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NUOVI STILI DI VITA: PROPOSTE CONCRETE DI IMPEGNO

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Presentazione sul tema: "NUOVI STILI DI VITA: PROPOSTE CONCRETE DI IMPEGNO"— Transcript della presentazione:

1 NUOVI STILI DI VITA: PROPOSTE CONCRETE DI IMPEGNO
Commissione Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato (GPSC) dell’OFS di Puglia Coordinatore: Luca Nucci – Strada Saliscendi, 7 – Martina Franca (TA) Tel cell – -

2 GPSC NELLA SPIRITUALITA’ FRANCESCANA
I valori di giustizia, pace e salvaguardia del creato, sono parte integrante e costitutiva della spiritualità francescana. Il saluto: « Pace e Bene»

3 LA FORMA DI VITA Art. 15: «Siano presenti con la testimonianza della propria vita umana ed anche con iniziative coraggiose tanto individuali che comunitarie, nella promozione della giustizia, ed in particolare nel campo della vita pubblica impegnandosi in scelte concrete e coerenti alla loro fede.»

4 LA FORMA DI VITA Art. 18: «Abbiano inoltre rispetto per le altre creature, animate e inanimate, che ‘‘dell’Altissimo portano significazione’’, e si sforzino di passare dalla tentazione di sfruttamento al francescano concetto di fratellanza universale.»

5 LA FORMA DI VITA Art. 19: «Quali portatori di pace e memori che essa va costruita continuamente, ricerchino le vie dell’unità e delle fraterne intese, attraverso il dialogo, fiduciosi nella presenza del germe divino che è nell’uomo e nella potenza trasformatrice dell’amore e del perdono. Messaggeri di perfetta letizia, in ogni circostanza, si sforzino di portare agli altri la gioia e la speranza.»

6 LA FORMA DI VITA Le nostre fraternità “devono convertirsi e passare da notaie dello status quo a sentinelle profetiche che annunciano cieli nuovi, terra nuova, aria nuova, mondi nuovi, tempi nuovi” (don Tonino Bello).

7 LA VOCAZIONE La storia del terz’ordine è un percorso di otto secoli di amore per il bene comune caratterizzatosi per la scelta della povertà e a vantaggio degli esclusi e gli emarginati della società. Ai terziari si deve infatti la realizzazione di opere di misericordia quali i primi ospedali e farmacie con le prime soluzioni di finanziamento più equo assieme a forme di animato impegno politico.

8 LA VOCAZIONE Come Francesco seppe affrontare i “lupi” del suo tempo, cambiandoli, così noi ci adopereremo per far crescere la cultura della legalità. Impegni adeguati alle nostre disponibilità, obiettivi facilmente perseguibili, ma ugualmente importanti.

9 IMPEGNO PER LA PACE Prendere coraggiosa posizione pubblica a favore della Pace in ogni angolo della terra, deprecando decisamente la guerra quale strumento di risoluzione delle cattive relazioni fra i popoli o i gruppi, ma anche quelle missioni umanitarie dei paesi occidentali che molto spesso finiscono per alimentare le violenze e i conflitti. Invitare i nostri rappresentanti politici a sostenere la risoluzione dei conflitti attraverso le vie diplomatiche e il dialogo. Aprirsi e relazionarsi con altri movimenti e associazioni che lavorano per la pace, anche laiche, testimoniando la nostra specificità di essere “portatori di pace”. Diffondere gioia e letizia nei nostri ambienti quotidiani (lavoro, scuola, famiglia, fraternità).

10 IMPEGNO SOCIO-POLITICO
Ritenendo la politica come la forma più piena della carità (Paolo VI), occorre sollecitare il passaggio da una mentalità di delega ad una di impegno attivo e diretto in politica. Pretendere dai nostri rappresentanti politici e istituzionali la promozione di interventi a favore della vita, della libertà dell’individuo e della solidarietà sociale. Tutelare la famiglia e difendere il suo ruolo indispensabile per la società civile. Le politiche sociali devono essere viste come investimento e non come spesa.

