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La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

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Presentazione sul tema: "La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili"— Transcript della presentazione:

1 La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili
dott.ssa Anna Cortese

2 La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili
La vigilanza nel settore tessile è affidata al Ministero dello Sviluppo Economico che si avvale delle Camere di Commercio cui sono state attribuite le funzioni dei soppressi Uffici Provinciali del Ministero. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

3 La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili
Al fine di rafforzare l’attività di vigilanza a livello nazionale il 26 giugno 2009, in attuazione del Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, Unioncamere ha siglato un Protocollo di intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico e la Camera di Commercio di Modena ha firmato la Convenzione con Unioncamere. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

4 Obiettivo della vigilanza
Per “vigilanza” o “sorveglianza” s’intendono tutti gli interventi posti in essere dalla pubblica amministrazione per garantire il rispetto delle regole che disciplinano un determinato settore. La Camera di Commercio si propone di essere un punto di comunicazione e informazione a supporto delle imprese e dei consumatori nell’ambito delle proprie funzioni previste dalla L. n.580/93. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

5 Obiettivo della vigilanza
La vigilanza del mercato nel settore dei tessili da parte delle Camere è finalizzata a: Favorire la leale concorrenza tra imprese del settore in modo egualitario. Assicurare all’acquirente una corretta informazione sui prodotti immessi sul mercato. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

6 Obiettivo della vigilanza
Il controllo presso un’impresa è volto a: Verificare che il prodotto tessile posto in commercio sia accompagnato dalle previste informazioni. Informare gli operatori sui loro obblighi, sull’evoluzione della normativa instaurando un dialogo permanente. Verificare le attività poste in essere dagli operatori per rimediare ad eventuali irregolarità precedentemente riscontrate. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

7 Obiettivo della vigilanza
Quindi, il controllo consente: Di osservare e cogliere l’evoluzione economica e tecnica del settore, comprendere eventuali esigenze delle imprese e incoraggiarle a realizzare un’attività di qualità che si traduca in valore aggiunto per l’impresa e i suoi prodotti. Di acquisire elementi e spunti per indirizzare i successivi controlli. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

8 Obiettivo della vigilanza
I soggetti coinvolti nelle attività di vigilanza sono: Operatori: devono essere informati sulle norme in vigore, sugli enti di riferimento e rispettive funzioni; devono acquistare, a loro volta, prodotti la cui composizione corrisponda a quella riportata in etichetta o sui documenti commerciali e le cui caratteristiche evidenziate siano reali. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

9 Obiettivo della vigilanza
Consumatori: devono acquistare prodotti sicuri ed essere informati sulle caratteristiche degli stessi grazie a etichette correttamente compilate e redatte in italiano. Organi di vigilanza : oltre alle CCIAA ci sono i Nas,la Polizia Municipale, la Guardia di Finanza. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

10 La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili
In tutta l’Unione Europea i prodotti tessili offerti in vendita al consumatore devono essere etichettati. L’etichettatura dei prodotti tessili è disciplinata dalle Direttive della Comunità Europea 2008/121/CE e 2009/121/CE e dal Decreto Legislativo n.194/1999. Per prodotti tessili si intendono tutti i prodotti che - allo stato grezzo, di semilavorati, di lavorati, semimanufatti, manufatti, semiconfezionati o confezionati - sono composti esclusivamente da fibre tessili. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

11 La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili
Sono assimilati ai prodotti tessili: I prodotti contenenti almeno l’80% in peso di fibre tessili; Le parti tessili destinate a rivestimenti (le cui parti tessili costituiscono l’80% in peso): per la copertura di mobili, per ombrelli, ombrelloni, … Tutti i prodotti tessili incorporati in altri prodotti di cui siano parte integrante. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

12 La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili
Elenco (indicativo) di prodotti tessili: Capi di abbigliamento Lenzuola Coperte Tende Tappeti Cuscini Sacco a pelo Tovaglie Tessuti in rotoli/pezze La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

13 La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili
Eccezioni Sono esclusi dall’ambito di applicazione della normativa in esame: I prodotti in transito nel nostro paese, sotto controllo doganale, ma destinati a mercati esteri; I prodotti tessili importati temporaneamente per effettuare lavorazioni; I prodotti destinati alla vendita in paesi extra CE, per i quali devono essere rispettate le norme in uso nel paese di destinazione. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

14 Luoghi della vigilanza
La normativa italiana è applicabile dal momento dell’immissione sul mercato del prodotto tessile. Con espressione “immissione sul mercato” s’intende non soltanto il trasferimento a titolo oneroso o gratuito ma anche la detenzione dei prodotti tessili destinati al commercio sia in ogni fase industriale (con l’eccezione delle lavorazioni per conto terzi) sia in ogni fase della distribuzione del prodotto finito. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

15 Luoghi della vigilanza
Soggiacciono, pertanto, alla normativa: I prodotti tessili consegnati allo spedizioniere I prodotti tessili disponibili per la vendita, anche se immagazzinati in locali non accessibili al pubblico I prodotti tessili di provenienza estera, viaggianti sul territorio italiano a titolo di importazione definitiva La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

