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Azienda USL Città di Bologna Ospedale Bellaria Associazione Infermieri Case Manager Aula Magna Padiglione Tinozzi 23 Maggio 2008 Bologna Seminario L’Infermiere.

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1 Azienda USL Città di Bologna Ospedale Bellaria Associazione Infermieri Case Manager Aula Magna Padiglione Tinozzi 23 Maggio 2008 Bologna Seminario L’Infermiere Case Manager e il Team Multiprofessionale Esperienze a confronto L’ICM in Pediatria Infermiere Case Manager Emanuele Bascelli U.O. di Neuropsichiatria Infantile Bologna

2 Approccio metodologico al bambino
Aspetti di caring

3 Aspetti di Caring Contrariamente al passato, quando il bambino era considerato un "uomo in miniatura", oggi è ritenuto portatore di particolari bisogni, tipicamente infantili, legati alla dipendenza dall’adulto, alle dinamiche esistenti all'interno del proprio nucleo familiare, ai rapporti esistenti tra e con i suoi genitori, in particolare con la madre

4 Aspetti di Caring Obiettivi del processo assistenziale
Gli obiettivi devono basarsi direttamente sulle caratteristiche del bambino e della famiglia (età, sesso, istruzione, caratteristiche socio economiche e culturali, capacità di affrontare i problemi, condizioni fisiologiche ed emotive) e soprattutto gli obiettivi sono accettabili se pianificati "per e con" il bambino e la famiglia,dal momento del ricovero alla sua dimissione.

5 La complessità delle cure erogate al paziente pediatrico sono articolate e peculiari :

6 Il processo assistenziale in età evolutiva Elementi peculiari
Assistenza dell’età evolutiva Complessità delle prestazioni Consulenza infermieristica Esigenze di gioco e occupazione La triade genitori e bambino Dinamiche familiari Legami familiari

7 Dinamiche familiari Elementi peculiari
Il buon esito degli interventi assistenziali al bambino e alla famiglia può essere subordinato alla necessità di conoscere le caratteristiche e le dinamiche familiari. In fase di accertamento valutare: Pianificazione di un intervento educativo efficace Comprendere i bisogni emozionali ed evolutivi Individuare le risorse e favorire strategie di coping Da Family-centered care for children with special healt care needs Shelton-Jeppson-Johnson

8 Consulenza infermieristica -Educazione terapeutica Elementi peculiari
Interventi educativi e di consulenza sono spesso richiesti dai genitori. Il piano di nursing deve prevedere: Valutazione carenze conoscitive; Interventi educazionali diretti e continui; Interventi di sostegno collaborativi; Interventi territoriali

9 Il processo assistenziale in età evolutiva La gestione del team multiprofessionale
La gestione del team di cura in ambiente pediatrico è molto ampio e dovrebbe essere in ogni caso coordinato e gestito con appropriatezza alle caratteristiche dei pazienti. In generale un team di cura per l’area pediatrica le figure coinvolte sono (Powel 2001): Case manager (ove presente), paziente pediatrico, pediatria di base, specialista, servizi sociali, il terapista, il dietista, il farmacologo, una componente del mondo della scuola e della famiglia […].

10 Approccio metodologico Team e progetto terapeutico - Approccio integrato
Medico Infermiere Psicologo Paziente Insegnanti Infermiere Case Manager Dietista Volontari Famiglia Educatori Servizi sociali Personale di supporto Consulenze specialistiche Da Nursing di salute mentale –P.Barelli – E.Spagnoli adattato Emanuele Bascelli

11 Infermiere Case Manager in pediatria
Processi di cambiamento

12 Obiettivi dell’ ICM in pediatria
Gli obiettivi principali sono quelli di disporre, nel processo di cure al paziente pediatrico, di: un riferimento stabile e centrale per il bimbo e la famiglia; garantire una continuità nel percorso assistenziale; maggiore dedizione dei bisogni insoddisfatti dell’utente pediatrico e di conseguenza del nucleo famigliare lungo tutto il processo della malattia, ponendo una sicura attenzione anche al fondamentale rapporto costo-qualità, ed ai processi di verifica delle cure erogate.