11 IMPEGNO PER LA SALVAGUARDIA DEL CREATO
Rivedere le abitudini di consumo e comprare o usare quei beni che non sono confezionati in maniera elaborata. Cercare beni "ecologici" tra ditte di detersivi, saponi e detergenti vari. Aderiamo alla raccolta differenziata dei rifiuti ed adottiamo un uso oculato dell’acqua. Ridurre i consumi e soprattutto gli sprechi. Ridurre la dipendenza dall'automobile. Sollecitare i governi locali nel loro impegno sul riciclaggio e la riduzione dei rifiuti. Riscopriamo nelle culture contadine dei nostri paesi e dalla quale proveniamo quasi tutti quella semplicità di stili, quella sobrietà di consumi, quel diffuso senso di dipendenza ed affidamento a Dio. Evitiamo sovrabbondanza di cibo. Facciamo stabilmente nostro uno stile di vita sobrio ed essenziale più propriamente francescano e trasferiamolo amorevolmente ai nostri figli. Perseguiamo il risparmio energetico e favoriamo la produzione di energia da fonti rinnovabili (energia eolica e fotovoltaica).

12 IMPEGNO PER LA DIFESA, LA PROMOZIONE E LA CUSTODIA DELLA VITA UMANA
Promuovere forme individuali e organizzate di volontariato in favore degli anziani e degli ammalati, a cominciare dai terziari ammalati. Favorire le adozioni. Difendendo la vita, dall'inizio alla fine, ci opponiamo ad ogni forma di aborto e non accettiamo sotto alcun pretesto l’eutanasia, poiché siamo convinti che la vita è un dono di Dio e non possiamo toglierla.

13 IMPEGNO PER UNA ECONOMIA ED UN CONSUMO ETICI
Occorre richiamare i responsabili delle nazioni a promuovere, nelle loro politiche estere, progetti di sviluppo e aiuto verso il terzo mondo, a condonare il debito ai paesi più poveri, favorendo la loro autodeterminazione. Compriamo alimenti a basso impatto ambientale, con meno imballaggi e meno impattanti (preferiamo gli imballaggi in carta a quelli in plastica), favorendo i prodotti locali, per i quali non incide molto il trasporto. Beviamo acqua del rubinetto, che è sicura e controllata con rigorose norme sanitarie, e molto economica, visto che un litro di acqua del rubinetto può costare fino a mille volte meno di quella in bottiglia. Inoltre, l’acqua di rubinetto rispetta l’ambiente perché arriva direttamente nelle case senza produrre emissioni di CO2 e rifiuti plastici. Non andiamo per negozi nei giorni dedicati al Signore: se ci manca qualcosa andiamo a chiedere dal nostro vicino, miglioriamo così anche le nostre relazioni interpersonali.

14 IMPEGNO PER LA CULTURA DELLA LEGALITÀ, DELLA SOLIDARIETÀ E DELL’ACCOGLIENZA
Richiamati dall’ emergenza dei grandi flussi migratori in atto nei nostri giorni, dobbiamo sostenere amorevolmente e rispettosamente contatti con le altre culture, usi, religiosità, favorendo un clima di tolleranza dapprima e di integrazione poi, ricordandoci che il nostro specifico è l’amore per il prossimo e la sua accoglienza. Sosteniamo il volontariato verso i fratelli migranti. Rispettiamo la dignità umana e promuoviamo la realizzazione dell’individuo, opponendoci alle nuove forme di sfruttamento del lavoro che si stanno diffondendo, alimentate dalla crisi economica. Denunziamo con coraggio ogni forma di criminalità, rifiutando atteggiamento omertosi. Riteniamo l'evasione dalle tasse non solo un reato civile, ma un grave atto contro la morale cristiana.

15 NUOVI STILI DI VITA Si tratta di vivere:
con la pace nel cuore, senza tristezze e aggressività che possono emergere all’esterno con violenza, verso di sé o verso gli altri; secondo giustizia verso le persone che ci circondano: in famiglia, al lavoro, nell’amicizia, con i vicini…; usando con sobrietà e responsabilità le risorse del creato, in un atteggiamento di rendimento di grazie e di solidarietà con i più svantaggiati; impostando il modo quotidiano di vivere secondo criteri e abitudini diversi da quelli indotti dal mercato, alternativi al modello consumistico, partendo da cambiamenti personali per influenzare e migliorare la società.

