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L’ALIMENTAZIONE DELLE CAGNE DURANTE GRAVIDANZA E LATTAZIONE

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Presentazione sul tema: "L’ALIMENTAZIONE DELLE CAGNE DURANTE GRAVIDANZA E LATTAZIONE"— Transcript della presentazione:

1 L’ALIMENTAZIONE DELLE CAGNE DURANTE GRAVIDANZA E LATTAZIONE

2 Le femmine devono essere in peso forma al momento dell’accoppiamento!
CONCETTI GENERALI Le femmine devono essere in peso forma al momento dell’accoppiamento! Se la femmina è fortemente sottopeso aumentano le possibilità di: - ridotta ovulazione - difficoltà a consumare la quantità di cibo necessaria durante gravidanza e lattazione (minor peso dei cuccioli alla nascita e maggior mortalità neonatale) Se la femmina è fortemente sovrappeso aumenta la possibilità di: - maggior incidenza di distocie (feti di maggiori dimensioni e vie del parto più strette)

3 FABBISOGNI ENERGETICI DELLA CAGNA (multiplo del fabbisogno energetico di mantenimento; Meyer e Zentek, 1998) NUMERO CUCCIOLI 12 = MOLTO ELEVATO 10 = ELEVATO 8 = NELLA MEDIA 4 = BASSO FABBISOGNI LATTAZIONE GRAVIDANZA CALORE PARTO SVEZZAMENTO

4 FABBISOGNI GIORNALIERI DELLE CAGNE DURANTE GRAVIDANZA E LATTAZIONE
GRAVIDANZA (dalla 5a settimana) LATTAZIONE PESO CORPOREO (Kg) 10 35 EM (Mj/d) 4,1 11,8 7,7 24,2 PG digeribile (g/d) 41 118 84 260 MINERALI PER KG DI PESO GRAVIDANZA LATTAZIONE VITAMINE GRAVIDANZA + LATTAZIONE CALCIO mg 165 425 VIT A UI 250 FOSFORO 120 290 VIT B 20 MAGNESIO 15 26 VIT E 1 - 2 SODIO 60 105 VIT B1 0,06 POTASSIO 65 125 VIT B2 0,1 – 0,25 CLORO 90 190 VIT B6 FERRO 6,80 2,40 VIT B12 μg 1 RAME 0,16 0,67 AC. PANTOTENICO 0,40 ZINCO 1,30 3,20 NIACINA 0,45 MANGANESE 0,12 BIOTINA 4 IODIO 25 A. FOLICO 8 SELENIO 5 A. LINOLEICO 500 COLINA

5 CARATTERISTICHE DELLA RAZIONE PER CAGNE IN GRAVIDANZA
La razione deve apportare almeno 10 g proteine digeribili/MJ EM, corrispondente circa al 14% della s.s. (Zentek, 1998) Secondo altri autori, la razione deve contenere il 30% s.s. di proteine Qualora non si conoscano la quantità e/o la qualità delle proteine della dieta la si può integrare con: - 1 g/kg peso/d di fegato bovino oppure - 3 uova bollite/10 kg peso/settimana oppure - 20 ml/kg peso/d di latte vaccino intero Il 20% dell’energia dovrebbe provenire da carboidrati poiché i feti impiegano solo glucosio come fonte di energia In assenza di carboidrati è necessario raddoppiare il tenore proteico della razione per sostenere la gluconeogenesi

6 IL RISCHIO DI COSTIPAZIONE NELLA CAGNA A FINE GRAVIDANZA
Durante le ultime settimane è opportuno somministrare più piccoli pasti al giorno di una razione altamente digeribile. Per prevenire forme di costipazione intestinale nel corso dell’ultima settimana si può ricorrere a: - 3-5 g/kg peso/d di fegato bovino, oppure ml/kg peso/d di latte, oppure - crusca di frumento o farina di medica (2-3%)

7 INTEGRAZIONE DELLA DIETA CON ACIDI GRASSI ESSENZIALI omega-3
La presenza nella dieta di gestazione e lattazione della gatta di fonti di EPA e DHA è essenziale per lo sviluppo del SNC e della retina dei gattini. Anche nella cagna, il DHA migliora numero di nati e peso della nidiata. L’integrazione della dieta della cagna con acido -linolenico non aumenta la presenza di DHA nel latte. Fonti ideali di EPA e DHA sono i pesci marini!

