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Il ruolo dell’organizzazione didattica: DEFINIRE IL CONTESTO DELLA RELAZIONE DI INSEGNAMENTO ATTORI SPAZIO O I S TEMPO.

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Presentazione sul tema: "Il ruolo dell’organizzazione didattica: DEFINIRE IL CONTESTO DELLA RELAZIONE DI INSEGNAMENTO ATTORI SPAZIO O I S TEMPO."— Transcript della presentazione:

1 il ruolo dell’organizzazione didattica: DEFINIRE IL CONTESTO DELLA RELAZIONE DI INSEGNAMENTO
ATTORI SPAZIO O I S TEMPO REGOLE CANALI COMUNICATIVI

2 LIVELLO PROFONDO DEL PROCESSO FORMATIVO MATERIALITA’ EDUCATIVA
il valore dell’organizzazione didattica: VEICOLARE UN MODELLO EDUCATIVO IMPLICITO VEICOLATO DA INCIDE SU STRUTTURE DI PERSONALITA’ REGOLE ORGANIZZATIVE ORGANIZZAZIONE SPAZI DIMENSIONI AFFETTIVE ED EMOTIVE CLIMA RELAZIONALE STRUTTURAZIONE TEMPI SIGNIFICATI ESPERIENZA EDUCATIVA LIVELLO PROFONDO DEL PROCESSO FORMATIVO MATERIALITA’ EDUCATIVA IL MEDIUM E’ IL MESSAGGIO

3 IL TEMPO SCOLASTICO: QUALCHE ESEMPIO
ANNO SCOLASTICO ITERAZIONE MODELLO SETTIMANALE TIMORE DI “PERDERE TEMPO” UNITA’ ORARIA SEGMENTAZIONE DEL SAPERE RIPETIZIONE “AD INFINITUM” GIORNATA SCOLASTICA DENSITA’ E SOVRACCARICO ZAPPING TRA I SAPERI

4 DA UNA CONCEZIONE AMMINISTRATIVA AD UNA CONCEZIONE PEDAGOGICA
IL TEMPO SCOLASTICO DA UNA CONCEZIONE AMMINISTRATIVA AD UNA CONCEZIONE PEDAGOGICA VARIABILE ASSEGNATA VARIABILE INDIPENDENTE LOGICA DELL’INSEGNAMENTO LOGICA DELL’APPRENDIMENTO PERDITA DI SENSO RECUPERO DI SIGNIFICATO TRATTI DISTINTIVI TRATTI DISTINTIVI parcelizzazione globalità uniformità varietà rigidità flessibilità passività attività

5 LO SPAZIO SCOLASTICO: QUALCHE ESEMPIO SCARSA RESPONSABILITA’
AULA ENTRATA, ATRI, GIARDINO ANONIMA ESCLUSIVA SEPARATA FUNZIONE RESIDUALE SENSO DI LIBERAZIONE SPAZI ATTREZZATI VARIAMENTE PRESENTI SCUOLA SCARSA RESPONSABILITA’ SEPARAZIONE MONOUSO

6 LO SPAZIO SCOLASTICO DA UNO SPAZIO CONTENITORE AD UNO SPAZIO VISSUTO
LOGICA DI CONTROLLO LOGICA DI RESPONSABILITA’ MODELLO FUNZIONALISTA MODELLO PEDAGOGICO VARIABILE ASSEGNATA VARIABILE INDIPENDENTE TRATTI DISTINTIVI TRATTI DISTINTIVI chiusura apertura segmentazione connessione anonimato appartenenza sicurezza relazione minimalismo vivibilità

7 LA RAPPRESENTAZIONE DELLO SPAZIO COME CONFRONTO TRA DIVERSE LOGICHE
APPARTENENZA studente CONTROLLO bidello SICUREZZA dirigente scolastico ECONOMIA amministrativo LA SFIDA DELL’INSEGNANTE: RICOMPORRE UNA VISIONE PEDAGOGICA E PROGETTUALE

