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Scuola di Formazione all'Impegno Sociale e Politico della Diocesi di Padova, anno 2008-2009.

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Presentazione sul tema: "Scuola di Formazione all'Impegno Sociale e Politico della Diocesi di Padova, anno 2008-2009."— Transcript della presentazione:

1 Scuola di Formazione all'Impegno Sociale e Politico della Diocesi di Padova, anno 2008-2009

2 UN CASO DI COMUNICAZIONE AMBIENTALE, LA LINEA 3 DELL'INCENERITORE DI PADOVA

3 I principi fondamentali della comunicazione Il primo degli assiomi sulla pragmatica della comunicazione postulato da Watzlawick afferma che non si può non comunicare. Per ogni essere umano è impossibile non comunicare. Il valore essenziale di un messaggio non è solo il contenuto verbale.

4 Non solo le parole sono comunicazione. In una pubblicità bastano anche solo i suoni e le immagini a suscitare emozioni e desideri Quando il concetto recepito corrisponde a quello che voleva essere trasmesso siamo in presenza di una comunicazione efficace.

5 Ogni messaggio, verbale o non verbale vive per uno scopo, un obiettivo, di cui noi possiamo o meno essere consci. La comunicazione viene poi interpretata da chi riceve il messaggio in funzione dei parametri coerenti con la mappa dei valori di riferimento.

6 Pubblicità, uffici stampa, internet, quotidiani, enti pubblici e aziende tutti INFORMANO. Quando ogni categoria (azienda, ente pubblico, struttura politica) sente la necessità di avere una struttura che deve svolgere il compito di comunicare con lesterno ciò: risponde al bisogno che ha lei di informare o al bisogno che ha il cittadino di essere informato?

7 Quali informazioni arrivano sui giornali (e in televisione) e sono selezionate per andare a comporre il giornale? Quando questa informazione diventa notizia? Un informazione viene selezionata per essere pubblicata perché risponde a dei criteri di notiziabilità definibile come: il complesso di requisiti che si richiedono agli eventi per acquistare lo status di pubblica notizia

8 Cosa fa notizia ? Riassumono il principio della notiziabilità le cinque esse che sono: sesso sangue sport spettacolo soldi

9 Riassumono il principio del contenuto minimo del racconto di un fatto le cinque w: who – chi what – cosa where – dove when – quando why – perché

10 Il giornalista risponde al dovere professionale di essere obiettivo Scrive Umberto Eco: Il mito dellobiettività con limmagine correlativa del giornale indipendente camuffa semplicemente la naturale prospetticità di ogni notizia

11 Ma se scelgo di dire una cosa piuttosto che unaltra ho già interpretato. Se metto in due pagine di giornali una foto dei sacchi di immondizia a Napoli non smaltiti e un articolo che segnala che mancano due inceneritori per smaltire tutto il rifiuto che produco in Veneto, ho già fatto una scelta politica di comunicazione.

12 Lavvento della televisione privata e la moltiplicazione delle news ha cambiato il concetto di ciò che è attualità. Quanto è determinante linfluenza della televisione nella costruzione dell attualità costruita dallo choc emotivo dettato delle immagini? Come ci ha cambiati veder crollare le torri gemelle? Qualcuno ricorda le immagini dei morti di Seveso?

13 In conclusione... Se la comunicazione ha il potere di assopire o risvegliare le coscienze in funzione di come viene utilizzata allora chi governa e prende le responsabilità che si accompagnano alle scelte della migliore soluzione per i cittadini ha il dovere di informarsi senza restare incastrato nelle manipolazioni mediatiche

14 Sintesi del Documento programmatico dellAssociazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale in tema di comunicazione ambientale. INFORMARE ED ESSERE INFORMATI. Nel 1972, con ladozione della Dichiarazione di Stoccolma, per la prima volta la comunità internazionale afferma limportanza delleducazione e dellinformazione ambientale quali strumenti essenziali per la tutela e la valorizzazione dell'ambiente. A livello europeo è il Trattato di Maastricht, con larticolo 130, a trattare il diritto allinformazione ambientale, inquadrandolo nellambito del principio della necessaria azione preventiva per la tutela dellambiente. Spetta, infatti, ai soggetti che esercitano competenze in ambito ambientale ed operano per il perseguimento di tale finalità, garantire la tutela dellambiente che vuol dire godimento di un bene comune (parchi nazionali, repressione del bracconaggio, vigilanza antincendio…) e tutela della salute dei cittadini, se pensiamo allinquinamento e al traffico dei rifiuti tossici.

