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IL LAVORO La Riforma Biagi.

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Presentazione sul tema: "IL LAVORO La Riforma Biagi."— Transcript della presentazione:

1 IL LAVORO La Riforma Biagi

2 Sommario ORGANIZZAZIONE del lavoro
Dal Modello Fordista al Toyotismo (fase del Neocapitalismo) Esigenze del mercato del lavoro La Riforma Biagi Le nuove tecnologie

3 Il Modello Fordista Prende il nome dall’industriale Henry Ford, che lo utilizza dal 1913. Caratteristiche: Concentrazione della produzione (catena di montaggio) Serializzazione dei prodotti Dequalificazione dell’operaio Massificazione del lavoro

4 Il Toyotismo Definito anche lean production (organizzazione snella), si inserisce nella fase del Neoliberismo. Il lavoro è articolato in gruppi, concatenati in reti di produzione. Realizzazione del just in time Aspetti negativi: Informatizzazione dei controlli Necessità di straordinari Stimolazione dell’agonismo

5 Informatizzazione e Globalizzazione Automazione Disoccupazione Concorrenza Internazionale Esigenze: Abbassare il costo del lavoro Introdurre tipologie di lavoro flessibile

6 L’irap e il costo del lavoro
Oltre agli oneri sociali un elemento che incide profondamente sul costo del lavoro è l’Irap. Recentemente è stata giudicata incompatibile con le norme comunitarie, quindi si pensa di abolirla

7 O altri soggetti particolari
Il Decreto Legislativo n. 276 del 10 settembre 2003 attua la Legge Delega n.30/2003, meglio nota come Riforma Biagi. Questa riforma si propone di contribuire ad elevare il tasso legale di occupazione nazionale Essa opera attraverso un duplice intervento: Riorganizza il sistema dei mediatori tra domanda e offerta (superamento del monopolio pubblico del collocamento) Riforma alcune tipologie di rapporti di lavoro e ne disciplina di nuove Agenzie per il lavoro O altri soggetti particolari Borsa del Lavoro

8 Agenzie per il lavoro Nuovo soggetto privato autorizzato a fornire, sulla base delle proprie scelte imprenditoriali, una o più tipologie di servizi previsti dalla legge: Somministrazione di lavoro Intermediazione Ricerca e selezione Supporto alla ricollocazione professionale

9 Nuove forme contrattuali
Somministrazione di manodopera Lavoro intermittente (job on call) Lavoro ripartito (job sharing) Forme contrattuali “snellite” Lavoro a tempo parziale (part-time) Lavoro a progetto (ex Co.co.co.) Il nuovo apprendistato Contratto di inserimento

10 Somministratore Utilizzatore Lavoratore
soggetti Il rapporto si attua in due contratti: somministrazione (tra agenzia e utilizzatore) e il contratto di lavoro (tra agenzia e lavoratore) applicazione

11 I risultati secondo le imprese
Il 79% delle aziende ha dichiarato di ricorrere alla somministrazione. Il lavoro in affitto è utilizzato nella produzione, nei servizi generali, nell’amministrazione, nell’informatica, nella segreteria e nel commerciale. Minor successo per lo staff leasing (in pratica una somministrazione di lavoro a tempo indeterminato) – solo il 17% degli intervistati lo utilizza

12 Il vero insuccesso della legge Biagi trova il suo apice nell’uso del lavoro a coppia. Solo 1,5% delle aziende intervistate dichiara di utilizzarlo. Percentuale poco più alta, il 12%, per quanto riguarda il lavoro a chiamata. I motivi? Le aziende non hanno dubbi: sono contratti difficili da gestire, non sono applicabili, non sono strumenti utili e producono scarsi vantaggi.

13 accordo tra le parti che prevede lo svolgimento di un’attività lavorativa ad orario inferiore rispetto a quello ordinario definizione ORIZZONTALE - L’orario di lavoro è ridotto in ogni giorno della settimana VERTICALE - L’attività lavorativa viene svolta a tempo pieno, ma limitatamente a periodi predeterminati (settimana, mese, anno) MISTO - Combinazione tra la riduzione orizzontale e quella verticale tipologie

14 è uno speciale contratto mediante il quale due lavoratori assumono in solido l’adempimento di una unica e identica obbligazione lavorativa definizione Sostituzione in caso di impossibilità a svolgere la prestazione lavorativa Divisione delle responsabilità per l’esecuzione dell’intera prestazione obblighi

15 il lavoratore si pone a disposizione di un datore di lavoro che ne può utilizzare la prestazione lavorativa per eventuali esigenze produttive di carattere discontinuo definizione La prestazione è condizionata dalla “Chiamata” delle imprese, alla quale il lavoratore può obbligarsi o meno a rispondere applicazione

16 Il telelavoro Che cos’è ? Implica
Forma di lavoro effettuata in un luogo distante dall’ufficio centrale o dal centro di produzione ed implica una nuova tecnologia che permette la separazione e facilita la comunicazione. Delocalizzazione Utilizzo intenso di sistemi informatici Esistenza di una rete di comunicazione Modifica della struttura organizzativa tradizionale Che cos’è ? Implica

17 Classificazione: A domicilio Mobile Ufficio satellite Telecentri
Office to Office Vantaggi: Per le pubbliche amministrazioni mezzo per accrescere la produttività e la flessibilità del personale; Utile per agevolare lo sviluppo socio-economico di territori disagiati o mal collegati al tessuto produttivo; Ottenere un migliore equilibrio tra lavoro, famiglia e vita personale.

18 Modalità di trasmissione:
Tipologie tecniche: In relazione al momento e ai modi in cui il telelavoratore entra in contatto con l'azienda, il telelavoro può essere classificato: Telelavoro off-line Telelavoro one way line Telelavoro on line o interattivo Modalità di trasmissione: Internet Utilizzo dei protocolli TCP/IP (HTTP, FTP,SMTP, POP3, etc…) per mettere a disposizione del telelavoratore documentazioni e programmi.

19 BBS (Bullettin Board System) : accesso tramite browser senza ISP
Utilizzo del protocollo Telnet Wireless: Adatto a chi ha necessità di spostarsi. Collegamenti punto – punto tramite parabole Protocollo WTP (Wireless Transport Protocol), analogo del TCP/IP, che utilizza sotto-protocolli come il WML (HTML) e il WSP (HTTP)

20 Combinazione ottima dei fattori di produzione
Si usa frequentemente la funzione di Cobb-Douglas espressa da: Q = A.KL se  +  = 1 i rendimenti di scala sono costanti se  +  > 1 i rendimenti di scala sono crescenti se  +  < 1 i rendimenti di scala sono decrescenti

21 Esistono due tipi di problemi:
1° - minimizzazione del costo totale C = rK + wL con vincolo Q0 = f (K,L) La funzione lagrangiana è: Z = rK + wL +  (Q0 - f (K,L)) 2° - massimizzare la quantità prodotta Q = f (K,L) con il vincolo C0 = rK + wL Z = f (K,L) +  (C0 – rK – wL)


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