16 LA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA E NUOVI STILI DI VITA
Giovanni Paolo II percepisce l’importanza di questo movimento di cambiamento di vita e lo fa diventare parte della dottrina sociale della Chiesa, mediante i suoi documenti pontifici. Infatti, nella Sollicitudo Rei Socialis (1987) contiene un appello che la base faccia pressione sui vertici mediante lo stile personale e familiare della vita. Nell’enciclica Centesimus Annus (1991) risuona l’appello ai cambiamenti, soprattutto nei numeri 36 e 58: “costruire stili di vita, nei quali la ricerca del vero, del bello e del buono e la comunione con gli altri uomini per una crescita comune siano gli elementi che determinano le scelte dei consumi, dei risparmi e degli investimenti”; “ciò sarà possibile soprattutto cambiando gli stili di vita, i modelli di produzione e di consumo, le strutture consolidate di potere che oggi reggono le società”. Il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa ha approfondito il tema del Salvaguardare l’Ambiente: “I gravi problemi ecologici richiedono un effettivo cambiamento di mentalità che induca ad adottare nuovi stili di vita (…). Tali stili di vita devono essere ispirati alla sobrietà, alla temperanza, all'autodisciplina, sul piano personale e sociale. Bisogna uscire dalla logica del mero consumo e promuovere forme di produzione agricola e industriale che rispettino l'ordine della creazione e soddisfino i bisogni primari di tutti”. Anche Benedetto XVI ha richiamato, varie volte, l’importanza del cambiamento degli stili di vita: "E' indubbio che la comunità mondiale stia attraversando un tempo di una grave crisi economica, ma che è connessa a quella strutturale, culturale e di valori. Forse mai come oggi la società civile comprende che soltanto con stili di vita ispirati alla sobrietà, alla solidarietà ed alla responsabilità, è possibile costruire una società più giusta e un futuro migliore per tutti" (Dichiarazione del 12 gennaio 2009).

17 I BINARI CHE CI PORTANO AL CAMBIAMENTO
La Sobrietà felice è la riscoperta dell'essenzialità, perché la sobrietà è la scuola che ci educa a saper distinguere le cose fondamentali e necessarie per la dignità umana da quelle che sono superflue. È sempre più urgente e necessario rapportarci in maniera diversa con le cose. Il consumismo sfrenato ci ha condotto a possedere tantissime cose. Ciò comporta una serie di impegni che vanno dal lavoro per poterle comprare, fino al mantenimento delle stesse, diventando servi delle cose, lavorando solamente per consumare. La sobrietà è riscoprire l’essenziale della vita che sono i beni relazionali, spesso trascurati e non coltivati.

18 I BINARI CHE CI PORTANO AL CAMBIAMENTO
Il Tempo: da vittime dell’ora a protagonisti del tempo Siamo sempre di corsa perché il tempo non ci basta mai. Recuperare il valore della lentezza per vivere bene il presente e fare le scelte della vita dando valore alla qualità dell'azione e non tanto alla quantità di cose da fare. La lentezza ci aiuterà a saper vivere il presente con intensità, valorizzando meglio le opportunità che la vita ci mette accanto.

19 I BINARI CHE CI PORTANO AL CAMBIAMENTO
Lo Spazio: da luogo di conflitto a dimora di solidarietà Lo spazio dove viviamo va curato come bene comune per il bene di tutti. E’ importante avere non solo una casa accogliente, ma anche un condominio solidale, una strada non solo per le automobili, una piazza dove incontrarsi, una città vivibile.

20 I BINARI CHE CI PORTANO AL CAMBIAMENTO
Il possibile nel quotidiano per resistere contro la nuova rassegnazione A causa dell’enfasi dei modelli e degli avvenimenti negativi, si sta diffondendo il pensiero che non è possibile cambiare la realtà e che va accettata così com’è, senza più la minima reazione o almeno indignazione. I nuovi stili di vita, partendo da dalla testimonianza individuale nel quotidiano danno la possibilità alla gente comune di reagire, di non rassegnarsi e di sperare.