15 La comunicazione ambientale, un diritto del cittadino La legge 349/86, prevede il diritto daccesso del cittadino allinformazione in campo ambientale La comunicazione ambientale ha proprie peculiarità e articolazioni che possiamo così Inquadrare: la comunicazione ambientale: è lattività istituzionale degli enti che operano in campo ambientale ed è contraddistinta dalla necessità di informare costantemente il cittadino sullo stato dellambiente. Una nuova opera che avrà un impatto sullambiente va ugualmente portata allattenzione del cittadino, così come listituzione di unarea protetta o di una pista ciclabile. la comunicazione-educazione ambientale: lattenzione allambiente nasce nel nostro Paese non più di trentanni fa, il processo di maturazione nella coscienza collettiva è quindi ancora in corso. la comunicazione emergenziale: la comunicazione di crisi ed emergenza è quella che sperimentiamo costantemente, dallincendio di una fabbrica al rogo boschivo.

16 Introduzione: i motivi della scelta Il dibattito riguardante il tema da trattare allinterno della questione principale della Comunicazione era stato portato su molti casi ambientali: le discariche, i rifiuti tossici e nocivi di molte aziende del territorio, i trasporti cittadini e provinciali, le raccolte differenziate, la produzione di energie alternative, ecc... La scelta si è poi indirizzata sullinceneritore di Padova, o meglio sulla terza linea per la combustione di 300 t/g di rifiuti e la loro parziale trasformazione in energia elettrica.

17 Argomento che raccoglie una notevole quantità e diversificazione di tematiche ambientali: 1 raccolta differenziata dei rifiuti cittadini, 2 problematica delle emissioni inquinanti in atmosfera, 3 produzione di energia elettrica o termica, 4 tematiche dello stoccaggio dei rifiuti tossici/nocivi, 5 tematiche paesaggistiche.

18 La storia dell'inceneritore di Padova A Padova (in Viale della Navigazione Interna, 34 - località San Lazzaro), la Società ACEGAS-APS SpA gestisce un impianto di incenerimento di rifiuti costituito da due linee: Prima linea: realizzata negli anni 50 è entrata in funzione nel 1962 ed è stata seguita da una Seconda linea e da successivi adeguamenti tecnologici in grado di trattare circa 72.000 t/anno di rifiuti urbani. I rifiuti provengono da Padova e da altri 20 comuni limitrofi, dove vivono circa 400.000 persone. Si prevede di spendere 42,9 milioni di euro per costruire una Terza linea di incenerimento a fianco delle due già esistenti dellimpianto di Camin. Altri 18,8 milioni di euro andranno per la sistemazione delle prime due linee.

19 I lavori di realizzazione della terza linea dellinceneritore, che richiederanno investimenti pubblici per circa 64 milioni di euro, sono iniziati nel marzo 2007 ed hanno un tempo contrattuale di due anni dalla consegna dei lavori, che si prevede termineranno entro la prima metà del 2009. La prima linea brucia 108 tonnellate/giorno, la seconda linea ne brucia 112, e la prevista terza linea brucerebbe altri 300 t/g. Questo ampliamento porterà la capacità di incenerimento dalle attuali 220 t/giorno a 520 t/giorno. Si tratta più che del raddoppio della potenzialità attuale.

20 Cronologia 1998: Con delibera 19/03/1998 n.28 lEnte di Bacino Padova 2, ha dato lincarico allallora Azienda Municipalizzata del Comune di Padova, AMNIUP, di predisporre il progetto preliminare. Il progetto definitivo è stato approvato dallEnte di Bacino con delibera 17/12/1998 n. 32 2000: la Regione Veneto, con DGR 18/01/2000 n. 119, ha approvato la variante parziale al piano regionale costituita dalla terza linea di Padova e ha approvato il progetto, come progetto- guida per lesperimento dellappalto-concorso. 2003: la Regione Veneto, con DGR 07/11/2003 n. 3361, ha approvato definitivamente il progetto, ma senza una valutazione dimpatto ambientale, pur essendo stata recepita la direttiva 97/11/CE del 3 marzo 1997 e pur essendo in vigore la legge regionale n. 10 del 26 marzo 1999. È stato redatto solamente uno studio di compatibilità ambientale. 2006: in data 21/12/2006 è stata effettuata la formale consegna dei lavori alla ditta TERMOKIMIK di Milano con decorrenza dei termini per la costruzione (ultimazione prevista ottobre 2009)

21 GLI ATTORI E I DOCUMENTI LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E ACEGAS SPA I COMITATI CITTADINI LEGAMBIENTE LA STAMPA LOCALE

