La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La figura del Fleet Manager

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "La figura del Fleet Manager"— Transcript della presentazione:

1 La figura del Fleet Manager
spesso tra Prospettive ed obiettivi per il futuro

2 Cenni su: COSA È A.I.A.G.A. l’Associazione Italiana Acquirenti e Gestori di Auto aziendali costituita a Bologna il 9 marzo 2011, unica nel suo genere in Italia, è nata dalla volontà di un gruppo di manager e responsabili della gestione delle flotte di auto aziendali di importanti imprese nazionali e multinazionali operanti nel nostro Paese. Scopi principali dell’associazione, si legge nello Statuto, sono: “la promozione di studi e ricerche nel settore dell’auto aziendale, la promozione di attività di formazione ed aggiornamento degli addetti all’acquisto ed alla gestione di auto aziendali da utilizzare per l’attività dell’azienda o anche come elementi dei pacchetti retributivi di quadri e dirigenti aziendali, nonché la promozione di studi, ricerche e formazione nel settore della mobilità aziendale”. 2

3 Cenni su: “Le 7 sfere dei valori A.I.A.G.A.” International Analisi
Indipendenza International Analisi e Previsioni “Le 7 sfere dei valori A.I.A.G.A.” Apertura e Networking Visibilità Supporto e Magazine Trasparenza 3

4 Cenni su: Obiettivi Creare la consapevolezza dell’importanza del ruolo ad ampio spettro del fleet manager aziendale, un ruolo strategico talvolta “incompreso”; Crescita professionale intesa come condivisione di conoscenze ed esperienze degli associati; Analisi delle tendenze evolutive del settore e dei suoi orientamenti al fine di fornire agli associati informazioni utili allo svolgimento della loro professione; Ruolo di rappresentanza della categoria nei confronti delle istituzioni; Qualificazione dell’associazione a livello internazionale; Studi nello scacchiere che riguardano sicurezza, mobilità sostenibile, responsabilità sociale,… e non ultimo il richiestissimo saving. 4

5 La condivisione delle esperienze arricchiscono;
La conoscenza rende più forti, più visibili e più consapevoli; Si tratta di un’associazione “personale” e quindi l’iscrizione non coinvolge direttamente le aziende; Non ci sono quote associative proibitive (20€/anno per coprire le spese di segreteria) contro i 250€/anno in media delle omologhe associazioni internazionali; Esiste una professionalità con esperienze a supporto: un centro Studi e di Comunicazione (Econometrica) ed un giornale che ci da voce (Auto Aziendale Magazine – e che patrociniamo (AIAGA ora è sul Web Non è necessario impegnare molto tempo; Avere un’associazione di categoria è importante per avere maggior peso politico e negoziale. Se la nostra Associazione vince, indirettamente vince anche la nostra Azienda di appartenenza. 5

6 A.I.A.G.A. non fornisce soluzioni, ma supporta l’attività dei gestori delle flotte attraverso la condivisione di conoscenze che diventeranno così patrimonio professionale degli stessi Fleet Manager, nel loro operare quotidiano all’interno della propria azienda, nessuno ha il cappello magico…… Seguendo l’insegnamento di Charles Darwin, è bene riuscire ad anticipare i cambiamenti per esserci anche nel futuro. 6

7 Esempio - La Car Policy in Italia: il contributo A. I. A. G. A
Esempio - La Car Policy in Italia: il contributo A.I.A.G.A. è l’approccio FARE Focus sulla figura del fleet manager o buyer di flotta che deve elevarsi a ruolo di consulente aziendale interno, conquistando credibilità e dignità nell’ambito dell’organizzazione dove opera. Agire creando cultura nell’ambito flotte, mostrando come sia possibile creare dei team trasversali vincenti all’interno della propria organizzazione, in armonia con le strategie aziendali. Reportistica – ognuno di noi sa che tutti i fornitori presentano sistemi pieni di dati che nessuno poi legge e che richiedono spesso troppo tempo per essere elaborati: bisogna creare report customizzati che rispecchino il reale TCO della flotta, con KPIs chiari e raggiungibili. Ecologia - non per fini di immagine, ma con chiari programmi di percorribilità e progetti che valichino anche il confine della flotta: la mobilità non significa solo automobile, ma nuove modalità di muoversi. 7 7

