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28/03/2017 Suggerimenti didattici per alunni con D.S.A.

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Presentazione sul tema: "28/03/2017 Suggerimenti didattici per alunni con D.S.A."— Transcript della presentazione:

1 28/03/2017 Suggerimenti didattici per alunni con D.S.A.
riferimenti alla legge 170/10, decreto attuativo e linee guida Castegnaro Fiorella Insegnante- Formatore AID

2 Non capivo. Daniel Pennac “ Diario di scuola” Pag 15
Insomma ,andavo male a scuola. Ogni giorno della mia infanzia tornavo a casa perseguitato dalla scuola. I miei voti sul diario dicevano la disapprovazione dei miei insegnanti . Quando non ero l’ultimo della classe ero il penultimo (EVVIVA). Refrattario dapprima all’aritmetica poi alla matematica, profondamente disortografico, poco incline alla memorizzazione delle date e alla localizzazione dei luoghi geografici, inadatto all’apprendimento delle lingue straniere, ritenuto pigro (lezioni non studiate , compiti non fatti), portavo a casa risultati pessimi che non erano riscattati né dalla musica, né dallo sport, né peraltro da alcuna attività parascolastica. “ Capisci? Capisci o no quello che ti spiego?” Non capivo. Daniel Pennac “ Diario di scuola” Pag 15 Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID Sedico (BL) Fiorella Castegnaro

3 “Solo noi possiamo tirare fuori quel bambino dalla sua prigione, sia che siamo formati per farlo o meno.  Gli insegnanti che mi hanno salvato e che hanno fatto di me un insegnante, non erano formati per questo. Erano adulti di fronte a un adolescente in pericolo. Hanno capito che occorreva agire tempestivamente, si sono buttati, non ce l’hanno fatta. Si sono buttati di nuovo, giorno dopo giorno, alla fine mi hanno tirato fuori.  E molti altri con me. Ci hanno letteralmente ripescati. Dobbiamo loro la vita”. Daniel Pennac     Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

4 “Un vero insegnante si preoccupa di comprendere il dolore e la solitudine di un bambino che non capisce in un mondo di ragazzi che capiscono” Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID Sedico (BL) Fiorella Castegnaro

5 Gli insegnanti di fronte a studenti intelligenti, ma con un disturbo specifico di apprendimento possono fare molto… Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

6 LA PRIMA COSA CHE DEVE FARE UN INSEGNATE È OSSERVARE PROCESSO DI APPRENDIMENTO DEL BAMBINO/ RAGAZZO E COMPRENDERE IL MOTIVO DELLA SUA DIFFICOLTÀ…. Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

7 Linee Guida per il diritto allo studio (Premessa)
Il diritto allo studio per gli alunni e gli studenti con DSA garantisce quindi: -Didattica individualizzata e personalizzata Strumenti compensativi; -Misure dispensative; La Legge 170/2010 apre un ulteriore canale di tutela del diritto allo studio diverso da quello previsto dalla Legge 104/1992. Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID Sedico (BL) Fiorella Castegnaro

8 Linee Guida (capitolo 2)
Osservazione in classe: Prestazioni atipiche (inferiori rispetto alla media) possono essere un segnale di DSA. Attenzione! Solo una piccola parte di alunni con difficoltà risulta con DSA Nota: non si parla di screening in quanto è regolato da un diverso Decreto regolato dal ministero della salute. Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

9 SEGNALI PREDITTIVI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO • Difficoltà di copia dalla lavagna • Perdita della riga e salto della parola in lettura • Difficoltà d’uso dello spazio del foglio • Omissione delle lettere maiuscole • Lettere e numeri scambiati • Sostituzione di suoni simili • Difficoltà nei digrammi • Punteggiatura ignorata • Difficoltà ad imparare le tabelline • Difficoltà a memorizzare le procedure delle operazioni aritmetiche • Difficoltà a ricordare i termini specifici delle discipline, le epoche storiche, le date degli eventi • Difficoltà espositive • Difficoltà di pianificazione • Difficoltà nel metodo di studio Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