21 I BINARI CHE CI PORTANO AL CAMBIAMENTO
La ricchezza delle relazioni umane che sono la felicità ed il gusto della vita Le relazioni umane sono importanti per poter affrontare uno dei più grandi mali del secolo: la solitudine che colpisce non solamente gli anziani ma anche le giovani generazioni. Il gusto della vita non dipende dalla ricchezza economica, ma dalla ricchezza umana, cioè dalle relazioni interpersonali. Stabilire rapporti umani disinnescando ogni forma di violenza, anche quella verbale che è molto comune e che si manifesta nell'alzare la voce, nel controbattere senza ascoltare e nell'usare parole o dichiarazioni offensive verso l'altro (quanto sono popolari certi talk show in televisione).

22 I BINARI CHE CI PORTANO AL CAMBIAMENTO
Recuperare la dimensione del silenzio Anche i momenti in cui ci troviamo da soli rompiamo il silenzio accendendo la tv, la radio, il computer, l’mp3. Il silenzio è una dimensione importante della vita perché ci conduce alla riflessione, al pensare e alla contemplazione, ossia la capacità di andare oltre e di cogliere quello che apparentemente non si vede, ma che trascende la vita e la connette all'Assoluto: al Dio con noi.

23 I BINARI CHE CI PORTANO AL CAMBIAMENTO
Passare dalla violenza ambientale al rispetto del creato, dalla mercificazione della natura alla relazione con “nostra madre terra”, dall’uso indiscriminato alla responsabilità ambientale. Il risparmio energetico deve partire da scelte individuali.

24 I BINARI CHE CI PORTANO AL CAMBIAMENTO
Liberare la solidarietà dall’elemosina e dall’assistenzialismo, con lo scopo di sradicare la miseria, l’oppressione, la dipendenza e ogni tipo di esclusione, senza alleviare le sofferenze con dei “calmanti”. La vera solidarietà è quella che ha il coraggio di interagire con le radici del male per rimuovere le cause dell’impoverimento. Una solidarietà è intelligente quando raggiunge il livello della giustizia, creando rapporti giusti ed equi tra le persone. Non possiamo vivere nell’indifferenza di quello che accade nel mondo ma dobbiamo sentirci solidale e responsabili.

25 I BINARI CHE CI PORTANO AL CAMBIAMENTO
La Convivialità delle differenze “La pace non è la distruzione delle armi, né l'equa distribuzione dei pani a tutti i commensali della terra. Pace è mangiare il proprio pane a tavola insieme con i fratelli. Convivialità delle differenze, appunto” (don Tonino Bello).

26 NO ALLA PILLOLA ABORTIVA RU486
Il Francescano pugliese, rispettoso della vita, quale dono di Dio, si oppone ad ogni forma di aborto. Pertanto, non può rimanere indifferente e silenzioso dinanzi al triste primato pugliese di essere la prima regione italiana ad aver somministrato la pillola abortiva RU486. Occorre quindi pressare le istituzioni e i politici affinché aboliscano questo farmaco. La commissione regionale ha inviato una lettera alle Istituzioni regionali pugliesi e alla Direzione Generale dell’ASL per ribadire che noi cattolici, noi francescani non condividiamo tale pratica. Noi Francescani, chiediamo ai nostri politici, da noi investiti della carica di rappresentarci, ed alle istituzioni democratiche che si lavori insieme per la prevenzione dell’aborto, che si aiuti chi vuole abortire offrendo non un metodo più semplice, ma una strada più agevole per portare avanti la gravidanza, fatta di strumenti di aiuto economico e di tutela del minore che nascerà, dei genitori, ecc. …(percorso ovviamente più impegnativo per le istituzioni!). La modernità ed il progresso della società non si misurano adottando i metodi abortivi più moderni, ma costruendo una società dove chi è più vulnerabile è tutelato, dove chi da solo non ce la fa, trova aiuto nelle istituzioni, che si fanno carico delle difficoltà accompagnando lungo il cammino della vita e non della morte.