8 Esempio - La Car Policy in Italia: outsourcing come soluzione
Se la gestione della flotta è affidata ad una società esterna, diventa basilare avere una car policy efficace ed efficiente, perché l’outsourcing non deve essere vissuto come lo spostamento di un problema all’esterno. I rapporti con i costruttori ed i driver sono i feedback di un mercato molto dinamico e quindi perdere anche parzialmente questi indicatori, può diminuire la rapidità di reazione e quindi la flessibilità: l’outsourcer ha lo stesso Vs. obiettivo primario: il saving, ma risponde ad un’altra azienda. Ecco la coniugazione dell’approccio “FARE”: FARE, saper FARE e FARE SAPERE 8

9 L’importante sono la strategia ed il commitment
Operativamente l’outsourcing è uno strumento estremamente valido ed efficace per realizzare le strategie aziendali: una volta decisa la strategia, declinandola in una car policy certa e sicura che generi la corretta car list (serve forte commitment), vengono negoziati i termini e le condizioni migliori e stabiliti i KPIs per verificare efficienza dei servizi acquistati. Se, viceversa, l’outsourcing non è lo strumento, ma diventa la strategia di gestione, l’azienda corre seriamente il pericolo di perdere il controllo dei processi, riducendo di fatto la conoscenza diretta del mercato e dei propri utenti: si potrà vedere lentamente, ma inesorabilmente lievitare i propri costi, ammesso che si sia ancora in grado di avere i mezzi per compararli, senza possedere comunque nessuno strumento di verifica delle ragioni che causano l’incremento. Un effetto che, purtroppo, é già stato sperimentato da grandi aziende, e non solo, che i gestori delle flotte auto e, soprattutto, i vertici delle aziende italiane, dovrebbero cercare di evitare, per rimanere proprietari dei propri processi.

10 Gli autoveicoli aziendali, è bene ricordarlo, oltre che un benefit per manager, funzionari commerciali e quadri, sono soprattutto un indispensabile strumento di lavoro per lo svolgimento delle attività aziendali che consentono di assicurare ai propri clienti servizi, assistenza, supporto tecnico e garantirne funzioni fondamentali come distribuzione e vendita.

11 Qualche esempio delle analisi che abbiamo condotto e che continuiamo a condurre, tenendo conto dei dati ufficiali e delle rilevazioni fatte sul campo con campioni significativi. 11

12 (Indici I° Trimestre 2008=100)
ANDAMENTO DEL PIL (Indici I° Trimestre 2008=100) Fonte: elaborazione Centro Studi Promotor GL events su dati ISTAT 12

13 IMMATRICOLAZIONI DI AUTOVETTURE
PER TIPO DI ACQUIRENTE CONSUNTIVO Acquirente 2008 Var. % 2008/2007 2009 Var. % 2009/2008 2010 Var. % 2010/2009 genn-sett. 2010 genn-sett. 2011 Var. % genn-sett. 2011/2010 A) privati -18,36 12,66 -15,75 -18,58 B) Imprese e società -1,32 -29,44 16,52 7,16 C) Per noleggio 2,00 -26,35 9,30 7,44 D) Auto Aziendali (B+C) 0,23 -27,97 13,01 7,30 Totale mercato (A+D) -13,30 -0,12 -9,22 -11,35 Fonte: elaborazione Centro Studi Auto Aziendali su dati UNRAE 13

14 IMMATRICOLAZIONI DI AUTOVETTURE (stima Centro Studi Auto Aziendali)
PER TIPO DI ACQUIRENTE PREVISIONE Acquirente 2010 2011 (stima Centro Studi Auto Aziendali) Var. % 2011/2010 (stima) A) privati -14,9 B) Imprese e società 2,9 C) Per noleggio 3,9 D) Auto Aziendali (B+C) 3,4 Totale mercato (A+D) -9,7 Fonte: previsione Centro Studi Auto Aziendali

15 Come avviene la scelta delle autovetture in benefit da parte degli utilizzatori? (possibile una sola risposta) Fonte: previsione Centro Studi Auto Aziendali 15

16 Quale percentuale delle autovetture del parco della sua azienda è data in uso anche personale (in benefit) a dirigenti e quadri? Fonte: previsione Centro Studi Auto Aziendali 16 16

17 Quali sono le percentuali di autovetture in proprietà, in noleggio a lungo termine, in leasing finanziario e in leasing finanziario + servizi? Fonte: previsione Centro Studi Auto Aziendali 17 17