10 SCUOLA PRIMARIA classe prima lettura: - lenta decifrazione delle lettere -accesso incerto alla sillaba -controllo del significato delle parole non stabile. Scrittura -scrittura solo di parole isolate con - sostituzione/omissione di suoni -difficoltà nello spelling - difficoltà grafo-motorie - lenta evocazione grafo-motoria per le lettere Calcolo -numerazione lenta e con errori (0-20); - errori nel passaggio dal codice orale a quello scritto; - difficoltà nel calcolo a mente Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

11 Classe seconda…. lettura -lettura sillabica lenta, senza prosodia e con molti errori incongrui (le parole globalizzate sono “non-parole” o non attinenti al testo); - scarsa comprensione del testo Scrittura -scarsa padronanza di una frase con sostituzioni o omissioni di lettere e incerta segmentazione delle parole; -scarso controllo grafo-motorio Calcolo -difficoltà nel controllo della posizione delle cifre e nelle operazioni in colonna; - difficoltà nel controllo della linea dei numeri; Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

12 Quando si parla di DISTURBO?
Si parla di Disturbo Specifico diApprendimento(D.S.A.) quando un bambino mostra delle difficoltà isolate e circoscritte nella lettura, nella scrittura e nel calcolo, in una situazione in cui il livello di sviluppo intellettivo è nella norma e non sono presenti deficit sensoriali. Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

13 la compromissione dell’abilità specifica deve essere significativa, che “operazionalizzato” significa inferiore a -2ds (DEVIAZIONI STANDARD) dai valori normativi attesi per l’età o la classe frequentata (qualora non coincida con l’età del bambino). il livello intellettivo deve essere nei limiti di norma, che operazionalizzato significa un QI non inferiore a -1ds (equivalente a un valore di 85) rispetto ai valori medi attesi per l’età. (CLAUDIO VIO) Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

14 DIFFICOLTA’ O DISTURBO?
La difficoltà di apprendimento dipende spesso da fattori esterni , è modificabile con interventi didattici mirati, è automatizzabile anche se in tempi dilatati. INSEGNANTE Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

15 DIFFICOLTA’ O DISTURBO?
Il disturbo, rimanda a problematiche specifiche che risultano resistenti al cambiamento, anche sul lungo periodo e anche a seguito di un trattamento riabilitativo mirato. Il nucleo del disturbo è la difficoltà a rendere automatico e facile il processo di lettura scrittura e di calcolo, la mancanza di automatismo obbliga l’alunno con DSA ad impiegare molto tempo ed attenzione per leggere scriver e calcolare. Specialista (logopedista – neurospichiatra) Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

16 Presentazione del caso di un alunno di classe quinta della scuola primaria Stefano frequenta la quinta classe della scuola primaria; l’esperienza scolastica è stata un vero disastro fin dall’inizio. Già in prima appariva disattento , demotivato e poco autonomo. Non copiava alla lavagna e leggeva con grande difficoltà. Suo unico interesse sembrava, porsi al centro dell’attenzione disturbando tutta la classe. Quando non riusciva a fare qualcosa che gli altri facevano facilmente l’insegnante appariva esasperata e lo pregava di impegnarsi di più. Stefano non riusciva a memorizzare nonostante le ore del pomeriggio trascorse sui libri. Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID Sedico (BL) Fiorella Castegnaro

17 Alla fine della classe seconda la famiglia, su indicazione della scuola porta il bambino presso un centro accreditato per una valutazione. La diagnosi parla di disturbo specifico dell’apprendimento a carico dei processi della letto scrittura e del calcolo. Si sottolinea una caduta significativa nella comprensione e nella rielaborazione orale. Il livello cognitivo è nella norma. Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID Sedico (BL) Fiorella Castegnaro

