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LE ELEZIONI Sono un metodo di scelta del titolare o dei titolari di un ufficio da parte di una collettività.

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Presentazione sul tema: "LE ELEZIONI Sono un metodo di scelta del titolare o dei titolari di un ufficio da parte di una collettività."— Transcript della presentazione:

1 LE ELEZIONI Sono un metodo di scelta del titolare o dei titolari di un ufficio da parte di una collettività.

2 Il diritto di voto Che cos’è ? L’Italia è una democrazia rappresentativa ,che ammette qualche forma di democrazia diretta (il referendum) .Il fondamentale diritto politico dei cittadini è il diritto di voto. In Italia il suffragio è universale. Hanno ,infatti,diritto di voto “tutti i cittadini,uomini e donne,che hanno raggiunto la maggiore età” il diritto di voto quindi spetta ai cittadini maggiorenni.

3 IL DIRITTO DI VOTO AGLI STRANIERI
La tendenza a estendere il diritto di voto è destinata a proseguire .In base al trattato di Maastricht del 1992 i cittadini di altri paesi dell’Unione Europea residenti in Italia hanno il diritto di voto nelle elezioni comunali. IL CORPO ELETTORALE Il corpo elettorale è costituito dall’insieme di coloro che hanno il diritto di voto .

4 IL VOTO DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO
Fino a un recente passato i cittadini italiani residenti all’estero ,per poter esercitare il diritto di voto,dovevano venire in Italia e recarsi nel proprio comune di origine. Ora essi possono votare nello stato in cui vivono ed eleggere i propri rappresentanti al parlamento italiano. A partire dal 2006,12 deputati e 6 senatori sono eletti infatti in una “circoscrizione estero” e rappresentano in parlamento gli italiani che risiedono al di fuori dei confini del nostro paese .

5 IL VOTO La costituzione stabilisce che : “il voto è personale ed eguale,libero e segreto”. Per garantire l’effettiva segretezza del voto la legge dispone che la votazione venga svolta per iscritto su una scheda nel segreto delle cabina elettorale e che le schede siano depositate dentro l’urna.

6 VOTARE è UN DOVERE ? Il voto è un diritto. È anche un dovere ? La costituzione ha scelto una formula di compromesso,secondo cui l’esercizio del voto è un “dovere civico”. Quest’affermazione ha un evidente valore sul piano politico e morale,ma è priva di conseguenze giuridiche: chi non vota non incorre in alcuna sanzione. Lo stato deve essere in grado di convincere i cittadini dell’utilità di votare , ma non può costringerli d’autorità a recarsi alle urne.

7 L’ASTENSIONE Molti elettori non vanno a votare. Il fenomeno dell’astensione elettorale è assai diffuso in tutte le democrazie contemporanee. L’elettore può ottenere lo stesso risultato dell’astensione recandosi alle urne ,ma lasciando in bianco la scheda o annullandola con scritte o segni particolari ; alla fine vengono contati solo i voti validi e vengono escluse quelle bianche e quelle nulle. Oggi un’elettore italiano su quattro non esercita il diritto di voto .

8 I SISTEMI ELETTORALI Attraverso il voto gli elettori scelgono i loro rappresentanti . Esistono,molti modi per votare e per contare i voti ; in altre parole , esistono molti sistemi elettorali , che danno effetti molto diversi .

9 ELEGGERE UNA CARICA INDIVIDUALE
Cominciamo nel caso più semplice , vale a dire l’elezione di una carica individuale. Qui si tratta di scegliere una persona tra più candidati. In questo caso si possono seguire due regole diverse : 1 regola della maggioranza relativa ;vince il candidato che ottiene più voti degli altri ,anche se non supera il 50% dei voti . 2 regola della maggioranza assoluta ;vince il candidato che ottiene più del 50 % dei voti .

10 Se invece si ritiene che la maggioranza relativa non sia sufficiente e sia necessaria la maggioranza assoluta,bisogna procedere attraverso due elezioni diverse ossia attraverso due turni elettorali. Se al primo turno nessun candidato riceve la maggioranza assoluta dei voti, si tiene un secondo turno (detto ballottaggio) a cui partecipano soltanto i due candidati più votati al primo turno. Uno dei due otterrà necessariamente la maggioranza assoluta e sarà quindi eletto.

11 Eleggere un assemblea Consideriamo ora il caso dell’elezione di un assemblea rappresentativa composta da centinaia di rappresentanti .Qui si tratta di scegliere 630 persone da mandare in Parlamento.I sistemi elettorali possono però essere ricondotti a due tipi fondamentali: 1. i sistemi elettorali proporzionali; 2. i sistemi elettorali maggioritari .

12 I sistemi proporzionali
Nei sistemi proporzionali gli elettori votano per un partito. Il sistema proporzionale offre una rappresentanza piena e fedele delle diverse correnti politiche . Ma questo sistema presenta dei difetti perché favorisce la moltiplicazione dei partiti e non assicura che in parlamento si formi una maggioranza in grado di governare.

13 I sistemi maggioritari
I sistemi maggioritari sono sistemi che alterano o deformano le preferenze degli elettori, in modo da ridurre il numero dei partiti presenti in parlamento e favorire l’emergere di una maggioranza stabile. Il sistema maggioritario più diffuso è quello basato su collegi uninominali. A questo fine il territorio del paese è suddiviso in tante aree geografiche quanti sono i deputati da eleggere.