18 In una scala da 1 a 10 (1=importanza minima;
10=importanza massima) dia un voto all’importanza che la sua azienda attribuisce ai seguenti aspetti delle autovetture da acquisire: Media delle valutazioni Fonte: previsione Centro Studi Auto Aziendali 18

19 Nella flotta della sua azienda quante marche di autovetture sono presenti?
Fonte: previsione Centro Studi Auto Aziendali 19 19

20 Nella flotta della sua azienda quanti modelli di autovetture sono presenti?
Fonte: previsione Centro Studi Auto Aziendali 20 20

21 Se la sua azienda utilizza il noleggio a lungo termine, con quante società sta operando in questo momento? Fonte: previsione Centro Studi Auto Aziendali 21 21

22 LA CAR POLICY Nei prossimi dodici mesi, Lei ritiene che la car policy della sua azienda cambierà? Fonte: previsione Centro Studi Auto Aziendali 22 22

23 Fleet Manager - Una professione ibrida
Purchasing; Facility Management; Human Capital; Commodity Management; Finance; Country Manager…..ecc… Raro è incontrare un Fleet Manager a 360°: oggi sarebbe uno “spreco”. Può fare anche altro…..scarsa è la considerazione del mestiere in un paese con milioni di CT della nazionale di calcio ed esperti di auto.

24 Perché si fa una scelta così rischiosa?
L’auto rappresenta un’area di forte potere; Chi ha il potere difficilmente lo cede E’ il benefit primario che l’azienda può erogare Si sottovalutano le ottimizzazioni di una gestione professionale Ci si arroga competenze che non si hanno e che non si conoscono

25 Il giusto equilibrio delle parti
Il Fleet Manager deve possedere leadership, ma…. ……l’alta direzione e le funzioni aziendali devono supportarlo I rapporti con i fornitori devono essere tenuti dal Fleet Manager, ma… ..…..non devono esserci ingerenze che spingano verso alleanze strategiche Ottimizzare i processi non significa eliminare il Fleet Manager, ma…. ……..creare una figura che si sappia relazionare in un ambiente mutevole e abbia capacità tecniche e gestionali di profilo elevato

26 Cosa deve conoscere il Fleet Manager
La strategia della propria azienda I modelli di noleggio/leasing/car allowance/acquisto-buy back I valori residui dei veicoli (conoscenza del mercato) La legislazione locale e le norme fiscali Qualche base di analisi finanziaria Tecnologie che riguardano le vetture ………………….…………………………….Vi sembra poco?

27 Crediamo che la formazione sia indispensabile
Fleet Manager non ci si improvvisa (rischi elevati) Non esistono (Italia) corsi e si intravede qualcosa solo a fine 2011 E’ indispensabile che l’azienda abbia un’interfaccia valida Ci sono aree di ottimizzazione che non sono solo il saving Il Fleet Manager dovrà interagire con altre entità aziendali: Travel Manager Mobility Manager CSR Manager MICE Manager

28 Chi usa in genere Fleet Manager professionisti?
Aziende di consulenza/servizi Aziende dove l’auto è fondamentale nel proprio business Aziende dove l’auto è vissuta più “scientificamente”

29 Chi sceglie le auto della flotta?
La risposta non è banale, dato che parliamo del benefit principale che le aziende erogano, e quindi si tratta di una leva competitiva sul mercato del lavoro. HC (Human Capital) ed vertici aziendali hanno di solito un peso predominante nella scelta, quindi il ruolo del moderno ed intelligente Fleet Manager è quello di consulente interno. La scelta delle vetture sarà quindi “aziendale”, con l’impronta del Fleet Manager, come regista in background che funziona da trasduttore tra: Strategie aziendale, per arrivare a popolare una car list realistica Costi / Saving Esigenze Lavorative Soddisfazione driver 29

30 Il Fleet Manager consulente interno
Nelle aziende si sta evidenziando il nuovo, strategico ruolo del Fleet Manager, diventato sempre più ”manager globale”, in ampia sintonia con le imprese di noleggio e, contemporaneamente interfaccia con gli uffici interni del personale, dell’amministrazione, dei fornitori di servizi e, non ultimi, con i drivers, esportando e sviluppando portando la ” best practice” del noleggio a livello locale… …..il Fleet Manager, come consulente interno della propria azienda, deve trasmettere i criteri base per generare una car list in linea con sostenibilità eco-finanziaria e strategia aziendale, trasformando posizioni critiche e talvolta conservatrici, in un omogenea visione delle scelte: 30