18 La diagnosi (art.3 legge 170)
La diagnosi dei DSA e' effettuata dal Servizio sanitario nazionale comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente. Le regioni nel cui territorio non siapossibile effettuare la diagnosi nell'ambito dei trattamenti specialistici erogati dal Servizio sanitario nazionale possono prevedere, nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, che la medesima diagnosi sia effettuata da specialisti o strutture accreditate. NB. La diagnosi erogata da strutture esterne va comunque convalidata presso il Servizio Sanitario e depositata presso la segreteria della scuola (con protocollo). Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

19 Cosa fare quando in classe è presente un alunno con diagnosi di DSA?
Quale ruolo deve avere la scuola? Cosa dice la normativa? Quale didattica ? Quale modalità di verifica? Cos’è il PDP ? …………………………………….. Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID Sedico (BL) Fiorella Castegnaro

20 Linee guida (cap.3) DIDATTICA PERSONALIZZATA
Personalizzata è la didattica che offre a ciascun alunno l’opportunità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità attraverso un lavoro in classe diversificato DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA Individualizzato è l’intervento calibrato sul singolo, in particolare per migliorare alcune competenze deficitarie o per potenziare l’automatizzazione di processi basilari Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID Sedico (BL) Fiorella Castegnaro

21 IL BAMBINO/RAGAZZO QUINDI PUÒ RIUSCIRE A LEGGERE E SCRIVERE, MA SOLO IMPEGNANDO AL MASSIMO LE PROPRIE CAPACITÀ ED ENERGIE, POICHÉ NON PUÒ FARLO IN MANIERA AUTOMATICA: PER QUESTO MOTIVO SI STANCA RAPIDAMENTE, COMMETTE ERRORI, RIMANE INDIETRO, NON IMPARA CON LO STESSO RITMO DEI COETANEI, LA LETTURA RISULTA LENTA E/O SCORRETTA. Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

22 NOTA Da notare che le Linee guida (e il decreto attuativo) colgono della Legge in particolare l’aspetto legato alla flessibilità didattica, alla individualizzazione e alla personalizzazione,come principali strumenti di attuazione del diritto allo studio. Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

23 Linee Guida (CAP.3) STRUMENTI COMPENSATIVI
Tali strumenti sostituiscono o facilitano una prestazione resa difficoltosa dal disturbo. Per esempio: La sintesi vocale trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto. MISURE DISPENSATIVE Sono interventi checonsentono all’alunno o allo studente di non svolgere alcune prestazioni che non migliorano anche se ripetute. Per esempio: Nell’alunno dislessico, l’esercizio della lettura non migliora le abilità di lettura. NB. I tempi aggiuntivi sono considerati tra le misure dispensative. La letteratura scientifica consiglia il 30% in più del tempo stabilito. Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

24 Misure previste per stefano e inserite nel pdp
compensative dispensative Mappa dell’argomento trattato; Tabelle “della memoria” (Verbi-analisi logica, analisi grammaticale); Tabella delle misure,delle formule,delle regole. Cartine geografiche, mappe Lettore esterno durante attività di comprensione o verifica (compagno – insegnante) riduzione del carico di lavoro organizzazione interrogazioni programmate valutazione delle prove scritte ed orali che tengano conto del contenuto e non della forma Scrittura veloce sotto dettatura; Copia alla lavagna Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

25 strumento Difficoltà da compensare vantaggi
Tabelle (alfabeto,mesi, t. pitagorica) Difficoltà nel recupero rapido delle informazioni Della memoria a breve termine. Possibilità di usare tutte le energie attentive ,mnestihe e cognitive nello svolgimento del compito. tabella delle misure, formule,regole. Calcolatrice Non automatizzazione di procedure o difficoltà nel recupero rapido Esecuzione rapida delle procedure ed esecuzione di compiti complessi. Registrazione delle spiegazioni Difficoltà nel prendere appunti (e ascoltare contemporaneamente) Maggior attenzione alla spiegazione Cartine geografiche Cartine storiche Mappe Difficoltà nell’organizzare e nel riorganizzare le informazioni studiate. Riduzione dell’apprendimento mnemonico a favore di una rielaborazione personale. Supporto visivo per il recupero delle informazioni e per l’organizzazione dell’esposizione durante le verifiche orali. Libri scolastici in PDF Sintesi vocale Difficoltà nell’utilizzo del testo scritto come canale di apprendimento Possibilità di accesdere a tutti i contenuti curriculari indipendentemente dal livello di lettura raggiunto Computer con programmi di video scrittura, sintesi vocale. Supporto alla scrittura (disgrafia e disortografia) Possibilità di maggior controllo del testo scritto in termini di correttezza, contenuti,forma. Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