22 La comunicazione sulla terza linea dell'inceneritore a Padova è stata efficace? Secondo le linee guida per una comunicazione ambientale efficace promosse dall'Ente di Bacino Padova 2, in occasione di un workshop a Ravenna il 9 ottobre 2008 una comunicazione ambientale è efficace quando: In una campagna di comunicazione ambientale il soggetto emittente il messaggio riesce a far cambiare stile di vita al soggetto ricevente

23 Ci sembra da una prima analisi che la comunicazione impostata da AcegasAps Padova negli anni 2007-2008- 2009 non corrisponda affatto a questi criteri. La comunicazione sulla costruzione di una terza linea dell'inceneritore non è stata inserita in un piano della comunicazione molto più ampio che doveva avere come scopo quello di incentivare la raccolta differenziata in città. Attualmente Padova registra valori di raccolta differenziata del 40-42 %, mentre in Provincia si raggiungono punte di eccellenza anche del 70 %. Se si attuasse in modo rigoroso la raccolta differenziata in città, forse non ci sarebbe bisogno di costruire la terza linea, o forse una volta avviata si potrebbe sospendere il funzionamento delle due vecchie linee.

24 Ci sembra che il messaggio lanciato dal soggetto emittente (Comune, AcegasAps, Pubblica Amministrazione) soprattutto sulla carta stampata non sia stato affatto quello di presentare la terza linea dentro il programma di incentivazione della raccolta differenziata, ma semmai quella di difendersi dagli attacchi critici che la cittadinanza o i comitati ambientalisti sferravano. Tutto il progetto da quando è nato nel 1998, a quando è stato approvato nel 2003, a quando sono partiti i lavori nel dicembre 2006, è stato viziato dalla mancanza della VIA, a cui il Comune ha cercato poi di rimediare, ma a lavori avviati ormai. Nella comunicazione l'emittente ha profuso molte energie per calmare gli animi della cittadinanza sulla mancanza della VIA, e sul fenomeno popolar-emotivo che si scatena ad ogni questione ambientale, definito come atteggiamento del tutto tranne nel mio giardino.

25 Dall'analisi del pubblicato pare che il soggetto emittente (Acegas Aps e Comune) si sia più impegnato a lanciare saltuariamente una serie di messaggi sullo scarso inquinamento che l'inceneritore provoca, che non a guidare negli anni il cittadino verso una consapevole riduzione dei rifiuti. Atteggiamento comunicativo già difensivo, quasi tardivo, e non propositivo. L'immagine che si ricava dell'emittente è incoerente, il gioco della Comunicazione non è condotto dalla P.A, anzi il gioco della Comunicazione è sfuggito di mano e alla P.A. non è rimasto che rispondere ai dubbi-accuse della Cittadinanza o dei comitati ambientalisti.

26 Nella comunicazione ambientale istituzionale è avvenuto un passaggio dalla comunicazione elementare a senso unico a un modello che prevede la partecipazione attiva del cittadino nei processi di cambiamento.... una comunicazione ambientale è efficace quando...

27 Ad una prima analisi non esaustiva delle fonti raccolte ci sembra che la comunicazione sulla terza linea non abbia previsto la partecipazione attiva del cittadino. Ci sembra che sia stata condotta sostanzialmente con i vecchi metodi dei comunicati stampa ripresi dalle agenzie sui tre quotidiani cittadini (Mattino, Gazzettino, Il Padova). Non abbiamo dati per Il Corriere Veneto o per Leggo. Il gioco della Comunicazione condotto in modo così saltuario e poco programmato, non ha attivato una vasta discussione della cittadinanza sui media, non ha attivato dossier di approfondimento sulla terza linea nelle tv locali (che sappiamo muoversi solo a pagamento), non ha attivato incontri nelle sedi di quartiere, non ha attivato una campagna di visite guidate al cantiere della costruzione, non ci è pervenuta notizia di alcuna campagna di informazione-educazione ambientale su come è fatto questo nuovo impianto presso le scuole primarie e secondarie. Per una questione così vitale e di interesse così ampio sono stati fatti solo due incontri aperti alla cittadinanza in due anni. Incontri a nostro avviso scarsamente pubblicizzati.

28 Un primo Incontro con la Cittadinanza il 21 giugno 2007 a Padova. A conclusione di questo incontro per quanto riguarda la trasparenza della comunicazione AcegasAps si impegna ad attivare un sito internet specifico sulla terza linea in accordo con il Comune di Padova (il sito esiste e i documenti sono facilmente scaricabili). Un secondo Incontro con la Cittadinanza il 3 luglio 2008 alle ore 10,30 all'hotel Sheraton di Padova (da notare l'orario mattutino e il luogo decentrato e non in una sede pubblica). In questo secondo incontro viene presentato al pubblico lo Studio di Impatto Ambientale.