31 Il Fleet Manager deve prevedere il futuro
Intuendo in anticipo i cambiamenti del mercato Conoscendo gli effetti delle norme Agendo sui parametri della car policy e rigenerare la car list Coniugando la strategia aziendale con la car policy Rispettando il budget di spesa Proponendo una flotta ecosostenibile Mantenendo i rapporti con i fornitori (noleggiatori e costruttori) Mantenendo alto il gradimento di azienda e driver: bilanciamento

32 La flotta – una questione di bilanciamento
Uniformity Reward Administration Taxation Recruitment Costs Regulation Mobility Gentile concessione di Stewart Whyte Membership Secretary of:

33 L’errore dell’inseguimento del minor costo a “tutti i costi”
Il costo ha il peso “principale” nella slide del bilanciamento Ciò non significa che curare l’effetto sia risolutivo, anzi si può scatenare una reazione a catena involutiva, che potrebbe portarvi costosi consulenti in casa, che dimostrano che con il loro intervento spenderete meno: il consulente è come il pesce……al terzo giorno……meglio che stia fuori, altrimenti diventa un “dipendente molto costoso”. La strada corretta è il rightsizing, ossia la giusta dimensione, con il prezzo corretto: non cercate soluzioni per giustificare auto di lusso, assetti sportivi, ecc…. l’auto è un mezzo di locomozione e deve essere usato quando serve: questa è la partita vera, oppure ci stiamo raccontando delle favole, tipo che i SUV 3.0 di oggi sono ecologici rispetto a quelli del recente passato.

34 Ragioniamo in termini di TCO “reale”
Il costo ha il peso “principale” nella slide del bilanciamento Valutiamo insieme quali sono le voci reali che compongono i costi: TCO SAFETY GREEN PARAMETRI DI RIVALUTAZIONE TARIFFARIA

35 (1) Total Cost of Ownership
35

36 (1) Total Cost of Ownership
36

37 (1) IL VALORE RESIDUO Il valore residuo (vr) viene indicato come il valore di mercato di un bene alla fine di un’operazione finanziaria che ne aveva finanziato l’acquisto – è anche visto come il valore interamente ammortizzato lungo il periodo di utilizzo del bene. Il calcolo del vr viene fatto attraverso previsioni statistiche fatte da enti specializzati (es.: EurotaxGlass’s, Infocar) con complessi algoritmi che tengono conto della base storica, del brand, ma che hanno la possibilità di essere “corretti” con parametrizzazioni esterne dovute a mutamenti anche non prevedibili del mercato. Il fleet manager o ”l’acquisitore di flotta”, non ha il controllo del vr , ma deve averne un’idea molto precisa, informandosi dagli enti specializzati sopra esposti, perché……. ……il vr non ostante sia una stima, determina in misura significativa il valore del canone di noleggio di una vettura, arrivando a pesare fino quasi il 50%. 37

38 (1) IL PESO DEL VALORE RESIDUO SUL TCO
Pochi punti percentuali di variazione sul valore residuo, possono avere effetti non collaterali sul budget, se pensati in termine di canone mensile e volume della flotta. Un calcolo semplicistico, su una flotta di 100 vetture, considerando solo € 500,00 di delta sul valore residuo stimato, porterebbe in 36 mesi a circa € ,00. Il valore residuo risente di un’enormità di “condizioni al contorno” che vanno dalla forza del brand alle prestazioni, passando dai vari restyling, al numero effettivo di chilometri percorsi. Il valore residuo fa parte della base di calcolo della rata di noleggio, quindi è un elemento al quale prestare la massima attenzione, soprattutto perché è importante definire quale parametro di partenza utilizza il noleggiatore: di solito il listino prima dello sconto. 38

39 MERCATO DELL’USATO & VR
Dopo 2 anni di continuo calo dei volumi, dovuto alle misure di rottamazione ed al minor vantaggio rispetto al nuovo, l’usato sembra ripartire, registrando a fine 2010 un timido +2% sul 2009. Come noto, tuttavia, il mercato dell’usato in Italia è penalizzato da una tassazione sproporzionata (IPT) e da una serie di adempimenti burocratici che coinvolgono numerosi uffici preposti. Da seppur importante attività collaterale, la vendita dei veicoli a fine noleggio è diventato nel tempo e con l’aumento della flotta circolante, un evidente, basilare elemento per la produttività del settore. Il re-marketing è di fatto nelle imprese del settore una business unit autonoma – un’apposita newco (naturalmente sempre collegata operativamente con gli uffici acquisti e network), che utilizza nuove e diversificate opportunità di vendita. 39