26 Dispensa Motivazione Soluzioni Lettura a voce alta
Disagio di fronte ai compagni Lettura su appuntamento o concordata precedentemente Scrittura veloce sotto dettatura Copia alla lavagna Risultato sicuramente inadeguato Utilizzo di fotocopie da cui copiare o da sostituire alla scrittura Lettura autonoma di consegne Una decodifica errata può indurre a uno svolgimento sbagliato del compito Lettura ad alta voce per tutta la classe. Lettore esterno Uso del vocabolario cartaceo -studio mnemonico delle tabelline Drena risorse Trattiene gli errori Dizionari digitali Utilizzo di tabelle Tempi di svolgimento per le verifiche Induce ad aumentare gli errori e prestare meno attenzione ai contenuti. Tempi più lunghi- riduzione della quantità- frazionamento del compito in più giorni- Compiti per casa (quantità) Interrogazioni non programmate Rende eccessivo il carico giornaliero impedendo un apprendimento efficace- Stabilizza l’errore Programmazione delle attività da svolgere e delle interrogazioni. Privilegiare la qualità e non la quantità. utilizzo integrale dei testi adottati per la classe Difficoltà linguistiche e affaticamento ne riducono l’utilizzo. Possibilità di usare testi adattati non per contenuto ma quantità di pagine e caratteristiche del testo. Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

27 Lettura e comprensione per una didattica inclusiva
Dedicare ogni giorno un momento alla lettura (il piacere di leggere va sempre trasmesso); Concordare con il bambino il contenuto della lettura ; Dettare ad un compagno; Supportare la lettura di testi di studio con l’immagine. Stimolare a raccogliere tutti gli indicatori visivi finalizzati alla comprensione. Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

28 LA PROCEDURA È REALMENTE MOLTO SEMPLICE
LA PROCEDURA È REALMENTE MOLTO SEMPLICE. PRIMA SI SISTEMANO LE COSE IN GRUPPI DIFFERENTI. NATURALMENTE UN GRUPPO PUÒ ESSERE SUFFICIENTE: DIPENDE DA QUANTO C’È DA FARE. É IMPORTANTE NON ECCEDERE: CIOÈ, È MEGLIO FAR SUBITO POCO, PIUTTOSTO CHE TROPPO. LÌ PER LÌ QUESTO NON SEMBRA IMPORTANTE, MA, NEL CASO NASCANO DELLE COMPLICAZIONI, UNO SBAGLIO PUÒ ESSERE COSTOSO. DI PRIMO ACCHITO L’INTERA PROCEDURA PARRÀ COMPLICATA, MA BEN PRESTO DIVENTERÀ UN ALTRO ASPETTO DELLA VITA. È DIFFICILE PREVEDERE SE AVRÀ FINE LA NECESSITÀ DI QUESTO COMPITO NELL’IMMEDIATO FUTURO, MA NON SI PUÒ MAI DIRE. DOPO CHE LA PROCEDURA È COMPLETATA, SI DISPONE DI NUOVO IL MATERIALE IN VARI GRUPPI, DA COLLOCARE IN LUOGHI APPROPRIATI. NEL CASO IN CUI VENGONO USATI ANCORA, L’INTERO CICLO DOVRÀ ESSERE RIPETUTO. Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

29 Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

30 Comprensione del Testo…
Processo costruttivo, in cui le informazioni nuove, contenute nel testo sono integrate all’interno delle strutture di conoscenza possedute dal lettore creazione di una rappresentazione mentale del contenuto del testo (modello mentale o situazionale). Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