8 EFFETTI DELLA MALNUTRIZIONE NELLE CAGNE IN RIPRODUZIONE
Carenza proteica ¯ peso alla nascita dei cuccioli ­ morbilità e mortalità neonatale ¯ difese immunitarie dei cuccioli Assenza di carboidrati ¯ peso alla nascita dei cuccioli nella dieta ­ morbilità e mortalità neonatale Carenza di acidi grassi essenziali ¯ numero e peso cuccioli Carenza di zinco riassorbimento fetale cucciolate numericamente ridotte Carenza di ferro, biotina e ¯ immunità ed efficacia dei vaccini Vit B6 Ipervitaminosi A malformazioni congenite Ipervitaminosi D calcificazioni dei tessuti molli

9 IL MOMENTO DEL PARTO Ad uno o due giorni dal parto la cagna diviene inappetente; in ogni caso la quantità di cibo deve essere ridotta per evitare un eccessivo riempimento intestinale al momento del parto. La temperatura corporea scende di 1 °C ore prima dell’inizio del travaglio (dunque 37,5 circa). Durante il parto la cagna deve avere a disposizione acqua fresca. La cagna generalmente mangia le placente, in presenza di un elevato numero una parte di esse andrà allontanata. Dopo il parto si può somministrare una zuppa costituita da farina d’avena, semi di lino, latte, tuorlo d’uovo, carne di buona qualità e sale da cucina.

10 CAGNE IN LATTAZIONE Durante la lattazione dobbiamo garantire una sufficiente produzione di latte evitando un eccessivo dimagrimento della femmina (non oltre il 5-10% del normale peso corporeo). La quantità di cibo dipende dal momento della lattazione (picco intorno alla 3a-5a sett.) e dal numero di cuccioli: - + 25% per ogni cucciolo oppure kcal per kg di cucciolata Dopo la 5a-6a sett. si comincia a ridurrela quantità di cibo.

11 GESTIONE ALIMENTARE DELLA CAGNA IN ALLATTAMENTO
La razione è caratterizzata da elevato livello energetico (1,8 MJ/100 g ss = 4300 kcal/kg) e proteico (12 g proteine digeribili/MJ EM o 30-35% s.s.). Il 10-20% dell’energia dovrebbe provenire da carboidrati (glucosio per la sintesi del lattosio) Fonti ideali di proteine sono carne (povera di connettivo), fegato, ricotta, uova bollite e latte intero

12 PROBLEMI DEL PERIPARTO di origine alimentare e carenziale
TETANIA O ECLAMPSIA PUERPERALE COLPISCE PIU' FREQUENTEMENTE Le cagne rispetto alle gatte Le razze di piccola taglia Le primipare Le giovani (<4 anni) Le cagne con molti cuccioli E’ caratterizzata da bassa calcemia (7 mg/dl o meno) e sintomi di natura tetanica, spesso preceduti da irrequietezza e aggressività, e compare generalmente nelle prime 4 settimane di lattazione. La patologia è stata osservata anche in cagne normocalcemiche, così come cagne ipocalcemiche possono non manifestare alcun sintomo.

13 ECLAMPSIA PUERPERALE Deve essere trattata tempestivamente con calcio borogluconato al 10% per via endovenosa alla dose di 1-2 mg Ca/kg PV. I cuccioli dovrebbero essere separati dalla madre durante le prime 24 h di terapia. Se c’è recidiva si procede alla separazione definitiva dei cuccioli dalla madre! E’ importante evitare eccessi di calcio durante la gravidanza (feed- back negativo sul PTH) e garantirne un adeguato apporto dopo il parto per compensare le forti perdite dovute alla lattazione

14 IPOGLICEMIA NEL PERIPARTO
Nel corso delle ultime 2-3 settimane di gestazione può comparire una ipoglicemia (glucosio < 45 mg/dl) clinicamente manifesta. La sintomatologia è di natura prevalentemente nervosa e non sempre facilmente distinguibile da quella dell’eclampsia. Fattori predisponenti sono: cattive condizioni fisiche, malnutrizione e una dieta ricca di lipidi e priva di amido e zuccheri. La terapia prevede l’infusione per via endovenosa di un bolo di soluzione glucosata al 20 o al 50% seguito da infusione di glucosata al 5% alla dose di 2 ml/kg PV/h. Successivamente ci si accerterà di somministrare una dieta ad alta densità energetica e contenente adeguate quantità di amido.

15 ALIMENTAZIONE DI CAGNE ALLO SVEZZAMENTO
Lo svezzamento avviene in natura tra la 6a e la 10a settimana, gli allevatori svezzano intorno alla 7a-8a settimana. Piano di razionamento della madre: giorno precedente l’allontanamento dei cuccioli - digiuno giorno dell’allontanamento - 25% della razione di mantenimento 1° giorno dopo l’allontanamento - 50% 2° giorno dopo l’allontanamento - 75% 3° giorno dopo l’allontanamento - 100%

16 PRIME CURE AI CUCCIOLI Qualora non vi provveda la madre i cuccioli vanno liberati dagli invogli fetali ed asciugati. Di estrema importanza è l’assunzione del colostro entro h dal parto (immunità passiva). Se la madre non produce colostro si può ricorrere a colostro congelato, colostro di altre specie, iniezione di siero prelevato da soggetti adulti. Ai cuccioli troppo deboli per poppare può essere somministrata mediante sonda gastrica sol. glucosata al 5 o 10% (circa il 2% del peso corporeo) fino a che essi saranno in condizione di poppare. I CUCCIOLI DI RAZZE RETRIEVER pesano mediamente alla nascita g. I soggetti che pesano < 100 g hanno livelli di mortalità neonatale molto più alti.

