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Ristrutturazione aziendale e ruolo dei patti per loccupazione e la competitività: il caso dellindustria automobilistica europea Volker Telljohann Istituto.

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Presentazione sul tema: "Ristrutturazione aziendale e ruolo dei patti per loccupazione e la competitività: il caso dellindustria automobilistica europea Volker Telljohann Istituto."— Transcript della presentazione:

1 Ristrutturazione aziendale e ruolo dei patti per loccupazione e la competitività: il caso dellindustria automobilistica europea Volker Telljohann Istituto per il Lavoro Torino, 7/8 marzo 2005

2 2 Contratto collettivo di categoria Estensione delle clausole di apertura: - possibilità di derogare temporaneamente agli standard minimi contrattuali - interesse delle aziende: estensione dellorario di lavoro, variabilità delle retribuzioni, abbassamento del salario Flessibilizzazione delle regolazioni in materia di orario di lavoro

3 3 Criteri per regolazioni deroganti Decentralizzazione controllata Deroga inevitabile per scongiurare il pericolo di insolvenza Bisogno di approvazione da parte del sindacato Su base negoziale temporanea Nellambito di un progetto complessivo sostenibile

4 4 Richieste del sindacato Garanzie circa loccupazione Assicurare il mantenimento durevole dello stabilimento Adeguato volume di investimenti per il futuro Innovazione e sviluppo dei prodotti Possibilità di verificare e controllare lapplicazione degli accordi

5 5 PECs 2004 I casi più noti: Siemens, DaimlerChrysler, Volkswagen, GM-Opel, Ferrovie tedesche, Karstadt e la Bosch (in Francia) 2003: 250 accordi 2004: 300 accordi Minaccia di delocalizzare la produzione e/o di indirizzare investimenti futuri verso paesi con un minore costo del lavoro

6 6 Opel - livelli occupazionali Eliminazione di 6.000 posti di lavoro (dei 35.000) sulla base di una buona uscita e quindi senza ricorrere a licenziamenti per motivi aziendali Avvicinamento alla pensione attraverso il tempo parziale, passaggio a joint-venture e spin-off per altri 3.000 dipendenti 4.500 lavoratori hanno già firmato A Bochum altri 1.500 entro il 2007 Costo delloperazione: 750 milioni

7 7 Opel: contratto per il futuro I Riduzione dei livelli occupazionali Flessibilizzazione dellorario di lavoro (orario settimanale fra 30 e 40 ore, fino a 15 volte allanno si può lavorare di sabato) Conferma dei 3 turni

8 8 Opel: contratto per il futuro II Differenza fra i livelli salariali alla Opel e il contratto collettivo di categoria del 18% Rinuncia ad aumenti salariali fino al 2005 In seguito fino al 2010 aumenti ridotti dell1% Riduzione della tredicesima a partire dal 2006 (da 130% a 70%; in caso di pareggio o utile erogazione del 100%)

9 9 Opel: contratto per il futuro III Garanzie per i siti europei fino al 2010 Rinuncia a licenziamenti per motivi aziendali Investimenti e assegnazione di modelli

10 10 Il ruolo del Cae Bisogno di una strategia a livello europeo Cooperazione fra Cae e Fem Integrazione anche degli altri livelli Una giornata di azioni a livello europeo (19 ottobre 2004) Accordo quadro come base per i processi di contrattazione a livello nazionale Spazio di contrattazione a livello europeo

11 11 PEC e contratto collettivo Il contratto per il futuro non implica una erosione del contratto collettivo ma solo un avvicinamento agli standard definiti dal contratto collettivo

12 12 PEC Volkswagen I Sicurezza del posto di lavoro in cambio del congelamento dei salari Rinuncia a licenziamenti per motivi aziendali fino al 2011 (possibilità di utilizzare la mobilità interna) Piano dettagliato di investimenti nelle 6 fabbriche tedesche sulla base del quale garantire i posti di lavoro 185 nuovi posti per apprendisti Ruolo della codeterminazione (accordo come strumento di controllo di applicazione dellintesa) Clausola di revisione

13 13 PEC Volkswagen II Congelamento dei salari per 28 mesi (1 ottobre 2004 al 31 gennaio 2007) Bonus una tantum da 1.000 a marzo 2005 (= 1,35 %) Retribuzione per i nuovi assunti e apprendisti che si orienta ai livelli del contratto collettivo di categoria (inferiore da 10 a 20%) Maggiore flessibilità rispetto agli orari di lavoro e alla gestione degli straordinari (raddoppiamento del corridoio da 400 a 800 ore) Possibilità di avvicinamento alla pensione attraverso il tempo parziale per 4.200 dipendenti

14 14 PEC Volkswagen III A partire dal 2006 lerogazione di una parte della tredicesima sarà collegato allandamento dei risultati aziendali Riduzione della tredicesima: parte fissa della tredicesima: 1.191 (in passato più di 2.000 ) Erogazione in due momenti: novembre e maggio

15 15 PEC DaimlerChrysler I Riduzione del 2,79 % della retribuzione extracontrattuale nel 2006 (rinuncia ad aumento contrattuale) – il livello salariale rimane invariato Nella divisione ricerca si potrà lavorare volontariamente e con conguaglio fino a 40 ore la settimana Per alcune attività di servizio allungamento graduale dellorario di lavoro fino a 39 ore senza conguaglio (entro luglio 2007) Una parte delle pause sarà convertita in un giorno supplementare di aggiornamento professionale