31 Fra i pre-requisiti di questa abilità:
La comprensione da ascolto la capacità di comprensione di una storia letta da un adulto Le conoscenze lessicali conoscenza del significato delle parole. L’acquisizione di competenze legate alla decodifica è una condizione necessaria ma non sufficiente per comprendere un testo. Infatti anche in casi di una scarsa automatizzazione della lettura strumentale è possibile capire ciò che si legge. Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

32 Cosa funziona di più per migliorare la comprensione
Individuare STRATEGIE Leggere il titolo I titoli dei paragrafi Le didascalie delle immagini Guardare le immagini Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

33 strategie di comprensione
Strategia Descrizione Esempio di attività Attivare conoscenze pregresse/fare predizioni Gli studenti pensano a quello che già conoscono basandosi su indizi provenienti dal testo (ad esempio il titolo). Predicono il contenuto del testo, che poi leggeranno. 1.Utilizzando l’idea principale del testo chiedere allo studente di fare dei collegamenti con la sua esperienza. 2.A metà della storia chiedere allo studente di fare previsioni su come andrà a finire la storia. Farsi domande Gli studenti si cimentano a rispondere a domande sugli elementi principali durante la lettura, interrogandosi ad esempio su dove e perché avviene la vicenda Durante la lettura fornire agli studenti delle carte dove sono riportate le domande 2.Dividere gli studenti in piccoli gruppi e chiedere di rispondere a queste domande Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

34 Attività descrizione attività Visualizzare
Gli studenti creano un’immagine mentale di quello che hanno letto 1.Spiegare che la creazione di una immagine aiuta il ricordo 2.Farli esercitare nella visualizzazione utilizzando dapprima materiale pittorico 3.Leggere una frase e chiedere agli studenti di immaginarla. Fare lo stesso con un piccolo brano e poi discuter Monitorare, chiarire e ritornare a capire Gli studenti riflettono sul livello di comprensione raggiunto, se hanno capito o meno un testo, se hanno utilizzato strategie che aiutano la comprensione 1.Collegare ogni strategia ai cartelli stradali (ad esempio STOP – ferma la lettura e prova a dire con parole tue quello che hai letto; Inversione di marcia – rileggi parte del testo) 2.Far lavorare in coppia gli studenti sulle strategie Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

35 Cosa funziona di più per migliorare la comprensione
Livelli di evidenza Basso Moderato Alto Insegnare ad usare strategie di comprensione del testo X Insegnare a riconoscere e utilizzare la struttura dei testi x Selezionare con attenzione i testi per favorire lo sviluppo della comprensione Fornire un ambiente motivante e sfidante per insegnare la comprensione Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

36 Strategie di Comprensione
strategia descrizione Esempio di attività Fare inferenze Gli studenti individuano informazioni importanti per capire il testo, inferendole perché mancanti o non esplicite 1.Insegnare agli studenti a cercare le parole chiave che permettono di comprendere il testo, evidenziando come usarle per fare inferenze. Ad esempio se in un testo si trovano parole come ‘pagliaccio’ o ‘acrobata’ la vicenda potrebbe svolgersi in un circo. 2.Identificare le parole chiave e discutere su cosa gli studenti potrebbero imparare sul testo in base a queste parole. Fare riassunti/raccontare di nuovo Gli studenti descrivono brevemente, oralmente o per iscritto, le idee principali 1.Chiedere di raccontare il testo in coppia o all’insegnante 2.Se lo studente ha problemi aiutarlo con domande del tipo: cosa succede poi? etc… Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

37 Conoscenza, uso e controllo di 3 strategie di lettura
Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

38 Per migliorare la comprensione
Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

39 Strategie per migliorare la comprensione
Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

40 Strategie per migliorare la comprensione
Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

41 Relazione con l’alunno Utilizzare un atteggiamento empatico • Parlare chiaramente e senza pudori della dislessia con tutti gli alunni • Favorire occasioni di conversazione nelle quali sia possibile parlare delle proprie difficoltà e delle proprie diversità • Non essere avaro di gratificazioni ed usare il rinforzo come strumento abituale • Aiutare l’alunno ad accettare le proprie difficoltà e a migliorare la propria autostima. Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