16 Luoghi della vigilanza
Il controllo può avvenire in ogni luogo dove si svolge una fase della produzione e della commercializzazione dei prodotti tessili. Gli organi di vigilanza possono procedere a ispezioni negli stabilimenti, magazzini, depositi, laboratori, esercizi e punti vendita nei quali si esercita l’attività imprenditoriale o commerciale. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

17 Soggetti sottoposti a vigilanza
I soggetti sottoposti a controllo possono essere: Produttore: il fabbricante del prodotto stabilito nella Comunità e qualsiasi altra persona che si presenti come fabbricante apponendo sul prodotto il proprio nome, il proprio marchio o un altro segno distintivo, o colui che rimette a nuovo il prodotto; La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

18 Soggetti sottoposti a vigilanza
il rappresentante del fabbricante se quest’ultimo non è stabilito nella Comunità o, qualora non vi sia un rappresentante stabilito nella Comunità, l’importatore del prodotto; l’importatore del prodotto: è la persona fisica o giuridica che solitamente svolge l’attività economica consistente nella immissione nel mercato comunitario di prodotti proveniente da paesi non appartenenti alla UE. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

19 Soggetti sottoposti a vigilanza
Distributore/venditore: qualsiasi operatore professionale all’ingrosso o al dettaglio della catena di commercializzazione, che non effettui alcun intervento sul prodotto per apportarvi modifiche. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

20 La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili
Soggetti esonerati Coloro che effettuano le lavorazioni di trasformazione per conto terzi, in quanto il passaggio delle merci da un soggetto all’altro non contempla una commercializzazione, non verificandosi un passaggio di proprietà e quindi una vendita, ma semplicemente un passaggio temporaneo di possesso. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

21 Come si svolge il controllo
Il controllo può scaturire: da un piano di vigilanza nazionale; da un impulso del Ministero dello Sviluppo Economico; da una programmazione interna dell’ufficio della Camera di Commercio; da segnalazioni di consumatori; da segnalazioni di operatori del settore. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

22 Come si svolge il controllo
I funzionari addetti alla vigilanza si recano presso il punto vendita da controllare e dopo esibizione di tesserino firmato dal Segretario Generale, si chiede la presenza di un responsabile. Il controllo verte su : Etichettatura della composizione fibrosa dei prodotti tessili e, quindi, di tipo visivo; Documenti commerciali e, quindi, di tipo documentale; La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

23 Come si svolge il controllo
Indicazione sull’etichetta dell’identità e degli estremi del produttore. Eventuale prelievo di un prodotto da sottoporre alle analisi di laboratorio. N.B. La parte può avvalersi della facoltà di far prelevare un altro prodotto, da accantonare e utilizzare per l’analisi di revisione in caso di non conformità. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

24 La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili
Etichetta L’etichetta deve riportare obbligatoriamente: La composizione fibrosa, in ordine decrescente di peso se nessuna fibra raggiunge l’80%, utilizzando le denominazioni delle fibre elencate nell’Allegato 1. L’etichetta deve essere redatta in lingua italiana, con caratteri facilmente leggibili e chiaramente visibili. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

25 La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili
Etichetta L’etichetta può essere realizzata in cartone, tessuto, o altro materiale e deve essere applicata al prodotto tessile mediante: cucitura, graffatura, adesivi, allacciatura con cordoncino. L’etichetta può contenere dei qualificativi ma devono sempre essere indicati separatamente e non possono sostituire le denominazioni ufficiali dell’All.1. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

26 La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili
Etichetta I qualificativi possono riguardare la fase di produzione delle fibre tessili (es. pettinato, lavato) Non si può scrivere: 100% cotone pettinato Ma si scriverà : 100% cotone pettinato La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

27 La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili
Etichetta Oppure la qualità delle fibre tessili (es.filo di Scozia, Makò..) Non si può scrivere : 100% cotone filo di scozia Ma: 100% cotone Filo di Scozia La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

28 La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili
Etichetta Oppure qualificativi rappresentati da marchi registrati o denominazioni commerciali (es. Lycra, lana Vergine….) Non si può scrivere : 80% cotone 15% poliammide 5% Lycra Ma si scriverà : 5% elastan Lycra La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

29 Documenti commerciali
I documenti commerciali (fatture e documenti di trasporto) devono riportare chiaramente i dati relativi alla composizione fibrosa. Non è assolutamente ammesso l’uso di abbreviazioni. Si può usare un codice meccanografico ma nello stesso documento ci deve essere la legenda. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

30 Identità del produttore
Il Codice del Consumo (D.Lgs.206/2005) prevede: L’indicazione dell’identità e degli estremi del produttore; Il riferimento del prodotto (numero articolo e/o lotto e/o codice a barre…) La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