8 IL PROGETTO “A SCUOLA SENZA ZAINO”
Il progetto “Senza Zaino – per una scuola comunità” è stato promosso dell’IRRE della Toscana con l’intento di sperimentare in 5 scuole pilota questa visione articolata attorno alla dimensione soggiacente e a quella sovrastante. Tra i punti salienti si individuano quelli della personalizzazione, dell’attività laboratoriale, dell’introduzione / potenziamento della seconda lingua e dell’informatica. In termini generali, inoltre, si punta a valorizzare l’allievo in quanto soggetto unificante e attivo rispetto al suo apprendimento, protagonista cioè del suo diventare grande, per metterlo in condizione poter contare su esperienza scolastica significativa in termini di oggetti e ambienti, secondo una visione che lega la mente e il corpo, il benessere fisico e quello psichico, in una prospettiva di autonomia, partecipazione e responsabilità. Nel disegno a due dimensione illustriamo come può essere strutturata un’aula di una classe che partecipa al progetto “Senza Zaino”*. La spazio aula così organizzato e strutturato, assume il ruolo di ambiente facilitante per la costruzione di processi di apprendimento diversi e comuni. Progetti comuni che si delineano e pianificano nello spazio dedicato all’agorà, ma si sviluppano e articolano nei vari percorsi individuali, a coppie e in piccoli gruppi, realizzabili negli altri spazi dell’aula. Percorsi diversi che, comunque, ritrovano nello spazio dell’agorà momenti di condivisione e partecipazione del gruppo. La struttura soggiacente a supporto di una struttura sovrastante e viceversa, che si progetta come l’integrazione di un livello di conoscenze personali, definite dal percorso di apprendimento individuale, e un livello di conoscenze del gruppo, definite dal riconoscimento del sapere comune e condiviso, un “pensare insieme”. La progettazione delle proposte didattiche che tiene conto, quindi, sia delle esigenze del gruppo che del singolo alunno: interventi strutturati sull’utilizzo di spazi, tempi, linguaggi, strumenti diversi nel rispetto dei vari modi di assimilare, ritenere, rappresentare la conoscenza.  Le idee- forza del progetto possono essere così sintetizzate: ü      Alunni responsabili nella progettazione delle attività didattiche, dei tempi e degli spazi ü   Personalizzazione dei percorsi di studio ü  Pluralità di stili di apprendimento basati sul fare, sull’esperienza, sulla costruzione attiva, oltre che sul dire, l’ascoltare e lo scrivere ü   Insegnante come facilitatore capace di organizzare gli stimoli dell’apprendere e di sviluppare il senso di una presenza/assenza ü   Un curricolo non solo centrato sul che cosa (gli obiettivi, le competenze, le abilità) ma anche sul come (la didattica, i metodi, le tecnologie educative) ü   Organizzazione dell’ambiente: spazi ordinati e articolati, impiego di oggetti e mediatori didattici funzionali e polivalenti (multimedialità)

9 IL PROGETTO “A SCUOLA SENZA ZAINO”

10 DAL CURRICOLO ESPLICITO AL CURRICOLO IMPLICITO
insieme delle pratiche, dei setting, delle norme, dei ritmi, delle routine, degli avvenimenti abituali che caratterizzano una istituzione educativa la PEDAGOGIA LATENTE veicola i modelli educativi di una scuola ne determina la QUALITA’ EDUCATIVA la GIORNATA SCOLASTICA come contesto temporale significativo: presenza di una struttura ritmica peculiare attenzione al dinamismo delle variabili situazionali cartina di tornasole della pedagogia latente

11 LA METAFORA DEL TEATRO PER RAPPRESENTARE
LA GIORNATA EDUCATIVA LA SCENA (spazi d’azione) GLI ATTORI (partecipanti) LE AZIONI (attività svolte) LA REGIA (modalità di gestione dell’adulto) I RAGGRUPPAMENTI (modalità sociali di svolgimento dell’attività) LA TRAMA (successione e durata degli episodi)

12 ANALISI DELLE COMPONENTI DELLA GIORNATA EDUCATIVA / 1
SPAZIO Tutti gli spazi in cui stanno i bambini nel corso della giornata scolastica: aula spazio riposo bagno atrio laboratorio di pittura ……………….. LA STRUTTURAZIONE DELLO SPAZIO COME RIVELATORE DI STILI EDUCATIVI (disponibilità del materiale) CONDIZIONANTE IL CLIMA SOCIO-EMOTIVO (spazi delimitati e identificabili) quali spazi? per quanto tempo? per fare cosa? quanti e quali spostamenti?