42 Llinee guida cap.4 Scuola secondaria di I e II grado. Dislessia:
Comprensione: Strategia di lettura centrata sul riconoscimento di parole chiave (poi organizzate in mappe concettuali) e sull’individuazione dell’organizzazione del contenuto (tramite l’analisi della differenza fra capitolo, paragrafo o l’associazione dell’immagine) Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID Sedico (BL) Fiorella Castegnaro

43 Llinee guida cap.4 Scuola secondaria di I e II grado. Dislessia:
Per lo studio: Mediatori didattici di ogni genere, glossari, immagini. Insegnare l’uso della sintesi vocale (studiare con la sintesi non è come studiare leggendo il libro di testo!) Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID Sedico (BL) Fiorella Castegnaro

44 Llinee guida cap.4 Scuola secondaria di I e II grado. Dislessia:
Strumenti compensativi: Presenza di un tutor che legge al posto dell’alunno Sintesi vocale Libri o vocabolari digitali Registrazioni delle lezioni (i cui contenuti possono sostituire quelli del libro di testo) Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID Sedico (BL) Fiorella Castegnaro

45 Nelle lingue straniere…
Tutti i bambini con D.S.A. hanno difficoltà nell’apprendere le lingue straniere, in particolare, la loro scrittura. Particolari problemi vengono evidenziati nell’apprendimento della lingua inglese a causa delle differenze tra la scrittura e la pronuncia delle lettere. Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

46 Per Riassumere…. accettare di personalizzare la valutazione:
La scuola si sta facendo carico di un cambiamento culturale: accettare che un alunno/a senza problemi cognitivi possa avere difficoltà nella automatizzazione dei meccanismi di letto-scrittura e di calcolo accettare che un alunno/a con DSA possa utilizzare strumenti compensativi e dispensativi a scuola e a casa……anche durante le verifiche accettare di cambiare la propria metodologia didattica verso flessibilità ed inclusione accettare di personalizzare la valutazione: con la valutazione formativa si valuta per educare, non per sanzionare, non per punire, non per far ripetere gli stessi percorsi apprenditivi sia durante l’anno scolastico che in quello successivo. Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

47 Una didattica flessibile è
inclusiva gli obiettivi sono significativi, concordati e condivisi; ogni alunno/studente fa parte di un gruppo di lavoro in cui l’apprendimento avviene attraverso le abilità sociali e cognitive metacognitiva gli obiettivi sono concordati, chiari, e delimitati; ogni alunno/studente è reso consapevole del percorso didattico che verrà messo in atto consapevolezza del proprio funzionamento cognitivo e del metodo di studio clima positivo 47 47

48 Una didattica flessibile è
inclusiva gli obiettivi sono significativi, concordati e condivisi; ogni alunno/studente fa parte di un gruppo di lavoro in cui l’apprendimento avviene attraverso le abilità sociali e cognitive metacognitiva gli obiettivi sono concordati, chiari, e delimitati; ogni alunno/studente è reso consapevole del percorso didattico che verrà messo in atto consapevolezza del proprio funzionamento cognitivo e del metodo di studio clima positivo 48 48

49 clima positivo sono indispensabili serenità e fiducia in modo da non aggiungere frustrazione a quella già riconducibile alle difficoltà oggettive; nessun intervento didattico può riuscire se condotto in forma sbrigativa oppure in un clima di incomprensione o di conflittualità quindi è importante la relazione; lo “sforzo” non è una componente essenziale dell’apprendimento; la valutazione è coerente con le scelte didattiche ed è finalizzata ad accompagnare il percorso formativo della persona sottolineando i piccoli e grandi progressi. 49 49

50 GRAZIE!!! Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID

51 Fiorella Castegnaro- insegnante-Formatore AID


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