13 Obiettivi dell’ ICM in pediatria 1
L’ICM diviene responsabile della pianificazione e del coordinamento dell’assistenza infermieristica a tal fine: definisce gli obiettivi assistenziali; formula la diagnosi infermieristica e definisce i problemi interdisciplinari; sviluppa, implementa, monitorizza e modifica il piano assistenziale in collaborazione con il team multi professionale, il paziente e la famiglia; procura i servizi necessari;

14 Obiettivi dell’ ICM in pediatria 2
verifica che le attività assicurate all’utente siano coerenti con suoi bisogni; documenta l’attività svolta; valuta la persona assistita e il programma e definisce il momento di uscita dal programma stesso; si raccorda con i servizi territoriali per favorire l’accesso.

15 …Altri obiettivi dell’ ICM

16 Infermiere Case Manager in pediatria
Strumenti di valutazione

17 Strumenti di valutazione
La scelta e l’utilizzo di scale è molto articolata e ancora poco impiegate, anche per la complessità, l’attinenza e la semplicità di utilizzo delle stesse. L’utilizzo di scale di valutazione e gli indici assistenziali favoriscono: una lettura oggettiva e confrontabile dei fenomeni assistenziali; una omogenea valutazione quali-quantitativa dell’assistenza; la comunicazione o lo scambio di informazioni tra diverse discipline.

18 Strumenti di valutazione Alcuni strumenti in Neurologia pediatrica
British Paediatric Neurology Association Assessment Tools Child’s Glasgow Coma Scale Headache diary Neurological assessment chart Health status and quality of life Quality of life in epilepsy (Epilessia) Life satisfaction index for adolescents (neuromuscolare) Pediatric Evaluation of Disability Inventory (PEDI)

19 Strumenti di valutazione
“One's knowledge of science begins when he can measure what he is speaking about and express it in numbers”(Lord Nelson) “Un sapere della scienza inizia quando chiunque può misurare ciò di cui sta parlando ed esprimerlo in numeri”

20 Al centro Studi EBN Per il tempo che mi avete dedicato, per tutto ciò che mi avete insegnato.

21 Bibliografia P.Badon-S.Cesaro“Manuale di Nursing pediatrico” ed. CEA [da pag. 162 a pag Cap. 21 da pag536 a pag 567] Winnicott – Gioco e Realtà “fenomeni transizionali” “rapporto con l’oggetto interno” di Kleine - Armando editore Shelton-Jeppson-Johnson Family-centered care for children with special healt care needs A. Palese e coll. (2008). Esiti sensibili alle cure infermieristiche: analisi critica della letteratura Assistenza Infermieristica e ricerca Badon P., Cesaro S. (2006). Manuale di nursing pediatrico. Casa Editrice Ambrosiana Italia Barelli P., Spagnolli E. (2007). Nursing di salute mentale. Carocci Faber Italia Casati G., Vichi M.C. (2003). Il percorso assistenziale del paziente in ospedale. McGraw-Hill Milano Chiari P., Santullo A. (2001). L’ Infermiere Case Manager. McGraw-Hill Italia Costa G., Gianecchini M. (2005). Risorse Umane: persone, relazione e valore. McGraw-Hill Milano Daft Richard. L. (2007 Terza edizione). Organizzazione Aziendale. Edizione Apogeo Italia I Quaderni de L’Infermiere (2003). Le scale di valutazione: Strumenti per la rivelazione dei dati clinici dell’assistenza infermieristica . Federazione Nazionale Collegi Ipasvi Mintzberg H. (1996). La progettazione dell’organizzazione aziendale. Edizioni il Mulino Italia Bologna Payne M. (2001). Case Management e servizio sociale. Edizioni Erickson Italia Roma Zucchermaglio C., Alby F. (2006). Psicologia culturale delle organizzazioni. Carocci Faber Italia Roma Herndon R.M. (2006) Handbook of Neurologic Raiting Scale 2nd Edition [Pediatric Developmental Scales; Pediatric Neurologic & Rehabilitation Rating Scales] Edition Demos medical publishing Dominik L., Flarey, Suzanne Smith Blancett (1998) Handbook of Nursing Case Management: Health Care Delivery in a World of Managed Care. Edition Flarey


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