13 ANALISI DELLE COMPONENTI DELLA GIORNATA EDUCATIVA / 2
PARTECIPANTI Tutti i soggetti presenti nei diversi episodi della giornata scolastica: bambini della sezione - 2 insegnanti gruppetto di bambini - 1 insegnante bambini della sezione - 1 insegnante - cuoca bambini della scuola - 1 insegnante - genitori ……………….. IL VALORE POTENZIALE DI UNA DIVERSITA’ DI SOGGETTI come vengono messi in gioco? quanto è aperto il gruppo sezione? come è usata la presenza di più adulti? quale relazione con le caratteristiche degli episodi?

14 ANALISI DELLE COMPONENTI DELLA GIORNATA EDUCATIVA / 3
ATTIVITA’ SVOLTE attività motoria attività grafico-pittorica musica danza manipolazione gioco simbolico costruzioni giochi con regole giochi con materiali strutturati lettura di immagini attività pre-lettura e pre-scrittura attività logico-matematica attività scientifica gioco euristico narrazione passeggiate televisione attività di riordino merenda pranzo relax riposino pulizia personale appello ………………..

15 ATTIVITA’ PROGETTUALI / DI ROUTINE MONOATTIVITA’ / POLIATTIVITA’
ATTIVITA’ SVOLTE DISTINZIONE ATTIVITA’ PROGETTUALI / DI ROUTINE MONOATTIVITA’ / POLIATTIVITA’ LE ROUTINE COME ESPRESSIONE DELLA PEDAGOGIA LATENTE (riti ripetitivi, normati, conchiusi) quale scansione temporale delle attività? quali sono gli episodi cardine della giornata? quali ragioni pedagogiche guidano la successione degli episodi? quali caratterizzazioni ci sono nelle diverse parti della giornata? quali connessioni/continuità tra i diversi momenti?

16 ANALISI DELLE COMPONENTI DELLA GIORNATA EDUCATIVA / 4
MODALITA’ DI GESTIONE Stili di conduzione dell’attività da parte dell’adulto / degli adulti: gestione autonoma gestione intermedia gestione diretta IL FOCUS E’ IL GRADO DI AUTONOMIA AFFIDATO AI BAMBINI CATEGORIE DESCRITTIVE, NON GIUDICANTI quale connessione con il tipo di attività? quale connessione con le altre marche? come si succedono nel tempo le diverse modalità? come si esprime la direzione dell’adulto?

17 Forme e modalità di aggregazione degli allievi: libere aggregazioni
ANALISI DELLE COMPONENTI DELLA GIORNATA EDUCATIVA / 5 MODALITA’ SOCIALI DI SVOLGIMENTO DEL’ATTIVITA’ Forme e modalità di aggregazione degli allievi: libere aggregazioni attività individuale attività di gruppo attività per piccoli gruppi LE MODALITÀ DI RAGGRUPPAMENTO DEGLI ALLIEVI COME: PROMOZIONE DI COMPETENZE SOCIALI ED AFFETTIVE GESTIONE CONSAPEVOLE DELLE DINAMICHE RELAZIONALI quanto tempo per le diverse modalità? quale connessione con le attività? quanto variano nel corso della giornata? quale definizione del setting in rapporto alla modalità?

18 MODALITA’ DI IMPIEGO OSSERVAZIONE CARTA E PENNA DA PARTE DI DUE OSSERVATORI REDAZIONE DI UN PROTOCOLLO COMUNE DEI DUE OSSERVATORI ANALISI COLLEGIALE DEL PROTOCOLLO analisi singoli episodi LETTURA ORIZZONTALE ricerca di fisionomie ricorrenti analisi continuità/discontinuità LETTURA VERTICALE analisi delle durate scansioni e ritmi nella giornata LETTURA DI INSIEME modelli educativi sottesi

19 ESEMPIO DI OSSERVAZIONE CARTA E PENNA


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