40 MERCATO DELL’USATO & VR PER VETTURE ELETTRICHE ED IBRIDE
Al momento in Italia non ci sono politiche incentivanti l’uso di questi veicoli. I noleggiatori avranno ben presto la gatta da pelare del valore residuo di oggetti che non hanno “storico” e quindi c’è da inventarsi i metodi di calcolo. Vetture costose, a basse emissioni, di taglia media…..bel problema. Servirà creare nuove chiavi di lettura che tengano conto in modo ponderato di: Prezzo di listino Emissioni CO2 Potenza sviluppata Serve creare un valore nuovo per queste vetture, altrimenti saranno sempre perdenti nei confronti nelle omologhe vetture tradizionali a motore termico. Noleggiatori e Costruttori devono prendere la decisione di creare una piattaforma di valutazione diversa per vetture equipaggiate con motori non convenzionali (solo termico). 40 40

41 (2) SAFETY Gli elementi di sicurezza possono essere classificati in due grandi famiglie: attiva e passiva. Sono elementi attivi quelli atti a prevenire un eventuale incidente: ESC (Electronic Stability Control) Radar anticollisione ABS (Antilock Braking System) TCS (Traction Control System) EBD (Electronic Brakeforce Distribution) ect…. Da porre la massima attenzione alla percezione del driver, dato che questi sistemi migliorano le performances delle vetture e quindi il driver è portato a sopravvalutare le proprie capacità di controllo della situazione, contando sull’efficacia dei sistemi di sicurezza attiva del veicolo. Si valuta mediamente in meno di 1,5s il tempo utile per poter evitare un tamponamento. 41

42 paraurti ad assorbimento d'urto barre anti intrusione etc…
(2) SAFETY Sono elementi di sicurezza passiva quei sistemi che servono, dopo il verificarsi del sinistro, per limitare i danni agli occupanti. Hanno il compito di assorbire l'energia cinetica posseduta dai corpi degli occupanti il veicolo, in modo che essi non urtino - o urtino a velocità inferiore - contro le strutture del veicolo o contro il suolo: cinture di sicurezza airbag paraurti ad assorbimento d'urto barre anti intrusione etc… L’ente che si occupa di verificare il livello di sicurezza delle nuove auto immesse sul mercato è EuroNCAP (European New Car Assessment Programme) attraverso crash test e con particolare attenzione agli elementi esterni (es.: guard rail) ed alla sicurezza dei pedoni. 42

43 Anche se il ”safety assist” definito da EuroNCAP prevede:
Scegliete auto con il maggior numero di dispositivi di sicurezza: è un investimento etico che si ripaga nel tempo. Anche se il ”safety assist” definito da EuroNCAP prevede: Front seatbelt pretensioners Front seatbelt load limiters Driver frontal airbag Front passenger frontal airbag Side body airbags Side head airbags Speed Limitation Assistance Electronic Stability Control Seatbelt Reminder Investite nel miglior strumento di sicurezza mai inventato: 43

44 (2) SAFETY &……AWARENESS
Come mai “quasi nessun driver della Vs. flotta” vi domanda quali sono gli i sistemi di sicurezza che equipaggiano una determinata vettura presente nella Car List, ad eccezione di quelli che aumentano le performances? Purtroppo il “criterio di scelta” principale per coloro i quali devono scegliersi la propria vettura aziendale, sembra in genere essere spinto dall’ego di ”apparire” e non l’evitare di “scomparire”. Il Fleet Manager ha quindi lo spinoso compito di provvedere all’equipaggiamento delle propria vetture in flotta, con i sistemi di sicurezza suggeriti da EuroNCAP, suggerendo l’ inserimento nella Car List di vetture con il maggior numero di dispositivi di sicurezza: è un investimento etico che si ripaga nel tempo: il moderno Fleet Manager deve essere quindi non solo Consulente, ma anche “risvegliatore di coscienze”.

