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MATCHING THEORY Una teoria per il Nobel.

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Presentazione sul tema: "MATCHING THEORY Una teoria per il Nobel."— Transcript della presentazione:

1 MATCHING THEORY Una teoria per il Nobel

2 IL MERCATO DEL LAVORO Che cos’è Come funziona “una montagna di lavoro”

3 Che cos’è Il mercato del lavoro è il luogo in cui chi cerca lavoro (le aziende, gli imprenditori ecc..) si incontra con chi offre il proprio lavoro, cioè i lavoratori. Il mercato del lavoro, come gli altri mercati di beni e di servizi, è il luogo teorico dove vige il criterio della concorrenza e dell’equilibrio ottenibile grazie al sistema dei prezzi. Il massimo equilibrio possibile corrisponde alla situazione del pieno impiego.

4 Come funziona Il mercato del lavoro funziona con la legge della domanda e dell’offerta. Per domanda si intende la quantità richiesta dal mercato di un certo bene o servizio. La domanda di lavoro è condizionata: dal tipo di posizionamento competitivo delle imprese. dalle strategie di reclutamento e gestione del personale scelte dalle imprese Per offerta s’intende la quantità di un certo bene o servizio che viene messa in vendita. L'offerta di lavoro è condizionata: dalle aspirazioni professionali dei lavoratori. Esse a loro volta sono condizionate dai livelli di istruzione e dalla cultura del lavoro. dalla capacità dei lavoratori di mobilitare relazioni e risorse sociali.

5 Un Nobel a tre economisti per il lavoro:
“La Matching Theory” Una soluzione alla crisi economica

6 Chi sono i tre economisti?
Peter A. Diamond, 70 anni, è nato a New York ed è professore al prestigioso MIT, l'Istituto delle tecnologie del Massachusetts, a Cambridge. Dale T. Mortensen, 71 anni, è nato a Enterprise e insegna alla Northwestern University dell' Illinois a Chicago. Christopher A. Pissarides, 62 anni,  è nato a Nicosia (Cipro) e insegna alla London School of Economics.

7 La teoria degli economisti
Molto spesso in economia la domanda e l’offerta non riescono a incontrarsi e si cercano a vicenda, come accade quasi sempre nella vita quando si cerca la propria anima gemella. Trovare la persona giusta richiede quasi sempre del tempo. Se pensiamo al mondo del lavoro, i lavoratori cercano un posto di lavoro mentre al tempo stesso le imprese cercano lavoratori per riempire le loro posizioni vacanti. Se pensiamo al mercato immobiliare, troviamo compratori potenziali di case che cercano un’abitazione mentre i venditori cercano un acquirente

8 La curva di Beveridge La curva mostra, sull’asse verticale, il numero di posti vacanti che le imprese non riescono a riempire e, sull’asse orizzontale, il numero di disoccupati, di persone che cercano attivamente un posto di lavoro e non riescono a trovarlo. Il grafico è importante anche perché mostra la prima curva di Beveridge sull’Italia: l’Istat solo da poco ha finalmente pubblicato dati sui posti vacanti.

9 La teoria degli economisti
Per anni gli economisti si sono chiesti perché ci possano essere dei posti vacanti anche quando ci sono molti disoccupati che potrebbero soddisfare la domanda di lavoro delle imprese e perché ci siano tanti disoccupati anche quando c’è una forte domanda di lavoro. La risposta che si erano dati prima del contributo di Diamond, Mortensen e Pissarides è che vi fosse un problema di differenze strutturali tra il tipo di lavoratori richiesti dalle imprese e le qualifiche disponibili fra chi offre il proprio lavoro; oppure fra la localizzazione geografica delle imprese con posti vacanti e quella dei disoccupati. Ma questa interpretazione non riesce a spiegare perché si osservino curve di Beveridge anche su scala limitata, con riferimento a posti vacanti e lavoratori con le stesse caratteristiche o nella stessa città.

10 La teoria degli economisti
La teoria elaborata da Diamond, Mortensen e Pissarides permette invece di spiegare la curva di Beveridge come un fenomeno di equilibrio. Anche in condizioni normali sia i lavoratori che le imprese si mettono in cerca gli uni delle altre. Le imprese spendono risorse nel pubblicizzare posti vacanti, valutare chi fa domanda e, poi, formare i candidati. I lavoratori affrontano anche loro una ricerca costosa in termini di tempo, raccolta di informazioni oltre che psicologicamente dispendiosa. Questi costi e i ritardi con cui avviene l’incontro fra imprese e lavoratori generano una curva di Beveridge.

11 La teoria degli economisti
Non solo in equilibrio avremo sia posti vacanti che disoccupati, ma ci sarà una relazione inversa fra queste due variabili esattamente come quella mostrata qui sopra, dove ci sono anni, come il 2007, in cui ci sono meno disoccupati e più posti vacanti o anni, come il 2009, in cui avviene l’opposto. Gli spostamenti riflettono sia fattori ciclici sia cambiamenti istituzionali. Questi ultimi possono anche indurre spostamenti verso l’interno o verso l’esterno della curva di Beveridge. Ad esempio, le cosiddette politiche attive del lavoro, volte a facilitare la circolazione di informazioni, possono riuscire a spostare la curva verso l’origine riducendo il numero sia di posti vacanti che di disoccupati presenti in equilibrio. È una teoria, quindi, quella di Diamond, Mortensen e Pissarides, densa di implicazioni pratiche e di suggestioni per la politica economica

12 La teoria degli economisti
Grazie al lavoro di Diamond, Mortensen e Pissarides si è anche capito che il mercato del lavoro è meglio studiarlo guardando ai suoi flussi. Anche quando la disoccupazione è ferma, il mercato del lavoro crea e distrugge continuamente posti di lavoro. Un mercato del lavoro è sclerotico quando, a parità di disoccupazione, non genera alcun ricambio di lavoratori mentre è considerato più fluido quando rigenera più velocemente i suoi stock di posti di lavoro. Questo modo di guardare al mercato del lavoro è ora alla base di tutta l’analisi di politica del lavoro nei paesi avanzati. Anche per capire davvero gli effetti del precariato in Europa, le teorie dei premi Nobel sono state fondamentali. Quando una piccola quantità di lavoratori continua a entrare e uscire dalla disoccupazione generando forti flussi dall’occupazione alla disoccupazione e viceversa, mentre il resto dei lavoratori è saldamente legato a un posto fisso, è evidente che vi è qualche cosa di completamente distorto nel mercato del lavoro e spetterebbe quindi alla politica economica di intervenire.

13 Il parere di Jean Paul Fitoussi
Evitare con tutti gli strumenti di politica attiva di cui può disporre un paese l’allontanamento prolungato di un lavoratore che è stato espulso dal ciclo produttivo. Per non lasciare troppo a lungo disoccupato un giovane bisogna sapergli offrire la formazione necessaria. Quindi per sfuggire alla morsa di una ripresa senza occupazione serve: più formazione più politiche attive.

14 Una curiosità “La difficoltà di trovare marito”
Mortensen ha dedicato un suo lavoro alla difficoltà di trovare un compagno di vita descrivendo un “mercato del matrimonio” in cui è costoso (almeno in termini di tempo) cercare marito o moglie. Anche in questo “campo” non è facile l’incontro tra domanda e offerta!!!


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