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Il lavoro sociale in tempo di crisi

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Presentazione sul tema: "Il lavoro sociale in tempo di crisi"— Transcript della presentazione:

1 Il lavoro sociale in tempo di crisi
Il lavoro sociale in tempo di crisi. Specificità professionali e il lavoro di rete. Dott.ssa Franca Seniga

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3 Una realtà difficile…. Oggi ci troviamo a dover fronteggiare il ruolo residuale che il Sociale ha assunto, vissuto, sulla scia della crisi economica, come spesa da ridurre anziché come elemento di garanzia da preservare a tutti i costi. Agli operatori sociali viene chiesto sempre meno di valutare, progettare, promuovere, ideare e sempre più spesso, invece, di intervenire nell’emergenza, di lavorare con poco per arrivare a poco, rischiando di standardizzare risposte fini a sé stesse, spesso con l’unico obiettivo di contenere le spese

4 Quali reazioni Data la consapevolezza che di fronte alla rottura epocale che si è aperta non si potrà più andare avanti come si è andati avanti sino a ora, diverse possono essere le reazioni e gli atteggiamenti di chi è impegnato in un lavoro di educazione, sostegno e cura: La paralisi La fuga Il riorganizzarsi

5 Dicono di noi… “I tagli alla finanza pubblica spingono spesso gli operatori sociali all’affanno di dover fare le stesse cose con meno soldi”. Certo, è vero, ma crediamo anche che, invece, il cambiamento radicale in corso, il tempo di crisi possa in qualche modo dare un’opportunità per fare cose diverse, innovative.

6 Quali attività specifiche?
Attività volte a: cogliere le esigenze di individui (minori, disabili, anziani soli, poveri, soggetti privi di abitazione, persone con severi problemi di convivenza domestica, soggetti con dipendenza da alcool e droghe) che si trovano in condizioni socioeconomiche problematiche; agevolare l’accesso alle risorse di welfare da parte di soggetti che, per ragioni anagrafiche, economiche, sociali e culturali, possono incontrare particolari difficoltà nella loro fruizione;

7 Quali attività specifiche?
sostenere le persone e le famiglie nello sviluppo delle capacità necessarie alla risoluzione dei loro problemi di adattamento rispetto alla società in cui vivono; stimolare l’attuazione e, eventualmente, il potenziamento dei programmi di assistenza sociale posti in essere in ambito pubblico.

8 Il Volontariato Il volontariato è un'attività libera e gratuita svolta per ragioni private e personali, che possono essere di solidarietà, di assistenza sociale e sanitaria, di giustizia sociale, di altruismo o di qualsiasi altra natura. Nasce dalla spontanea volontà dei cittadini di fronte a problemi non risolti, o non affrontati, o mal gestiti dallo Stato e dal mercato. Per questo motivo il volontariato si inserisce nel "terzo settore" insieme ad altre organizzazioni che non rispondono alle logiche del profitto o del diritto pubblico.

9 Lavorare in rete È considerato una buona prassi, specialmente nei casi complessi Aiuta a prevenire rischi di frammentare gli interventi Aiuta a controllare la tendenza delle famiglie ad ‘esportare’ il conflitto nella rete Facilita la realizzazione di interventi coerenti e la ‘costruzione di senso’ Talvolta aiuta a sostenere gli aspetti emotivi e a ‘usarli’ come indicatori significativi

10 Elementi che proteggono il lavoro di rete
Pensarsi come alleati e non come competitori Ogni servizio è al servizio della collettività, con diverse specificità Sostenere le relazioni ‘che funzionano’ esplicitare i punti di vista Condividere la definizione del problema Facilitare la definizione degli obiettivi condivisi Costruire un senso comune Riconoscere e valorizzare l’interdipendenza

11 Nei servizi sociali Il lavoro di rete risponde alla necessità di intervenire nell’ambiente e nel contesto di vita della persona, in modo da comprenderne sia i significati che essi rivestono per il soggetto, sia per definire il loro ruolo nella richiesta d’aiuto presentata. Conoscere infatti il mondo relazionale e ambientale del soggetto, il suo contesto di appartenenza diviene fondamentale per l’andamento dell’intero processo di aiuto.

12 Proposte di riflessione
E’ possibile che il nostro lavoro sia più efficace/efficiente se inserito in una dimensione reticolare? E’ possibile che “un vantaggio per tutti” sia possibile solo attraverso il coinvolgimento degli attori pubblici e privati che, a vario titolo, sono responsabili dell’inclusione sociale dei cittadini? Se le nostre risposte sono positive, perché spesso incontriamo delle difficoltà?

13 Quante difficoltà!!

14 Un’utopia Le cose non cambieranno mai
Non abbiamo il potere di influenzare La logica del “mondo giusto” E’ un’impresa titanica Forse non mi interessa

15 Una possibilità Le cose possono cambiare
Voglio partecipare attivamente alla comunità Ci vuole tenacia e pazienza Le cose stanno incominciando a cambiare Le sfide mi appassionano

16 Caratteristiche degli operatori
disponibilità a lavorare nei tempi che questo tipo di intervento richiede, ossia i tempi di vita delle famiglie e dei cittadini coinvolti (es. orari serali/pomeridiani, sabato) alta motivazione creatività

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