45 (3) GREEN Negli ultimi anni si è fatta largo anche nel settore delle Flotte Aziendali una sorta di “coscienza verde”, forse figlia della crisi economica. Può sembrare un paradosso parlare di veicoli che bruciano idrocarburi con una efficienza non superiore al 40% e di coscienza verde, ma questo per un gestore e/o acquisitore di flotte aziendali può essere un grimaldello per cercare di ridurre i costi di gestione. L’utente medio che fruisce di una vettura aziendale vorrebbe vedere all’interno delle Car List vetture con sempre più cavalli e motorizzazioni di sempre più grossa cilindrata. L’auto come simbolo del proprio potere in azienda non è ancora un concetto superato: è tipico delle Car List prevedere motorizzazioni con cilindrate crescenti a seconda del posto che si occupa in azienda (1.6 per i quadri, 2.0 per i dirigenti, 3.0 per i Direttori, possibilmente una cilindrata tendente ad infinito per AD e Presidenti) 45

46 (3) GREEN….COME LEVA DI SCELTA
Con il “grimaldello della Green Fleet” invece molti Fleet Manager sono riusciti a scardinate vecchi criteri di scelta delle vetture, impostando delle Car List più “umane” in termini di potenza delle motorizzazioni, di consumo di carburante e quindi di emissioni di CO2 e polveri sottili. Sempre più spesso si è riuscito a convincere i responsabili delle Car Policy (in genere sono Human Capital) ad inserire dei limiti di emissioni di CO2, e di conseguenza di consumo di carburante, alle vetture presenti nelle Car List (anche se con i limiti con cui entrambi questi valori sono calcolati, e questo lo vedremo meglio tra breve tra i “dettagli tecnici”) Ma l’abbattimento della CO2 della propria flotta è ormai un concetto quasi vecchio, perché un nuovo orizzonte si sta aprendo nel mondo dell’automobile, grazie a nuove tecnologie. 46

47 (3) GREEN….COME TECNOLOGIA
I due fronti dove si gioca la partita sembrano fondamentalmente 2: auto elettriche ed auto ibride. Oggi le auto elettriche soffrono di mancanza di infrastrutture di ricarica, di standard nei raccordi e di batterie ancora di derivazione telefonica: la tecnologia è ancora giovane, anche se si intravedono news come quella del “Cambridge crude” del MIT (Massachusetts Institute of Technology ) – forse una svolta per il futuro. …..ma per il momento non si lascia nulla di intentato, quindi praticamente tutti i costruttori stanno percorrendo la duplice strada dell’ibrido e dell’elettrico. Inoltre il posizionamento di queste vetture è problematico, perché i valori residui sono difficilmente prevedibili, dato che non c’è una sufficiente base storica e che la tecnologia evolve rapidamente. Sarà necessario trovare metodologie diverse di calcolo, con valori di listino “virtuali” in funzione di consumi ed emissioni, altrimenti il prezzo delle vetture (p.e. elettriche) in assoluto è “insostenibile” per le flotte, a meno di non farne solo questione di “immagine”. 47

48 (3) GREEN…COME BATTERIA
Schema originale “ Cambridge Crude ” pubblicato ( “A new kind of flow battery is fueled by semi-solid suspensions of high-energy-density lithium storage compounds that are electrically ‘wired’ by dilute percolating networks of nanoscale conductor particles. Energy densities are an order of magnitude greater than previous flow batteries; new applications in transportation and grid-scale storage may result.” 48

49 GREEN….COME NOLEGGIO LUNGO TERMINE (NLT)
Il NLT può anche essere considerato con una “funzione ambientale” in quanto con l’elevato turn over contribuisce al rinnovo del parco auto, ed anche perché è la migliore opportunità per una più rapida introduzione sul mercato di auto a basso impatto ambientale (motorizzazioni bifuel, a metano, ibride e, in un prossimo futuro, elettriche). Oltre a ciò, va considerato che anche il mercato dell’usato da noleggio può fungere da ulteriore spinta ad un più veloce rinnovo, in un’ottica ambientale, del parco auto nazionale. Decisiva importanza per il futuro dell’alimentazione elettrica rivestirà anche la dotazione di dispositivi standard, specialmente sotto il profilo di agibilità ed uniformità delle infrastrutture dedicate che saranno territorialmente predisposte. 49

50 Dati statistici 2010 sul NLT
Fonte dati: ANIASA 2010 50

51 Dati statistici 2010 sul NLT
Fonte dati: ANIASA 2010 51

52 (3) GREEN E’ consigliabile introdurre vetture ibride ed elettriche al più presto, facendo pionierismo intelligente, per non ritrovarsi impreparati di colpo: è un investimento in cultura ed esperienza su un fronte nuovo che potrebbe trasformarsi relativamente presto da futuro a quotidianità. 52

