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Fitopatologia del Bonsai

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Presentazione sul tema: "Fitopatologia del Bonsai"— Transcript della presentazione:

1 Fitopatologia del Bonsai

2 Il giusto Comportamento:
OSSERVAZIONE IDENTIFICAZIONE ANAMNESI DIAGNOSI CURA PREVENZIONE

3 Le avversità abiotiche:
Fattori ambientali acqua, temperatura, luce, terreno, intemperie Sostanze chimiche Errori nei trattamenti, inquinanti terreno Squilibri nutrizionali Carenza o eccesso Micro/Macro elementi

4 Carenze nutrizionali:
Ferro Ingiallimento diffuso Mg - Mn Ingiallimento internervale Potassio Margine necrotico Fosforo Sfumature violacee Eccesso sali Margine ingiallito

5 Le avversità BIOTICHE:
Insetti Acari Funghi Batteri e virus

6 INSETTI…… apparato boccale masticatore:
Appartengono a questa categoria: NOTTUE, COLEOTTERI, LEPIDOTTERI Si cibano di parti vegetali asportando lembi di foglie, frutti o degradando il legno. Provocano danni per lo più meccanici ed estetici I più critici sono gli XILOFAGI perché difficili da identificare e da raggiungere Blastofago Oziorrinco Rodilegno

7 INSETTI…… apparato boccale Succhiatore:
Appartengono a questa categoria: TRIPIDI, COCCINIGLIE e AFIDI Provocano decolorazioni, accartocciamenti e indebolimento generale Possono trasmettere malattie virali e batteriche Di solito più facili da identificare e da debellare

8 Gli ACARI: Appartengono alla famiglia degli aracnidi
Causano depigmentazioni, bronzature e cadute precoci Spesso individuati ad infestazione già in atto Il loro picco di attività avviene in estate Compiono 8-10 generazioni all’anno e svernano come femmine gravide Difficili da debellare in quanto sviluppano facilmente resistenze

9 I FUNGHI: Le spore si disperdono facilmente nell’ambiente
Possono essere presenti nel terreno ma manifestare la patologia solo quando la pianta è vulnerabile Penetrano nei tessuti vegetali con filamenti detti IFE Molto pericolosi quelli che parassitizzano l’apparato radicale Fondamentale mantenere un corretto equilibrio biologico del substrato (micorrizie)

10 I Fitofarmaci: Si suddividono in: COPERTURA
Il prodotto si deposita sulla superficie del vegetale e non penetra al suo interno non proteggendo la vegetazione sviluppatasi dopo il trattamento; I prodotti di copertura hanno unicamente azione preventiva. CITOTROPICI Penetrano superficialmente nei tessuti vegetali con i quali vengono in contatto; I prodotti citotropici sono poco soggetti al dilavamento. TRANSLAMINARI Penetrano più profondamente nei tessuti e nelle foglie riuscendo a raggiungere la lamina fogliare opposta a quella di penetrazione; Permettono una somministrazione meno precisa SISTEMICI Assorbiti dalla pianta si muovono in essa attraverso il sistema linfatico ascendente e discendente, mantengono la loro efficacia per periodi lunghi;

11 …modalità di Azione: • PER CONTATTO:
Si esplica per contatto diretto del parassita con il farmaco. E’ fondamentale che la somministrazione del prodotto sia uniforme. In questi casi i coadiuvanti bagnanti-adesivi hanno un ruolo rilevante. Sono prodotti di copertura utili per trattamenti preventivi. • PER INGESTIONE: Causa la morte del fitofago per ingestione di parti di vegetali contenenti il prodotto. Sono relativamente selettivi nei confronti degli organismi utili. Gli insetticidi per ingestione richiedono l'uso preventivo del tossico o la sua persistenza. • PER ASFISSIA: Provoca la morte dei fitofagi che assumono il prodotto fitosanitario allo stato gassoso. Utili per i parassiti difficilmente raggiungibili e per le forme svernanti. Non sono selettivi nei confronti degli organismi utili.