27 NO ALLE MISSIONI CHE CERCANO DI RISTABILIRE LA PACE CON LE ARMI
Prendiamo una coraggiosa posizione pubblica a favore della Pace in ogni angolo della terra, deprecando decisamente la guerra quale strumento di risoluzione delle cattive relazioni fra i popoli o i gruppi, ma anche quelle missioni umanitarie dei paesi occidentali che molto spesso finiscono per alimentare le violenze e i conflitti. Quanti nostri militari pugliesi sono morti in “missioni di pace”? Giovani spesso spinti dalla necessità di un lavoro in una terra afflitta dalla disoccupazione. Invitiamo i nostri giovani a disertare il lavoro degli eserciti per impegnarsi in vere missioni di pace, tra i nostri missionari e le organizzazioni umanitarie. Facciamo presente ai nostri politici che ci rappresentano, che noi francescani siamo contrari alle missioni all’estero, poiché crediamo nell’autoderminazione dei popoli, nelle capacità delle relazioni diplomatiche e nella non violenza quale metodo di risoluzione dei conflitti.

28 IO PAGO LE TASSE Ormai sembra che si stia diffondendo il prepotente modello del furbo, che evade il fisco, tanto che l’evasione è ritenuta dal pensare comune, non solo come non grave, ma paradossalmente giusta ed indispensabile. Ciò sta provocando l’aumento del divario fra ricchi e poveri, proprio perché spesso chi evade è il ricco, spinto non dalla necessità, che si arricchisce sempre più a discapito di chi ha bisogno. L'evasione dalle tasse è da ritenersi non solo un reato civile, ma un grave atto contro la morale cristiana, poiché crea disparità, sfruttamento dei più deboli, povertà per i più poveri; perciò, adoperiamoci nel rispetto della legalità e pretendiamola dagli altri, evitando complicità di comodo. Se tutti paghiamo le tasse possiamo pretendere dalla pubblica amministrazione il diritto ad un welfare più efficiente e solidale, vigilando sul corretto operare dei governi.

29 NO ALL’ESTRAZIONE DEL PETROLIO LUNGO LE COSTE PUGLIESI
Abbiamo aderito al comitato "No petrolio, Sì energie rinnovabili", per esprimere dissenso all'estrazione di petrolio in Mar Adriatico ed esprimere il proprio assenso allo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia. Oltre all’obiettivo virtuoso, è stato importante dare visibilità alla nostra partecipazione, in quanto se ci sono le condizioni, noi cattolici dobbiamo far sentire la nostra opinione anche collaborando ad iniziative sane e giuste anche se proposte da associazioni laiche, altrimenti la nostra assenza lascia campo libero agli altri e la conseguenza è la secolarizzazione della società, di cui spesso ci lamentiamo comportandoci da semplici spettatori.

30 SÌ ALLA LEGGE SUL FINE VITA
L’OFS Nazionale ha aderito al tavolo dei presidenti del Copercom (Coordinamento delle Associazioni per la Comunicazione) in relazione al dibattito pubblico sul fine vita: Il Copercom, consapevole del dovere di difendere sempre il bene dell’uomo e Ispirandosi al Magistero della Chiesa sui temi della vita e tenuto conto della costante attenzione della Chiesa italiana sulla questione del fine vita, Aderisce all’appello rivolto al Parlamento italiano da un gruppo di intellettuali, attraverso il quotidiano “Avvenire” (12 marzo 2011), perché venga approvato il testo di legge sul fine vita all’esame della Camera, di cui si sottolineano “l’urgenza, l’efficacia e l’utilità”; Auspica che si evitino in Italia derive eutanasiche e forme di accanimento terapeutico; e ancora che si continuino a considerare l’idratazione e l’alimentazione (ovvero la somministrazione di acqua e cibo anche per vie artificiali), per tutti i pazienti, semplici forme di sostegno vitale, che pertanto non devono essere sospese; Si impegna con le proprie competenze e la propria azione a rendere più solida la cultura della vita, profondamente radicata nel popolo italiano.