53 (4) PARAMETRI DI RIVALUTAZIONE TARIFFARIA
I canoni di noleggio sono soggetti a variabilità: non è facile mantenere fermi i valori dei canoni fissandoli in un contratto quadro, perché risentono l’influenza dei seguenti fattori: Rivendibilità del veicolo - dato che il valore residuo iniziale previsto dovrà confrontarsi al momento della vendita con il valore reale di mercato, quindi al momento di inserire una vettura in car list, attenzione alla sua “anzianità” ed alle previsioni di “facelift/restyling”. Tasso di interesse – composto dal costo del denaro e dallo “spread”, cioè il margine a cui il noleggiatore rivende denaro al cliente dopo averlo acquistato dalla banca per comprare il veicolo. Prezzi di listino dei costruttori – i listini ormai vengono ritoccati con estrema frequenza, circa 2 volte all’anno, e questo incide sui nuovi contratti di noleggio, anche se una vettura nuova dovrebbe mantenere un valore residuo più alto e quindi potrebbe esserci una certa compensazione delle due cose: considerate però che una vettura nuova sarà offerta dal costruttore con meno sconto, quindi c’è la reale possibilità di dover pagare un canone superiore. 53

54 (4) PARAMETRI DI RIVALUTAZIONE TARIFFARIA…
(4) PARAMETRI DI RIVALUTAZIONE TARIFFARIA….& PRECAUZIONI DEL FLEET MANAGER Rivendibilità del veicolo - attenzione ai valori in gioco, dato che i veicoli vengono rivenduti a grossisti e quindi riveste notevole importanza decidere a priori cosa si intende per “accessori qualificanti” e che peso hanno: da fare subito. Tasso di interesse – non rappresenta una sconfitta morale, chiedere il sostegno di un esperto “finance”: troppe voci del contratto di noleggio sono tecnicamente “complesse ad arte” e necessitano di una decodifica per noi comuni mortali – base di calcolo per gli interessi ponderata su una parte dell’investimento sostenuto; tasso implicito (contiene costo del denaro e spread), costi finanziari di frazionamento, calcolo degli ammortamenti (e qui ritorna il valore residuo), ecc… Prezzi di listino dei costruttori – vincolarsi ad una sola scelta porta l’alto rischio di pagare tutti gli aumenti di listino e le diminuzioni di sconto: ogni lotto di vetture deve essere negoziato, fino ad arrivare alla “degenerazione” di negoziazione “auto per auto”. 54

55 QUALCHE DETTAGLIO TECNICO
Alcuni esempi: qualcuno utilizza la scure del 20% sui consumi, utilizzando i dati di targa del costruttore: tecnicamente i dati di targa sono ottenuti in condizioni poco replicabili nella realtà e quindi nulla di strano se il consumo rilevato attraverso i report differisce anche del 30% - la vettura non ha bisogno di alcuna manutenzione ed il driver non ha “colpe”. Analogo discorso vale per la CO2. 55

56 QUALCHE DETTAGLIO TECNICO
Alcuni esempi: cercate di limitare le scelte di assetti sportivi con pneumatici ribassati e cerchi maggiorati: vi aumentano i costi ed i problemi per reperire le gomme invernali, senza offrire maggiore sicurezza, ma solo una gratificazione del driver, che è disposto a pagare anche l’optional di tasca propria (senza però sborsare nulla sull’incremento dei costi manutentivi) con l’idea di far passare la questione empatica come aumento della sicurezza……. 56

57 QUALCHE DETTAGLIO TECNICO
Vale la pena ricordare che il rendimento è il rapporto tra l'energia meccanica ottenuta con quel combustibile e l’energia chimica contenuta del combustibile utilizzato. Questo concetto è importante perché un motore a benzina ha un’efficienza energetica del 25-28%, mentre uno diesel si avvicina al 40%. Interessante notare che i motori elettrici ad induzione (asincroni), come quelli utilizzati nelle e-car ed ibride, possono arrivare al 94% di efficienza (i piccoli motori di questo tipo arrivano almeno al 77%). 57

58 CRITERI DI SCELTA AUTO AZIENDALI: CONSIGLI
Basate le vostre analisi sul TCO, evidenziandone le componenti ai Vs. referenti aziendali, dato che spesso si dividono su centri di costo differenti - mirate al risultato complessivo. I consumi rappresentano la seconda voce di costo: tarate bene le percorrenze in rapporto ai modelli delle vetture – pensate alle macchine di un funzionario di vendita. Prediligete vetture con intervalli di manutenzione programmata lunghi e con costi dei ricambi contenuti. CRITERI DI SCELTA AUTO AZIENDALI: CONSIGLI 58