29 Troppo spesso la comunicazione ambientale pubblica nasce da esigenze contingenti, affronta una singola campagna di comunicazione alla volta senza pianificare un piano di comunicazione ambientale continuativo nel tempo, articolato su diversi mezzi e con diversi budget. Non ci risulta che siano state fatte campagne di informazione di massa sulla costruzione della terza linea sulle radio o sulle tv, o con affissioni in giro per la città. Il sito attivato da AcegasAps si premura di riportare i video degli unici due servizi tv eseguiti da Rai 3 Regionale il giorno 13/07/2007 e il giorno 4/07/2008. Ci sembra che il piano di Comunicazione per la terza linea abbia utilizzato alla vecchia maniera principalmente la carta stampata, senza preoccuparsi di colpire altri target (ad esempio i giovani costantemente connessi alla Rete o i lavoratori ascoltatori della radio o gli anziani grandi consumatori del piccolo schermo).

30 L'obiettivo primario della comunicazione ambientale di un Ente Pubblico dovrebbe essere il cambiamento dei comportamenti dei cittadini in chiave ecologica. E' evidente che il non aver attuato nel lungo tempo una comunicazione efficace per incentivare la raccolta differenziata in città, fa sì che ogni comunicazione sull'inceneritore venga percepita dal cittadino padovano con sospetto. Mancando una forte e diffusa immagine verde del Comune, la comunicazione della messa in opera di una terza linea potenzialmente inquinante viene percepita con maggior sospetto da parte del cittadino padovano.

31 Un messaggio proposto unilateralmente viene sempre meno accettato e gradito dal pubblico, che preferisce invece essere autore esso stesso dei contenuti. Spesso con un blog si coinvolgono molte più persone che non con uno spot tv. E' stato attivato un blog sulla terza linea dall'ente pubblico? Ci risulta di no. Ci risulta invece che se ne sia parlato nel Blog dei Grillini. A parte il ristretto comitato cittadino e l'associazione Legambiente, abbiamo avuto l'impressione che la cittadinanza padovana sia stata scarsamente e sporadicamente coinvolta nel problema. Insomma tutti sanno tutto sul degrado cittadino e tutti rispondono sui media coinvolti in prima persona sul tema della sicurezza, mentre una questione così profondamente pubblica e così vitale per la qualità della vita di tutti, ha suscitato scarse adesioni di interesse. Un quasi fallimento ci vien da dire dal punto di vista dell'efficacia della Comunicazione.

32 Conclusioni Alternative possibili Lo smaltimento dei rifiuti può seguire percorsi alternativi a quello dellincenerimento, dal momento che tale processo si rende responsabile della dispersione in atmosfera di cancerogeni che possono danneggiare seriamente la salute delle persone che abitano nelle zone limitrofe.

33 Una via alternativa allincenerimento dei rifiuti è… il ricorso alla raccolta differenziata. Ad esempio, nellAmbito Territoriale Ottimale (ATO) che comprende la provincia di Treviso, si è raggiunta una raccolta differenziata da record nazionale (75% di rifiuti riciclato). Inoltre, per ogni tonnellata di rifiuti riciclati c'è un risparmio energetico medio di 4.234.000 chilocalorie rispetto alle 1.194.000 dellincenerimento con recupero energetico

34 Un corretto piano per lo smaltimento dei rifiuti, alternativo allinceneritore, potrebbe prevedere: 1 riduzione dei rifiuti alla fonte 2 istituzione di un organo di controllo che vigili costantemente sul sistema di riduzione degli imballaggi, al quale debba assoggettarsi ed uniformarsi lindustria della grande e piccola distribuzione 3 obiettivo del 70% di raccolta differenziata in due anni tramite il potenziamento della raccolta porta a porta 4 revisione del Piano Provinciale dei Rifiuti orientata ad un incremento della raccolta differenziata nei comuni che ancora realizzano quote inferiori al 50%.

35 Legambiente ritiene che: Alcuni inceneritori, con il massimo di garanzie per le popolazioni e per il recupero energetico, e nei siti adatti, si possono fare. Purché a valle della filiera della raccolta differenziata. Cioè dopo che tutto il rifiuto differenziabile è stato differenziato e tutto il riciclabile è stato riciclato. Insomma lincenerimento può trovare una collocazione nel ciclo integrato dei rifiuti solo per il rifiuto effettivamente non riciclabile e a fronte del massimo impegno delle politiche volte alla riduzione della produzione di rifiuti. Serve inoltre a convertire il sistema industriale verso imballaggi completamente riutilizzabili e riciclabili e aumentare gli investimenti sulla raccolta differenziata. (Legambiente, Dossier Inceneritore). IN CONCLUSIONE...

36 GRAZIE PER LATTENZIONE!


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