31 DECADIMENTO MORALE DELLA POLITICA E PRESENZA DEI CATTOLICI
La nostra Società sta andando verso una deriva etica, morale e culturale, a cominciare dalla politica. E’ risaputo che qualcuno prenda scorciatoie per raggiungere un obiettivo, ma è terrificante il messaggio di normalità che viene dato a queste scorciatoie. Ormai ai politici italiani è concesso di tutto: comportamenti libertini, vendersi, evadere le tasse, essere pregiudicati, comprarsi casa in modo agevolato, corrompere, essere corrotti, essere collusi con la criminalità. Tutto normale? No, noi Francescani non ci stiamo a questo decadimento morale, anche se nessuno sembra indignarsi. Il nostro paese ha bisogno degli ideali e dei valori nei quali i cattolici democratici hanno creduto e credono, dei valori della Costituzione e della dottrina sociale della Chiesa. Ferma la libertà per i cattolici di aderire all’uno o all’altro dei partiti lealmente democratici, il primo impegno dei cattolici deve essere la loro presenza civile in città e sul territorio, una cittadinanza attiva, responsabile e solidale, che, a modo di fermento evangelico, contribuisca a formare sul territorio comunità solidali, fraterne e giuste. Ciò consentirà di spostare il confronto dalla sterile contrapposizione tra due coalizioni costruite prevalentemente per vincere le elezioni, al dibattito sul progetto di società che si vuole realizzare e sui valori comuni che la devono animare. “C’è innanzitutto da assicurare presenza. L’assenteismo, il rifugio nel privato, la delega in bianco non sono leciti a nessuno, ma per i cristiani sono peccato di omissione” (Consiglio Permanente della CEI: La Chiesa italiana e le prospettive del paese, 23 ottobre 1981). Noi francescani, proprio in Francesco, “artista e maestro di vita evangelica” (FF 384) possiamo scorgere l’ispiratore di una missione rinnovatrice della società civile, edificatore di una società fondata sulla verità e libertà, sul rispetto della vita e della dignità umana, sulla giustizia e sulla solidarietà sociale.

32 ENERGIE RINNOVABILI PER UN FUTURO SOSTENIBILE – NO AL NUCLEARE
Il modo in cui produciamo e utilizziamo l'energia oggi non è sostenibile. Le nostre principali fonti di combustibili fossili (petrolio, carbone e gas) sono risorse naturali che hanno un limite, finite, e le stiamo rapidamente esaurendo. Inoltre i combustibili fossili sono i principali fattori che contribuiscono ad innescare i cambiamenti climatici, oltre che provocare grandi disastri per l'ambiente naturale, come si è visto di recente con la fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico. Inoltre, la competizione per le riserve di combustibili fossili è una delle cause delle guerre in atto. Convertirsi alle energie rinnovabili, attuando al tempo stesso ambiziosi interventi finalizzati al risparmio energetico, è la via migliore per ottenere le rapide riduzioni di emissioni di cui abbiamo bisogno. IL RISCHIO DELL’ENERGIA NUCLEARE E LE SCORIE. Alcuni considerano l'energia nucleare come una parte della soluzione della crisi energetica. Ma non possiamo non tenere conto che la fissione nucleare produce scorie pericolose che restano altamente tossiche per migliaia di anni e che non esiste alcun posto al mondo dove possano essere stoccate senza rischi. In un mondo politicamente instabile, la diffusione delle tecnologie nucleari è una strada molto rischiosa, poiché la stessa tecnologia può essere usata per produrre ordigni nucleari. Alla luce di quanto successo in Giappone, possiamo ritenere ancora altamente rischiose le centrali nucleari.