31 Identità del produttore
Se la ragione sociale o il marchio comporta a titolo principale o a titolo di radice o di aggettivo l’impiego di una denominazione prevista dall’Allegato 1 o tale da prestarsi a confusione con essa il marchio o la ragione sociale deve essere immediatamente accompagnato dalle informazioni relative alla composizione fibrosa. Esempio : CONFEZIONI SETA Via…….. Modena 100% cotone La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

32 La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili
Prelievo Durante l’attività di vigilanza si può procedere al prelievo di prodotti tessili. Ci sono casi vari: Il ministero chiede alla CCIAA di prelevare un determinato prodotto. I costi sono a carico del Ministero e anche il laboratorio è indicato dal Ministero. Se l’attività di vigilanza viene svolta direttamente dalla CCIAA, i costi del prelievo e delle analisi sono a carico della Camera. Invio al laboratorio Ricezione esito delle analisi del laboratorio sia dalla parte che dalla CCIAA. ESITO CONFORME In questo caso si archivia il procedimento e si comunica l’esito al Ministero. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

33 La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili
Prelievo 6. ESITO NON CONFORME Se dalle analisi la composizione del prodotto non è risultata conforme all’etichetta, si avvisa la parte. Si possono verificare due casi: Se la parte aveva chiesto di accantonare un altro capo, deve chiedere la revisione delle analisi entro 15 gg. dal ricevimento della nota. La CCIAA preleva il secondo prodotto, redige verbale e lo invia al laboratorio centrale doganale di Roma. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

34 La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili
Prelievo Se le analisi di revisione non confermano le prime, si archivia il procedimento e si restituisce il deposito alla parte (importo pagato dalla parte e stabilito annualmente con decreto del Ministero dell’Economia). Se, invece, la revisione conferma le analisi si procede con : Verbale di contestazione ai soggetti responsabili della violazione Sequestro dei prodotti presso il punto vendita dove è stato eseguito il prelievo L’addebito alla parte delle spese per le analisi diminuite dell’importo depositato Segnalazione al Ministero e all’A.G. entro 15 gg. N.B. questa procedura si segue anche quando le analisi non sono conformi e non si effettua la revisione. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

35 La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili
Obblighi dei soggetti Da quanto detto finora scaturiscono degli obblighi differenti a seconda dei soggetti coinvolti. Il fabbricante/grossista/importatore che non vende al dettaglio deve: Etichettare i prodotti tessili all’atto di ogni operazione di commercializzazione attinente al ciclo industriale e commerciale; l’etichetta e/o il contrassegno possono essere sostituiti o completati da documenti commerciali di accompagnamento, quando questi prodotti non sono offerti in vendita al consumatore. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

36 La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili
Obblighi dei soggetti Indicare sui documenti commerciali (fatture o documenti di trasporto) la composizione fibrosa per esteso. Nei casi di utilizzazione di abbreviazioni o sigle sul documento ci deve essere la legenda. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

37 La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili
Obblighi dei soggetti Il distributore/venditore che vende al dettaglio deve: Porre in vendita solo prodotti tessili etichettati correttamente Conservare per due anni a decorrere dalla data delle fatture di vendita emesse dal fabbricante, dall’importatore o dal grossista, con le quali si determina la data dell’immissione del prodotto al consumo finale. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

38 La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili
Violazioni e Sanzioni Vendita di prodotti tessili la cui etichetta di composizione non corrisponde alla reale composizione (art.25 L.883/73)- sanzione amm.va da € a € – ammesso pagamento in misura ridotta art. 16 L.689/81 – comunicazione A.G. – CCIAA competente per territorio. Vendita di prodotti tessili senza etichetta o con etichetta compilata in modo non corretto (ordine non decrescente, utilizzo di sigle, utilizzo di sola lingua straniera) (art.8 D.Lgs.194/99) – sanzione mm.va da € 103 a € non ammesso pagamento in misura ridotta- CCIAA competente per territorio. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

39 La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili
Violazioni e Sanzioni Mancata o non corretta indicazione della composizione sui documenti commerciali (fattura o DDT) (art.8 c.1 D.Lgs.194/99 e art.25 c. 3 L.883/73)- sanzione amm.va da € a € non ammesso pagamento in misura ridotta - CCIAA competente per territorio. Mancata conservazione dei documenti commerciali (art.8 c.8 D.Lgs.194/99 e art.25 c. 4 L.883/73)- sanzione amm.va da € 258 a € non ammesso pagamento in misura ridotta- CCIAA competente per territorio. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

40 La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili
Violazioni e Sanzioni Mancanza di indicazione degli estremi del produttore (art.104 D.Lgs.206/2005) - sanzione amm.va da € a € ammesso pagamento in misura ridotta- CCIAA competente per territorio. Chiunque non assicura la dovuta collaborazione ai fini dello svolgimento delle operazioni (art.107 c.2 lett.a) D.Lgs. 206/ sanzione amm.va da € a € ammesso pagamento in misura ridotta- CCIAA competente per territorio. La vigilanza delle Camere di Commercio sui prodotti tessili

41 Anna Cortese Tel. 059/208317


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