17 PREVENZIONE DELL’IPOGLICEMIA NEL CUCCIOLO
La comparsa di ipoglicemia e ipotermia dipende da mancata assunzione di colostro e da basse temperature ambientali L’ipotermia grave è spesso associata ad assenza del riflesso di deglutizione ed ileo paralitico. Rischio di polmonite ab ingestis e mancato assorbimento enterale dei nutrienti (con rischio di diarrea osmotica). Portare la temperatura del cucciolo > 35°C (incubatrice) e somministrare sol. glucosata SC

18 ALIMENTAZIONE DEL CUCCIOLO
Nelle prime 2-3 settimane di vita i cuccioli si nutrono solo di latte materno: ml/100 g peso/d (fino a 25 nel gattino) A 3 o 4 settimane di età si procede all’introduzione dell’alimento solido, ad esempio impiegando il cibo della madre, mescolato con acqua calda (o latte nel caso dei gattini) La quantità di cibo va da 5-10 g/kg peso/d a allo svezzamento. E’ bene alimentare i cuccioli di cane separatamente dalla madre. Allo svezzamento il cucciolo deve essere in grado di assumere almeno 20 g ss/kg peso/d Nei primi 3-4 giorni dopo lo svezzamento è bene somministrare la stessa quantità dello stesso cibo che il cucciolo assumeva al termine del periodo di lattazione, poi si aumenta progressivamente in base a età e peso

19 CAUSE DI MORTALITA' NEI CUCCIOLI
L’incidenza di mortalità neonatale va dal 5-6% sino al 15-25% Il 30% dei casi si verifica alla nascita, il 25% durante la prima settimana di vita, il 10% durante la seconda sett., poi l’incidenza cala ulteriormente con l’eccezione della fase post-svezzamento, DURANTE LA QUALE LA MORTALITA' E' DI FREQUENTE DOVUTA AD ALTERAZIONI O MENOMAZIONI DEL TRATTO DIGESTIVO. Cuccioli nati morti Problemi durante il parto Ferite o schiacciamento Ambiente e clima Malattie Incidenti Eccessiva debolezza del cucciolo Cannibalismo Mancata o cessata produzione lattea Parassiti Leccamento eccessivo Malformazioni Altre cause 15% 11% 13% 16% 10% 6% 5% 3% 4% 2% 9%

20 CUCCIOLI ORFANI Le cause che possono rendere un cucciolo orfano comprendono morte o malattia della madre, mancata produzione di latte o “latte tossico”, rifiuto del cucciolo da parte materna. I cuccioli orfani vanno mantenuti in ambiente caldo e pulito (l’igiene è importantissima se il cucciolo non ha assunto colostro), alimentati con latte artificiale e regolarmente pesati. Sono reperibili in commercio diversi tipi di latte artificiale per cani e per gatti. Una eventuale ricetta casalinga di latte artificiale per cuccioli di cane potrebbe consistere di: 300 ml di latte vaccino 50 g di tuorlo d’uovo 40 g di olio di mais o soia 540 g di ricotta magra 10 g di integratore min-vit (Ca 20%)

21 ALIMENTARE UN CUCCIOLO ORFANO
PROBLEMI LEGATI ALL’IMPIEGO DI LATTE VACCINO NELL’ALIMENTAZIONE DEI CUCCIOLI Il latte vaccino rispetto al latte della cagna è caratterizzato da: - basso tenore energetico (313 kJ/100 g contro 600 nella cagna) - contenuto di lattosio troppo elevato (4,8% contro 3%) - basso tenore proteico (3,3% contro 8%) - inadeguata composizione aminoacidica delle proteine: carenza di arginina e metionina - episodi di cataratta) - tendenza della caseina a formare grosse micelle: scarsa digeribilità e possibile ostruzione gastrica carenza di acidi grassi w-3, Ca, P, Fe e Cu Il latte per cuccioli di cane deve avere un tenore energetico di circa 1300 kcal/L. Il latte deve essere preparato giornalmente e non restare più di 1 h a temperatura ambiente.

22 ALIMENTARE UN CUCCIOLO ORFANO
Nelle prime 3 sett. il cucciolo deve ricevere kcal/kg peso, poi kcal/kg peso. Il latte deve essere somministrato caldo (30- 35°C), con biberon, contagocce, siringa o sondino gastrico (2 mm di diametro). E’ opportuno suddividere la quantità giornaliera di latte in 5 o 6 pasti. Dalla 3a sett. si comincia a somministrare il latte in ciotola con aggiunta del primo cibo solido; tra la 6a e la 10a sett. si deve passare all’alimentazione solida. Quella sopra raffigurata è la corretta posizione per la poppata di un cucciolo di media mole. Per il sondino gastrico è sempre bene rivolgersi al Medico Veterinario. Personalmente sconsigliamo l'uso della siringa.

23 GRAZIE PER L'ATTENZIONE!


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