuca è di un color ruggine. Si distingue dalle lepri per la sua mole più piccola, e le ridotte dimensioni della testa, degli orecchi e delle zampe posteriori. Il coniglio è più veloce della lepre ed è imbattibile nell'arte del correre a zig-zag per disorientare gli inseguitori, inoltre per saltare meglio le zampe anteriori sono più brevi di quelle posteriori. Vive in colonie anche molto numerose e la sua presenza si può rilevare in inverno dalla "scorticatura" delle cortecce, di cui si nutre in mancanza di germogli freschi.   Consumazione: Società tradizionale ed attuale: il coniglio viene cucinato a succhitu (alla cacciatora), fritto, viene imbottito con aglio, pomodori secchi e prezzemolo e poi fatto arrostire.

32 impanate e come ingredienti nelle panade e nei fritti.
PESCA. Nei due fiumi di Villasor (Riu Malu e Riu Mannu), la popolazione ha sempre pescato, ed in particolare nella società tradizionale gli abitanti si approvvigionavano di anguille, tinche, carpe e nel punto d’incontro dei due fiumi anche di muggini. Anguilla: Anguidda Tinca: Tinca Carpa: Grappa Muggine: Lissa Consumazione: Le anguille si consumano prevalentemente arrostite sulla brace, a cassoba, in umido, impanate e come ingredienti nelle panade e nei fritti. La carpa si cucina in carpione. Il muggine arrosto e a cassoba. RICETTA ANGUILLA IN CASSOBA. Pulita l’anguilla con uno straccio e la semola per togliere il limo, viene tagliata a pezzi, rosolata con prezzemolo, aglio e pomodori secchi. RICETTA CARPA IN CARPIONE. Si soffrigge abbondante cipolla; a parte si frigge la carpa tagliata a pezzi. Quindi i due ingredienti vengono uniti e si versa dell’aceto con dello zucchero; si fa evaporare e si consuma freddo. Il piatto si può consumare anche dopo alcuni giorni.

33 Nome vernacolo: Trudu o Pilloni de taccula
TORDO. Nome scientifico: Turdus ericetorum Ordine uccelli Famiglia Passeriformi Nome vernacolo: Trudu o Pilloni de taccula Luogo di caccia: In tutte le campagne circostanti il paese Periodo di caccia: Inverno Descrizione scientifica dell’animale: uccello di passo in Italia, bruno e inferiormente biancastro; è una selvaggina pregiata. Consumazione: Società tradizionale: venivano consumati bolliti e confezionati con del mirto per aromatizzare (pilloni de taccula, una taccula è formata da otto tordi). Oppure venivano arrostiti con il lardo e insaporiti con del mirto o dell’alloro; o cucinati a “succhitu”, (in italiano alla cacciatora). Società attuale: vengono consumati come nella società tradizionale.

34 Fantasticando in versi: TORDO… A caccia sono andato
Quattro tordi ho sparato Tornando a casa ho mangiato una fetta di mortadella E alla fine li ho mangiati in padella Ma lei voleva farli alla cacciatora Perché così lei li adora… Io la caccia ho sempre odiato Ma mio padre mi ha costretto e sono andato Nel frattempo lui ha sparato un tordo E io un mirto ho trovato intorno Ho trovato l’abbinamento e mangiato a piacimento Tutto il dì io stavo a guardare Ogni bambino che voleva giocare Riuniti insieme, io triste dovevo restare… Durante la lezione qualcosa mi fulminò O una quaglia o un tordo il morale mi sollevò…

35 Nome scientifico: Lagopus mutus Ordine galliformi Famiglia Fasianidi
PERNICE. Nome scientifico: Lagopus mutus Ordine galliformi Famiglia Fasianidi Nome vernacolo: Pedrixi Luogo di caccia: Su xeu, S’accua cotta Periodo di caccia: Primavera- Autunno Descrizione scientifica dell’animale: piumaggio bianco in inverno, il bruno macchiettato sul dorso, nell’estate. Nella stagione fredda le zampe di questi uccelli si ricoprono di un piumaggio molto fitto che va a sostituire quello più rado dei mesi più caldi. Durante l’estate depone da otto a tredici uova, covandole nelle cavità del terreno. Consumazione: Società tradizionale ed attuale: la pernice viene consumata nei seguenti modi: La si fa rosolare nell’olio con aglio, prezzemolo e cipolla; si pestano due pomodori secchi e si aggiungono del peperoncino, una foglia di alloro, un po’ di vernaccia e si fa cuocere per 45 minuti. Si fa rosolare abbondantemente cipolla tritata a cui si aggiungono uno o due pomodori freschi tagliati a pezzetti, in questo intingolo si cucina la pernice sfumandolo con del vino bianco. Si può accompagnare alle lenticchie.

36 CHIOCCIOLE. (erroneamente chiamate lumache) Nome scientifico:
Nome vernacolo: Tappadasa (monachelle in letargo), Sizzigorrusu biancusu e boverisi, Sizzigorrusu de Santu Anni Luogo e periodo di raccolta: le tappade si raccolgono in estate sotto terra quando l’animale è in letargo, ed è coperto da una membrana bianca abbastanza grassa ; le altre specie si raccolgono dopo un periodo piuttosto asciutto quando iniziano le prime piogge. Descrizione scientifica dell’animale: tipo di molluschi classe gasteropodi polmonati-terrestri con conchiglia secreta dal mantello. Capo distinto con occhi portati da tentacoli e uno sviluppato piede carnoso che serve per la locomozione. Consumazione: Società tradizionale ed attuale: le monachelle si cucinano arrosto, in padella oppure si fanno rosolare con olio, prezzemolo, aglio e mollica di pane oppure pane grattugiato. Le altre vengono cucinate al sugo di pomodoro.


Scaricare ppt "“Un semplice tesoro” Laboratorio demo-storico-scientifico Classe 2°A"

Presentazioni simili


Annunci Google