12 …caratteristiche: FITOTOSSICITA’
Può manifestarsi per eccesso di concentrazione o errata somministrazione (ore calde del giorno) Può essere causata da un’incompatibilità tra antiparassitari. Alcune essenze sono sensibili a particolari fitofarmaci. SELETTIVITA’ Capacità di agire nei confronti dell’avversità che si vuole combattere rispettando gli organismi utili. Può essere fisiologica o ecologica (per epoca di intervento). PERSISTENZA L'insetticida va incontro a degradazione e trasporto in dipendenza delle condizioni ambientali. E’ importante conoscere la persistenza del prodotto in base al trattamento che si vuole eseguire. RESISTENZA E’ una diminuzione, fino all'immunità, ad un determinato principio tossico. Il fenomeno si verifica quando lo stesso principio tossico opera una selezione in favore di individui dotati di resistenza genetica. La discendenza degli individui può portre ad una popolazione immune al farmaco.

13 Polisolfuro di Calcio:
E’dotato di proprietà insetticida e fungicida. Si degrada senza lasciare residui nell'ambiente. Agisce per contatto, avendo azione caustica a carico dello strato ceroso dell'epicuticola degli insetti. Rammollisce e scioglie parzialmente lo scudetto delle cocciniglie, rendendole più vulnerabili ai trattamenti successivi. Agisce per asfissia liberando zolfo allo stato gassoso che ha azione tossica per molti insetti e funghi. Ad alte temperature è fitotossico

14 Il Piretro: Il piretro è un insetticida d’origine vegetale che si ottiene dai fiori del Chrysanthemum cinerariifolium. Ha una ridotta persistenza nell’ambiente e una bassa tossicità. Agisce per contatto e non penetra nei tessuti vegetali. Si decompone rapidamente (2-3 giorni) alla luce e alle alte temperature non lasciando nessun residuo. E’ ad ampio spettro ma la bassa persistenza permette una selettività in base alla somministrazione.

15 Gli Acidi Umici: Gli acidi umici sono sostanze naturali che derivano dai processi biologici di decomposizione di residui organici. Hanno una forte attività chelante, sono in grado cioè di legarsi a quasi tutte le molecole organiche e inorganiche. Migliorano la struttura del suolo legandosi ai minerali argillosi formando complessi organico-argillosi. Essendo solubili, gli acidi umici trasportano oligo-elementi in soluzione, rendendoli biodisponibili. Inibiscono il dilavamento delle sostanze nutritive dal suolo e formano una riserva che viene rilasciata gradualmente attraverso la mineralizzazione. Hanno un elevato potere tamponante nei confronti delle variazioni di pH.

16 Le micorrizie: E’ un rapporto di simbiosi mutualistica tra pianta e fungo. Migliorano la capacità di assorbimento di nutrienti aumentando la superficie radicale e la capacità di scambio Maggiore tolleranza agli stress idrici e salini e agli inquinanti del suolo. Migliorano la struttura del suolo favorendo la strutturazione del suolo e la stabilità degli aggregati. Diminuzione dell’incidenza delle avversità biotiche competendo con il patogeno ed attivando le difese naturali della pianta.

17 La Prevenzione: Mantenere sempre alto il vigore della pianta
Effettuare una giusta coltivazione Rispettare i tempi fisiologici Considerare i fattori ambientali Pianificare ed effettuare adeguati trattamenti preventivi

18 Una possibile soluzione preventiva:
AUTUNNO INVERNO (Novembre) Effettuare un trattamento generalizzato per eliminare gli ultimi parassiti attivi. Sulle latifoglie alla caduta delle foglie è possibile applicare un prodotto antifungino. INVERNO (Gennaio-Febbraio) Associare prodotti di copertura con azione per contatto e asfissia per eliminare le forme svernanti INIZIO PRIMAVERA (Aprile) Applicare un prodotto sistemico che proteggerà la nuova vegetazione dalla ripresa parassitaria INIZIO ESTATE (Giugno - Luglio) Trattamento preventivo contro acari e focolai parassitari tardivi POLISOLFURO OLIO BIANCO + RELDAN 22 IMIDACLORIPRID PIRETRO/ FENIX


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