33 ENERGIE RINNOVABILI PER UN FUTURO SOSTENIBILE – NO AL NUCLEARE
IL FOTOVOLTAICO, L’EOLICO, LE BIOMASSE. La regione Puglia è all’avanguardia nella produzione di energia con pannelli fotovoltaici. Sebbene virtuosa, la maggior parte dell’energia viene prodotta da pannelli installati al suolo, spesso su terreni sottratti all’agricoltura, invece di installarli sui tetti delle case, integrandoli agli edifici. Anche le pale eoliche hanno un impatto visivo molto evidente sul panorama, ma se vengono disposte con criterio il loro impatto ambientale è minimo. Quando le turbine vengono collocate su terreni agricoli, quasi tutta la superficie dei terreni interessati può essere usata comunque per l'agricoltura o per il pascolo. Inoltre, a differenza delle centrali che usano combustibili fossili ed energia nucleare, gli impianti eolici non hanno bisogno di acqua per il raffreddamento. L'energia ottenuta dalle biomasse, materiali derivanti da vegetali o rifiuti animali è la più controversa. In linea di principio, le biomasse sono una risorsa rinnovabile, in quanto è possibile far crescere nuove piante per sostituire quelle che usiamo. Le emissioni di gas serra sono minori di quelle dei combustibili fossili, purché vi sia una ricrescita sufficiente per assorbire l'anidride carbonica rilasciata e vengano seguite pratiche di corretta gestione. Inoltre, occorre produrre il “combustibile” vegetale in prossimità delle centrali, altrimenti il loro trasporto ne fa ampiamente perdere il beneficio ecologico. Di fronte alla previsione di un aumento delle bocche da sfamare di due miliardi di unità entro il 2050, è determinante che l’aumento della coltivazione di prodotti agricoli destinati alla produzione di biocombustibile non comporti l’utilizzo dei terreni e dell’acqua necessari a coltivare gli alimenti per la popolazione o a mantenere la biodiversità. Dal punto di vista tecnico, due fattori chiave consentiranno al mondo di soddisfare i bisogni energetici con fonti rinnovabili: aumentare l’efficienza energetica e ridurre gli sprechi di energia. Un futuro energeticamente sostenibile deve essere un future equo. Il cambiamento degli stili di vita giocherà un ruolo chiave.

34 BEVIAMO ACQUA DEL RUBINETTO
L’acqua del rubinetto è sicura e controllata, molto di più di quella in bottiglia. Per quest’ultime, infatti, le prescrizioni normative prevedono la realizzazione di una sola analisi all’anno da parte dei soggetti titolari della concessione, che viene inviata al Ministero della Salute insieme a una autocertificazione relativa al mantenimento delle caratteristiche delle acque. Inoltre, in questi anni l’Acquedotto Pugliese ha realizzato numerosi interventi per il miglioramento della qualità, tra cui l’avvio di un innovativo sistema di telecontrollo delle reti in grado di monitorare anche i principali indici di potabilità dell’acqua in tempo reale. Inoltre, l’acqua di rubinetto rispetta l’ambiente perché arriva direttamente nelle case senza produrre emissioni di CO2 e rifiuti plastici”. L’Italia è il Paese in cui si ha il maggior consumo di acqua in bottiglia nel mondo con il conseguente business miliardario per le industrie dell’acqua minerale che pagano canoni di concessione molto bassi.

35 BEVIAMO ACQUA DEL RUBINETTO
L’acqua è per sua natura un bene comune e non può essere posseduta come proprietà privata e venduta. Assoggettare l’acqua alla concorrenza e al libero mercato anziché riaffermarne il valore di diritto, umano, avrà un risultato immediato: se ne perderà il controllo. Gli esiti delle tante privatizzazioni già intervenute nel nostro paese non tranquillizzano; la gestione di sorella acqua deve essere pubblica e non privata, in quanto bene di prima necessità, a cui tutti devono poter accedere senza discriminazioni economiche. Si riconosce che se è vero che le aziende private fanno in genere più efficienza, il problema non si risolve privatizzando, ma pretendendo che la Pubblica Amministrazione funzioni bene e senza sprechi o peggio ancora corruzione. Inoltre, in Italia l'acqua costa poco, quindi una privatizzazione potrebbe portare speculazioni economiche che si rifletterebbe sull’aumento delle tariffe che peserebbe soprattutto sulle famiglie in difficoltà.

36 Pace e Bene!


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