59 ….”ALTRI”CRITERI DI SCELTA AUTO AZIENDALI
Siate innovativi, proponendo la scelta di prodotti che a fronte di minori consumi offrano più sicurezza e confort, in modo equo nei confronti di tutte le categorie di driver. Il TCO è l’elemento principale da controllare, con il valore residuo che ne governa buona parte, ma non sono da sottovalutare le altre voci, anche se pesano meno, ma spesso rappresentano dei grossi vincoli. Non fermatevi a concetti di puro saving: nessuno progredisce solo risparmiando, ma investendo il saving in servizi e prodotti che daranno alla vs. azienda vantaggio competitivo, superando il concetto di aspettare gli eventi aspettandoli alla finestra. ….”ALTRI”CRITERI DI SCELTA AUTO AZIENDALI 59

60 NON TRASCURATE IL RAPPORTO CON L’INFORMATION TECHNOLOGY
Spesso il Fleet Manager è abbandonato a se stesso nel rapporto con il fornitore e prima o poi dovrà fornire dati al suo committente. Di solito i dati sono disponibili via Web: peccato che siano troppi e mai nella forma che il Vs. committente vi richiede. Alcuni sistemi ERP, se non ben configurati e sagomati, possono addirittura non essere predisposti a gestire facilmente noleggi mensili come quelli delle auto, con durate di mesi. Il Fleet Management ed il Business Travel Management devono essere “disegnati” pensando da subito gli aspetti IT, altrimenti sarà molto difficile riuscire a integrarli in un disegno che non li prevedeva.

61 COOPERAZIONE FLEET-TRAVEL MANAGEMENT/INFORMATION TECHNOLOGY
I canoni devono essere caricati a sistema, altrimenti la gestione è pesantissima e spesso afflitta da errori. I report devono essere scaricabili dal sito del fornitore e modificabili in funzione delle necessità della propria azienda: non ve ne saranno 2 uguali I dati, anche se manipolati e rivisitati da applicazioni di terze parti, devono poter essere caricati facilmente sull’ERP aziendale, in modo che ci sia un’unica fonte per tutti. I flussi amministrativi devono corrispondere con i dati caricati a sistema. Si interviene manualmente solo per eccezione.

62 COSA SI CHIEDE AI NOLEGGIATORI
Sistemi di report intelligenti (con alert settabili)…..ricalcoli chiari Piani di fattibilità per flotte verdi Proposte di mobilità con condivisione di bonus ad obiettivi Sostegno attivo al Corporate Social Responsability Informazioni in tempi brevi Trasparenza Maggiore collaborazione con i costruttori 62

63 COSA SI CHIEDE AI COSTRUTTORI
Ecologia a 360° (non solo CO2) Profonda rivisitazione degli attuali metodi di calcolo dei consumi e di emissioni di CO2, con la sostituzione del dato “su strada” anche in assenza dell’intervento del legislatore Veicoli innovativi (ibridi, elettrici, etc..) Standard Europei Sostegno all’ottimizzazione del TCO (valori residui) Maggiore collaborazione con i noleggiatori 63

64 COSA SI CHIEDE AL FLEET MANAGER
Gestione della complessità della scacchiera del mercato bilanciando: Aspetti ambientali Aspetti economici Aspetti sociali 64

65 PROFESSIONE FM IN “PILLOLE”….
65

66 UN INCORAGGIAMENTO AI FLEET MANAGER
L'umanità non si propone se non quei problemi che può risolvere, perché, a considerare le cose da vicino, si trova sempre che il problema sorge solo quando le condizioni materiali della sua soluzione esistono già o almeno sono in formazione. (Marx, "Per la critica dell'economia politica") 66

67 Questions? 67

68 GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Laura Echino – A.I.A.G.A. Board Member Giovanni Tortorici - A.I.A.G.A. President A.I. A. G. A. – Associazione Italiana Acquirenti e Gestori di Auto aziendali – Via Ugo Bassi, 7 – Bologna (Italy) Codice fiscale: Ufficio Stampa: Econometrica S.r.l – telefono +39 (0) fax: +39 (0) – 68 68


Scaricare ppt "La figura del Fleet Manager"

Presentazioni simili


Annunci Google