16 16 PEC DaimlerChrysler II Rinuncia a licenziamenti per motivi aziendali fino al 2012 Rinuncia a processi di outsourcing nellambito dei servizi Piano di investimento per lauto e i veicoli commerciali Fino al 2012 assunzione degli apprendisti in tutti gli stabilimenti Possibilità di avvicinamento alla pensione attraverso il tempo parziale (contingente addizionale di 3.800 contratti)

17 17 PEC - che tipo di scambio? Occupazione Rinuncia alla chiusura Garanzie per i siti e i livelli occupazionali a media scadenza Investimenti Assegnazione di modelli a media scadenza Competitività Riduzione dei livelli occupazionali Flessibilizzazione ed allungamento dellorario di lavoro Riduzione dei livelli salariali (per la parte extracontrattuale) Flessibilizzazione per quanto riguarda lerogazione dei bonus Differenziazione dei trattamenti (segmentazione) Aumento di produttività

18 18 Effetti Avvicinamento agli standard definiti dal contratto collettivo di categoria e solo in misura minore erosione del contratto collettivo (nelle case automobilistiche il sindacato è più forte) Peggioramento delle condizioni di lavoro e della situazione economica

19 19 Concession bargaining Sindacati e consigli di azienda esposti in modo arbitrario alle minacce di delocalizzazione – trattative sotto ricatto Tendenza: dallo scambio alle concessioni unilaterali

20 20 Livelli di negoziazione DaimlerChrysler – sito di Sindelfingen – minaccia di delocalizzazione Volkswagen – livello nazionale - decisione su futuri investimenti GM Europe (Opel, Saab) – livello europeo - riduzione dellorganico e rischio di chiusura di stabilimenti

21 21 Strategia del management È il management a prendere liniziativa – definisce lodg Benchmarking – mettere in competizione stabilimenti fra di loro (a livello nazionale, europeo, mondiale) Minaccia di delocalizzazione - fattore disciplinante

22 22 Altri problemi di competitività Strategie di prodotto (Opel, Volkswagen) Qualità di prodotto (Opel, Daimler Chrysler) Mancato investimento in innovazione (GM)

23 23 Strategia del sindacato Posizione difensiva (approccio reattivo) Unificazione e coordinamento della contrattazione Scioperi ed azioni di protesta a livello nazionale (DaimlerChrysler, Volkswagen) ed europeo (GM)

24 24 Relazioni industriali Coinvolgimento attivo del sindacato e dei consigli di azienda – ma solo rispetto alla gestione delle conseguenze della crisi (problem- solving) Sistema di contrattazione collettiva e codeterminazione sembrano essere degli strumenti validi per gestire dei processi di ristrutturazione Ruolo dello sciopero Mix fra cooperazione e capacità conflittuale (che dipende dallalto livello di sindacalizzazione)

25 25 Bisogno di legittimazione Riduzione dei costi promuovendo la cooperazione Consenso necessario per i processi di adattamento Decentralizzazione: responsabilità per i rappresentanti ai livelli inferiori (che favorisce la legittimazione)

26 26 PECs e contrattazione collettiva I -Decentramento (dal settore a livello di gruppo/sito) -Cambia la funzione: non è più solo legata al miglioramento delle condizioni di lavoro dei lavoratori (funzione difensiva) -assume anche una funzione di flessibilità e gestione nellambito dei processi di ristrutturazione

27 27 PECs e contrattazione collettiva II La competizione implica una pressione sulla presunta necessità di riforma delle relazioni industriali (codeterminazione, contrattazione collettiva, regolazione del mercato del lavoro) Cambiamenti nelle relazioni industriali a livello micro e macro

28 28 Effetti del decentramento Deroghe agli standard stabiliti dal contratto collettivo di categoria Riduzione dei trattamenti extracontrattuali Funzione di solidarietà e di garanzia di una competizione leale diminuisce Decentralizzazione controllata?

29 29 I consigli di azienda La loro forza dipende dalla qualità e dalla vincolatività dei contratti collettivi di categoria Decentramento della contrattazione vista come un indebolimento 80% dei consigli di azienda considerano un ulteriore decentramento in modo ambivalente o genericamente problematico

30 30 Nuova qualità dei PEC Da una contrattazione orientata alla produttività a una contrattazione orientata alla competizione fra siti e fabbriche per ottenere investimenti (benchmarking) Aumenta la pressione sui lavoratori degli altri gruppi: competizione fra gruppi apre uno spiraglio verso il basso Vantaggio competitivo si perde Logica difensiva dei PEC centrata sui costi Diventa un processo continuo

31 31 Limiti Che garanzie possono fornire i PEC? Dipende dallandamento del mercato Si interviene sui costi quando i veri problemi sono altri Eccesso di capacità produttive In prospettiva una strategia difensiva non può rendere sicuri i posti di lavoro Come influenzare altri fattori di competitività? Dal punto di vista macro-economico: effetto negativo sulla domanda interna che è già debole

32 32 Sfide per il futuro Il vero problema: come uscire dalla difensiva - gestire le conseguenze Ruolo propositivo Politiche pubbliche Coordinamento a livello europeo


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