14 A questo punto si procede come per l’elezione dei sindaci
A questo punto si procede come per l’elezione dei sindaci. L’elezione si può svolgere: - in un turno unico, chi ottiene più voti viene eletto,anche se non ha la maggioranza assoluta; - con il doppio turno, se al primo turno nessun candidato ottiene la maggioranza assoluta si procede ad un secondo turno tra i candidati più votati al primo turno.

15 I sistemi proporzionali corretti
Anche i sistemi proporzionali possono essere modificati o corretti per ottenere un effetto di tipo maggioritario . I due principali correttivi sono : Lo sbarramento entrano in parlamento solo i partiti che superano una certa percentuale di voti, per esempio il 5% oppure il 4% o il 2%. Il premio di maggioranza : il partito o la coalizione di partiti che ottiene la maggioranza relativa (ossia più voti degli altri) riceve un certo numero di deputati in più che gli consente di avere comunque la maggioranza assoluta dei seggi.

16 UN CONFRONTO I sistemi elettorali non sono neutrali : essi influenzano, limitano e manipolano le scelte degli elettori e influiscono sul sistema dei partiti. I due tipi di sistemi presentano vantaggi e svantaggi diametralmente opposti

17 SISTEMI PROPORZIONALI :
VANTAGGI -Favoriscono la rappresentatività del parlamento; -anche le minoranze possono essere presenti in parlamento . SVANTAGGI -favoriscono la frammentazione dei parti; -non garantiscono la stabilità dei governi.

18 Sistemi maggioritari e proporzionali corretti
Vantaggi : -tendono a semplificare il sistema dei partiti; -assicurano una maggiore stabilità dei governi. Svantaggi : -il parlamento risulta meno rappresentativo ; -le minoranze rischiano di non essere presenti in parlamento

19 E’ possibile stabilire qual è il sistema elettorale più efficiente e funzionale?
Non esiste un sistema elettorale migliore o peggiore in assoluto : dipende dagli obiettivi che si vogliono perseguire e dalle condizioni storico –politiche di ciascun paese .

20 Le elezioni in Italia Gli elettori italiani sono chiamati a votare abbastanza frequentemente. Esistono infatti vari organi che sono eletti direttamente dal popolo, cui corrispondono cinque tipi diversi di elezioni. A livello nazionale l’unico organo eletto direttamente dai cittadini e il parlamento che si compone di due camere: la Camera dei deputati e il Senato della repubblica.

21 A livello regionale sono eletti direttamente dai cittadini sia il presidente della regione sia il consiglio regionale . A livello provinciale sono eletti direttamente dai cittadini sia il presidente della provincia sia il consiglio provinciale.

22 A livello comunale sono eletti direttamente dai cittadini sia il sindaco sia il consiglio comunale.
A livello Europeo l’unico organo eletto direttamente dal popolo è il parlamento Europeo.

23 I sistemi elettorali in Italia
La Costituzione non stabilisce il tipo di sistema elettorale che deve essere adottato per ogni tipo di elezione. Le regole elettorali sono perciò stabilite per legge dal parlamento. Fino al 1993 tutte le elezioni in Italia si svolgevano con un sistema proporzionale. In seguito alla crisi del sistema politico scoppiata nel 1992, il parlamento italiano ha provveduto a introdurre nuove leggi elettorali basate su sistemi di tipo maggioritario .

24 Per le elezioni di camera e senato nel 1993 è stato adottato un sistema misto:
¾ dei deputati e dei senatori erano eletti con un sistema maggioritario basato su collegi uninominali; ¼ dei deputati e dei senatori erano eletti con il sistema proporzionale. Nel 2005 questo sistema è stato cambiato ed è stato sostituito da un sistema proporzionale corretto con un premio di maggioranza e con sbarramenti.

25 Il sistema elettorale per la camera
In seguito alla riforma del 2005,i 630 seggi della camera dei deputati sono cosi suddivisi: 12 seggi sono attribuiti agli italiani residenti all’estero che votano apposite liste di partito in quattro ripartizioni continentali ; gli altri 618 seggi sono attribuiti agli elettori residenti in Italia che votano con un sistema proporzionale corretto .

26 I partiti che lo desiderano possono formare una coalizione e in questo caso devono presentare un programma elettorale comune e indicare il capo della coalizione. I voti ottenuti da ogni partito sono sommati a livello nazionale e a questo punto si procede alla ripartizione dei seggi in modo proporzionale,con le seguenti correzioni:

27 Sbarramenti: i seggi vengono ripartiti soltanto tra:
le coalizioni che hanno ottenuto almeno 10% dei voti; I partiti facenti parte di una coalizione che hanno ottenuto almeno il 2% dei voti; i partiti che,non facendo parte di alcuna coalizione,hanno ottenuto almeno il 4% dei voti; premio di maggioranza: la coalizione che ha ottenuto il maggior numero di voti riceve automaticamente 340 seggi.

28 Il sistema elettorale per il senato
Il sistema elettorale per il senato è molto simile a quello della camera. L’unica differenza è che i seggi non sono assegnati sul piano nazionale, ma sul piano regionale. In ogni regione la coalizione che ottiene più voti riceve automaticamente il 55% dei seggi assegnati a quella regione. Gli sbarramenti sono più alti: per partecipare alla ripartizione dei seggi su scala regionale una coalizione deve aver ottenuto almeno il 20% dei voti; un partito facente parte di una coalizione almeno il 3%; e un partito sciolto almeno l’8%. Inoltre sei senatori sono eletti dagli Italiani all’estero in 4 ripartizioni continentali.

29 Ed’ora un grande applauso per le realizzatrici di questo video: MARINA SUMA ELISABETTA TAURO ROBERTA LEONE ELISA PACELLA


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